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Autore: Kim_HyunA    13/12/2013    1 recensioni
Lo vide portarsi la sigaretta verso la bocca, racchiudendola tra le labbra e inspirando come se stesse respirando l’aria pura di montagna. Trattenne il fumo per qualche istante, poi lo soffiò contro il viso dell’altro.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Non mi va ora. Puzzi di fumo”.
 
Kibum storse il naso disgustato. Se c’era un odore che non poteva sopportare, era quello del fumo. Odiava che Jonghyun avesse quella fastidiosa abitudine. Ogni volta che si trovava in sua compagnia, non riusciva a sentire nessun altro odore.
 
Solo fumo.
 
I suoi capelli, la sua pelle, i suoi vestiti. Tutto sapeva di sigaretta.
 
Quell’odore acre gli andava dritto nelle narici, rubandogli l’ossigeno e facendogli venire il voltastomaco.
 
Voleva chiedergli di smettere con quella mania, e se non voleva farlo per lui — cosa che non lo avrebbe minimamente stupito —, poteva farlo per se stesso. Fumare non gli avrebbe sicuramente fatto bene alla salute. Ma ovviamente a Jonghyun non importava. Aveva altro a cui pensare. Cos’era un tumore ai polmoni quando poteva darsi un tono con una sigaretta tra le mani?
 
Kibum avrebbe voluto prenderlo a schiaffi.
 
L’altro ragazzo gli si fece più vicino e la sua reazione spontanea fu quella di spostarsi, perché non era davvero in grado di poter sopportare quell’odore penetrante che lo accompagnava, ma Jonghyun aveva pensato bene di impedirgli di allontanarsi, allungando le braccia ai lati della sua testa e spingendolo contro il muro del vicolo in cui si trovavano.
 
Kibum trovava normalmente molto eccitante l’idea di non avere via di scampo, di avere l’altro davanti e intorno a sé ad impedirgli di muoversi, ma ora che non riusciva nemmeno a respirare, la situazione era tutto fuorché elettrizzante.
 
Il fumo della sigaretta che teneva tra l’indice e il medio lo stava colpendo direttamente sul viso.
 
Tossì. E Jonghyun ridacchiò.
 
Lo vide portarsela verso la bocca, racchiudendola tra le labbra e inspirando come se stesse respirando l’aria pura di montagna. Trattenne il fumo per qualche istante, poi lo soffiò contro il viso dell’altro.
 
“Sei uno stronzo” gli disse con gli occhi che gli bruciavano, cercando di allontanarsi.
 
“No. No, non vai da nessuna parte” aveva risposto, quasi alzandosi sulle punte per raggiungere il suo collo e iniziare a baciarlo. Kibum era certo che stesse cercando di indebolirlo e convincerlo a restare. E gli bruciava ammettere che era un ottimo metodo per evitare che finisse per prenderlo a calci.
 
Mugolò piano.
 
“Lo sapevo che ti piaceva”.
 
Bastardo. Come poteva non apprezzare di essere baciato sul collo? Lo sapeva che era il suo punto debole, che con quel semplice gesto poteva trasformarlo in gelatina, facendogli diventare le gambe molli e tremanti.
 
Con i capelli dell’altro così vicino al suo naso, trattenne il respiro. Morire asfissiato gli sembrava un’ottima alternativa al morire per il fumo.
 
Jonghyun si allontanò dal suo collo, guardandolo dritto negli occhi e facendosi più vicino per catturare tra i denti il suo labbro inferiore e tirarlo con forza.
 
Kibum si lamentò leggermente, ma sarebbe stato un bugiardo a dire che non stava apprezzando la situazione. Certo, se non ci fosse stato quell’odore insopportabile che gli entrava nei polmoni, le cose sarebbero andate decisamente meglio, ma essere morso e baciato da Jonghyun valeva assolutamente la pena.
 
Aveva deciso che per questa volta avrebbe potuto chiudere un occhio e cercare di ignorare quella sua seccante abitudine, ma Jonghyun decise di fare un altro tiro e, prima di lasciare uscire il fumo dalla bocca, si avvicinò a Kibum e lo baciò.
 
Cercò di tenere le labbra serrate e di trattenere il fiato fino a quando i suoi polmoni glielo avrebbero permesso, ma l’altro sembrava non avere nessuna intenzione di allontanarsi tanto presto.
 
Iniziò a contemplare l’idea che sarebbe davvero morto asfissiato.
 
Stava quasi convincendosi a dare una spinta più forte all’altro — una mano intorno al suo mento per tenerlo fermo e l’altra, con la sigaretta tra le dita, appoggiata al muro, accanto alla sua testa — quando Jonghyun, deciso più che mai nel suo intento di condividere quel bacio pieno di fumo, portò le dita al naso di Kibum, serrandoglielo. In questo modo, a meno che davvero non preferisse esaurire tutta la sua scorta di ossigeno, era costretto ad aprire la bocca.
 
Non poté fare altro che soddisfare il piano dell’altro, socchiudendo le labbra e lasciando che il fumo si trasferisse dalla bocca di Jonghyun alla sua.
 
Quel sapore insopportabile si impadronì di tutte le sue papille gustative, gli arrivò fino alla gola, facendola pizzicare fastidiosamente. Si sentiva invaso dal fumo, era ovunque. Sul suo volto, nella sua bocca, nei suoi polmoni. Gli iniziarono a lacrimare gli occhi.
 
Non aveva mai fumato una sigaretta in tutta la sua vita. Era un vizio che non lo aveva mai attirato, anzi, ne era sempre stato disgustato. E ora, trovarsi costretto in questa situazione gli stava facendo venire il mal di stomaco.
 
Dopo un tempo che sembrò durare un’eternità, Jonghyun decise finalmente di allontanarsi da lui, il fumo che aleggiava prima tra di loro si era ormai disperso nell’aria. Mentre Kibum tossiva alla disperata ricerca di aria pulita, poteva intravedere il sorrisetto arrogante sul volto dell’altro ragazzo. Una volta di più gli aveva dimostrato di essere più forte. Un giorno avrebbe trovato il coraggio di reagire e rimetterlo al proprio posto. Ma fino a quel momento, avrebbe dovuto continuare a sopportare quella sua espressione soddisfatta.
 
Lo vide gettare a terra la sigaretta e schiacciarla distrattamente con un piede mentre ne estraeva già un’altra dal pacchetto che teneva in tasca. Dopo averla accesa, continuò a giocherellare ancora per un po’ con il suo accendino, quasi come se fosse ipnotizzato dalla fiamma.
 
Kibum si ritrovò a guardare il riflesso del fuoco nei suoi occhi, gli piacevano quelle sfumature che si agitavano inquiete nelle sue pupille.
 
Ora che finalmente i suoi polmoni avevano ritrovato la pace, non gli dispiaceva guardarlo fumare. Vedere come incavava le guance mentre inspirava, chiudendo gli occhi come per perdersi meglio in quel piacere che la nicotina gli procurava; la schiena contro il muro e un piede appoggiato alla parete. Kibum non poteva certo negare che fosse attraente in quel momento, con la sua giacca di pelle nera e il ciuffo che gli lasciava la fronte scoperta. Doveva persino ammettere che quella sigaretta gli dava quel tocco di stile in più.
 
Guardò il fumo lasciare le sue labbra e salire leggero verso l’alto, poi si accorse che lo sguardo dell’altro era posato su di lui.
 
Avidi.
 
Era questa l’aggettivo più adatto per descrivere i suoi occhi in quell’istante. Gli stavano facendo contorcere lo stomaco. Non si sarebbe mai abituato all’idea che fosse in grado di accendere il suo desiderio, che, anche mentre rimaneva in silenzio, senza fare nulla, l’altro potesse scrutarlo attento, desiderando di possederlo in ogni modo possibile.
 
L’idea era abbastanza eccitante da farlo andare verso Jonghyun, a passo sicuro, guardandolo negli occhi. La fiducia in se stesso amplificata dalla consapevolezza che l’altro lo voleva.
 
Afferrò il colletto della sua giacca, mordendosi un labbro.
 
Jonghyun sogghignò e Kibum poté ritenersi soddisfatto quando sentì le mani dell’altro infilarsi nelle tasche dei suoi jeans, attirandolo a sé e iniziando a toccarlo. Avrebbe voluto sentire le sue dita direttamente sulla pelle, ma anche così si sentiva girare la testa.
 
“Ho voglia di scoparti”.
 
Jonghyun sembrava avergli letto nel pensiero. Aveva pensato lo stesso, ma non aveva fatto in tempo a dirlo ad alta voce, l’altro era stato più veloce.
 
Kibum aveva chiuso gli occhi quando la bocca di Jonghyun aveva sussurrato quelle parole accanto al suo orecchio. Si era sentito il sangue fermare e i brividi corrergli lungo il corpo. Era una promessa allettante. Non poteva resistere.
 
Era talmente eccitato che il suo naso non percepiva più l’odore di fumo, o forse era talmente concentrato sulle labbra dell’altro, così morbide ed invitanti, o sui suoi occhi che lo stavano divorando, da non farci più caso.
 
“Torniamo a casa” aveva risposto quasi senza fiato, già assaporando l’idea di passare le prossime ore disteso su un letto a gemere ed ansimare sotto il corpo di Jonghyun.
 
“No”.
 
No? Gli aveva appena detto di voler fare sesso con lui, e ormai lo conosceva abbastanza bene per poter essere sicuro che non poteva avere già cambiato idea, non nel giro di qualche secondo.
 
Le sue sopracciglia corrucciate e la sua espressione confusa servirono da domanda per l’altro.
 
“Lo facciamo qui”.
 
Kibum sbatté le palpebre qualche volta.
 
Dopo tutto il tempo che aveva trascorso con l’altro, avrebbe dovuto essersi abituato alle sue strane richieste, eppure riusciva sempre a coglierlo di sorpresa.
 
Non poteva essere serio quando diceva di volerlo fare lì. Erano in un vicolo isolato ma erano pur sempre all’aperto. E se qualcuno li avesse visti?
 
“Non ti piace l’idea, Kibum? Non vuoi che tutti ti sentano e ti vedano, hm?”.
 
Gli piaceva da matti l’idea ma doveva smetterla di parlare con le labbra appoggiate al suo collo e il corpo contro il suo. Il suo cervello smetteva di funzionare. Non era più in grado di pensare, solo di annuire e obbedire al piacere crescente.
 
Era diventato anche un’esibizionista.
 
Non ci poteva credere.
 
E mentre Jonghyun gli infilò una mano nei jeans, facendogli vedere le stelle e costringendolo a mordersi la lingua per non emettere nemmeno un suono, sperò davvero che qualcuno li potesse sorprendere quando, con i pantaloni disordinatamente slacciati e le magliette sollevate a mostrare il petto, sarebbero stati troppo impegnati a segnarsi il corpo a vicenda, da non accorgersene nemmeno.
 
 
 
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A/N: ribadisco per la centesima volta che odio i finali. anche gli inizi in realtà, ma i finali ancora di più ._.
 
qualche giorno fa ero in stazione ad aspettare il treno (tanto per cambiare) e mi si è piazzato di fianco uno che si è messo a fumare, roba che mi dà fastidissimo, quindi diciamo che in qualche modo la storia è nata così. poi ho scoperto questa cosa che si chiama shotgun kiss che in pratica sarebbe baciarsi dopo aver fumato in modo da scambiarsi il fumo, che, per quanto mi possa far schifo, suona molto bene come idea ahahah. ed ecco qui la storia insomma XD
 
in teoria mentre la scrivevo, la pensavo nello stesso universo di questa storia, quindi se vi va, leggetela ;)
 
ve l’avevo mai detto che key versione esibizionista mi piace troppo? al massimo, ve lo ripeto, che non fa mai male ora che ci penso, ho una storia da pubblicare a riguardo :D
 
prevengo eventuali domande, al momento non ho in programma di scrivere un seguito di questa storia. l’ho volutamente fermata in quel punto perché non volevo descrivere la parte dopo. non dico che sia impossibile che la continui, ma al momento lo escludo completamente
 
grazie per aver letto^^
  
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