Ho
bisogno di te.
Sono
seduta sul mio letto, in camera mia; la finestra
è aperta, fa caldissimo quest'estate. É notte.
Una bellissima notte. Non so
cosa fare, mi annoio, vorrei avere qualcosa a cui sparare, dopotutto
è da un pò
che non facciamo baldoria. Mi accendo una sigaretta.
Sento dei passi, subito dopo qualcuno bussa alla porta e so benissimo
che sei
tu, ho imparato i tuoi movimenti. conosco i tuoi gesti.
- Avanti. - dico svogliatamente. Apri la porta.
*
Duch e Benny sono andati a farsi un giro, sono rimasto solo e non so
che fare.
Ho abbandonato i miei soliti abiti da colletto bianco per il troppo
caldo; sono
in pantaloncini e canottiera. Apro il frigo: birra, birra, birra...
- Credo che prenderò della birra...- afferro due lattine
ghiacciate e salgo da
te, voglio parlare... voglio parlarti.
Salgo le scale, percorro il corridoio e, arrivato davanti alla porta
del tuo
appartamento,
busso. Mi
rispondi con il solito tono scocciato ed entro.
*
Non ti avevo mai visto in maglietta e pantaloncini. Sei buffo, rido
additandoti. Hai l'aria offesa, ma mi porgi ugualmente una delle due
birre che
hai in mano. Ti giri attorno per cercare una sedia libera, ci rinunci e
ti
siedi all'altro capo del letto, bevi in silenzio, poi ad un tratto mi
guardi.
*
La solita casinista, mai una volta che pulisca questo posto. Mi guardi
e ridi.
Ti capisco, riderei pure io al tuo posto vedendomi conciato
così, ciononostante
mi offendo. Ti porgo una birra e con lo sguardo avvilito cerco un posto
dove
sedermi, posto che so che non troverò... Opto per il letto
dove sei seduta
anche tu, fa troppo caldo anche solo per pensare di fare largo fra
quella
giungla. Ti guardo... Mi guardi a tua volta...
*
-Dove sono Duch e Benny?-
-Fuori...-
-Come mai sei stato così tanto gentile da venire a portarmi
una birra?-
-Mi andava...-
-Da quando in qua sei così poco loquace? Cos'è,
il gatto ti ha mangiato la
lingua?- dico con tono sarcastico.
-Se ti rompo così tanto i coglioni me ne vado via.- rispondi
con tono seccato.
No, stasera voglio compagnia e, a quanto pare, pure tu.
-Te la prendi sempre per così poco.- dico.
-Da che pulpito...-
-Che vorresti dire!?- Mi fermo di scatto. Ci sono cascata con tutte le
scarpe.
Sogghigni, poi guardi fuori dalla finestra, guardi la luna. Sembri
malinconico,
non ti ho mai visto così abbattuto in tutto questo tempo che
ci conosciamo, e
dire che ne abbiamo passate tante.
-Che hai?-
Porti il tuo sguardo su di me, non mi hai mai guardata così:
i tuoi occhi sono
intensi, profondi, magnetici. Non riesco a sostenerli e mi consentro
sulla
pistola smontata che tengo in mano.
-Stasera la luna è bellissima... come te Reby.-
L'arma mi cade dalle mani, "Che cazzo farnetichi?", borbotto mentre
ti guardo stupita. Ti siedi più vicino, non ti ho mai visto
così sicuro di te;
che ti prende? Non sembri il solito colletto bianco, sembri un killer...
*
Ti
ho
incastrata con la mia battuta, incassi il colpo in silenzio. Guardo la
luna,
che rende magica questa serata e fa sopportare meglio questo caldo
straziante.
-Che hai?-
Mi giro verso di te. Sei uno spettacolo... Osservo le tue gambe, mi
sposto
sulle cosce, poi sui tuoi seni prominenti. Non penso te ne sia accorta,
però
abbassi lo sguardo imbarazzata appena mi guardi in faccia. Ho gli occhi
da
cacciatore forse? Per quanto compagni, per quanto tu faccia la dura,
sei una
donna... fragile, indifesa ogni volta che ti guardo così, e
bellissima donna. E
per quanto io sia un uomo "mite", se così posso dire, ho
anche io i
miei istinti bassi, il mio lato assassino, il mio lato animale... Mi
avvicino.
Continui a fissarmi in cerca di una spiegazione per il mio
comportamento e io
rispondo alla tua domanda. Ti cade l'arma di mano, non ci faccio caso,
sostengo
il tuo sguardo. Poso la mia birra, sporgendomi verso di te, sul ripiano
alle
tue spalle. Colgo l'occasione per sedermi porprio accanto a te.
*
Ad un tratto ti sollevi e ti sporgi lentamente verso di me. Dannazione!
Che mi
prende? Non riesco a muovere un muscolo, sei quasi vicino al mio viso.
Il mio
corpo non risponde. Perchè questa fottuta paura? Appoggi la
birra che stavi
bevendo sul tavolino dietro di me e ti siedi vicino. Un brivido corre
lungo la
mia schiena, deglutisco.
Ok, dai Reby, non è da te. Cerco di intavolare una
conversazione.
-La sorellona ha chiamato Duch? Aveva detto che voleva affidarci un
lavoretto.
Spero che questa volta ci paghi decentemente, perchè...-
Le parole mi muoiono in gola. Il tuo dito percorre le forme della mia
gamba,
percorre la coscia e arriva al ginocchio, poi di nuovo indietro. Il tuo
tocco
non si sente nemmeno, eppure lascia dietro di sè scie di
calore. Il mio cuore
batte forte, sto sudando ancora più di prima.
-Rock...-
*
Sembri
tesa, cominci a blaterare
qualcosa su un lavoretto di Balalaika, ma io non ti ascolto. Sono
catturato dal
movimento delle tue labbra. Poggio un dito sulla tua coscia e comincio
a farlo
viaggiare sulla tua pelle calda.
-Rock...-
-Si?- dico come se nulla fosse.
-Cosa fai?-
*
Ti
avvicini piano piano al mio
orecchio e con altrettanta lentezza mi sussurri con voce roca:
-Cosa pensi che stia facendo?-
La tua voce è suadente, ma ora basta, ho deciso di
partecipare al tuo gioco,
ovunque ci porterà questa notte... Allontani il tuo viso dal
mio e torni a
sistemarti come prima. Questa volta ti stupisco io, mi avvicino a te
tanto da
far aderire il tuo corpo al mio, così sistemata comincio a
giocare con i tuoi
capelli. Sorpreso? Sorrido. Dopo la shock iniziale ti riscuoti un
pò e dai il
via alle danze.
*
Cerco
di modulare la voce rispondendoti
per non far trasparire il mio nervosismo. Ci riesco. Fai un gesto che
non mi
aspettavo da te in questo momento, anche se ci speravo. Ti avvicini a
me, tanto
da farmi sentire l'odore della tua pelle, il tuo calore. Non pensavo di
poter
fare questo gioco con te, non pensavo che me ne avresti dato
l'occasione, ma
ora tu sei qui, e anche tu, come me, giochi a questo gioco senza
regole, ti ci
butti senza pensare. Le mie dita percorrono i lineamenti del tuo collo,
piano e
gentilmente. I miei occhi sono sempre fissi nei tuoi. Sorridi...
-Rock, ti stai buttando in una situazione...-
Ti fermo.
-Tu credi?-
La mia voce è bassa, roca, profonda. Ti porto una ciocca di
capelli dietro
l'orecchio sinistro, scoprendoti così il viso. Le mie dita
si muovono sulla tua
nuca e lentamente scendono giù per la schiena, percorrendo
la colonna
vertebrale fino a fermarsi sul tuo fianco e tornando su di nuovo, ma
stavolta
fino al seno...
*
Non
può essere. Fatico ancora a
credere a quello che sta succedendo. Sei sicuro di volere tutto questo?
Io
ormai non riesco a resisterti, il mio autocontrollo è andato
a farsi fottere e
non ho più intenzione di soffocare quello che provo. Tu mi
hai cambiata, mi hai
fatto scoprire cose nuove. Dopotutto, non sei stato l'unico ad
apprendere qualcosa...
Mi sposti una ciocca di capelli, come mai il tuo sguardo è
così dannatamente
profondo? Le tue dita viaggiano per il mio corpo, è una
sensazione stranissima.
Arrivano al seno e indugiano. Ecco l'esitazione che volevo, ora tocca a
me.
Lentamente ti sussurro nel silenzio della notte:
-Visto che ne sei convinto...-
Lascio la frase in sospeso volutamente. Avvicino la mia bocca alla
tua...
*
Ti
ho sempre sognata così, non sei
la solita Reby... sei diversa. Sembri una bambina innocente e allo
stesso tempo,
un'assassina, non sei impacciata, forse un pò intimorita, ma
lo escludo. Ti
avvicini alle mie labbra, mi guardi negli occhi. Rimaniamo fermi in
quel modo
fino a quando non riesco più a resisterti. Hai vinto. Mi
butto sulle tue labbra
avidamente, come se non avessi aspettato di fare altro per tutta la
vita, come
se non mi rimanesse più alcuna speranza in questa vita, come
se non avessi
altro scopo se non assaporarti. Non è ancora un bacio
"approfondito",
ma presto la mia lingua comincia a chiedere il permesso per entrare
nella tua
bocca, accarezzando piano e lentamente le tue labbra. Le dischiudi e
fai
cominciare la danza. La mia lingua incontra la tua con accanimento
morboso,
esplora gli angoli della tua bocca. Non ti dò nemmeno il
tempo di respirare fra
un bacio e l'altro.
*
Questa
è una sfida. Mi fermo proprio
a mezzo centimetro dalla tua bocca, non sarò la prima a
cedere. Sto quasi per
baciarti, quando con improvvisa foga mi precedi. Non pensavo fossi un
così
bravo baciatore, mi abbandono fra le tue braccia e tu scivoli indietro,
sdraiandoti e portandomi con te, senza però interrompere il
bacio.
Le tue labbra baciano la mia guancia, piano piano arrivano fino al
collo. La
tua lingua lascia delle scie calde al suo passaggio e intanto succhi la
mia
pelle lasciandomi dei segni rossi. Non ho intenzione di sta qui a
subire, non è
da me. Ti afferro per la maglietta e mi metto in una posizione
più comoda. Ora
sono io a baciarti con foga. Ci stacchiamo solo per cacciarti la
canottiera.
Sei a petto nudo sotto di me. Questo periodo passato con noi ti ha
fatto bene,
il tuo corpo è...diverso, più massiccio, meno da
colletto bianco e più da
marinaio.
Mentre penso a questo, guardandoti, cogli l'occasione per ribaltare le
cose,
ora tu sei sopra di me e prendi a baciarmi, velocemente questa volta.
Sembri stanco, triste e abbattuto, ti lasci cadere pesantemente su di
me,
appoggi la testa sul mio seno e chiudi gli occhi. Ti abbraccio.
-Rock... che ti prende?-
-Reby, mi sento solo. Non so come spiegare... É come se una
morsa mi
attanagliasse il cuore, come se non sentissi quello che mi accade.
É ridicolo
lo so, ma ho tanto bisogno di sentire qualcuno. Sono fermo in questo
mio stato
di afasia, so solo che questa ferita che ho nel cuore è
troppo profonda da
sanare per me.-
- Non è ridicolo. Vedi Rock, solo perchè noi
siamo feccia, non vuol dire che
non possiamo provare queste cose. Devi comunque continuare ad andare
avanti
perchè tanto questa merda di vita rimarrà sempre
quella che è se non ti sforzi
di cambiarla.-
Ti alzo la testa e ti bacio, un bacio lungo e passionale, le nostre
lingue si
intrecciano ancora, mentre la tua mano va su e giù per la
mia gamba...
*
Reby,
il tuo seno è così caldo...
sto così bene adesso, qui con te. Mi domandi cos'ho? Cosa
vuoi che abbia? Sono
solo stanco; ho bisogno di sentire un pò di calore in questo
mio corpo morto,
semplicemente: ho bisogno di te.
Mi baci. É come un nuovo sapore... Sono affamato di te,
basta cullarsi baby!
Ho bisogno di sentirti mia, è un gioco da cui non puoi
più tornare indietro.
Senti chiaramente la mia eccitazione che preme contro il tuo bacino. Ti
guardo
negli occhi e tu capisci, capisci cosa voglio, lo vuoi anche tu. Pensi
come me,
che per noi due sarà una lunga notte...
Il
cielo
limpido sopra di me è la prima cosa che vedo quando apro gli
occhi. Ma... era
un sogno?
-Ehi Rock! Rock! Alzati e non stare in mezzo alle palle!- sbraita Duch,
mentre
carica della casse.
Era un sogno. Eppure...
-Ehi socio!-
-E ora che c'è?- sbuffo verso di te, oggetto dei miei
desideri.
Ti avvicini, mi appoggi una mano sulla spalla e accostandoti al mio
orecchio
con un sorrisetto malizioso:
-Per quanto riguarda l'altra notte...-
Mwahahahah! Il resto alla vostra immaginazione ;-)
Calliope