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Autore: April_Kepner    12/12/2013    4 recensioni
“dopo aver assaggiato il cioccolatino non si può dire di no alla torta”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io e Peeta ricominciamo a crescere insieme.
Ci sono ancora momenti in cui lui afferra lo schienale di una sedia
 e aspetta finché i flashback non sono finiti.
Io mi risveglio urlando da incubi di ibridi e bambini perduti.
 Ma le sue braccia sono lì a darmi conforto.
(il canto della rivolta)
 
È una domenica pomeriggio, fuori nevica e abbiamo deciso di metterci davanti al fuoco.
“katniss, il tuo colore preferito è il verde vero?”
Nella mia testa iniziano a frullare strani pensieri, un nuovo attacco di amnesia, divento pallida. Cerco di tornare calma e rispondo semplicemente
“si, il tuo l’arancione, come quello del tramonto”
“vero, ma non so il tuo cibo preferito”
“come no, non ti ricordi che adoro la cioccolato e lo stufato”
“non me lo ricordavo.”
“tu ami la cioccolata fondente invece”
“questo è vero, te ne va una tazza di cioccolata calda?”
“direi proprio di si.”
Ci dirigiamo insieme in cucina.
La cucina è il suo regno, non sono stata molto brava ai fornelli e da quando Peeta è con me non ne ho neanche sentita la necessita.
“dai continua – gli dico -  cosa vuoi sapere?”
“stagione preferita”
“primavera, perfetta per la caccia e per le piante, tu?”
“mi aspettavo che rispondesti anche a questa”
“no, questa non la so”
“estate, ci sono i migliori tramonti”
“Animale preferito?”
“avrei tanto voluto avere un cane, sai un labrador, mi sono sempre piaciuti, ma non me lo sono mai potuto permettere. Tu?”
“considerando che li uccido, mi sono piaciuti i cervi per la loro perfezione fisica e capacità di correre”
“sai Katniss, questa conversazione l’avremo dovuta fare molto tempo fa”
“perché?”
“beh sai, forse non sono così innamorato di te”
“dici sul serio?”
Se prima ero diventata pallida, ora mi girava anche la testa, non ho il coraggio di guardarlo in faccia. Poi lui prende una mano, mi solleva il viso e dice
“dai che scherzo!”
E mi da un bacio.
Quando rispondo al bacio, lui si allontana
“andiamo di là, la cioccolata è pronta!”
Resto con un po’ di amaro in bocca, sperando in baci al cioccolato.
 
Tornati sul divano continuiamo con le domande.
“che lavoro avresti voluto fare?”
“quello che faccio, adoro fare il pane e i dolci. Mi piace disegnare. tu?”
“mi sarebbe piaciuto insegnare credo, ma anche cacciare non è male”
“saresti stata brava come insegnante, ti sai fare ascoltare”
“si come no, urlando”
Scoppiamo entrambi a ridere.
“fiore preferito”
“il dente di leone, mi ricorda il momento peggiore e migliore della mia vita e mi ricorda te, tu?”
“ la margherita, è il primo fiore che mi ha assicurato che tu mi amassi”
Rimango per un attimo senza parole, poi Peeta continua
“ti ricordi quando ti ho raccontato della prima volta che ti ho vista?”
“si certo”
“il pomeriggio tornando a casa ho raccolto una margherita, ho staccato i petali e alla fine è uscito m’ama. Ho conservato tutti i petali fino al giorno della mietitura. Sapevo che prima o poi il mio sogno si sarebbe realizzato”
Questa volta sono io a baciarlo e si il bacio ha il sapore di cioccolato fondente e se come me amate il cioccolato fondente, non vorreste mai smettere.
 
 
Non so dopo quando restammo li distesi a baciarci.
Ricordo solo che ad un certo punto sentimmo bussare alla porta. Malvolentieri lasciai Peeta andare ad aprire, era Sea che ci portava la cena come ormai era tradizione di tutti le domeniche sera.
Dopo averla salutata Peeta tornò da me. Fino a quel momento non mi ero accorta di avere fame ma lo stomaco iniziò a borbottare.
Ogni domenica facevamo sempre un pic-nic nel bosco, ma oggi con questa tempesta non è stato possibile, decidemmo di farlo nel salotto. Ci imboccammo a vicenda.
Le domande continuarono nella serata.
“abbiamo parlato di cibo, ma non so cosa ti piace bere”
“non è difficile l’acqua”
“una cosa in comune l’abbiamo anche io amo l’acqua”
“Haymitch sarebbe molto scontento di noi”
“non sai quanto”
Non ero mai stata romantica, e lui lo sapeva bene, ma quella sera mi sentivo diversa, non so da quale parte di me uscissero certe parole, di sicuro lo sconvolsi.
“che ne pensi se continuiamo in camera da letto?”
Gli occhi azzurri di Peeta si illuminarono.
“sei sicura?”
“si, ho un po’ sonno” dissi con una falsa faccia innocente.
“mah, non lo so, io non ho sonno. In caso vai avanti, in caso ti raggiungo.”
Feci una faccia delusa. Forse lui non era ancora pronto.
“ok, vado a farmi una doccia allora”
Mi alzai dal tappeto e mi sento tirare per la mano. Peeta mi blocca e mi bacia.
“ora puoi andare”
Salgo le scale ancora più delusa di prima. Non solo non vuole venire con me, ma mi da il cioccolatino e si tiene la torta.
Oggi sono proprio affamata.
Arrivo in camera da letto, e da li vado sotto la doccia. Seleziono il bagno schiuma e lo shampoo. Inizio a lavarmi e a pensare. Penso a questi mesi passati insieme. Penso al futuro per la prima volta in senso realistico.
Fosse possiamo avere un futuro.
Uso così tanta acqua calda che il bagno è tutto vapore e non mi accorgo neanche che la porta del bagno si apre e che entra qualcuno.
Sento anche la porta della doccia che si apre, ma i miei pensieri fanno troppo rumore per rendermene davvero conto.
Sento solo due labbra sulla mia schiena, partono dalle spalle e poi su fino al collo, le mani invece mi accarezzano la vita. Mi giro lentamente e vedo due occhi azzurri che mi guardano come se fossi la cosa più bella del mondo e beh anche lui è bellissimo.
Il resto è molto confuso, ricordo solo baci e carezze e tanto tanto amore.
 
 
Mi risveglio nel letto abbracciata con Peeta che mi osserva.
“ben svegliata”
“ma cosa?”
“non volevi continuare di sopra?”
“ma che ore sono?”
“solo le due di notte”
“spiegami?”
“beh ti ho seguito sotto al doccia, poi il resto è storia”
Arrossisco leggermente. Peeta mi porge un cioccolatino.
“ti va lo spuntino di mezzanotte?”
“di cosa si tratta?”
“torta al cioccolato”
“dopo aver assaggiato il cioccolatino non si può dire di no alla torta”
  
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