LA MIA BULMA

-....Crilin,Junior..…. anche la tua Bulma-
La frase pronunciata da Kaaroth colpì il cuore di Vegeta.
Smise di battere.
Il Principe sentì un brivido gelato percorrergli la schiena e rimase senza fiato.
I muscoli del suo corpo si irrigidirono,incapaci di muoversi.
Non aveva provato una simile sensazione nemmeno prima di cadere,senza vita, in quell’arido deserto.
Tutte le umiliazioni subite da quando aveva incontrato quel maledetto Kaarot non erano paragonabili a quello che stava provando in quel preciso istante.
Nemmeno Freezer era riuscito,in tanti anni di indegno servizio,a ferirlo in quel modo.
Mai,prima d’ora,delle parole avevano fatto così male.
Nulla lo aveva mai colpito così forte.

 “Anche la tua Bulma”
Il groppo in gola si faceva sempre più stretto impedendogli di respirare.
Non era possibile.
Kaarot continuava a parlare,blaterava su chi e come era stato ingurgitato da quel Mostro Rosa ma Vegeta non riusciva più ad ascoltarlo.
Lui non aveva amici,a lui non fregava un bel niente se i suoi inutili amici compreso quell’insetto fastidioso che era Yamcha erano stati masticati da Majin Bu.
Ma lei no…..
Tutte le sue parole non erano altro che suoni distorti e ovattati.
-Anche  nostri figli- Riuscì a stento a percepire ma nella sua testa continuava a rimbombare quella frase:
Anche la tua Bulma
Anche la tua Bulma
Anche la tua Bulma.

Chiuse gli occhi per pochi secondi e quell’attimo bastò per vederla.
I capelli turchini,le gambe lunghe ,il suo caldo seno,le morbide labbra ,il suo sorriso allegro e i suoi occhi azzurri e profondi che avevano scavato nella sua anima nera. Loro avevano scalfito il cuore del Principe assassino,lo avevano salvato da se stesso.
Quella donna era stata capace di placare il suo tormento e in quell’istante gli sembrò di sentire il suo dolce profumo,il suo caldo respiro sulla sua pelle dura e segnata.
-ANCHE LA TUA BULMA-
Lei non c’era più , lui non era riuscito a proteggerla e non sarebbe mai più tornata a meno che…..
L’immagine della sua donna svanì e davanti ai suoi occhi neri e freddi si rese conto che era rimasto solo lui.
Kaarot.
Da quando aveva rimesso piede sul pianeta Terra, scortato da Baba, non aveva fatto altro che stordirlo con le sue continue chiacchiere,supplicandolo di mettersi quel cazzo di orecchino.Con la sua voce fastidiosa non faceva altro che innervosirlo di più.
Kaaroth :l’eroe, il grande amico, il bravo e ingenuo ragazzo delle montagne.
Gli aveva celato di essere riuscito a raggiungere il livello tre del Super Sayan.
Quell’idiota si permetteva di prenderlo in giro credendo di avere davanti un ingenuo ragazzino geloso invece del Principe dei Sayan.
Il guerriero che fin da ragazzino aveva combattuto nelle zone più impervie dell’universo,su squallidi pianeti abbandonati da qualsivoglia divinità e nelle condizioni peggiori.
Lo disprezzava con tutto se stesso e glielo aveva urlato in faccia ,pochi secondi prima,vomitandogli addosso tutto l’odio che provava nei suoi confronti.
“Mai unirò il mio corpo con il tuo MAI”
Avrebbe preferito tornare negli Inferi piuttosto che continuare a farsi prendere per il culo da quel plebeo traditore,meglio soffrire all’Inferno che ascoltare ancora per un secondo la sua voce.

-Anche la TUA Bulma-

Per lei lo avrebbe fatto.
Per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Aveva addirittura accettato quel figlio mezzosangue pur di non doverle stare lontano; a suo modo aveva imparato ad amarlo perché lei lo amava.
Aveva accettato l’esistenza da terrestre pur di poterla avere tutte le notti accanto.
Non avrebbe permesso al Mostro Rosa di portargliela via per sempre.
Non poteva sopportare,al di sopra di ogni altra cosa,l’ idea di non poter rivedere quei suoi occhi blu.
Odiava il pensiero di non poter sentire ancora il suo dolce profumo più di quanto odiasse Kaaroth.
Voleva perdersi ancora una volta nel calore del suo corpo anche solo per un istante,l’unico posto al mondo in cui era stato felice ed era la sola cosa che veramente gli importava.
Che gli era mai importata.
-Dammi quel dannato aggeggio presto- urlò.
Gli orecchini si illuminarono.
Il corpo del Principe venne trascinato da un‘incredibile forza sempre più vicino al corpo di quell‘essere che tanto disprezzava.
Vegeta chiuse gli occhi . “….Per la mia Bulma” pensò.

FINE