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Autore: Yssis    14/12/2013    5 recensioni
[Io sono qui, nell’appannatura di un vetro, in un’alba dei primi di Dicembre.
Ricordati di me.
]
[Io sono qui, uno spettro che vaga da solo nel cielo che sta schiarendosi pian piano.
Ricordati di me.
]
[Io sono qui, immersa in un mondo che tu ignori, e con l’immaginazione cerco di avvicinarti… Di farti sentire la mia voce, il battito veloce del mio cuore innamorato.
Semmai in sogno ti capitasse di scorgermi, timida e immersa nel mio silenzio,
Ricordati di me.
]
A chi riuscirà a trovarmi, a chi si è già arreso e scuote la testa udendo i miei sospiri.
E a Juddy, che oggi compie un anno su Efp!^^"
Genere: Angst, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ricordati di me

06:52

Salgo sul pullman, la mia è ultima fermata, è già tutto pieno.
Le mie dita intirizzite dal freddo frugano nella tasca destra del cappotto beige, poi in quella sinistra. No, l’abbonamento mensile non è lì, è dentro la tasca sinistra dei blu jeans al caldo contatto con il telefono.
L’autista non mi degna di uno sguardo, salgo da sola e il pullman riparte.
Con un sospiro, mi faccio strada fra i cappotti e i giacconi dei ragazzi; fra i loro sguardi assonnati, cattivi altri. Che mi guardano come se, solo con la mia presenza, lo spazio del mezzo fosse stato dimezzato.
Sbuffo, e mi infilo le auricolari nelle orecchie, che copro con il basco verde pistacchio.
La musica non parte, non serve.
Mi piace ascoltare i discorsi frivoli degli altri ragazzi senza che loro se ne accorgano.
Calcio, scuola, calcio, moda, calcio, antipatia di compagne/prof, calcio.
Scuoto la testa, guardo oltre al finestrino.
Il cielo è buio, i lampioni sono ancora accesi; la luna è già calata ma il sole non è ancora sorto.
E io che ci faccio qui?
Vedo il mio viso paonazzo riflesso nei finestrini appannati, ma ci sono solo io qui.
Vorrei vedere te, vorrei alzare lo sguardo e incontrare i tuoi occhi chiari, un po’ assonnati forse, e quel bel sorriso che a volte mi pare di scorgere, nel buio della notte.
Ti voglio bene amica mia, ovunque tu sia e a qualsiasi cosa tu stia pensando.

Io sono qui, nell’appannatura di un vetro, in un’alba dei primi di Dicembre.
Ricordati di me.

07 : 23

Si arriva in stazione, finalmente. Scendo, stringendomi al mio cappottino troppo corto, ai miei occhi che lacrimano per il freddo.
Subito alzo gli occhi al cielo, piove. Piove ghiaccio, siamo sotto zero, era prevedibile.
Tiro fuori l’ombrello, e sorrido mentre sento gli sguardi di molti focalizzarsi su di me.
Il mio ombrello è giallo, brilla nella piazza buia come un sole, più della luna che è calata, in imbarazzo.
Alcune mie compagne mi raggiungono, e subito si incamminano per il viale che conduce a scuola, lasciandomi sola.
Era un riso di scherno, quello che mi hanno dedicato, o di vergogna?
Muovo i primi passi nel viale in ombra, probabilmente si vergognano di me.
Una del Linguistico, due dello Scientifico, una del Classico e poi io, delle Scienze Umane.
Figurati…! Io, che cammino inseguendo alcune figure nell’ombra di un lampione, io, con il mio ombrello giallo, io, con le cuffie pressate nelle orecchie senza nessun motivo, io, con le lacrime agli occhi.
“Per il freddo”, è la scusa che più convince.
Si fermano in un bar per strada, le quattro ragazze.
Io nemmeno me ne accorgo, continuo a camminare, tanto non ho fame, non ho mai fame a quest’ora. Ci ritroveremo nel cortile della scuola…
Stringo la mia mano gelida nel nulla, ci sono solo io qui.
Vorrei sentire la tua presa calda sulle mie mani, vorrei sentire i tuoi sbuffi mentre ti abbraccio, saltandoti addosso da dietro.
Vedere quei tuoi occhi scuri e brillanti che ridono così spesso, e mi fanno star tranquilla.
Ti voglio bene sorellina, anche se tu stai ancora dormendo, anche se i tuoi occhi brilleranno per qualcun altro, un giorno.

Io sono qui, uno spettro che vaga da solo nel cielo che sta schiarendosi pian piano.
Ricordati di me.

07 : 35

Sono arrivata alla fine del viale, la scuola me la sono lasciata alle spalle da tempo.
Mi guardo attorno: la pioggia rende umidicce le foglie marce, il cielo è chiaro ma coperto di nuvole. Piove, oggi. Pioverà anche domani, probabilmente.
Molti ragazzi percorrono il viale alberato in senso opposto al mio.
Loro seguono il vento, si fanno trascinare.
Io, sola, controvento. Solo così posso volare.
Un ragazzo biondo mi passa accanto, il fumo che esce dalla sua bocca mi stordisce, bloccandomi sul posto. Spaesata.
Gli occhi di lui, freddi e attenti, sono grigio-azzurri. E’ alto. E’ grande.
Frequenta la quarta del mio stesso corso, deve essere bravo a scuola, immagino.
Non so neanche il suo nome…
E’ amore questo? E’ definibile “amore” quel batticuore che mi sfonda il petto ogni volta che incrocio quello sguardo grigio e concentrato?
No, non può essere.
Di amore ne ho lette, di testimonianze e racconti…
L’amore è un’altra cosa.
Rimango immobile mentre le gocce ghiacciate battono con forza sull’ombrello sopra la mia testa; ci sono solo io qui.
Oh povera me… Sono innamorata, eccome se lo sono!
Io mio cuore batte forte per un pensiero, per un’idea, per un sogno…
Oh amore mio… Dove ti posso trovare? Dove ti devo cercare?
Ti trovo nel fratello premuroso e sorridente che attraversa la piazza con la sorellina per mano…
Ti trovo nel ragazzo bruno che scorgo fra gli scaffali della biblioteca, solo e sognante…
Ti trovo in un campo da pallone, con la fronte sudata e i capelli in disordine, circondato da amici e compagni…
Ti trovo nel primo della classe, non della mia, ma di quella laggiù, in fondo al corridoio, quella con i banchi verdi e scarabocchiati…
Ti trovo nel ragazzo spaccone e sicuro di sé che arrogante sputa per terra aspirando nicotina, vestito di tutto punto con abiti di marca, all’ultimo grido, che io vedo solo dall’altra parte della vetrina dei negozi in centro…
Dove sei amore mio? Dove sono i tuoi occhi color del sangue, che tanto ti fanno assomigliare ad un demone, un angelo peccatore…?
Abiti in un’altra dimensione, in una vita parallela alla mia, di cui io posso soltanto immaginare l’esistenza.
E mentre la campanella suona e io mi accingo a salire le scale dell’edificio scolastico, ti voglio bene.
Mentre torni a casa da scuola, e la testa è piena di altri pensieri, e il sole che da me illumina pallido il cielo albeggiante da te infuoca il firmamento mentre cala, ti voglio bene.
Tu non mi conoscerai mai, non saprai mai nulla di me.
Ma io continuerò a sognare i tuoi occhi amore mio, e non riuscirò a dirtelo mai.

Io sono qui, immersa in un mondo che tu ignori, e con l’immaginazione cerco di avvicinarti… Di farti sentire la mia voce, il battito veloce del mio cuore innamorato.
Semmai in sogno ti capitasse di scorgermi, timida e immersa nel mio silenzio,
Ricordati di me.



AA ~

Buondì ^^
Fanfic dedicata come specificato nel testo dedicato a...
Alle mie amiche in generale <3 e in particolare a Juddy che oggi compie un anno su Efp! *coriandoli* <3
A mia sorella Lucchan <3
E al mio amore fittizio (?) <3 ma a cui sono affezionatissima ^^"

Grazie per la vostra attenzione, se vi è piaciuta commentate please *ç* Mi farebbe piacere... ~
Baci baci!

Sissy

  
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