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Autore: May Begood    14/12/2013    4 recensioni
" Era già successo l'anno precedente, quando Germania aveva spiegato che preferiva non festeggiare il Natale, o di farlo in completa solitudine; l'altra nazione aveva insistito per poco, poi aveva promesso che avrebbe obbedito l'anno successivo.
Perciò Germania cercò con attenzione il regalo che Italia gli aveva eventualmente nascosto: sotto al letto, accanto al camino, dietro le porte. Ma nulla. Nessuna traccia di mutande rosse. Italia se ne era davvero andato. "
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axis Powers/Potenze dell'Asse
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Buon Natale, Hetalia'
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Categoria: Anime e Manga
Fandom: Hetalia - Axis Powers
Personaggi: Le Potenze dell'Asse
Genere: Slice of ... Christmas
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing Moments




Nda: Pensavo già da tempo di scrivere qualcosa prima delle feste natalizie. Ebbene, ci sono riuscita, e ci sono riuscita nel mio Fandom preferito con i personaggi che più amo: le Potenze dell'Asse. Probabilmente questa One Shot apparterrà ad una Serie, ecco perchè tra gli avvertimenti ho messo Missing Moments. Penso di scriverne un'altra sugli Alleati, anche essa strettamente legata ad una long che sto elaborando, ma ... niente spam! 
Spero vi piaccia questa mia versione di un'Asse intesa come "famiglia" che è la chiave del testo sottostante. E spero di essere riuscita ad esprimere i vari concetti introspettivi riguardanti Germania.

Detto questo, buona lettura e ... buon Natale!




- MiSsAlighieri-







Il Natale dell'Asse

Germania si svegliò, aspettandosi di ritrovare Italia nel letto, ma si rese conto di essere solo. 
Credette di poterne gioire, ma in realtà gli sembrò che quel letto fosse troppo grande per una sola persona, perfino per uno alto e grosso, come lui. 
Dopo un attimo di smarrimento, ricordò che Italia era tornato a casa propria per festeggiare il Natale assieme ai fratelli. 
Possibile che se ne fosse andato così, senza un ultimo saluto? 
Avrebbe preferito essere svegliato nel cuore della notte per accertarsi che ad Italia dispiacesse lasciarlo solo... di nuovo. 

Era già successo l'anno precedente, quando Germania aveva spiegato che preferiva non festeggiare il Natale, o di farlo in completa solitudine; l'altra nazione aveva insistito per poco, poi aveva promesso che avrebbe obbedito l'anno successivo. 

Perciò Germania cercò con attenzione il regalo che Italia gli aveva eventualmente nascosto: sotto al letto, accanto al camino, dietro le porte. Ma nulla. Nessuna traccia di mutande rosse. Italia se ne era davvero andato. 

La fredda nazione non avrebbe mai pensato che Italia potesse avergli dato ragione così facilmente: forse sperava in una dimenticanza, o forse alla penisola non era mai importata la sua compagnia. 
Germania era silenzioso, riservato, impegnato, non certo rumoroso, invadente e spensierato come l'Italia! 
Ma ora che si ritrovava solo nel letto, Germania ricordò che il silenzio l'aveva portato a commettere brutte azioni nel periodo più brutto della sua esistenza, e adesso quella casa era troppo silenziosa; che la sua riservatezza controllava ed era controllata dall'euforia di Italia, per questo si completavano perfettamente; che ormai il lavoro era terminato, e che avrebbe potuto trascorrere le feste natalizie come meglio credeva. Leggendo un libro? Quello lo faceva sempre. Cucinando patate e wurst con un bicchere di birra? L'avrebbe portato a fare servizi. Pulendo casa? Una volta finito non gli sarebbe rimasto nulla. 

Insomma, Germania non sapeva come trascorrere quei giorni in completa solitudine. Se Prussia avesse continuato ad esistere, avrebbe riempito la casa di persone e bicchieroni di birra frizzante. Ne era sempre stato capace, al contrario del suo 'West'. Ma Prussia non esisteva più, e ormai superato il lutto Germania non aveva più lacrime. Non ne aveva mai avute. 

Decise quindi di iniziare un nuovo programma di lavoro, da proporre al successivo incontro del G8 che avrebbe avuto luogo a distanza di due mesi. Ma Germania non voleva trovarsi impreparato, c'erano ancora troppe faccende da affrontare e troppi nodi da sciogliere. 
Non aveva ancora digitato nulla al computer, che il telefono squillò. 
Domandandosi chi mai potesse essere di prima mattina, Germania andò a rispondere in salotto. 
"Hallo?"
"Ciao, Germania!" la voce squillante del Nord Italia quasi gli danneggiò un timpano.
"I-Italien, dimmi..."
"Vee... " iniziò l'altro "Volevo augurarti un buon Natale! Sono andato via senza salutarti e mi sembrava il minimo!"
"Grazie, Italien. Anche io ti auguro un buon Natale. Sei già a casa?"
Neanche terminò la domanda, perchè dall'altra parte del telefono arrivò la chiara voce del Sud che imprecava e ordinava al Settentrione di posare la cornetta, visto che aspettava una telefonata importante. 
"Scusa, Germania, ma adesso devo andare. Il fratellone è arrabbiato! Ancora auguri! Vee! "
"A-Auguri..."

Posata la cornetta, Germania cadde di nuovo in solitudine. 
Non riusciva a resistere, non poteva andare avanti così. 
Già iniziava a sentire la voce di quell'uomo che gli aveva rovinato l'esistenza e che aveva portato alla caduta di Prussia... e che, codardo, si era ucciso. 

Indossò la giacca e si legò una sciarpa al collo, intenzionato a raggiungere Italia, poco importava se con o senza il permesso del Sud Italia. Ma aperta la porta si trovò davanti una cassa di legno che gli arrivava alla vita, sulla quale era scritta la parola "Pomodori" con un rosso scurito dallo scorrere del tempo. 
Germania riconobbe quella cassa e cercò di aprirla a mani nude. 
Sentì una risata:
"Vee... Germania! C'è qualcosa sulla scala!"
Germania guardò accanto alla cassa e vide un ferro con cui potè forzare l'apertura.
Il Nord Italia uscì fuori allargando le braccia, con uno strano cappello in testa, simile a quello di Babbo Natale. 
"Italien!"
"Auguri Doitsu-san..." intervenne Giappone, spuntando dal lato destro della nazione tedesca e porgendo quello che sembrava un dolce.
"Japan... Cosa ci fate qui? Italien, credevo che tu..."
"Vee, Germania! Ormai Giappone tu ed io siamo una famiglia! E il Natale va festeggiato in famiglia!"
"Ma... Ma Romano..."
"Arriverà tra poco assieme a Spagna e Francia... Stai tranquillo e rientriamo. Dobbiamo mangiare!"
Italia entrò trascinandosi la cassa dietro, seguito a ruota da Giappone e un emozionato e commosso Germania.

Non avrebbe dovuto pensare che Italia l'avesse abbandonato proprio a Natale.
Non l'avrebbe fatto neanche Giappone.
E se ci fosse stato Prussia, non l'avrebbe lasciato neanche lui.
Conoscendolo, starà sorridendo e mi starà prendendo in giro per il mio cattivo senso - pensò la nazione tedesca, mentre la dimora si riempiva di altre nazioni trascinate dal carisma e dal sorriso di Spagna. Perfino Romano era presente, suo malgrado.
"Auguri, idiota..." gli aveva detto con poca cattiveria, ma senza un'ombra di sorriso. Evidentemente l'aveva accettato in quella strana famiglia, una famiglia mondiale. 

Germania era soddisfatto della sua nuova famiglia.








   
 
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