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Autore: sguardivuoti    13/12/2013    1 recensioni
-A proposito, come è andata con Alessio?-
Finsi indifferenza, facendo spallucce.
-Bene. Sembra simpatico e dolce.-
-Lo è. Ed è bello. Ammettilo dai.-
Ripensai a lui. Ai suoi occhi, profondi, alle sue mani, alla sua voce, alla sua risata, al suo sorriso. Era come se lo dovessi ammettere a malincuore, come se andassi contro alla mia volontà.
-Lui è... bellissimo.-
Primo capitolo
La storia di due ragazzi che trovano l'amore ma poi riescono maldestramente a perderlo e cercheranno sempre di ritrovarsi anche in due città diverse, in due stati diversi.
La storia di due ragazzi che si inseguiranno e che potrebbero ritrovarsi oppure potrebbero perdersi per sempre.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ANGOLO AUTRICE.
Autrice, che parolona! Comunque, salve, io sono la scrittrice di questa storia.
Diciamo che è una sfida, la mia professoressa di Italiano mi ha chiesto di migliorare il mio modo di scrivere, scrivendo sempre più e quindi ho deciso di scrivere questa storia e di ricevere anche i vostri consigli, se vi va.
Sono una scrittrice mediocre, una persona a cui piace scrivere.
La storia non è la più originale che ci sia, ma dentro ci sono le mie esperienze, per molti versi dentro ci sono io.
Quindi niente, spero vi piaccia e se volete recensite!






Era impossibile uscire quel giorno. Tutta Bordeaux  era innevata, e io preferivo di gran lunga stare a letto, come sempre.
Invece decisi, e me ne sarei pentita solo dopo, di alzarmi e andare a fare colazione.
Scesi di sotto, in silenzio, per non svegliare i miei genitori.
Presi dalla credenza una scatola di cereali, poi riempii una tazza con del latte e infine mi misi a sedere.
Davanti a me guardavo i fiocchi scendere e tutto era così pacifico, così rilassante che quasi mi addormentavo sulla tavola.
Fino a quando non mi squillò il cellulare, guardai lo schermo: era la mia migliore amica, Desiree.
-Pronto?-
-Claire, esci subito ti prego!-
Sbuffai. Era pazza, nevicava troppo.
-No, Des, hai visto che tempo?-
-Non me ne frega niente, fra dieci minuti sono sotto casa tua. Ti devo dire una cosa.- Stavo per staccare quando la sentii urlare qualcosa. - Claire? Claire!-
-Che c'è?-
-Vestiti bene!-
Quindi presi un vestito e mi infilai quello, insieme ai miei anfibi e poi scrissi un veloce messaggio che lasciai sopra al tavolo di cucina, in modo che i miei lo leggessero.
 Presi la borsa e uscii, come prevedibile Desiree era già la.
-Allora?-
Chiesi inarcando una sopracciglio. Lei mi prese a braccetto e ci incamminammo verso la stazione.
-Te lo ricordi Felix? Ecco io...-
Non le feci neanche finire la frase, mi tolsi dalla sua stretta e mi appostai davanti a lei.
-Felix? Stai scherzando?-
Ora, io sono sempre stata una persona ragionevole, ma in quel momento ero uscita fuori di testa e quindi mi ero messa a gridare. Si erano girati tutti, ma a me non importava. Non volevo che quel figlio di puttana si avvicinasse di nuovo a Desiree.
Quando lo aveva conosciuto, a lei era subito piaciuto. Dopo due mesi di amicizia si misero insieme e dopo due settimane lui la tradì e lei ci stette da cani.
E ora riportava di nuovo la storia di Felix?
-Claire, lo so che... lo so che mi ha fatto soffrire. Ma io lo amo. Lo amo ancora, e non ci posso fare niente. E forse è cambiato. Ti prego, ascoltami.-
La guardai negli occhi. Stavano implorando, mi stavano implorando. I suoi occhi erano così puri, proprio come lei. E lei era debole. Di fisico ovviamente. Era bassa e magra, di carattere era tutt'altra cosa. Ho sempre invidiato la sua forza. Si risollevava sempre, qualunque cosa succedesse.
Così strinsi i denti e decisi di ascoltarla.
-Mi ha chiesto di rivederlo, e io ho accettato. C'è anche un suo amico e io non volevo lasciarlo solo mentre noi due parliamo. Potresti starci te?-
Cosa mi stava chiedendo? Era di fuori? Io non volevo. Non me la sentivo.
I ragazzi non mi avevano mai considerata molto, quindi non avevo idea di cosa fare e poi figuriamoci, quello non mi conosceva neanche e saremmo stati solo male.
-Claire...-
-Ti prego.-
Disse prima che io potessi finire.
La guardai, e alla fine, scocciata, accettai.
Lei mi si buttò al collo, stringendomi forte.
-Grazie, grazie, grazie!-
Così, dopo dieci minuti, mi ritrovai alla stazione, dove incontrai, per la prima volta, il ragazzo che avrebbe portato qualcosa nella mia vita.
E dire che ancora non so se questo qualcosa è bello o brutto.
Comunque vidi Felix e mi prese una voglia di dargli un pugno, ma mi contenni, anche perchè da dietro apparve lui, quel ragazzo.
Era abbastanza alto, i capelli marroni chiari e gli occhi, non so neanche come definirli. Erano azzurri ma fuori avevano dei contorni verdi e lui era così... bello.
Rimasi turbata. Rimasi turbata, da lui. Da come camminò verso di me mentre Des andava chissà dove con Felix.
Mi porse la mano.
-Piacere, Alessio.-
-Non è un nome francese.-
Che stupida! Avevo davanti il ragazzo più bello che avessi mai visto e con cosa me ne sono scappata? 'Non è un nome Francese.'
Avevo il terrore che solo da quella frase mi avesse presto per stupida.
Lui invece rise. E io mi fermai a guardarlo, non riuscivo semplicemente a muovermi.
Avrei voluto che ridesse per sempre.
-No, infatti. Ho origini italiane. E tu? Come ti chiami?-
-Claire.-
Gli strinsi la mano e poi rimasi zitta, imbarazzata. Avevo una voglia pazza di fumare una sigaretta, così gli chiesi se mi accompagnava al tabacchi a prendere un pacchetto.
Dopo uscimmo fuori e ci sedemmo su una panchina del prato che stava fra la stazione e la piazza.
-Ne vuoi una?-
Chiesi porgendogli una sigaretta. Intanto ne afferrai un'altra, e me la misi in bocca pronta ad accenderla.
-No, grazie.-
La accesi e dopo aver tirato la prima boccata, lo guardai di nuovo, incuriosita.
-Come mai non fumi?-
-Perchè, è una cosa strana?-
Mi sentii di nuovo in imbarazzo, avevo fatto, per la seconda volta, una domanda stupida. Non volevo che pensasse cose sbagliate su di me, è solo che io non sapevo come comportarmi. Dovevo smettere di essere impulsiva.
-No... Non volevo dire questo. Solo che, ormai fumano tutti.-
-Per quanto mi riguarda, non mi ispira ora. Forse più avanti comincerò anche io, vedremo.-
Rimisi dentro quella che lui aveva rifiutato. In realtà lo ammiravo, era una cosa contro corrente e non volevo che lui iniziasse, perchè questa cosa lo rendeva ancora più interessante di prima.
- Uhm... a proposito, tu quanti anni hai? Non te l'ho chiesto.-
-Diciotto. Anche tu vero?-
-Io ne ho diciassette ancora.-
Abbassai lo sguardo e rimanemmo in silenzio, imbarazzati, senza sapere cosa dire.
Alla fine fu lui a sciogliere il silenzio.
- Allora dimmi, qual è il tuo libro preferito?-
Rimasi abbastanza interdetta.
-Sai, non saprei dirti. Forse ' Finché le stelle saranno in cielo'. Probabilmente tu non l'hai letto.-
Guardava diritto avanti a se. Gli facevo così schifo? Non mi aveva degnata di uno sguardo. Era colpa mia lo so. Forse era un test questo del libro. Avrei dovuto dire qualcosa di famoso a livello letterario? Non so tipo... Jane Eyre? Stavo per correggermi, ma lui si mise a parlare.
-No, infatti. Il mio è 'oceano mare' di Baricco. Forse lo conosci, forse no. Sicuramente è molto famoso in Italia. Qua probabilmente un po' meno.-
A dire la verità il nome l'avevo già sentito, non era una cosa totalmente nuova.
Sorrisi, sentendo il cuore che si scaldava un po'. In fondo, se me l'aveva detto non doveva considerarmi totalmente stupida anche se non sapevo come si potessero unire le due cose.
Guardai le sue mani intrecciarsi. Erano belle, delicate, lunghe. Mani da musicista, le mani che piacevano a me.
-Suoni qualche strumento?-
-Si, facevo lezione di chitarra e pianoforte.-
-E li sai suonare bene?-
Diventò rosso e non sapeva come rispondere. Mi intenerii. Avrei voluto abbracciarlo, non so, mi dava la sensazione di una persona che aveva bisogno di essere protetta.
Di una persona che aveva bisogno di essere amata.
-Diciamo che me la cavo.-
In quel momento vidi Desiree che tornava insieme a Felix. Sembrava felice come una pasqua, il sorriso che gli andava da guancia a guancia e trascinava quel povero ragazzo per un braccio.
Si fermò davanti a noi.
-Finalmente vi ho trovato! Pensavo che ne foste andati. Comunque io e Felix dobbiamo dirvi una cosa...-
Feci roteare gli occhi.
-So già cosa vuoi dire e non lo voglio sapere.- Rabbrividii. -Sai, per non vomitare.-
Detto questo guardai Felix sprezzante.
-Beh, tu ascolterai invece perchè ci siamo rimessi insieme.-
Sospirai, consapevole che non potevo più fare niente e poi non avevo voglia di dirle qualcosa. Se avesse sofferto ancora per Felix, era stata una sua scelta.
Quindi salutai educatamente e me ne andai, ben presto raggiunta da lei.
-Des, non dire niente. So che sei felice ma io non sono convinta che ti possa rendere felice. E tu non mi ascolti, quindi non posso farci niente però stai attenta.-
-Claire, è importante per me. Fingi almeno che ti importi no? Non sono la tua migliore amica? Allora perchè non sei felice per me!-
Mi fermai e la guardai.
-Io sono felice se tu sei felice! Ma fra tutte le persone che ci sono, perchè lui? Ti ha già fatto soffrire abbastanza. Non capisco.-
-Tu non hai mai amato nessuno, non puoi capire.-
Avrei voluto piangere. Quella frase, se pur la verità e non detta per ferire, mi aveva ferito. Io avevo amato qualcuno. Forse aveva ragione, io non potevo capire.
- Lo so. Senti, pietra sopra? Non voglio litigare con te.-
Lei mi abbracciò.
-A proposito, come è andata con Alessio?-
Finsi indifferenza, facendo spallucce.
-Bene. Sembra simpatico e dolce.-
-Lo è. Ed è bello. Ammettilo dai.-
Ripensai a lui. Ai suoi occhi, profondi, alle sue mani, alla sua voce, alla sua risata, al suo sorriso. Era come se lo dovessi ammettere a malincuore, come se andassi contro alla mia volontà.
-Lui è... bellissimo.-

 
  
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