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Autore: gwuncan99    15/12/2013    7 recensioni
Questa fanfiction parla di Gwen, una ragazza di 16 anni con un brutto passato alle spalle. Si è trasferita a Toronto e frequenta il Liceo Artistico, ed è lì che incontrerà la persona che cambierà la sua vita.
Storia DxG.
Estratto dal capitolo 36:
Mi lasciarono lì, in ginocchio, mentre le persone pian piano andavano tutte via.
L'ambulanza partì, e il suono delle sirene si perse nell'aria.
"MERDA!" sbattei i pugni a terra.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Un rumore di freni assordante, e poi il buio.

Pov Duncan

Fermai l'auto e scesi di corsa verso la folla che si era creata. Geoff mi seguiva, invocando il nome di Bridgette.
"Geoff!" la ragazza uscì dall'ammasso di persone, in lacrime.
"Bri, perché piangi?" balbettò il festaiolo, che abbracciò la sua ragazza.
"Gwen! Gwen, l'hanno investita!" urlò singhiozzando.
Sgranai gli occhi, che si inumidirono pian piano.
"C-cosa?" sussurrai. Guardai in basso, poi cominciai a camminare avanti e indietro nervosamente. "No, no, no..."
Lanciai uno sguardo ai due ragazzi in lacrime, prima di correre intrufolandomi nella folla.
"E spostatevi!" strattonai un sacco di persone, arrivando al centro, dove...
"Gwen! Gwen!" mi accasciai a terra, dove i dottori stavano mettendo Gwen sul lettino. 
Le strinsi la mano. "S-sono il fidanzato, lasciatemi venire!" provai a dire ai medici.
"Ehm...io sono la sorella..." si avvicinò tremante Dawn, che poggiò una mano sul pancione della ragazza.
"Venga con me." la incitò un dottore.
"E io?" mi intromisi, ma ricevetti un "Non puoi." detto di fretta, prima di entrare in ambulanza.
"Dawn! Come sta? Come sta mia figlia?"
La ragazza mi guardò con tristezza, abbassando lo sguardo, per poi salire sull'auto.
Mi lasciarono lì, in ginocchio, mentre le persone pian piano andavano tutte via.
L'ambulanza partì, e il suono delle sirene si perse nell'aria.
"MERDA!" sbattei i pugni a terra. L'asfalto era un po' sporco di sangue. Il sangue di Gwen...
Delle lacrime rigavano il mio volto.
Bridgette e Geoff si avvicinarono lentamente a me. La ragazza piangeva rumorosamente. Geoff si asciugò una lacrima. "Ti porto da Gwen?" mormorò.
Mi alzai, accennando un sì con la testa.

***

Pov Dawn

Camminavo poggiata al lettino di Gwen, mentre i dottori lo trasportavano.
"Ce la farete...Ce la farete..." mormoravo, accarezzando il viso di Gwen, sporco di sangue. 
La ragazza aprì a malapena gli occhi, balbettando qualcosa. "D-Duncan?"
"Duncan sta arrivando, non preoccuparti." 
"Mi dispiace, non può entrare!" mi bloccarono davanti la stanza, entrando con Gwen e chiudendo la porta.
"Parto cesario! E' urgente!" sentii dall'interno.
Mi sedetti, cadendo nei miei pensieri e preghiere.
"Ce la farà, ce la farà..."

Pov Duncan

"Scusi, dov'è Gwen Nelson?" chiesi nervosamente all'infermiera.
"Stanza numero 10-" Non la lasciai finire che scattai verso la stanza, seguito da Geoff e Bridgette.
"Numero 13...11...10! Eccola!" 
"Duncan!" Sophie mi venne incontro abbracciandomi. "Dimmi che non è nulla di grave, per favore!" urlò bagnandomi la maglia.
La strinsi forte, sentendo le lacrime che uscivano ripetutamente. "Gwen è forte...Affronterà anche questo..." mormorai.
Tra i singhiozzi, ci andammo a sedere accanto agli altri.
Dawn aveva gli occhi chiusi. Stava sussurrando qualcosa. Scott era seduto accanto a lei, con la testa poggiata sulla sua spalla. C'era anche Leshawna, che alla vista di Bridgette le andò incontro abbracciandola e piangendo.
E poi, Courtney e Trent, che si avvicinarono.
L'ispanica aveva gli occhi lucidi. "D-Duncan..." notò il mio sguardo distrutto, e mi abbracciò, nonostante la presenza di Trent.
Nemmeno lui aveva una bella cera. Si scompigliò i capelli nervosamente. "N-non è nulla di grave?" chiese preoccupato.
"Io non so nulla..." ribattei abbassando la testa.
"Sta facendo il parto cesario d'urgenza. Non si sa come sta la bambina..." spiegò Courtney, che non riuscì più a trattenere i singhiozzi.

I minuti passavano lentamente.
Ogni medico che usciva veniva aggredito da Sophie, che voleva sapere le condizioni di sua figlia.
Bridgette ogni tanto tirava su col naso, segno che ancora stava piangendo. Geoff la riscaldava e proteggeva tra le sue braccia. E io? Non posso riscaldarla. Lei è lì dentro, a combattere, a dare alla luce nostra figlia. Non l'ho protetta, come le ho promesso. Sono perso, vuoto.
La porta si riaprì nuovamente.
Un dottore si tolse la mascherina dalla bocca, e fece cenno a Sophie di avvicinarsi. Non se lo fece ripetere due volte che scattò in piedi. I due parlarono a lungo.
Cercavo di capire qualcosa dalle labbra. Sophie sorrise, portandosi le mani davanti la bocca, ma poco dopo fu ricoperta da un velo di tristezza. Il dottore entrò nella stanza, lasciando la porta aperta. Lei invece mi chiamò. "Andiamo, Duncan!"
"Cosa?" la raggiunsi. 
"Dobbiamo entrare." accennò un sorriso, lasciandomi passare.
Entrai seguito da Sophie, che chiuse la porta.
E lì, davanti ai miei occhi, c'era Gwen, distesa sul lettino. Era attaccata a dei macchinari. Sullo schermo si potevano vedere i suoi battiti cardiaci.
E'...è viva!
Mi inginocchiai accanto a lei, stringendole forte la sua mano, piuttosto fredda.
Anche Sophie si avvicinò, accarezzandole il volto. 
La testa era fasciata.
"Gwen..." le sussurrai dolcemente, sperando di incontrare i suoi occhi neri.
Mi girai verso l'infermiera. "C-come sta mia figlia?" le chiesi incerto.
La ragazza mi sorrise. "Venite con me."
Io e Sophie la seguimmo, arrivando in una sala piena di culle, dove i neonati dormivano dolcemente.
Scrutò tutti i bambini, controllando i loro braccialetti, fino a bloccarsi davanti ad una in particolare.
Prese in braccio la creatura, riavvicinandosi a noi sorridente.
"Duncan Smith, il padre, giusto?" 
"S-sì..."
"Beh, allora ecco a te tua figlia." delicatamente mi poggiò sulle braccia la bambina, che aprì i suoi occhietti.
"Fortunatamente l'incidente non le ha causato problemi gravi, e nonostante sia all'ottavo mese non ha bisogno di incubatrice! Sei fortunato!"
Non fiatai. Non sapevo cosa dire. Ammiravo quella creatura tra le mie mani, che boccheggiava e muoveva le manine.
"Ha gli occhi azzurri..." commentò Sophie, accarezzando il suo visino.
Sorrisi dolcemente, notando che la bambina mi guardava con curiosità.
"Andiamo a vedere mammina?" dissi con tono infantile, come se potesse rispondermi.

Pov Mal

Lacca nei capelli all'insù, mani in tasca, sorrisetto da ebete. Sono Mike, per gli altri...
Passeggiavo nel corridoio dell'ospedale, fischiettando il mio solito motivetto.
"Stanza numero 10." ripetevo a mente. "Oh oh, eccola qui." mi guardai attorno. Quei rammolliti dormivano sulle sedie. Che fortuna. Entrai.
Fischiettavo ancora, girovagando nella stanza.
"Bene bene." mi fermai davanti al lettino, dove c'era Gwen, attaccata ai macchinari. I medici arriveranno a momenti.
Cercai nella tasca l'oggetto di cui avevo bisogno. "Eccolo qui."
Ghignai, manipolando il coltello luccicante.
Lo poggiai sul collo della mia vittima. "E' stato un piacere averti conosciuta, Gwen Nelson." 
...
C-cosa? Improvvisamente ogni mio muscolo si bloccò, impedendomi di fare qualsiasi movimento.
"Maledetto Mike!" urlai.

Pov Gwen

Aprii lentamente gli occhi, avvertendo degli urli. 
Cercai di capire dov'ero. In una stanza d'ospedale, io sul letto attaccata ai macchinari, la testa che mi scoppia, e Mal per terra che urlava tirandosi i capelli...Aspetta...MAL?!
"Non l'avrai vinta Mike!" gridava.
"Chi è questo?" nella stanza arrivarono due dottori, seguiti da mia madre e Duncan, con una bambina in braccio.
Cosa?! 
Mi toccai il ventre con la mano, notando solo ora di non avere più il pancione.
N-non capisco...Cos'è successo?
Il centro commerciale, la chiamata di Duncan, e...l'incidente!
Ho partorito? Sono viva?
"Duncan!" invocai con difficoltà il nome del ragazzo, che sgranò gli occhi alla mia vista.
Intanto Mal si bloccò, alzandosi. Non aveva più uno sguardo inquietante. Era Mike?
"Ce l'ho fatta? Ce l'ho fatta!" disse felice. "Addio per sempre, Mal!"
"Che?" gli si avvicinò il punk.
"Mal è andato via, per sempre!" ribatté il ragazzino.
Duncan rimase senza parole. "Io e te, parleremo dopo. Esci!" lo minacciò, facendolo scappare fuori.
Sophie mi venne incontro abbracciandomi. "Piccola mia! Come stai?" disse singhiozzando.
La strinsi ancora più forte. "Sto bene, mamma...Non preoccuparti, ok?" 
Si staccò dall'abbraccio, così che anche Duncan si potesse avvicinare.
Cominciai a piangere di felicità alla vista della bambina. "D-Duncan..."
"Ehi." mormorò dolcemente, mettendomi tra le braccia nostra figlia. Si inginocchiò accanto a me, facendosi scappare anche lui qualche lacrima. Osservavamo insieme quella piccola creatura che stringeva le nostre dita con le sue manine.
Gli occhi azzurri come il ghiaccio, la pelle candida e qualche capello nero.
"Iris..." dissi dolcemente.
Il punk mi guardò confuso. "Iris?"
"Sì, Iris. L'arcobaleno." sorrisi. "L'arcobaleno dopo la tempesta. Il nostro arcobaleno."
Duncan rimase a guardarmi pensieroso, poi abbassò lo sguardo. "Allora benvenuta, Iris!" accarezzò il suo visino, poi prese il mio tra le mani, e mi baciò delicatamente.
"Mi hai fatto prendere uno spavento in queste ultime ore..." commentò, scompigliandosi nervosamente la cresta. "Non mi sarei mai perdonato il fatto di non averti saputo proteggere..."
Gli sorrisi per rassicurarlo, stampandogli un altro bacio sulle labbra.

La stanza pian piano si riempì. Bridgette, Dawn, Geoff, Scott...C'erano tutti! Persino Courtney e Trent.
"Come stai?" si avvicinò Dawn con Scott.
"Ora meglio." sorrisi.
Scott cercava di essere indifferente, ma ricevette una gomitata dalla ragazza.
"Non fare il menefreghista, se prima ti stavi trattenendo dal piangere!" lo schernì lei.
"Zitta!" ribatté lui imbarazzato, provocando una mia risata.
"Gwenny!" arrivò Bridgette abbracciandomi, anzi, stritolandomi. "Stai bene, sì?"
"Bri, sì, sto bene. Non preoccuparti!" le sorrisi.
Abbassò lo sguardo su Duncan, che aveva Iris in braccio. "Oddio! Che tenera! Come l'avete chiamata?" cinguettò prendendola in braccio.
"Iris!" ribattei.
Si avvicinarono anche Geoff e Courtney.
"Court..." dissi stupita della sua presenza.
"Stai bene? Non farlo mai più, eh! Mi hai fatto prendere un colpo!" ribatté scherzando.
Risi di gusto. "No no, sta tranquilla..." abbassai la testa nervosamente.
Lei si grattò la nuca. "Ehm...Amiche?" mi sorrise.
La guardai negli occhi, sorridendo. "Amiche." ci abbracciammo.
Quando si staccò, andò ad ammirare la bambina in braccio a Geoff, come stavano facendo tutti.
Duncan si sedette accanto a me.
"Pronta per vivere una nuova vita insieme, io, te e Iris?"
"Sono pronta."

 
 
Gnè, siete contenti?
Ho fatto finire le cose nel migliore dei modi,
come potevo far morire Iris o Gwen? çç
A proposito, vi piace il nome Iris? c:
Significa "arcobaleno", mi piaceva tanto...
La storia non è finita, manca...l'ultimo capitolo!
Nooo...è..è quasi giunta al termine T.T
Che tristezza :c
A presto! 
gwuncan99
  
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