Distruggi, spezza, spazzami via.
 
Passiamo il tempo a morderci, graffiarci, tirare pugni al muro, cadere, romperci le gambe e facendoci saltare i denti.
Passiamo, passo, passa.
Cosa?
Il tempo.
 
Il maledetto bastardo se ne va e non mi aspetta. E chi mi ha mai aspettato, dopotutto?
Deve essersi rotta un’altra costola perché mi fa male il cuore.
Deve essersi rotta anche la milza perché ho male alla pancia.
Deve essersi rotto il naso perché sanguina.
Devo essermi rotta.
Spezzata, spazzata via.
 
“Ti prego distruggimi una volta per tutte. Non lasciarmi in questo limbo.”
 
Sarà mica la mia voce quella che ha parlato?
Che brutta voce.
 
“Ti prego distruggimi. Fammi a pezzi, frantumami, ma non lasciarmi vuota.”
 
Ma tu non mi distruggi, nessuno lo fa, mi seziono con le mie mani, mi scavo la fossa e ci salto dentro.
Salta dentro con me, non lasciarmi sola.
Non lasciarmi sola.
Non lasciarmi.
 
Distruggi, distruggimi, spezzami, spazzami via.
E smetti di cantare “Help” che mi si spezzano le costole.
E smettila di guardarmi con quegli occhi azzurro cielo che mi si rompe il petto.
 
Distruggi,
distruggi
distruggimi.