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Autore: kurukujo    12/12/2013    1 recensioni
[Dangan Ronpa OC VERSE]
Si sentì un tonfo, anche se soffocato dalle pareti antisuono.
Momoko era svenuta.
Non si sapeva perché, o percome.
"I miei... amici.... La mia... famiglia...."
...
"Sono.. così... Sola..."
[ONE-SHOT SU DANGAN RONPA OC]
Genere: Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ahah.

Le pillole erano finite; di nuovo.

Non era possibile, erano già finite? Solo due giorni, e-- già finite... Finite completamente... Non poteva essere. La ragazza si mise le mani tra i capelli, la sua espressione piena di terrore. Le borse sotto agli occhi erano visibili. Nere, indistinguibili dalla sua carnagione pallidissima, come quella di un cadavere. ...Sarebbe morta in quel momento? No...  No... No, non era il momento. E' uno stupido disturbo mentale, non poteva morire per questo. La ragazza cercò di prendere la sua penna per continuare a scrivere. L'unica cosa che riuscì a scrivere sul suo diario fu una cosa che inquietò pure lei. Non voleva morire, lei voleva vivere.

Si stava già immaginando la scena, mentre scriveva di getto tutte quelle parole identiche.

"Un giorno una ragazza camminò per una strada. Camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò, camminò
e si
inginocchiò
alla
morte."


La ragazza diede un'occhiata a quel che ebbe scritto, ma non vide nient'altro che la parola "MORTE". Morte? No, no... Morte?? Non ora. Non ora!
Stavano ritornando le allucinazioni. Lasciò uscire un "Ahia..." soffocato. Non si era nemmeno fatta male: era un 'ahia' di dolore mentale. Le allucinazioni... Quando finivano le pillole per la mente, tutto era diverso. Tutto quanto. La Momoko Hotaru che conoscevano tutti a Picco di Speranza diventava un gattino indifeso. La 'stranissima e stronzissima' Ultra Super Beta Tester Liceale, che insultava tutto e tutti, spaventarsi per il termine di una misera boccetta di pill--

...Misera?

Oh, no, questo era un errore. Non era una 'misera boccetta di pillole bianche'.
Se non prendeva quella, Momoko sarebbe uscita fuori di testa. Cristo santo, no, non voleva diventare pazza completamente. Il suo SPD (in caso nessuno sapesse, il Disturbo Mentale di Personalità Schizoide) già la isolava completamente dal mondo: nessun interesse in fare amicizie --vero, completamente vero--, nessun interesse nel sesso --ma perché interessava così tanto fare sesso?--, essere sempre persi nel proprio mondo --ahah, sì, le creepypasta--.

Erano tutti i sintomi che Momoko provò da quando aveva minimo... Cinque anni. Non riuscirono a capire mai, però, fino ai dieci anni, che ebbe questo "SPD". E come se non bastasse, quando i dottori dissero che aveva questo presunto molto strano disturbo, statarono anche che la terapia non aveva un termine: doveva continuare per sempre. Momoko non capiva: non era brava a scuola, i termini non li capiva. "Terapia?" Che cos'era?
Non che i genitori aiutassero. No, erano stronzi, tutti e due stronzi. La madre depressa e alcolizzata, sempre solitaria, il padre che era sempre via per lavoro. Loro badavano solo a suo fratello e sua sorella.

Ma solo a loro due.

Momoko si alzò dalla sedia-- con grande sforzo. Si trascinò faticosamente sulle sue gambe flaccide fino al suo letto, per buttarcisi sopra indisciplinatamente. Non le fregava, comunque. Si sentiva una merda, una grandissima merda. Vedeva allucinazioni. Non era così brutto: cioè, almeno c'erano i suoi amici... White Hand, 731, Buried Alive, Misfortune. Tutti quanti. Era così felice rivederli ancora. Cercò di abbracciarli, non ci riuscì; sembrava come cercare l'illusione di un'oasi in un deserto. Momoko sospirò, non riusciva a chiudere gli occhi. Era da tre giorni che le pillole erano finite. Doveva chiamare il dottor Shizuko, ma... Non ne aveva le forze, semplicemente non le aveva... Anche le pillole per i muscoli erano quasi finite.

Erano pillole, poi? O droghe?
Momoko non vedeva mai nessuno essere così ossessionato da prendere tre pillole al giorno di due medicine diverse (eccetto lei; ovvio che era cosciente quando lo faceva). Mai. Forse avrebbe dovuto chiedere al dottor Shizuko anche quello. Ma si sa com'è, i dottori sono impegnati, questo e quello-- BALLE.

TUTTE BALLE.

La ragazza emise un gemito di dolore. Le face male il petto. Si sentì l'emicrania arrivare.

L'unica cosa che sussurrò fu soffocata, di nuovo, come se le fosse mancato respiro.

"...Ho... ho paura... V-voglio... vivere....."

Momoko non si sentì più. Svenne. O almeno, pretese di svenire, visto che in quel momento squillò il telefono. Lo stress era troppo, le allucinazioni erano troppo intense.  "No!" urlò con la poca voce che aveva. "Non rispondo! No! Non voglio andare di nuovo in quello schifoso ospedale! No! MAI, MAI! NON VOGLIO! QUESTA TERAPIA MI STA UCCIDENDO!"

Le parole rimbombarono nella sua stanza, e solo lì. Le camere dei dormitori erano soundproof; lo sapeva pure lei. Meglio così.  Almeno nessuno avrebbe sentito, nessuno si sarebbe intruso, nessuno l'avrebbe vista: colei che sembra sempre così altezzosa, aspettandosi sempre di ricevere presentazioni invece che darle. Le meche rosse fatte accazzo, gli occhi azzurri (che poi erano lenti).

Ahah, tutte bugie. Anche se quando era sana di mente, Momoko sì che era così.

Quando non lo era-- beh, credo proprio si capisca. Un gattino impaurito.
Sembrava quasi innocente, se non fosse per il fatto che aveva ucciso suo fratello e sua sorella per gelosia; ma via, il passato è passato! Mica potevano arrestare una ragazzina di undici anni! ...O forse, aveva solo nascosto i cadaveri molto, MOLTO bene.

Ma, tornando a noi: il telefono non cessò di squillare. Momoko continuava anche ad urlare cose tipo "LASCIATEMI IN PACE!", oppure, "ASSASSINI! DROGATI! SPACCIATORI!", o ancora "UGH UGH UGH UGH SONO DISGUSTATA, DISGUSTATA!", ma la parte di cervello non andata ancora in tilt le disse "Rispondi a quel cazzo di telefono e smettila di belare come una fighetta, Momoko."

La voce la stimolò non poco.

Perché? Beh, perché Momoko con le pochissime forze che aveva, stese un braccio sul letto per far sì che facesse leva, e si trascinò a sedere sul letto a fatica, per poi alzarsi, trascinarsi nuovamente a strattoni con le gambe verso il telefono, e per alla fine arrivare al traguardo d'arrivo e alzò il telefono.
La conversazione fu così spiccia, che Momoko non la capì neanche per intero. Sembrava aver sentito qualcosa come "ricetta", "pillole"...? "Cura"? Probabilmente, ma non ne era sicura. Chissà. Era un po' un mistero da capire, ma ci avebbe pensato un'altra volta: le allucinazioni, sparite via per pochissimo, stavano ritornando.

Si sentì un tonfo, anche se soffocato dalle pareti antisuono.

Momoko era svenuta.

Non si sapeva perché, o percome.

"I miei... amici.... La mia... famiglia...."
...
"Sono.. così... Sola..."






SPAZIO PAPERA
Oh, beh, si vede che alla fine ho fatto una oneshot. Una sola, però.
Principalmente, questa fanfiction si ambienta nell'universo di DANGAN RONPA, ma non volendo intasare la sezione con una stupida storiella si una ORIGINAL CHARACTER e non di un PERSONAGGIO CANON, ho deciso di mettere "Anime/manga vari". Mi è sembrata una giusta opinione, no?
Come ho detto poche righe fa, questa è una OC, Momoko Hotaru. Soffre di SPD; e spesso soffre anche di allucinazioni. E' un personaggio (o una personaggia, come dico io) molto strana e complicata da capire, visto che allude spesso alle creepypasta, etc, etc. Ma perché dirvi tutto se vi farei solo spoiler sul personaggio?

Beh, che dire... Critiche costruttive ben accette!
-Vera/Papera
  
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