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Autore: Tatika_Tai_Tacchan    13/12/2013    8 recensioni
"Ma non c'era lingua nella bocca di Morte, solo il buio dell'universo privo di stelle."
"I Rovi della misericordia si ritrassero e si nascosero tremanti in un angolo, ancora sporchi di sangue.
Nessuno ebbe il coraggio di punirli."
Buonasera, nel caso voleste leggere questa storia vi avverto: occhio ai nomi con la maiuscola, sono nomi propri!
Per il resto buona lettura e grazie...per la considerazione.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Fiaba delle Anime

 

C'era una volta...un bambino che indossava un vestito.

Aveva le labbra sanguinanti e dava la mano ad un leone molto alto e molto distinto, vestito con uno smoking grigio strappato sulle ginocchia.

Il leone era sociopatico e non provava emozioni, quindi il bambino lo faceva al posto suo.

Un giorno incontrarono una bambina che portava una maschera da maiale sulla faccia e aveva riccioli biondi che le andavano ovunque.

La bambina disse di chiamarsi “Sam e poi Sung” e fece un piccolo inchino nel suo vestito rosa. Il bambino si presentò come Bill e il Leone non disse niente.

Dopo essere stati al Lunapark il leone propose di rubare una mongolfiera, ma Sam e poi Sung, che aveva guanti di raso e di seta, disse che nessuna persona poteva salire su una mongolfiera con una maschera addosso. Il leone la guardò senza cambiare espressione e le disse di rimanere a terra.

Bill invece la guardò gentilmente e disse che non c'era bisogno di portare maschere quando Nessuno ti poteva vedere, perché lui e il leone erano Nessuno.

E Sam e poi Sung, che in realtà non aveva un nome, si tolse la maschera da maiale e mostrò il suo sorriso eterno a Nessuno, e nessuno rise.

Così poterono salire sulla mongolfiera e volare lontano verso luoghi sconosciuti e inesplorati.

La bambina che non aveva un nome prese un fazzolettino da una tasca del suo abito rosa e se lo legò sugli occhi da pazzo. Quando Bill si girò verso di lei con la rabbia nel cuore, lei disse che la morte non poteva guardare in faccia nessuno.

Il leone soffiava il fuoco con lena e faceva volare la mongolfiera sempre più lontano. Poi mentre si riposava informò gli altri due che stavano andando verso nord per salvare Destino.

 

Destino era terrorizzato. I Rovi della misericordia lo strattonavano prendendolo in giro e versando il suo sangue, mentre Corvo gli urlava insulti nelle orecchie con voce gracchiante e cattiva, e gli graffiava la schiena con artigli di argento.

Quando la mongolfiera comparve nel cielo viola, Corvo sgranò il suo unico occhio e volò altissimo per lacerarla con urla di vento e cartavetrata. Ma prima che potesse colpire, Bill lo ammaliò con il suo canto e lo attirò verso di sé. Corvo si posò sull'orlo del cesto e Bill gli fece una domanda. Gli chiese se volesse un bacio da lui o dalla dolce fanciulla dai riccioli d'oro che era girata di spalle.

Corvo, che si vantava della sua eterosessualità da quando aveva memoria, vide che Bill era un maschio, nonostante fosse vestito da donna, e indicò la dolce fanciulla dai riccioli d'oro che era girata di spalle.

Morte, che era girata di spalle, afferrò Corvo con mani putride di artigli e lo baciò con il suo sorriso eterno, irto di zanne acuminate e rocce, che trasudava sangue e pus.

Ma non c'era lingua nella bocca di Morte, solo il buio dell'universo privo di stelle.

Quando Corvo fu mangiato, Desiderio fece scendere i tre viaggiatori dalla mongolfiera, modellandosi a forma di scala.

Desiderio sorrideva sempre e indicò loro la strada per giungere a Destino.

I Rovi della misericordia si ritrassero e si nascosero tremanti in un angolo, ancora sporchi di sangue, nessuno ebbe il coraggio di punirli.

Bill e Morte aiutarono Destino ad alzarsi e raccolsero il sangue per farne dono a Desiderio che richiedeva come sempre un pegno.

Il leone, con gli occhi pieni del nulla della sua anima, li guardò tutti e tre e disse:-Era Destino-.

-No, è Destino!- precisò Morte che sapeva di tenere un vivo tra le braccia.

-No, era Destino!- insistette il leone -Ora è solo Futuro-.

E Futuro, che non riusciva neanche a reggersi in piedi da solo, aggrappandosi un po' a Morte e un po' a Bill, alzò la testa e sorrise.

  
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