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Autore: y s witches    14/11/2004    5 recensioni
24 allievi. 8 professori. 1 presentatrice. Tutti personaggi dei capitoli più amati di Final Fantasy...tutti per dare il via ad una lunga fanfiction in cui sarete VOI a decidere le sorti di ognuno di loro. Correte a leggere e commentare!^_-
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yuri
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE:

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Mi sono accorta navigando qua e là nel sito che la nostra stessa idea è stata avuta da un’altro autore, Kay. Ho dato una lettura veloce al suo primo capitolo e mi sono accorta che sono strutturate abbastanza diversamente come fan fiction per fortuna…quello che volevo solo dire è che non abbiamo copiato la sua idea, in quanto il nostro lavoro è nato l’ estate dell’anno scorso (2003), la fic è on line in un altro sito da molti mesi (gennaio mi pare) e nel novembre dell’anno scorso ne abbiamo portate delle copie del primo capitolo anche a Lucca Comics.

Questo solo per evitare accuse di plagi o spiacevoli incomprensioni, è normale che prima o poi possa capitare di avere la stessa idea per un soggetto, ma trattandosi di modi di scrivere e protagonisti differenti mi auguro che entrambe le nostre fan fiction possano essere lasciate in questo stesso sito per la gioia di chi le legge e di noi che le scriviamo anche per donare un po’ di svago agli altri.

Quistisy’s witches-

Ringraziamenti

Ringraziamenti!

 

Come iniziare una cosa del genere? Dunque…^_^ Ringraziando! (Come dice il titolo, è_é ehi permettetemi di creare un po’ di pathos no?) Per prima cosa ringrazio chi ha incoraggiato questa mia follia, nata in un pomeriggio, su una spiaggia, con la musica di una piccola radiolina nelle orecchie e la testa persa da qualche parte. Ed ecco scattare la solita molla…una storia, che abbia in se tutti i ragazzi più famosi di quel fantastico modo che è Final Fantasy.

Ma forse sarebbe rimasta solo un’idea divertente con cui trastullarsi un pomeriggio se non ci fosse stato qualcuno ad appoggiare questa mia follia…Quistis, la mia adorata piccola maestra ^_^! Chi più di lei ha mai assecondato i miei progetti da scienziata pazza?Credo che abbia una grande pazienza e che certe volte sia anche più pazza di me, ma è lei che devo ringraziare in prima persona, è lei che mi ha spianato la strada per permettere che tutto ciò diventi…*_* realtà! HAHAHAHAHA...Grazie Quis, per la tua razionalità e per essere il mio faro nel buio…la mia torcia nella notte…^O^ il funghetto del mio bosc…scusate.

Ed ecco Glen…che dire di Glen…la nostra illustratrice, la ragazza che ha dato vita a quello che vedremo, la sua mano sta dando vera e propria esistenza a tutto quanto con quei suoi splendidi disegni che mi fanno passare notti insonni a rotolarmi nel letto crucciandomi ahimè che questa gente non potrò (;_; che tristezza…) mai stringerla fra le braccia (un fazzolettino prego T_T). ^_^ Ma grazie a lei il mio cuore ha metà della consolazione necessaria perché almeno posso vederli belli come il sole, grazie Glen per essere fuori di testa quanto noi, ^_^ se tu non lo fossi a quest’ora probabilmente avresti pure cambiato città pur di essere più lontana da due matte tanto pericolose. E Grazie anche (ogni tanto bisogna essere seri!) per darci l’opportunità di condividere questo tuo talento! Un giorno avrai ciò che meriti! Sarai una grande fumettista! La Square ti verrà a grattare alla porta pur di averti mia cara! ^O^ WHAHAHA! Credici!

E poi…ultimo ma non meno importante un grazie gridato con tanto di calcione alla nuca al nostro Squall, l’uomo fra le dame!(Su con la vita, Squacchan, so che con il nostro affetto verso lo yaoi ormai ti stiamo facendo ammattire ma pensa che un uomo fra tante dame deve avere un gran bel salame! ^_^) Chi meglio di te con le tue piccole stravaganze quotidiane ci può fornire continuamente precise idee, spunti e battute? Ha…^_^ tieniti pronto ad essere spiato e ascoltato anche nei momenti più insospettabili, sarai il pozzo da cui attingere acqua quando le nostre gole saranno riarse dalla sete…*_* Grazie anche te per tutta la pazienza…preparati ad averne tanta! ^_^

Ha ecco…ho già sbagliato…a chi va un altro grazie gigante prima di concludere questa chiacchierata? Mh? Ma naturalmente a chi sta leggendo e a chi leggere queste pagine! ^___^ grazie a TE! Perché noi tutti i partecipanti a questo gioco speriamo di tutto cuore che tu possa goderti fino in fondo la fantastica avventura di…

 

 

 

INTRODUZIONE

 

Inizia con un nome sparato a bruciapelo nella confusione ma che riesci a percepire chiaro quanto uno sparo nel deserto.

E’ cominciata, ma potrebbe già finire, è quello che pensi mentre ti dirigi verso quel puntino disegnato sulla lucida plastica del palco, devi raggiungerlo e fermarti lì.

Per conoscere il tuo destino.

Cosa sarà della tua vita? Dei tuoi sogni e dell’impegno, è il momento adesso.

C’è un applauso, ma non ci fai caso perché il rumore sembra svanire e sbiadire mentre l’unico suono che puoi sentire sono i tuoi passi che quasi sembrano rimbombare in un silenzio sovrannaturale che esiste solo dentro di te.

Il cuore è come un tuono nel petto, che diventa sempre più veloce mentre dalla fronte nasce una goccia di sudore e scivola via come una lacrima.

Non riesci a vedere nulla tranne che quel puntino che i tuoi piedi stanno raggiungendo nonostante la voglia di scappare via e rimandare almeno di qualche secondo quel momento tanto atteso.

Lo hai raggiunto e adesso alzi gli occhi, guardi i visi pressoché senza volto davanti a te, c’è una busta che viene aperta con scrupolosa insopportabile lentezza, c’è un breve momento di vero silenzio e poi ancora il tuo nome che ti colpisce e ti fa vibrare.

Ogni secondo diventa un ora lunga quanto un anno intero ma poi ecco che arriva, breve e conciso il verdetto che potrà essere di liberazione o di condanna.

Ce l’hai fatta, farai parte…della nostra scuola!”

E finalmente la tua bocca che pareva tanto arida da sgretolarsi al minimo accenno di parola si apre in un grido.

Non è più un sogno.

Ora è la realtà in cui sei dentro.

Alzi un braccio in aria, le dita in segno di vittoria perché parlare è ancora troppo difficile.

Ti inchini e finalmente hai la forza di vedere tutto.

Sei anche tu

di un passo più vicino alle stelle!

 

 

Capitolo I

 

 

Seduta là, su quel pavimento trasparente, fra tutti quei ragazzi stranamente silenziosi, aveva iniziato a pensare a un milione di cose quasi senza accorgersene. Cose che non c’entravano nulla con la situazione in cui si trovava. Aveva portato con lei in valigia il libro che stava leggendo? A che ora doveva chiamare la sua scuola di danza dopo aver saputo se sarebbe rimasta o meno? Si era ricordata di dare alla sua amica quei CD che le aveva chiesto? Aveva salutato tutti prima di andare via? Nemmeno un momento le era passato per la testa la domanda cruciale: che avrebbe fatto se le valigie fossero stato da rifare e quel treno che l’aveva portata lì fosse stato da riprendere? Forse, in realtà, stava pensando solo e soltanto a quello ma cercava di distrarre se stessa con quel mare di interrogativi.

 

Aveva raccolto le gambe al petto posando la fronte sul tessuto morbido di quella tuta…chissà perché le stava venendo sonno, con tutta probabilità era la troppa tensione che aveva a malapena sopportato in quei giorni.

 

Non era abituata a sentirsi così, odiava la competizione e quelle ultime cinque settimane dopo il provino che l’aveva portata in finale, la competizione sembrava lo scopo primario della sua vita. Non era fatta per le gare, ogni volta che qualcuno veniva scartato e lei invece no, si trovava a dispiacersi, a consolare, a pensare perfino di cedere il suo posto… ma non era sempre così. Certe volte si era ritrovata a sperare quasi disperatamente di essere la migliore, quando iniziava la musica e il suo corpo a muoversi, l’unico obiettivo che soverchiava tutti gli altri era dare il meglio di sé, nessuna pietà per nessuno, nessun favore per nessuno.

 

Si era di colpo ridestata, fissando il ragazzo davanti a lei che si era alzato in piedi e si era posizionato davanti alla commissione di insegnanti, le larghe spalle ben dritte, non poteva vederlo in viso ma si ricordava la sua faccia. Appena era arrivata quella mattina lo aveva trovato intento a prendere a calci un distributore automatico di bevande, quando l’aveva vista avvicinarsi gli aveva rivolto un ghigno presuntuoso e le aveva detto: “Sta indietro Barbie, non vorrei farti un occhio nero.” Era uno di quei ragazzi che credono di avere il mondo in mano e guarda caso il più delle volte è proprio così.

 

“Seifer Almasy…sei stato ammesso alla nostra scuola. Lui era passato. Ed ecco che le affiorava nel petto un altro sentimento pressochè sconosciuto fino a quel momento: invidia. Non era quasi mai stata invidiosa di nessuno, ma adesso era tutta un'altra storia. Il ragazzo aveva alzato un pugno e si era voltato verso di loro…evidentemente quel sogghigno non era una cosa esclusivamente per lei, perché in quel momento lo stava mostrando a tutti quanti, ai rimanenti 45 ragazzi che ancora aspettavano il verdetto. Cinquantacinque ragazzi erano già stati chiamati, quarantaquattro erano stati mandati a casa con la frase di rito –non sei stato ammesso allo nostra scuola-, dodici erano già disposti nei banchi con sorrisi talmente radiosi che quando li guardava non poteva fare a meno di sorridere lei stessa. Mancavano ancora undici ragazzi a quei banchi.

 

Il biondino (, biondino non era l’aggettivo giusto per definire quel ragazzo, altissimo, scolpito…carino. Peccato per l’insolenza!) aveva preso posto in un banco vuoto infilandosi la maglietta azzurra da titolare e aveva dato un’occhiata ai banchi intorno a lui.

 

Cosa avrebbe dato per essere al suo posto? Si stava innervosendo. Poteva sentire le mani ghiacciarsi e una morsa fastidiosa serrarle il petto, ed ecco finalmente che la consapevolezza di essere davvero arrivata alla fine che avrebbe preceduto…un'altra fine, o un nuovo inizio.

 

Il ragazzo seduto accanto a lei di certo non la stava aiutando, era da mezz’ora che continuava a dondolarsi avanti e indietro, mangiucchiandosi le unghie due mani alla volta con uno sguardo fisso completamente terrorizzato, ogni volta che il coordinatore si preparava ad annunciare un nuovo nome iniziava a dimenarsi quasi avesse le convulsioni! E più di una volta si era trovata sul punto di imitarlo…non si sarebbe trattenuta per sempre. Qualcuno le aveva detto di non preoccuparsi e di avere fiducia in se stessa perché soltanto così poteva vincere.

 

Si era guardata attorno in cerca della piccola figura dell’unica persona con cui poteva dire di aver legato in quei pochi giorni.

 

Selphie.

 

 

\\ Flashback//

Era il primo provino lì per lei, non sapeva assolutamente se quello era il posto dove doveva trovarsi e non aveva un’idea di cosa le avrebbero chiesto di fare. Quello che la lasciava completamente spaesata e senza fiato era la moltitudine di ragazze e di ragazzi che si muovevano tutto attorno a lei, ragazze splendide che parevano cigni avvolte in tutù di velluto e ragazzi dalle gambe lunghissime che ballavano come elfi delle fiabe tanto eleganti quanto le ragazze.

 

Appena arrivata era rimasta talmente presa da quello spettacolo che per parecchi minuti era rimasta sulla porta a occhi bene aperti con il cuore che si scaldava ad ogni passo di danza che le scorreva davanti…finchè non aveva sentito una mano sulla spalla che l’aveva fatta scattare spaventata.

 

“Tutto bene?” il padrone della mano era un ragazzo con profondissimi occhi di una tenue sfumatura rossastra e lunghi capelli neri e setosi. Le aveva sorriso, un piccolo sorriso delicato e malinconico che l’aveva spinta subito ad annuire con foga.

 

“Certo! E’ solo che…sono un po’nervosa. E’ la prima volta che vengo qui.” Aveva aggiunto infine distogliendo lo sguardo facendolo vagare su tutti e nessuno in particolare.

 

Improvvisamente l’aveva colpita come un pugno la consapevolezza di non essere minimamente paragonabile ad almeno tre quarti delle ragazze in quella stanza, con la sua semplice tutina di una sfumatura rosa pastello, i suoi vecchi scaldamuscoli porta fortuna e le scarpette troppo sciupate da danza con la punta gessata di sua madre, scarpe da usare per le occasioni speciali.

 

“Non farti spaventare da tutti questi pizzi. L’importante è quello che sai fare davvero. Di nuovo il ragazzo aveva sorriso appena le aveva sfiorato la spalla con una mano e subito si era dileguato nella frenesia della stanza.

 

Con un profondo sospiro si era andata a sedere in un angolo, accingendosi ad infilare scalda muscoli e scarpe tanto per iniziare a provare qualche passo, giusto per essere sicura di non aver dimenticato…era una cosa stupida da credere dato che ballava da quando era riuscita a fare i primi passi.

 

Si era consolata con le immagini sbiadite di sua madre che le insegnava a stare sulle punte, il primo tutù, la collanina che le era stata regalata dopo il suo primo vero spettacolo. Era ancora lì appesa al suo collo, e il piccolo ciondolo a forma di cuore era stretto ora nel suo palmo rassicurante come un abbraccio.

 

“CIAO!”

 

Oddio! Era schizzata di nuovo via, spaventata da una vocetta che l’aveva strappata via dalla sua piccola calda coperta di ricordi. Una ragazzina con due occhi verdi grandissimi era giusto davanti alla sua faccia a quattro zampe e un sorrisone smagliante sul visino vivace.

 

“Ciao…”

 

“Sei qui tutta sola? Non ti sei ancora fatta qualche amica? Guarda che non va per niente bene sai!!?” l’aveva rimproverata la ragazza sventolandole sotto al naso l’indice smaltato di celeste. Ogni dito in realtà aveva un colore diverso.

 

“Sono appena arrivata.” Aveva spiegato alzandosi in piedi, aveva battuto leggermente la punta della sua scarpetta sul pavimento. La ragazza aveva sgranato gli occhioni e si era lasciata andare in un estasiato “WHAAAA!!!” che aveva attirato l’attenzione più o meno di metà delle persone.

 

“Che belle scarpeee!!! Sono quelle da ballerina brava!!!”

 

Finalmente era riuscita a ridere, aveva annuito sorridendo e si era sollevata su entrambe le punte per la gioia della brunetta che aveva applaudito forsennatamente. “Brava Stella!”

 

“Io sono…”

 

“Sono sicura che ti prenderanno!!! Sei così alta! Sembri una principessa!! Dai ti prego fammi vede un giro! Così!” si era alzata e aveva fatto un paio di giri su se stessa per cadere quasi subito scoordinatamente sul pavimento. “Whops!!”

 

Aveva eseguito quattro o cinque giri con quella grazia che soltanto una ballerina classica può possedere, finendo con un aggraziato inchino, le braccia aperte e il naso che quasi toccava le ginocchia mandando la sua nuova amichetta in estasi per la seconda volta.

 

“Brava! Brava! Sei fortissima Micia! Mica come quelle là tutte vestite bene ma che fanno solo corse di qua e di là! Le ho guardate sai, più sono hanno vestitini belli e meno sanno fare! Selphie vi ha viste imbroglione!” Bene, e così Selphie era il suo nome? Selphie si era girata verso alcune ragazze che si erano fermate a guardare la fonte di tutto quel baccano e aveva mostrato la lingua tirandosi con le dita i lati degli occhi…subito le ragazze si erano disperse gettandosi occhiatacce alle spalle.

 

“Chi vi credete di essere!” Selphie si era alzata con un saltello e aveva riprovato a fare qualche volteggio finendo ripetutamente a gambe all’aria ridendo e mostrando le mutandine a tutti.

 

“Selphie…sei Selphie vero?”

 

“E’ vero! Ma come hai fatto a sapere come mi chiamo?” le aveva chiesto tutta eccitata ancora stesa sul pavimento.

 

“Me l’ha detto una fatina.” Aveva scherzato rivolgendo il dito verso l’alto, Selphie aveva seguito la direzione del suo dito a bocca aperta e poi aveva annuito.

 

“Eh…parlano molto vero?”

 

“Proprio così.” Questa ragazza non doveva essere una ballerina. Ma visto la potenza limpida di quegli strilli con tutta probabilità era una cantante. “Cosa ci fai qui?”

 

“Fra cinque minuti mi chiamano! Ho la mia prova!” Selphie aveva ridacchiato alzandosi e spolverandosi le ginocchia. “Hu guarda! Mi sa che mi tocca scappare via! Ma ci vedremo a scuola Milly! Sei tanto brava quindi abbi fiducia in te stessa! Capito? Solo così vincerai! Ciao ciao!” Selphie aveva raggiunto la porta a grandi passi poi era tornata di corsa indietro e le aveva preso la mano.

 

“Siamo amiche vero!??”

 

“Certo! Io però mi chiamo…”

 

Selphie le aveva scosso la mano tanto forte da scioglierle i capelli. “Ha che bellezza!!! Fai la brava Cindy!”

 

Le aveva dato un bacio sul naso e di nuovo era corsa via veloce come un razzo senza preoccuparsi della gonnellina gialla che si alzava mostrando quello che c’era sotto. Non che non lo avesse già mostrato a tutti…

 

Si sentiva completamente sicura di sé ora…non sarebbero stati pizzi e capelli perfetti ad impressionare la sua giuria.

\\ fine flashback//

 

 

Lulu Guardians.”

 

Per un momento si era quasi alzata in piedi lei al posto della ragazza chiamata. Era arrossita solo immaginando di che dimensioni catastrofiche sarebbe stata la sua figura, c’era mancato poco, doveva stare attenta!

 

La ragazza in questione sembrava la statua di una Venere, alta e formosissima, con  espressione severa, senza tradire il benchè minimo cenno di nervosismo si era silenziosamente piazzata davanti al microfono. Cosa avrebbe dato per poter tenere un comportamento tanto regale quando sarebbe toccato a lei?

 

Poteva anche inciampare, o mettersi a piangere o peggio del peggio svenire la nel bel mezzo di quel palco. Davanti a tutti. Oh oh. Non ci voleva proprio pensare.

 

Lulu Guardians sei stata ammessa alla nostra scuola. Aveva proclamato solennemente Auron dalla sua postazione. Lulu aveva soltanto fatto un piccolo inchino e sempre con quella postura contenuta aveva ritirato la sua maglietta da titolare. Un’attrice…ha, che avrebbe dato per vedere come recitava? Doveva essere bravissima! In ogni caso l’avrebbe vista, in prima persona o dietro lo schermo della televisione.

 

Altri cinque nomi, nessuno dei quali però aveva potuto sedersi in uno di quegli aspirati banchi. E tutti quei ragazzi erano ballerini. Si era rabbuiata e aveva cercato fra i ragazzi Selphie…eccola là assolutamente a suo agio, le gambe raccolte al petto a chiacchierare sotto voce con un ragazzo dai lunghi capelli candidi che la fissava impietrito, uno strano luccichio omicida negli occhi stretti quasi a fessura. Aveva uno strano spazio vuoto intorno, Selphie a parte ovviamente che era gomito a gomito con lui.

 

Kuja Foolhead.”

 

Un ragazzo con i capelli lilla! Truccato. Oh. Prima di avviarsi verso il microfono aveva strizzato un occhio a loro tutti e li aveva salutati brevemente con la mano. Ancheggiando si era posizionato al suo posto e aveva attesa sorridendo con una mano sul fianco il suo verdetto.

 

Kuja Foolhead sei stato ammesso alla nostra scuola.

 

Kuja aveva sollevato le braccia al cielo in una postura da diva e con un gridolino gioioso si era precipitato ad abbracciare uno per uno tutti i professori quasi dimenticando la sua maglietta… era piuttosto piccolino come ragazzo, chissà se ce l’avrebbe mai fatta a sollevare una come lei? Non che fosse grassa, tutt’altro, aveva una corporatura esile e slanciata…il ragazzo aveva avuto un’esitazione prima di sedersi, aveva soppesato con lo sguardo tutti i vari banchi e alla fine era partito speditissimo verso il banco di…come si chiamava? Seifer? Seifer Almasy, che lo aveva fulminato palesando la sua infelicità. Lo aveva visto muovere le labbra ma non era riuscita a leggerle.

 

“Quistis Trepe.”

 

Chissà cosa gli aveva mai detoh. Si era sentita percorrere da un brivido, un fulmine e una cascata di acqua gelata tutta in una volta. Ecco che arrivava il giudizio, era ora di alzarsi e mettersi di fronte a quella porta ancora chiusa. Era riuscita a sollevarsi in piedi solo un momento prima che il suo nome venisse ripetuto la seconda volta e con gambe di legno come non aveva mai avuto era riuscita a farsi largo fra i rimanenti ragazzi.

 

Non aveva sollevato mai gli occhi, li aveva tenuti ben piantati sul pavimento di piastrelle trasparenti in cerca del suo puntino rosso, dove le avevano detto di mettersi. Eccolo là, ben visibile, ed ecco anche l’asta scintillante del microfono. Era rimasta immobile quasi senza respirare, il labbro inferiore tormentato dai denti mentre serrava le mani a pugno più e più volte.

 

Perché ci mettevano così tanto? Di solito quando ci mettevano più tempo era un sì o era un no? Non ci aveva fatto caso!

 

“Quistis Trepe…sei stata ammessa alla nostra scuola.

 

Aveva chiuso gli occhi. Sì. Era stata ammessa, la porta era stata aperta e adesso poteva finalmente vedere cosa c’era oltre essa. Si era inchinata profondamente senza nemmeno rendersi conto di quel che faceva, il cuore era solo un lontano ronzio, batteva così forte che nemmeno ne distingueva più i battiti…la bella maglietta le era stata piazzata in mano, tanti sorrisi, la applaudivano! Applaudivano anche lei come gli altri!

 

Si era voltata verso i ragazzi seduti e aveva lanciato un bacio in direzione di Selphie che stava applaudendo più forte di tutti quasi schiaffeggiando il misterioso ragazzo di fianco a lei che continuava a rimanere fermo e silenzioso.

 

Si era seduta in uno dei banchi in prima fila ancora vuoto…se Selphie fosse stata ammessa avrebbe  tanto desiderato averla vicina!

 

Anche adesso che l’attesa era finita le mani continuavano a rimanere gelate… ogni tanto il suo cuore ripartiva in un accelerata quando la colpevolezza di che cosa era successo la colpiva, non riusciva veramente a crederci! Aveva incrociato le dita e aveva iniziato a pregare in silenzio per la sua piccola nuova amica.

 

Altri dieci nomi erano stati chiamati e altri due ragazzi avevano preso posto nelle file di banchi, per primo quel ragazzino biondo dal viso tatuato, aveva fatto un salto mortale all’indietro quando finalmente era stato chiamato, e aveva fatto tantissimo rumore quando aveva sentito il verdetto di avvenuta ammissione. L’altro ragazzo l’aveva già incontrato…era quello che il giorno del provino l’aveva scossa dall’emozione (impedendole forse di rimanere là impalata per tutto il tempo…per fortuna!), anche in quell’occasione il sorriso era stato timido e malinconico, prima che si sedesse in uno dei banchi in fondo a fianco della ragazza formosa (non si ricordava proprio più il nome…, ora poteva dire di avere un pochino di tempo per impararli!) gli aveva rivolto un cenno del capo. Vincent, così si chiamava, le aveva sorriso in modo leggermente più vivace quasi arrossendo.

 

“Seifer c’è qualche problema? Dove stai andando?” Auron fissava il suddetto ragazzo che sembrava intento a cercare una via di fuga alla chetichella fra i banchi, aveva già quasi raggiunto il banco dietro di lui ma era stato colto in flagrante. Aveva scosso la testa tornando sui suoi passi, le spalle curve e un’espressione scornatissima sul volto.

 

Il ruolo di disturbatore della quiete sembrava essere stato assegnato.

 

Erano stati chiamati altri ragazzi, una delle quali, Rinoa qualcosa, si era seduta accanto a lei, ma non aveva accennato né a guardarla in faccia né a rivolgerle la benchè minima parola, prima di lei era stata chiamata anche un'altra ragazza, una ballerina, aveva visto casualmente un suo provino e le era piaciuto anche se le sembrava un po’ troppo sicura di sé…lei e Rinoa erano sedute vicine prima di essere chiamate, Tifa però (ricordava bene il nome perché quando la giuria di professori l’aveva ammessa lo studio era esploso in un’ovazione assordante) non aveva voluto rischiare di esporsi troppo e si era piazzata in seconda fila.

 

“Selphie Tilmitt.”

 

Aveva trattenuto il respiro stringendo i denti…si sentiva quasi agitata quanto lo era stata per se stessa! Selphie invece non lo sembrava per niente, aveva salutato allegramente il pubblico e aveva fatto un mezzo inchino alzando un po’ la gonnellina, guadagnandosi qualche fischio di apprezzamento.

 

“Selphie Tilmitt sei stata ammessa alla nostra scuola.

 

“YEEEEEEEEEE!” non si era affatto trattenuta Selphie, aveva fatto un salto e aveva improvvisato una specie di balletto mentre ritirava la maglietta e andava a prendere posto accanto alla ragazzina bionda seduta nel banco davanti vicino al suo. Mentre passava Selphie le aveva fatto un largo sorriso. “Visto ciccia? Lo sapevo che ci saremmo divertite insieme!”.

 

Per ultimi erano stati chiamati tre ragazzi…non poteva che sentirsi felice, sicuramente se si soffriva di solitudine questa scuola poteva farti sentire più sollevata: il primo era stato il ragazzo con i lunghissimi capelli bianchi che aveva rischiato gli occhi vicino a Selphie, poi era stato il turno di un bel ragazzo, un attore…no, bel ragazzo non era la definizione esatta, MERAVIGLIOSO andava molto meglio, e quando era passato le aveva perfino ammiccato, o per lo meno aveva creduto così, Rinoa infatti si era agitata tutta sulla sedia e aveva riammiccato indietro…forse in effetti si era sbagliata.

 

In ultimo i rimanenti  sei ragazzi e ragazze erano stati fatti mettere in fila, a uno di loro era stato chiesto di fare un passo avanti, un ragazzo biondo dal viso vivace, che subito si era rattristato pensando di essere uno degli scartati dato che era stato il primo ad essere chiamato, invece Auron lo aveva proclamato ultimo allievo idoneo ad entrare nella scuola.

 

Il ragazzo si era perfino gettato per terra baciando il palco e ci era voluta tutta la buona volontà e la pazienza dei professori per calmarlo, gli avevano consegnato la maglietta e solo allora aveva occupato l’ultimo posto, in ultima fila, a fianco di un ragazzo dall’aria molto tranquilla.

 

Solo quando tutti quanti erano stati seduti si era sentita meglio, un peso le si era levato dallo stomaco e così aveva avuto la possibilità di darsi un occhiata intorno mentre Auron spiegava che il tempo rimanente lo avrebbero impegnato nella scelta delle camere e dando la possibilità al pubblico di fare qualche domanda.

 

In prima fila, nel banco di fianco a quello dove stava Selphie e Rikku (si era accorta solo in quel momento che sul davanti nel banco erano stati messi dei piccoli visori digitali su cui era apparso il nome), erano seduti un ragazzo e una ragazza che apparentemente sembravano conoscersi già dato che si tenevano la mano, la ragazza era molto carina, con lunghissimi capelli scuri, il ragazzo era un biondino dagli occhi vispi che si esprimeva a grandi gesti e riempiva di pacche sgraziate sulla spalla la povera ragazza che di tanto in tanto gli dava un’occhiataccia e gli bisbigliava qualche cosa.

 

Nel banco dietro di loro, a fianco di Zell era seduta una ragazza con i capelli corti castano chiari che dall’inizio della trasmissione non aveva fatto che guardare alla sua destra verso l’ultimo banco della stessa fila, esattamente verso suo fratello, se aveva capito bene, sembrava assolutamente sofferente, pronta a schizzare in piedi e raggiungere il ragazzo…aveva aguzzato la vista per osservare il nome…Squall.

 

Per un attimo i loro occhi si erano incrociati, ma subito Squall si era voltato da un'altra parte, più per disinteresse che per imbarazzo (causa per cui si era subito girata lei). Non la sorprendeva affatto, quando lo avevano chiamato si era comportato al pari di Lulu, rigido, composto, senza mostrare nessun segno di gioia o emozione. Vicino a lui stava un altro biondo con due occhi grandi e azzurrissimi, Cloud, che sembrava seriamente sul punto di addormentarsi, probabilmente per via dello sciogliersi della tensione, stava mezzo steso sul banco con il mento retto dalle mani.

 

Nel banco centrale vicino a Tifa invece c’era una ragazza dai bellissimi capelli boccoluti, l’aveva già notata fra le altre e se si ricordava bene l’aveva già vista esibirsi nel provino subito dopo il suo ed era stata eccezionale, lei era un’attrice…il display diceva Beatrix.

 

La fila dopo era occupata dagli ultimi chiamati, a partire da destra Lulu e Vincent, Kuja e Seifer (che non avevano fatto altro che battibeccare per tutto il tempo dopo la disastrosa fuga di Seifer) e per ultimi Irvine e una ragazza che nella sua agonia di spettatrice non aveva notato, Aeris. A quanto pareva ad Irvine Aeris piaceva parecchio dato che sembrava prontissimo a saltarle addosso.

 

Ultima fila…evidentemente  il povero Sephiroth era condannato a trovarsi fra i piedi ragazzine iperattive perché la piccoletta vicino a lui, Yuffie, lo stava tormentando con una specie di oggettino rotondo che faceva comparire e scomparire in una mano in un gioco di magia, Sephiroth la osservava con lo stesso sguardo minaccioso con cui aveva osservato poco più di mezz’ora ora prima Selphie, e Yuffie, come Selphie, sembrava assolutamente non preoccuparsene. Anzi…era passata a far scomparire ben due oggetti alla volta. Poi veniva subito di fianco il banco di Tidus che ancora di tanto in tanto chiedeva un cinque al suo compagno di banco, Zack, che divertito ogni volta glielo concedeva prima di ridacchiare e scuotere la testa. Per ultimi sedevano un'altra strana coppia, Wakka, un ragazzo dai capelli rossi e dritti che parlava con un bizzarro accento, e Yuna, con una perenne aria dolce sul viso, molto femminile. Loro però a differenza di Zidane e Garnet non sembravano stare insieme.

 

Chissà quanti intrighi amorosi si sarebbero venuti a creare con il tempo…chissà se anche lei…

 

“Ora chiameremo sei ragazzi che decideranno tre compagni di stanza…E naturalmente, le camere non sono miste signor Kinneas, può anche abbassare la mano grazie! Come primo nome, Tidus.”

 

Tidus chiamato in causa si era subito alzato di scatto in piedi, aveva quasi creduto di vederlo portare la mano alla fronte ma non lo aveva fatto. Si era guardato attorno e si era schiarito forte la gola nel microfono facendo sghignazzare un po’ di gente. “Posso dire che mi pare?”

 

“Sì, naturalmente.”

 

E se non vogliono stare con me?” aveva obiettato preoccupato.

 

“Credo che potranno dirlo.”

 

“Allora scelgo Zidane, Cloud e…Squall.”

 

Squall aveva appena voltato il viso per dare uno sguardo a Tidus ma non si era scomposto per niente, nessuno aveva avuto da ridire per quella sistemazione e Auron era proceduto con il secondo nome.

 

“Zell, puoi dire chi vorresti in camera?”

 

“Oh…non ci avevo pensato!” Zell si era quasi inciampato nella sedia ed era rimasto in piedi per miracolo, quando era stato di nuovo in equilibrio aveva guardato agitato i suoi compagni. “Io dico…Zack, Irvine e…”

 

C’era stato un verso strozzato…Seifer ovviamente. Il fatto con tutta probabilità era che se non fosse stato scelto da Zell sarebbe finito con il suo compagno di banco che, si era capito benissimo, non gli stava troppo simpatico. Seifer si era voltato in direzione di Zell e gli aveva puntato un dito contro. “Scegli me gallinaccio o muori!” aveva sibilato coprendo con la mano il microfono, Zell aveva fatto un gran sorriso e lentamente aveva scandito la sua ultima scelta.

 

Wakka.”

 

“Molto bene…Seifer hai qualche problema? Vuoi spiegarcelo?” Auron aveva apostrofato con pazienza Seifer ma si sentiva un vago malessere di sottofondo. Seifer pure doveva averlo notato perché aveva incassato silenziosamente il colpo. “L’ultima camera per esclusione sarà formata da: Seifer, Kuja, Vincent e Sephirot.

 

Ora toccava alle ragazze scegliere. Aveva di nuovo iniziato a sperare, Selphie le aveva lanciato un’occhiata e le aveva mostrato il pollice alzato…con un pochino di fortuna magari finivano insieme!

 

“Ellone, dì pure chi vuoi…”

 

Ellone era sembrata riemergere dalla sua adorazione da lontano del fratello e si era portata le mani al petto, si era data un rapido sguardo intorno e apparentemente aveva gettato lì i primi tre nomi che aveva letto. “Aeris, Beatrix e Yuffie.”

 

Anche stavolta non c’erano state lamentele da parte delle ragazze. Auron aveva appuntato sulla cartellina i componenti della nuova stanza e aveva sparato un altro nome. “Quistis, vuoi dire chi vuoi in camera?”

 

Sì! Aveva interpellato Selphie con lo sguardo che subito si era aggrappata alle spalle della sua amica di banco, due le aveva ne mancava un'altra…non ci pensava minimamente a dire il nome di Rinoa dato che non si era dimostrata molto felice di starle vicino, quindi…poteva funzionare. “Selphie, Rikku e Lulu.”

 

Lulu era sembrata molto sorpresa, si era voltata verso di lei con le sopracciglia alzate e magicamente le aveva sorriso, in modo molto dolce. Aveva annuito sempre sorridendo… meno male! Non aveva fatto danni allora!!

 

“L’ultima stanza per esclusione sarà composta da  Rinoa, Garnet, Tifa e Yuna.”

 

Per un momento si era sentita un po’ dispiaciuta per Yuna, che era sembrata leggermente disperata…va bene, decisamente disperata per via di quella sistemazione ma purtroppo lei aveva già fatto la sua scelta e ne era molto felice.

 

Adesso iniziava tutto.

 

 

Si era attardata qualche minuto nel bagno dello studio prima di raggiungere il pullman che li aspettava fuori, giusto per vedere la sua faccia…era sempre la stessa? Difficile da credere che quella Quistis da ora in poi avrebbe avuto una vita completamente diversa da quella di prima. Ora oltrechè ballare, avrebbe anche dovuto…cantare, non una cosa semplice per lei che si sentiva tanto in imbarazzo davanti agli altri, l’idea di recitare poi la scombussolava completamente.

 

Aveva tenuto qualche secondo le mani sotto l’acqua fredda e se le era portate alle guance in fiamme…stava così, in uno stato di esaltazione, da quando finalmente era riuscita ad assimilare il fatto che ce l’aveva fatta…una come lei!

 

Un'altra fuggevole occhiata allo specchio, non era più necessario tenere i capelli raccolti così li aveva lasciati cadere sciolti sulle spalle, sistemando alcune ciocche dietro le orecchie. Quando si era voltata per andarsene si era trovata faccia a faccia con il ragazzo dai capelli lilla, Kuja, che si era portato una mano al petto e le aveva sorriso.

 

“Oh, non fare caso a me tesoro! Meglio se ti affretti al pullman o perderai i posti migliori!” le aveva strizzato l’occhio scomparendo dentro uno dei bagni.

 

Era rimasta a fissarlo per qualche secondo, almeno finchè non si era resa conto di due cose: numero uno non era molto educato stare lì ad ascoltare…numero due, aveva scambiato il bagno degli uomini con quello delle donne!

Era scappata fuori di corsa a testa bassa, per fermarsi solo a metà corridoio e dare una sbirciatina ai simboli sulle porte: gonnellina a destra, pantaloni a sinistra. Ma…non aveva sbagliato! , in ogni caso meglio rasi una mossa, non voleva di certo essere rimproverata subito…iniziare con il piede sbagliato non era proprio una buona idea.

 

 

Fuori dal lungo pullman azzurro e bianco (che sfoggiava su tutta la fiancata la scritta Final Friends) c’erano quattro ragazzi, Seifer fumava (mentre uno dei professori lo rimproverava pacatamente, era Laguna , il loro insegnante di recitazione, sembrava un uomo molto tranquillo, Seifer doveva averlo capito dato che lo ascoltava continuando tranquillamente a fumare) Irvine sembrava preso a chiacchierare con Edea con un’espressione piuttosto afflitta sul viso, per finire Rinoa e Tifa.

 

Le aveva salutate con un piccolo accenno di sorriso alzando anche la mano ma era stata completamente ignorata a parte un breve sguardo, le due ragazze erano poi salite sul pullman lasciandola ancora con la mano congelata in cenno di saluto.

 

“Lasciale perdere.” Le aveva detto una voce alle sue spalle. Doveva sembrare piuttosto infelice dato Cid il professore di canto l’aveva presa a braccetto e aveva iniziato a portare pure lei verso l’entrata del bus. “Tu sei quella ballerina…sai anche cantare bene?”

 

“Io…ci provo.” Aveva scosso le spalle in imbarazzo cercando di riprendersi da quella piccola delusione.

 

“Brava, bella risposta, forza adesso, fra cinque minuti partiamo! Vado a dare due calci nel sedere al mio cantante che fuma ora…” Cid si era allontanato sogghignando e lei era salita finalmente.

 

Un putiferio, un apoteosi di grida, gambe e braccia che spuntavano da tutte le parti e oggetti che volavano. In prima fila con aria piuttosto preoccupata se ne stavano Zack e Vincent entrambi impegnati a togliersi dai capelli dei pezzettini di carta, dall’altra parte in prima posizione c’erano Zidane e Garnet che, appiattiti nei loro sedili per non ricevere oggetti contundenti sulla nuca, chiacchieravano sorridenti…un amore nuovo o un amore che esisteva già da molto tempo? Ha…era troppo curiosa. Doveva preoccuparsi di lei adesso.

 

Aveva lanciato un rapido sguardo e arrivata circa in fondo, nella parte destra, non ce l’aveva fatta a non lasciarsi andare in una risatina.

 

Sephiroth era in trappola. Sembrava una statua di ghiaccio, lo sguardo perso nel vuoto, pericoloso, pareva mandar fulmini e saette. Seduto vicino a lui nel seggiolino che dava sul corridoio centrale, c’era Yuffie, non esattamente seduta…era inginocchiata sul sedile e aveva il viso spiaccicato sul finestrino, ciò implicava l’occupazione dello spazio vitale di Sephiroth che pareva essersi rimpicciolito pur di non entrare in contatto fisico con la ragazza. Dietro di lui, fonte di rumore maggiore di tutte le altre, Selphie e Rikku stavano cantando a tutto volume una canzoncina che coinvolgeva farfalle, tulipani e chissà che altro…la situazione nei sedili davanti non era migliore, Tidus e Zell avevano costruito con rotoli di carta delle spade e a quanto parevano stavano giocando a guerre stellari visti gli strani suoni che strillavano ogni volte che le…hem…spade, entravano in collisione.

 

Era riuscita a passare quasi incolume a parte un’involontaria ginocchiata su un fianco da parte di Cloud che si era quasi prostrato a terra per scusarsi…aveva trovato il suo sedile libero a fianco a quello di Yuffie, vicino a Lulu che era sembrata molto sollevata quando l’aveva vista arrivare.

 

“Per fortuna sei arrivata tu…non volevo avere vicino qualche stupida. Lulu le aveva dato un colpetto sulla spalla con la mano e le aveva sorriso. “A proposito, grazie per avermi scelta come compagna di stanza.

 

“Sono contenta di star simpatica a qualcuno!” aveva dovuto gridare per sovrastare la confusione crescente…sembrava di stare nel bus della scuola elementare.

 

“Fra poco qualcuno morirà.” Lulu aveva fatto un cenno con la testa verso Yuffie che si dimenava e strillava brandendo qualcosa come una corda con attaccato in fondo un ciondolo rotondo con una spirale disegnata, lo stava sventolando davanti al viso pallidissimo di Sephiroth che sembrava davvero sul punto di menare le mani. Non gli dava tutti i torti poveretto.

 

“Magari sviene…” aveva parlato quasi soprappensiero, Lulu aveva riso, cioè…aveva fatto qualcosa di molto simile al ridere e l’aveva fissata per poi girarsi verso l’entrata ancora aperta del pullman.

 

Seifer era passato avvolto in una nuvola di fumo e subito dietro di lui, ancheggiante e leggiadro, era passato Kuja avvolto in una nuvola di profumo. A quanto pareva il ragazzo stava cercando di sedersi vicino a Seifer che però pur di non permetterglielo si era steso sui due sedili rivolgendo occhiate in cagnesco a Kuja che aveva dovuto ripiegare e accontentarsi di stare vicino a Wakka che…incredibile. Dormiva, con la bocca aperta e la fascia tirata giù sugli occhi.

 

“RAGAZZI!”

 

Oh…che pace, il silenzio improvviso le aveva quasi ferito le orecchie, Auron era chino sul microfono, poteva vedere la sua schiena larga sotto la giacca rossa. Il silenzio si stava già trasformando in un brusio, qualche colpo di tosse…

 

“Stiamo per partire, impiegheremo circa mezz’ora per arrivare all’albergo quindi datevi una calmata. Auron aveva chiuso l’audio al microfono…subito Laguna era schizzato a levarglielo dalle mani in una sorta di illuminazione.

 

“Facciamo le canzoncine!!!! Allora… Noi siamo i ragazziiii i più bravi che ci sooon! Forza andiamo al più al largooo verso al nostro albergooo…”

 

Cid era intervenuto dopo quelle prime strofe, semi disperato, cercando di portar via il microfono a Laguna che non aveva mollato la presa e sebbene venisse trascinato verso al suo sedile aveva continuato a cantare quell’improbabile canzoncina. Subito era stato ancora il caos, molto meno di quello iniziale ma abbastanza da desiderare di perdere l’udito.

 

Lulu sembrava stordita e comunque quel suo silenzio non la metteva per nulla a disagio, aveva il vago sentore che non fosse una ragazza chiacchierona. Fuori dal finestrino il paesaggio sfrecciava confuso, una macchia di colore…

 

\\ Flash back \\

Aveva le gambe che tremavano, non aveva idea di come avrebbe fatto a ballare con quelle persone a fissarla…e tutti gli altri ragazzi. Quando si era presentata davanti alla commissione aveva sentito diverse ragazze ridacchiare, era perfettamente consapevole di apparire un po’ trasandata rispetto a loro, ma non per questo si sentiva imbarazzata.

 

“Signorina…Quistis vero?”

 

“Sì.” Aveva sussurrato. Altre risatine al suono della sua voce arrochita dall’emozione, la donna che aveva parlato con lei, Edea Kramer, aveva fatto un gesto brusco verso i ragazzi zittendoli all’istante, gliene era stata subito grata.

 

“Il tuo curriculum è molto, molto promettente. Quindi non mi perdo in chiacchiere e iniziamo subito, la base sarà sempre la stessa che abbiamo usato per gli altri, hai preparato qualche cosa?”

 

“Sì certo…” si era guardata attorno rendendosi conto che non sapeva esattamente dove mettersi per partire ma di nuovo Edea era stata tanto gentile da correre in suo aiuto.

 

“Mettiti pure dove vuoi. Quando sei pronta fai un cenno e partirà la base, buona fortuna!”

 

Ed ecco che iniziava la magia. Sparivano i sussurri. Le risate. Le persone intorno a lei. Ogni fibra del suo corpo si caricava di quell’energia sottile e vibrante, non tremava più, ora era salda, la punta di gesso della sua scarpetta di un rosa sbiadito sfiorava il pavimento mentre l’altro poggiava sicuro, le braccia si alzavano come ali, leggere come l’aria…e poi la musica e niente di più.

 

Le note entravano nelle sue dita e…aveva iniziato a ballare.

 

Aveva ballato senza pensarci, non era vero che aveva preparato qualcosa, se solo lo avesse fatto in quel momento non sarebbe comunque contato perché le sue gambe si muovevano da sole e lo facevano così bene…non c’erano stati errori e non c’erano state esitazioni.

 

Quando alla fine aveva sollevato gli occhi, ancora immobile nell’improvviso silenzio, non aveva più sentito risatine.

 

Si era inchinata…quel silenzio era un bene o era un male? Edea sembrava così seria!

 

“Grazie. Bene Quistis puoi andarti a sedere.”

 

Ora dovevano esibirsi altre due ragazze e poi le avrebbero richiamate tutte quante, e comunicato chi avrebbe passato questo provino, il primo di una serie che avrebbe dato accesso al programma in prima serata.

 

Non appena si era seduto aveva ricominciato a tremare. A tremare così tanto che aveva dovuto stringersi le mani intorno al corpo quasi si trovasse nel bel mezzo di una tempesta di neve…

\\ Fine Flashback \\

 

“…MAAAAAALE!!!”

 

Si era voltata di scatto, ed eccola là Yuffie, ancora in ginocchio sul suo sedile con un colorito piuttosto malsano tendente al verdolino sul viso. Non per questo però aveva smesso di agitarsi e contorcersi aggiungendosi di tanto in tanto alla canzoncina che stavano gridando Selphie e Rikku.

 

La suddetta canzoncina aveva coinvolto anche Zell e Tidus e lo stesso valeva per Cloud e Irvine.

 

Era arrossita intensamente quando quest’ultimo, colto in flagrante il suo sguardo, le aveva fatto ciao ciao con la mano con un grandissimo sorriso. Tutto quello che era riuscita a fare era sorridere e distogliere subito lo sguardo.

 

Yuffie si era lamentata ancora questa volta con un suono strozzato molto minaccioso…a quel punto Sephiroth che pareva congelato nel suo dolore, si era come risvegliato e appiattito contro al finestrino.

 

“…guai a te ragazzina! Non su di me!”

 

Ooohhhurgh!” Yuffie in tutta risposta si era portata una mano alla bocca piegandosi in avanti verso il ragazzo che era schizzato in piedi, pallido, aveva scosso la testa senza in muto profondo orrore.

 

“Non…farlo!”

 

“…hnnmaaale!”

 

“Non farlo!” aveva tuonato ancora Sephiroth puntando un lungo dito verso la ragazzina che continuava a produrre una serie di piccoli rumori acquosi…per quanto possibile aveva iniziato a sbiancare ancora di più finchè anche lui non aveva iniziato ad acquisire una brutta cera verde pallido.

 

“…hn!”

 

“…”

 

Pippi, ma stai bene?” Selphie si era sporta per dare una pacca sulle spalle di Sephiroth (una pacca piuttosto potente a dire il vero) che era quasi caduto su Yuffie, era riuscito per un pelo a tenersi in equilibrio evitando il disastro, un secondo dopo il ragazzo con un balzo atletico aveva scavalcato Yuffie e si era dato ad una fulminea fuga verso la toilette del bus.

 

Che è capitato?” La testa di Laguna era sbucata da uno dei sedili all’improvviso silenzio. Anche la testa di Seifer aveva fatto capolino da sopra uno dei poggia testa, ma subito dopo aver mostrato il dito medio a Zell era scomparso.

 

“Qualcuno non si sente bene?” Auron finalmente aveva preso in mano la situazione e aveva raggiunto la loro zona, aveva dato un rapido sguardo al posto vuoto accanto a Yuffie che pareva leggermente meno sofferente, rendendosi poi conto che dagli individui lì intorno non avrebbe avuto nessun aiuto aveva guardato lei.“Chi c’era seduto qui?”

 

“Sephiroth…credo che non stia molto bene.

 

“Vai a dare un’occhiata, eventualmente chiamami.”

 

Lei? Si era girata verso Lulu che in tutta risposta le aveva fatto un sorrisino e aveva sollevato le sopracciglia… va bene, del resto se non si fosse mosso nessuno entro dieci secondi si sarebbe comunque alzata lei per controllare che non ci fosse bisogno di aiuto.

 

Aveva bussato appena alla porta della toilette assolutamente silenziosa. “Ehm…tutto bene?”

 

La porta si era aperta di una fessura e un occhio turchese gelido e torvo l’aveva fissata dall’alto. “Che vuoi?”

 

“Solo sapere se stai bene.” Aveva sussurrato a voce roca gettandosi uno sguardo intorno mentre inconsapevolmente il suo cervello cercava un passaggio per una rapida fuga in caso di necessità.

 

“Benissimo. Non voglio vedere i fluidi corporei di nessuno. Quindi qui sto benissimo.” La porta si era chiusa sbattendo di colpo facendola sobbalzare energicamente. Aveva deglutito e si era subito spostata da là, evidentemente Sephiroth stava bene là e non c’era nessun motivo per disturbarlo adesso.

 

Lulu l’aveva accolta con un sorrisino divertito nascosto da una mano. “Allora dolcezza…come sta il poverino?”

 

“Oh dice che sta bene e che vuole stare in un bagno minuscolo piuttosto che qui con noi.

 

“Lo capisco.”

 

“Sì, anche io.”

 

Nel frattempo il gioioso cantare e il lancio di oggetti era ricominciato…

 

 

 

L’albergo che li avrebbe ospitati in quei mesi non era assolutamente come se lo aspettava…era di gran lunga più lussuoso! La hall era di un bel color panna, il pavimento quasi interamente ricoperto da tappeti dai colori pastello, qua e là vasi di piante verdi e colonne dallo stile raffinato, divani dall’aspetto più che comodo e subito di fianco al bancone di ricevimento una larghissima scalinata.

 

A loro sarebbe stato destinato il quarto piano. Era rimasta un po’ imbarazzata al pensiero di essere nello stesso piano dei ragazzi ma…faceva tutto parte dell’avventura, sarebbe stato molto più divertente essere tutti così vicini.

 

Auron dopo aver parlato brevemente con la signorina alla reception era tornato da loro con in mano delle chiavi appese a ciondoli a forma di dado dall’aspetto pesantissimo (ma…non era pericoloso dare un oggetto così spigoloso e pesante in mano a Selphie…a Zell…a Rikku! Non voleva pensarci). “Nella stanza 404 Quistis con le sue tre compagne, nella 402 Ellone e le altre del suo gruppo naturalmente mentre le ultime ragazze nella 406. I ragazzi saranno nella 405 Tidus e compagni, nella 407 Zell e nella 403 ovviamente Kuja. Per il momento non sono ammessi cambiamenti ma se ci saranno problemi potrete comunque comunicarmeli…”

 

“Io voglio cambiare camera!” Seifer si era affrettato verso Auron con aria disperata, aveva guardato i suoi compagni di camera poi si era rigirato verso Auron con occhi imploranti. “Sono disposto anche a dormire nello sgabuzzino delle scope ma per favore non fatemi dormire con Miss Lilla, Dracula e Terminator…”

 

“Vedo che non ci sono problemi. Andate pure, se avete fame per stasera la cena è già stata servita ma potete rivolgervi al pub all’interno dell’albergo. Mi raccomando cercate di dimostrarvi tutti quanti adulti o sarà necessario prendere dei provvedimento. Domani comunque vi forniremo del regolamento riguardante la scuola e il comportamento all’interno dell’albergo. Grazie a tutti e buona notte, noi professori in caso di bisogno saremo al piano di sotto, bussate pure a una delle camere a caso, visto che non sappiamo esattamente ancora la nostra distribuzione. Non vi trattengo oltre. La sveglia comunque vi sarà fornite tramite una telefonata dalla reception.”

 

Auron era un tipo molto esplicativo.

 

Selphie si era precipitata su per le scale correndo come una pazza e perdendo via via alcuni oggettini dallo zaino, Rikku le era corsa dietro raccogliendoli ma…perdendo a sua volta diverse cose dalle borse e borsette…lei e Lulu si erano scambiate uno sguardo corrucciato e con molta tranquillità si erano affrettate a recuperare ciò che era stato perso. Non si sarebbero annoiate sicuramente. Nemmeno per un secondo.

 

 

La sua nuova casa, per un po’. Non aveva avuto esattamente la possibilità di scegliersi il suo letto visto che Selphie e Rikku si erano fiondate a saltare sui primi due a portata di mano, il primo più vicino alla porta Selphie ovviamente che era sempre stata in testa a Rikku, la quale si era accontentata del letto vicino al muro sulla parete a nord.

 

Lei e Lulu si erano scambiate l’ennesimo sguardo divertito e stanco e in silenzio si erano prese i loro letti, Lulu di fronte a Selphie e lei naturalmente l’ultimo rimasto, che fra l’altro le andava benissimo, era quello più…protetto.

 

Aveva posato la sua borsa sul materasso morbido e aveva sfiorato con una mano il lenzuolo rosa pallido, aveva un buon profumo di pulito e di nuovo.

 

“Guardate quaaa!!!! Waaaaah!!!! Sono così gonfi questi cuscini!” Selphie aveva abbracciato stretto un cuscino tuffandovi dentro il viso e ridendo forte. “Visto Ricchan??? Ti piace qui vero?”

 

Rikku si era alzata in piedi sul letto e aveva sventolato una mano in aria con le dita a V e l’altra mano piazzata su un fianco, poi si era lasciata cadere di peso rimbalzando, ovviamente, giù dal letto con un tonfo sordo, Lulu aveva sghignazzato sotto i baffi mentre già si avventurava dentro alla porticina che dava nel bagno.

 

Al centro della stanza c’era un bel tavolo ovale, con un foglio plastificato al centro (lista dei numeri utili dell’albergo e orari per avere la colazione e ordinare pranzo e cena in camera) sulla parete più a sud, un armadio diviso in due parti subito accanto un mobiletto con un Tv piuttosto grossa e accanto alla Tv un armadio identico al primo.

 

Selphie aveva appiccicato sulla sua parte di armadio un adesivo con un gattino giallo e vi aveva praticamente rovesciato la valigia dentro, poi aveva proseguito affiggendo un adesivo a forma di cigno rosa sulla parte di armadio scelto per lei, per segnare la parte di Lulu aveva appiccicato una pantera lilla e per quella di Rikku un coniglietto verde. “Visto Jinny??Ne ho uno anche per tutti gli altri!”

 

Ce l’aveva con lei. “Mi chiamo Quistis! E non so quanto gli altri gradiranno avere…” La sua allegra sentenza era stata troncata di netto dall’intrusione di qualcuno molto trafelato nella loro stanza. Qualcuno che somigliava tantissimo a Squall Leonheart, con un borsone dall’aria pesante fra le braccia, che a testa bassa si era diretto in direzione del suo letto. Vi aveva posato sopra la borsa e solo allora aveva sollevato gli occhi.

 

“…”

 

“…”

 

Si erano fissati l’un l’altro totalmente sorpresi, poi molto lentamente Squall aveva appena voltato gli occhi sentendo la presenza anche di altre persone intorno a lui, aveva nuovamente riportato lo sguardo su di lei.

 

“Ciao.” Le aveva detto, prima di ripigliare al volo la sua borsa e catapultarsi fulmineo fuori dalla porta. C’era stato un momento di silenzio, Lulu che aveva osservato tutto dalla porta del bagno aveva scosso la testa.

 

…non so se essere triste o contenta che sia andato via.

 

Rikku si era precipitata alla porta aprendola e mettendo fuori la testa. “Ehiii! Guarda che se vuoi i letti sono spaziosi! Ti mettiamo con Quissy-Trissy-Chan che lei è tanto buona! Eeehi!” si era voltata con un espressione triste sul viso. “Credo abbia sbagliato ancora camera…la sua non era di fronte alla nostra?”

 

A quanto pareva Squall non aveva molto senso dell’orientamento. Se solo avesse avuto un diario sarebbe stato utile prendere appunti su tutti quanti.

 

“Oh…vuol dire che mi procurerò altri adesivi carini da mettere sulle porte! Così è più facile trovare le stanze!”

 

“Selphie…non penso che saranno contentissimi quelli dell’albergo di trovare roba incollata alle porte lo sai?” Lulu aveva iniziato a tirare fuori le cose dalla sua valigia, sembrava così tranquilla e rilassata!

 

Lei si sentiva come un blocco di cemento pronto a sgretolarsi, aveva paura che a guardarsi troppo attorno all’improvviso si sarebbe svegliata nel suo letto, a casa sua…già, chissà quando avrebbe rivisto la sua casa! Per quanto si sforzasse però…non riusciva a sentirne la mancanza!!

 

Quissy sei triste perché non ti piace il cigno rosa? Se vuoi ti posso dare l’ochetta bianca ma volevo darla a Rinoa. Selphie le era praticamente seduta in braccio e le dava delle pacche sulla schiena per confortarla.

 

“Non sono triste…mi stavo chiedendo che adesivo avevi per Squall!”

 

“Un leoncino nero!”

 

“Molto appropriato. Non glielo vai a dare?”

 

Ok! E poi ho anche una missione da compiere adesso!” Selphie si era improvvisamente fatta seria, un piccolo pugno stretto in aria davanti a lei. “Devo scoprire…chi si tinge i capelli e chi non lo fa!!!!

 

E un secondo dopo, prima che Lulu potesse tuffarsi a bloccarla la ragazza era andata. “…morirà!”

 

Noooo…mi ha detto che le hanno messo una placca di metallo in testa quando era piccola!” Rikku sembrava molto convinta e così per il momento avevano cercato di non deluderla.

 

“YO!”Un altro intruso!!! Non male per la prima sera. Una testa bionda sbucava sulla porta due grandi occhioni azzurri che si guardavo attorno si erano puntati su di lei e avevano ammiccato gioiosi. Tidus. “Salve ragazze, sono passato a dirvi che l’albergo ci ha preparato giù al pub una piccola festa di benvenuto! Tutto gratis! Vi consiglio di correre prima che Zell e quella tipa strana che abbassa i pantaloni alla gente si mangino tutto quanto!”

 

…non ci possiamo perdere una festa di ben venuto no?” Lulu le aveva rivolto uno sguardo placido ben sapendo cosa le passava per la testa: laggiù ci sarebbero stato alcune persone che ormai era chiaro non gradivano molto la sua presenza e in quel momento si sentiva un po’ troppo stanca per sottoporsi a quel tipo di giochino bisbigli e risatine.

 

“Io…magari prima riordino qui le mie cose…”

 

Tidus era entrato con tutto quanto il resto di se stesso nella stanza (probabilmente era l’unico essere umano a cui stava bene una felpa arancione quasi fluorescente) e l’aveva presa per un braccio iniziando a trascinarsela dietro. “Non può mancare nessuno…anzi sto cercando Squall perché non ha ancora portato la sua valigia in camera…lo abbiamo perso di vista nella hall, chissà dov’è finito?”

 

“Prima è passato di qui.”

 

Non c’era via di scampo, pure Lulu la stava spingendo fuori nel corridoio…si erano imbattuti proprio in Squall con accanto sua sorella Ellone che rideva. Squall le aveva lanciato un’occhiatina e si era infilato finalmente nella sua camera per depositare la valigia. Era forse…arrossito? No probabilmente.

 

“…se tocchi anche con un dito il mio letto ti butto tutti i trucchi giù per il cesso è chiaro? Fai finta che intorno al mio letto ci siano le fiamme!”  A chi poteva appartenere quella voce tonante se non a Seifer Almasy? Kuja gli stava accanto quasi minuscolo, ma con un sorriso smagliante sul viso, per nulla intimorito dal volume di voce.

 

“Non essere maleducato tesorino…non si toccano mai i trucchi degli altri!” Lo aveva apostrofato allungando una mano verso un bicipite muscoloso, quasi distrattamente. Seifer lo aveva bruscamente evitato con un saltello, si era reso conto di essere osservato e aveva piazzato sulla faccia il suo ghigno sprezzante.

 

“Ma guarda…Barbie ballerina, la complice della pazza, Balcone e gallinaccio numero due! C’è qualcosa di interessante da vedere qui? Circolare!!!”

 

Avevano subito girato sui tacchi, anche in fretta e si erano diretti verso le scale, solo Lulu aveva lanciato una lunga occhiataccia superba nella direzione di Seifer e non aveva risparmiato nemmeno un sorriso freddissimo che però Seifer aveva accolto allargando il suo ghigno e simulando un inchino.

 

Quando Lulu li aveva raggiunti aveva parlato abbastanza forte da farsi sentire. “Chi disprezza compra! Odio le checche isteriche.”

 

“Sta attenta a non affogare nelle tue tette mentre scendi le scale!” gli aveva gridato dietro Seifer quasi cadendo giù lui dalle scale per la foga di scendere i gradini e non aver dietro di lui Kuja che lo seguiva ridacchiando molto da vicino.

 

 

Avevano trovato subito il pub dell’albergo per via della musica e della confusione, Selphie era sull’attenti accanto alla porta d’ingresso, la busta con gli adesivi stretta al petto e sorriso gigantesco sul viso. Aveva consegnato a Tidus il suo adesivo (un delfino arancio) spiegando molto accuratamente dove doveva metterlo.

 

Gli altri ragazzi erano distribuito un po’ nei tavoli, un po’ in piedi al bancone, mancava ancora qualcuno, Vincent forse e Garnet, si era accorta subito invece che Rinoa e Tifa c’erano eccome e l’avevano istantaneamente presa di mira, lanciando occhiatine e iniziando a chiacchierare fisso. Quello che la preoccupava non era tanto quel tipo di silenzio nei suoi confronti…era il fatto che prima o poi avrebbero dovuto interagire e tutto sarebbe stato molto peggio.

 

“Tu sei una ballerina di classico come me vero?” Yuna si era avvicinata con un sorriso amichevole al suo gruppetto, le aveva stretto la mano e aveva guardato verso Rinoa e Tifa. “Come mai ti puntano così? Qualche vecchio…rancore?”

 

Mha…non lo so. Non che io sappia.” Aveva sospirato, sentendosi quasi sollevare in aria per la gioia di sapere che la ragazza con cui avrebbe condiviso tantissimo del suo tempo non la odiava. Yuna aveva scosso la testa e con aria allegra si era fatta strada verso un lungo tavolo, tutti l’avevano seguita a parte Selphie che era corsa verso Vincent che entrava in quel momento per consegnargli il suo pipistrellino nero e rosso. Aveva trattenuto il fiato…ma per fortuna Selphie sembrava aver momentaneamente mollato la sua missione vediamo chi si tinge i capelli e chi no…Vincent non sarebbe mai sopravvissuto ad una cosa del genere in pubblico.

 

Sephiroth se ne stava quasi immobile perso in chissà quali pensieri seduto su un alto seggiolino al bancone del bar, con un bicchierino lungo e appannato in mano, vodka! Chissà quanti anni poteva avere…se gli avevano servito un alcolico del genere più di 18 sicuramente! Selphie lo aveva puntato immediatamente e gli aveva piazzato in mano un adesivo a forma di serpentello celeste. Sephiroth era rimasto confuso a fissarla mentre la ragazza gli spiegava inarrestabile l’utilizzo del suddetto adesivo…e per qualche strana ragione lui non l’aveva gettato via, lo aveva semplicemente infilato in tasca.

 

“Quel ragazzo è…interessante non trovi?” Yuna era tesa in avanti sul tavolo per poter guardare Sephiroth. “Fa un po’ paura.”

 

“E’ carino…” aveva risposto timidamente, senza guardare…per qualche ragione veniva sempre scoperta quando decideva di osservare qualcuno.

 

“No, non è carino. E’ bellissimo!” Una voce alla sua destra l’aveva fatta sobbalzare di colpo, Irvine Kinneas era seduto comodamente accanto a lei, il suo cappello da Cow boy posato sul tavolo, il ragazzo aveva un braccio sullo schienale della panca, dietro alle sue spalle! Si era irrigidita sentendosi infiammare in volto. “Ciao ciao, scusate se mi metto qui con voi…posso offrirvi qualche cosa da bere signorine?”

 

“Un Martini?” aveva subito risposto Lulu.

 

Ha-a! Spiacente piccola, ma al massimo posso portarti un acqua tonica, io ho 16 anni…, quasi 17!...ma…quindi…”

 

“Quindi non chiamarmi più piccola o ingoierai il tuo cappello.

 

Lulu si era alzata per andare a recuperare da sola la sua bibita, Irvine l’aveva seguita con lo sguardo e si era girato verso di lei. “Moccioso no?”

 

“Per stavolta te lo ha risparmiato.”

 

“A te dici che daranno qualche cosa da bere di più ragionevole di un’aranciata?”

 

“Suppongo di sì.”

 

“Perfetto!!! Ti ci vedo benissimo vestita da cameriera sexy!! Per me lo stesso di quell’angelo là…come si chiama?”

 

“Sephiroth.”

 

“Molto appropriato!!!

 

Con pazienza aveva ascoltato tutte le ordinazioni dei suoi amici…aveva un vago sentore che il giorno dopo ci sarebbe stato un piccolo discorsetto sull’uso degli alcolici, ma in fondo quella era una festa di ben venuto e non le andava di fare la guasta feste.

 

Mentre raggiungeva il bancone aveva assistito una scena che l’aveva messa decisamente di buon umore: Rinoa stava flirtando in modo più che evidente con Squall, il quale la stava considerando quanto un granello di polvere sulla punta dello stivale, il bello era che la ragazza sembrava non accorgersene proprio. Beata ingenuità!

 

Era trascorsa meno di un’ora da quando aveva messo piede dentro a quel pub, gli occhi si erano abituati alla luce leggermente rossastra e fioca ma si sentiva come immersa in una nuvola di fumo, anche se naturalmente nessun stava fumando.

 

I professori avevano fatto un piccolo giretto di controllo ma alla fine visto che l’atmosfera era più o meno rilassata avevano chiuso un occhio su chi aveva o non aveva davanti più bicchieri di quanti avesse dovuto ed erano tornati nelle loro camere.

 

Il primo ad uscire tutto solo, era stato Vincent, Kuja lo stava leggermente tormentando e probabilmente era stata quella la causa di quella fuga affrettata, non appena l’aggraziato ballerino era scomparso dietro alle porte di vetro, Kuja era passato alla sua vittima preferita, cioè Seifer che stava cercando costantemente di provocare Squall il quale però gli stava beatamente riservando lo stesso trattamento che aveva riservato a Rinoa.

 

Ellone era seduta accanto al fratello, appiccicata quasi, e di tanto in tanto l’aveva vista appoggiargli la testa su una spalla, più che una coppia di fratelli quei due sembravano due fidanzati! Un po’ li invidiava, in una situazione simile avere una persona conosciuta accanto era una fortuna inestimabile.

 

Irvine era passato dal braccio intorno alle spalle al braccio intorno alla vita, ma dato che sembrava più sul punto di addormentarlesi addosso che sedurla l’aveva pazientemente lasciato fare nonostante l’imbarazzo iniziale.

 

Yuna alla fine si era rivelata una persona dolcissima e non aveva fatto che rassicurarla del fatto che stava simpatica a un sacco di ragazzi e che ascoltando qua e là qualcuno non la considerava solo simpatica ma anche molto carina…non sapeva se era la verità o un modo per tirarle su il morale ma comunque si sentiva felice.

 

Tidus era completamente fuori di testa e stava raccontando un sacco di storielle divertenti agitandosi così tanto da far cadere addosso a Lulu un po’ di succo di pompelmo, il restante succo rimasto miracolosamente nel bicchiere Lulu lo aveva versato sulla testa del povero Tidus che non ce l’aveva fatta a salvarsi, Selphie aveva riso talmente tanto che era scivolata sotto al tavolo e aveva iniziato a stuzzicarla toccando qua e là, cosa che naturalmente tutti i ragazzi al tavolo avevano gradito con fischi e applausi e la richiesta del bis.

 

“C’è posto qui?” Seifer che era rimasto a cercare di attaccar briga tutto quel tempo con Squall si era improvvisamente avvicinato al loro tavolo e aveva spostato piuttosto malamente Irvine che però non se l’era presa per niente.

 

“Oh…mi piacciono tanto i maschi che ti prendono e ti mettono dove vogliono.

 

“Non me la fai amico, non fingere di essere una checca solo per cacciarmi perché non ce la farai. Seifer si era seduto e aveva preso il bicchiere di Selphie contenente un drink rosa con ombrellino e cannuccia e aveva iniziato a bere, Selphie aveva cercato di riprendersi il bicchiere ma non era stata svelta.

 

“Cattivo Selly!”

 

Seifer l’aveva ignorata e si era voltato verso di lei, squadrandola in silenzio mentre continuava a bere e schivare gli attacchi di Selphie. “Cosa ci fa una brava bambolina in una tavola di matti come questi? Non dovresti stare con quelle donnine là e parlar male delle altre?” Le donnine intese nel discorso erano ovviamente Rinoa e Tifa. Aveva fatto per difendersi ma Lulu a quanto pareva aveva deciso di assumere il titolo di mamma-sostituta e l’aveva preceduta.

 

E tu, non dovresti stare con Kuja e i suoi amici?”

 

“Mi stai dando del finocchio, tettona?”

 

“Mi stai dando della tettona, finocchio?”

 

Seifer se era appoggiato con la schiena alla panca e aveva lanciato un occhiata profonda a Lulu che non si era scomposta di una sola virgola, aveva continuato a rimescolare con il lungo bastoncino fluorescente il contenuto del suo bicchiere.

 

“Aggiungerò Lulu alla lista.”

 

“Che lista?” aveva subito chiesto Selphie allungandosi in avanti per sputare dentro al bicchiere che prima era suo. Lo aveva mancato di netto beccando invece una mano di Rikku che aveva ridacchiato e si era ripulita sulla felpa di Tidus che non se n’era accorto e aveva sorriso alla ragazza.

 

“La lista del mio sogno romantico…ah!” Seifer era schizzato in piedi con un’espressione sconvolta quando Kuja arrivato di soppiatto alle sue spalle gli aveva baciato il collo. Quel ragazzo se continuava a comportarsi in quel modo avrebbe dato il via ad una serie di voci complicate da spiegare… “Brutto pervertito!”

 

“Volevo solo dirti che me ne vado a letto perché mi sento tanto stanco!!! Vuoi venire con me?”

 

“Se mi fai di nuovo una proposta del genere con questo tono ti prendo per i piedi e con la tua testa ci scopo tutto l’albergo…”

 

“Va bene! Se si tratta di scopare sono pronto!” Kuja gli aveva strizzato l’occhio mettendosi in posa con una mano sul fianco.

 

Ma che schifo, sei malato cazzo!”

 

…a quanto pareva Kuja era una specie di repellente anti-Seifer e funzionava perfettamente perché Seifer era sparito tanto in fretta più di quanto era apparso. Che soggetto divertente però! Così spigliato e strano!

 

Irvine aveva osservato interessato la scena e a quel punto aveva infilato in testa il suo cappello da Cow Boy e le aveva baciato il dorso della mano. “Se non vi dispiace signore io mi ritiro prima di imbarazzare me stesso russando con la faccia schiacciata sul tavolo…” per un attimo quando l’aveva guardata era sembrato sul punto di aggiungere qualche cosa ma aveva sorriso e con passo strascicato e un po’ zigzagante era andato via.

 

Si era aspettata di peggio, invece nessuno sembrava ridotto particolarmente male e quasi tutti stavano iniziando ad andare via.

 

Cosa si fa? Andiamo via anche noi?”

 

“Rimango un altro po’ giusto per finire il mio drink. Lulu le aveva dato un colpetto sulla spalla. “Se hai sonno vai pure!”

 

“In effetti…io vado ragazze, ci vediamo in camera!”

 

Rikku e Selphie errano impegnate a fare disegnini sulle braccia di Tidus che non aveva avuto il cuore di sottrarsi, Yuna si era alzata invece e le era andata subito dietro.

 

“Ti accompagno! Non si sa mai che ci sia qualche maniaco…non ci siamo solo noi in questo albergo!”

 

“Grazie…”

 

Si erano incamminate fianco a fianco su per la scala fino alla porta della sua camera, solo allora si era accorta di non aver chiesto le chiavi a Selphie…era quasi stata sul punto di darsi una pacca sulla fronte per il disappunto quando si era accorta che la porta non era chiusa, ma solo accostata.

 

Lei e Yuna si erano guardate. “Forse l’abbiamo lasciata aperta prima…sai, con la fretta…”

 

“Sicuramente!” Yuna aveva sorriso ma non aveva accennato ad entrare nella stanza…in effetti quella era la sua stanza quindi toccava a lei entrare. Giusto. E se per caso un ladro era entrato e le aveva rubato tutti i soldi e anche i vestiti? E se…fosse stato ancora dentro la camera? Senza stare ad aspettare oltre e fare la figura della sciocca davanti alla sua nuova amica aveva spalancato la porta di colpo tutta quanta e subito aveva acceso la luce.

 

Sorpresa!

 

Tutte e due aveva gridato spaventate…ma subito si erano bloccate, riconoscendo cosa fosse la piccola sorpresa: Squall.

 

Addormentato a faccia in giù nel suo letto, un braccio a penzoloni e gli scarponi ancora addosso.

 

Si erano avvicinate in silenzio, più meravigliate che altro, continuando a scambiarsi occhiatine perplesse…se non si era svegliato con quegli strilli probabilmente…o era profondamente addormentato o era abbastanza ubriaco.

 

“Ehm…credi che…dovrei svegliarlo?”

 

“A meno che tu non lo voglia lasciare qui…se vuoi posso tornar giù a chiamare Tiddy dato che è in stanza con lui…no?” Yuna era stata lì per mettersi a ridere ma era riuscita a trattenersi. “Sei proprio fortunata Quistis…”

 

“Stai scherzando?” si era chinata a fianco del letto e aveva scosso dolcemente la spalla di Squall che non si era mosso di un millimetro, non aveva prodotto nemmeno nessun suono che la tranquillizzasse…le era balzata in mente la sconvolgente idea che potesse essere morto. Morto nel suo letto. L’aveva scosso decisamente più forte e a quel punto un debole mugolio aveva calmato il panico che aveva rischiato di farla balzare sul telefono e chiamare la croce rossa, l’ambulanza, i vigili del fuoco, la polizia… “Squall?”

 

Il ragazzo aveva girato il viso dalla sua parte ma aveva continuato a dormire, il respiro che usciva dalle sue labbra aveva un distinto liquoroso profumo…si era seduta per terra con un sospiro. Yuna continuava a guardarla sorridendo. “E’ partito?”

 

“Assolutamente sì.”

 

“…lo trasciniamo in camera sua? Non sembra pesante.”

 

“Aspetta provo a svegliarlo l’ultima volta.

 

Questa volta gli aveva toccato il viso leggermente rosato sulle guance e sul naso. “Squall?”

 

“…lascia stare…Ellone…”

 

“Non sono Ellone sono Quistis.”

 

Mh. Ok.”

 

“Sei nella mia camera. Nel mio letto…io…ecco…”

 

Squall aveva lentamente aperto gli occhi e aveva sbattuto alcune volte le palpebre mettendola a fuoco, aveva chiuso ancora gli occhi per poi riaprirli di scatto, si era subito drizzato a sedere quasi cadendo dal letto se non ci fosse stata Yuna pronta a prenderlo al volo.

 

“…”

 

“Mi sa che hai sbagliato camera.”

 

“…”

 

“Tutto bene?”

 

“Sì.”

 

Un lungo silenzio era calato su di loro finchè Squall non aveva iniziato con molta fatica ad alzarsi, lanciandosi occhiate imbarazzate attorno.

 

“Vuoi una mano?”

 

“No.” Ed eccolo nuovamente ad uscire (un po’ più malfermo della prima volta) dalla sua stanza, prima di farlo comunque si era voltato aveva alzato una mano per salutare e gli aveva rivolto un sorrisone. “Ciao.” E via. La porta si era chiusa con un click metallico.

 

Erano passati pochi secondi quando Lulu era entrata precipitosamente in camera inseguita da Selphie e Rikku, l’aveva guardata con un sopracciglio alzato e il pollice puntato indietro ad indicare il punto in cui era sparito Squall, poi aveva visto Yuna e subito la sua espressione si era addolcita. “Pensavo avessi trovato un principe azzurro.

 

“Un bell’addormentato piuttosto.” Aveva ridacchiato Yuna. “Io vado nella mia camera prima che i professori mi vengano a strappar via di qui a forza! Ciao ragazze! Ciao Quis!”

 

“Ciao farfallina!” l’aveva salutata Selphie con la manina imitata da Rikku.

 

“Quel ragazzo deve avere qualche problema. Aveva borbottato Lulu frugando nell’armadio. Si era incamminata verso al bagno con una camicia da notte viola che subito Selphie aveva esaminato estasiata.

 

“Io ho il pigiama giallo!!! Io ce l’ho giallo! Tu Quissy scommetto che ne hai uno rosa!” si era precipitata al suo armadio e aveva iniziato a rovistare vivacemente…i suoi poveri abiti ben ripiegati e stirati…addio. Con un sospiro si era alzata e aveva trovato la sua magliettona rosa che fungeva da pigiama.

 

“Bello!” nemmeno a dirlo Selphie aveva iniziato a spogliarla da sé…l’aveva fermata appena in tempo prima che le sparissero di dosso anche le mutandine. Lulu d’altro canto che era appena uscita dal bagno aveva fatto un rapido dietro front chiudendo la porta a chiave dietro di lei forse per paura di ricevere lo stesso trattamento.

 

Rikku invece si stava infilando come nulla fosse sotto le coperte, siccome non ce lo aveva  un pigiama verde, si era messo il suo pigiama fucsia e si era legata intorno alla testa una banda verde per consolarsi.

 

“Voi! Avete smesso di fare le matte?” aveva gridato Lulu da dietro la porta sottolineando le parole con dei colpetti.

 

Lulluby puoi anche venir fuori prometto di non farti giochini!”

 

Lulu era uscita piuttosto sulla difensiva…meravigliosa nella sua femminilissima camicia da notte di seta, aveva dato un’occhiatina di avvertimento a Selphie che però stava sbadigliando già sopra al suo letto piegata in una strana posizione.

 

Alla fine lei era l’unica ancora in piedi.

 

Aveva dato uno sguardo alla stanza già in disordine, alle sue amiche sotto le coperte, i volti stanchi…aveva sospirato chiudendo gli occhi per un attimo, questa volta non aveva immaginato di trovarsi in un altro posto, aveva raggiunto l’interruttore della luce e l’aveva spenta.

 

Buona notte. Ben venuta a Final Friends Quistis.

 

 

 


YUNA:*_* allora? Vi piace? Vi piace? Vi è piaciuto? Guardate che se non vi piace…

QUIS: Yuna non puoi minacciare i lettori ^^””” perdonatela, è che è stato un lavoro MOOOOLTO impegnativo…

YUNA:-_- mmh…va bene. ^_____^ Cari, belli, vi è piaciuto questo primo capitoletto?? Ditelo a zia Yunie! ^__^ (è_é provatevi a dire di no…).

QUIS: -________- non c’è speranza…vabbè, non preoccupatevi, è innocua!^__- Cmq volevamo dirvi 2 paroline…

YUNA:^_^ ha sì? Che cosa?

QUIS: O_O#…=___= hemm…sui ruoli del gruppo…no????

YUNA: (T_T quant’è brava e intelligente Quis sa anche il latino antico!) ^_^ ha giusto il gruppo! ^_^…^_^…^_^ il gruppo?

QUIS: T___________T sì, le Y’S WITCHES, te, Glen e me…noi tre!!!Le autrici...

YUNA:^_^ Ma certo Quis ! Hai ragione tu! (<_<…>_> ma che sta dicendo??).

QUIS: O_O Questa vuole far passare ME x matta!!!Mi arrendo e ve lo dico io: questa opera è nata dalla mente di Yuna come avete letto nei suoi ringraziamenti, ma è poi diventata l’occasione x inaugurare il nostro trio in maniera ufficiale. Glen è l’illustratrice di cover, pin-up e quant’altro ammirerete non solo in questa fic (ma anche in tutte le altre di Yuna), io mi occupo di suggerimenti, commenti, svarioni (come la cartina della classe o dell’albergo che presto vedrete), correzioni, impaginazioni, operazioni di management…insomma sono la capo-redattrice, infine Yuna è il tutto: l’autrice che scrive!^__^ e questo è il nostro trio…ora ricordi Yuna???

YUNA:^_^ Ricordavo pure prima ma siccome sono pigra ho fatto finta…he, capito?

QUIS: -_____-“””””””””””…e allora, x punizione scrivi tutto tu riguardo all’altra cosa che dovevamo dire!Avanti, su!

YUNA:*_* hn! -_- hummmm….hummhe…ecco…^_^ ha già! è_é se non vi piace questa storia vi farò tutti fritti nella mia padella da strega cattivissima! è_é come sono andata Quis? Sono stata brava?

QUIS:=________= sigh…che c’entra Yuna?

YUNA: ^_^’’ non era quell’altra cosa che dovevo dire?

QUIS:NO!Ti do un indizio: CLASSIFICA

YUNA:^_^’’’ hahahah sì avevo capito! Hehehe scherzavo! (-_- hn!) ^_^ Se volete potete votare il vostro preferito scrivendoci al nostro indirizzo e-mail (usatelo anche se volete mandarci commenti!):

y_s_witches@yahoo.it

oppure potete scriverlo anche qui nello spazio delle recensioni (^O^ ora sono stata brava Quissy-chan?)

QUIS: sì, ma non hai ancora detto tutto…

YUNA:^O^’’’…heeeee….T_T ho madò! Che cosa?

QUIS: Che se vogliono possono votare ben 6 personaggi…continui tu?

YUNA:^O^ ora ci sono! Ora ci sono! ^_^ Questi sei personaggi dovranno essere scritti in ordine di gradimento…insomma una mini classifica x intenderci! ^O^ poi noi si fa quel che ci pare…

QUIS: O_O MA CHE DICI????-___- Credo intendesse dirvi che conteggiamo i voti che saranno valutati così: al 1° 6 punti, al 2° 5 punti etc fino ad un solo punto al 6° che voterete. E così avremo la classifica ogni capitolo se ci vorrete aiutare ^-^!

YUNA:^_^ sennò noi si fa quel che si vuole…

QUIS:=___= , le autrici siamo noi, è ovvio che alla fin fine la storia vada anche come si decide, ma detto così non è carino…sembra che i loro voti vadano nel pattume!E invece li terremo di gran conto!grazie a tutti quelli che non solo leggeranno la fic, ma che anche voteranno!

YUNA:^_^ Sì!!! Grazie!!! Vincerete un pupazzino!…è_é e invece no! hahahahaha!

QUIS: è una scrittrice, è un po’…^^”””” un po’….pazza diciamo!^__- Direi che è davvero tutto…

YUNA & QUIS:^O^ Ciao a tuttiiiiiii!!!!!!

 

  
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