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Autore: Anna Wanderer Love    12/12/2013    3 recensioni
Dal testo:
- Io sono quello impulsivo, quello impetuoso, quello emotivo. Le mie emozioni sono forti, dirette come i raggi del sole. Ma nessuno comprende ciò che sei tu e capisce ciò che so io: i raggi tenui, freddi, dolci della luna sanno essere ancora più meravigliosi di quelli del sole, basta soltanto imparare a conoscerli.
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Piccola one shot su Artemide e Apollo :)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Apollo, Artemide
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Raggi di Sole, Raggi di Luna.
 



- Sorellina!
Quando la voce allegra e giocosa di suo fratello la raggiunse Artemide alzò gli occhi al cielo.
Appollaiata su un ramo di una grande quercia centenaria, il fedele arco al fianco, la dea della luna osservava pensosa la foresta sotto di lei.

- Sorellina - cantilenò la voce musicale di Apollo.
Artemide sospirò, appoggiando la testa contro la vecchia corteccia dell’albero, sperando vagamente che Apollo non la trovasse.
Ma se c’era una cosa che al dio del sole riusciva perfettamente era scovare la sorella, ovunque si nascondesse.
Pochi secondi dopo, infatti, Artemide sentì le braccia muscolose del suo splendente fratello circondarle la vita.
- Sorellina, perché non rispondi? - Mormorò contrariato Apollo contro la guancia della dea, baciandola e aggrottando le sopracciglia bionde.
Lei sospirò, alzando gli occhi al cielo, ma non poteva negare che la presenza del fratello, in quel momento, le facesse piacere.
- Cosa vuoi? - Replicò seccamente, strofinandosi la fronte bianca con il dorso della mano destra, mentre lasciava che Apollo le prendesse quella sinistra con la sua.
La pelle del dio era calda mentre quella della dea era fresca. I fratelli rabbrividirono per l’improvviso cambio della temperatura, ma non separarono le mani intrecciate.
- Solo starti vicino - rispose Apollo, sistemandosi meglio sul ramo della sorella. Il dio sapeva che quello era un momento difficile per lei: il capo delle Cacciatrici si era innamorata di un mortale e aveva lasciato la sua dea.
Artemide le voleva bene, e soltanto in nome dell’affetto che provava per quella sciocca si era impedita di maledirla. E ora soffriva. In silenzio, nascosta, come sempre.
La dea sbuffò alle parole del fratello, ma il suo sguardo d’argento si addolcì.
- Lo sai, vero, che prima o poi tutte se ne andranno... forse perché stufe di vedere la morte attorno a loro, o perché si innamoreranno...
Artemide scrollò le spalle. - E altre le sostituiranno- disse con voce annoiata, ma in realtà si sentiva come se una secchiata d’acqua l’avesse colpita in piena faccia.
Apollo proseguì come se lei non avesse parlato.
- ... e troveranno qualcuno a cui stare accanto... non ti senti mai sola? - Le chiese, osservando i capelli rossi e ricci della sorella. Gli rispose un silenzio quasi ostile, e il dio accennò un sorriso.
- Sei tu che hai aiutato mia... nostra madre a farmi nascere. Già in quel momento eri così responsabile e razionale... lucida. Come la luna. Alcuni dicono che tu sia senza cuore, sorellina. Ma io lo so, so che hai un gran cuore - come per dare forza alle proprie parole il dio allungò la mano e con delicatezza posò il palmo sul petto della sorella.
Artemide lo fissò, occhi dorati in occhi d’argento, sentendo un forte calore diffondersi dalla mano di lui in tutto il corpo, un calore quasi violento tanto era impetuoso.
- Io sono quello impulsivo, quello impetuoso, quello emotivo. Le mie emozioni sono forti, dirette come i raggi del sole. Ma nessuno comprende ciò che sei tu e capisce ciò che so io: i raggi tenui, freddi, dolci della luna sanno essere ancora più meravigliosi di quelli del sole, basta soltanto imparare a conoscerli.
Apollo sorrise ad Artemide, e lei piegò un angolo della bocca in alto, appoggiando la mano sopra a quella del fratello, ancora posata sul suo petto, accarezzando ne il dorso.
- Alla luna basta che ci sia il sole ad accompagnarla; solo quando le persone riusciranno a scorgere la bellezza di Luna e Sole insieme riusciranno a capire i loro dei - sussurrò con dolcezza la dea, accarezzando la guancia del dio con una mano.
I due fratelli si sorrisero e insieme saltarono giù dalla vecchia quercia, sparendo sull’Olimpo, mentre un soffio di vento scuoteva delicatamente le lunghe foglie della quercia.


 

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AnGoLo DeLl'AuTrIcE:
Sera a tutti!
Allora, spero che leggiate numerosi questa piccola one shot: però prima di iniziare a spiegare devo benedire la prof di chimica che ci ha lasciati liberi di lasciarci fare quel che volevamo mentre interrogava sei sventurati XD
Allora, innanzitutto volevo scrivere un po' di Apollo e Artemide oltre che ai brevi accenni nelle mie ff (soprattutto Innamorata di un Dio, nel cap. 6) ma non sapevo come fare >.<
Poi mi è venuta l'illuminazione: avevo letto da qualche parte di una certa capa delle cacciatrici che si innamorava di un umano, et voilà! Eccola quiiii!! 
Come causa del discorso dei due gemellini adorabili ^^
Be' ora che dire.. spero vi sia piaciuta e attendo molte recensioni!
Un bacione!
La vostra Anna 

 

   
 
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