Nao alzò lo sguardo al cielo e prese ad attorcigliarsi una ciocca dei corti capelli rossi attorno alla punta di un dito. Accanto a lei, braccia conserte, Natsuki ascoltava con aria imbronciata. Haruka scoccò loro uno sguardo furioso.

   «Non vi basta marinare le lezioni o, nel migliore dei casi, arrivare in ritardo, no!» stava sbraitando da un pezzo. «Vi mettete persino ad attaccar briga nei corridoi della scuola! Da non credere!» Batté il palmo di una mano sulla cattedra dove solitamente sedeva la Presidentessa del Consiglio Studentesco, ora assente, e continuò scandalizzata, indicando un involucro sgualcito e semiaperto proveniente dalla mensa: «E per cosa, poi? Per accaparrarvi l’ultimo panino alla maionese!» Iniziò a misurare a grandi, decisi e frettolosi passi la stanza in larghezza sotto gli occhi verdi delle due fanciulle, mentre Yukino la fissava con rispettoso timore da dietro le lenti a mezza luna dei suoi occhiali. «Dico io, si può scatenare una rissa per un panino alla maionese?! Si può?!»

   Natsuki sbuffò, accavallando le gambe; Nao mise mano alle tasche della corta gonna a pieghe dell’uniforme scolastica e ne trasse il cellulare, un piccolo taccuino ed una penna. E mentre lei annotava chissà cosa, il Direttore Esecutivo si fermava davanti a loro ed inarcava le braccia sui fianchi, torreggiando dall’alto con lo sguardo, la schiena diritta, il prosperoso petto in fuori.

   «Allora? Sto aspettando una spiegazione! E che sia plausibile!»

   Calò il silenzio. Haruka si spazientì più di prima.

   «Insomma! Volete parlare?!»

   In quel mentre, la porta si spalancò ed una sorridente Midori entrò senza neanche chiedere permesso. «Direttore Esecutivo,» esordì, portandosi una mano alla fronte a mo’ di saluto militare, «chiedo scusa, ma sono costretta a rubarti la tua collaboratrice» annunciò. E quando il suo sguardo cadde su Nao e Natsuki, aggiunse: «E anche le tue vittime.»

   «Cosa?» si stupì la bionda, cadendo dalle nuvole.

   «E’ successo qualcosa, Midori?» domandò la bella Kuga, balzando in piedi.

   «Orphan in vista» annuì lei, con espressione seria, lasciando Haruka sempre più perplessa.

   Natsuki non esitò oltre e scattò verso il corridoio. «Ehi, tu! Dove credi di andare?! Non abbiamo ancora finito!» tentò di fermarla il Direttore Esecutivo, frapponendosi fra lei e la porta.

   La mora la spostò con forza. «Togliti di mezzo! Non ho tempo da perdere!» Spinta da parte, l’altra perse l’equilibrio e per poco non crollò in terra.

   «Uff… che seccatura…» si sentì sospirare Nao, la quale, alzandosi in piedi con estrema calma, mise un foglietto in mano a Haruka. «Tieni. Qui ho annotato alcuni numeri di telefono.» La sua senpai corrucciò la fronte e fissò il biglietto chiedendosi cosa diavolo dovesse farsene. «Chiama e fatti calmare da qualcuno di quegli uomini» finì la rossa, dandole una solidale pacca sulla spalla e seguendo Natsuki fuori dall’aula.

   Il Direttore Esecutivo esplose. «Non vi ho dato il permesso di… Yu-Yukino?» balbettò interrompendosi, sentendo il rumore della sedia che strusciava sul pavimento alle sue spalle.

   La ragazza con gli occhiali chiuse il computer portatile, mettendolo in standby, e fronteggiò il suo superiore. «Tornerò presto, Haruka-chan.» Ed un attimo dopo fu fuori anche lei.

   «Yukino!»

   «Grazie della collaborazione!» esclamava frattanto Midori, facendole un segno di saluto con la mano e correndo via.

   «Ehi!» Haruka rimase ferma a metà strada fra la cattedra e la soglia dell’aula, il foglietto di Nao stretto ancora nel pugno. Dopo una manciata di interminabili attimi, lanciò un ruggito furioso, iniziando a pestare i piedi in terra con fare prettamente infantile e strappando l’appunto in mille pezzettini. «Dov’è quella bubuzuke di Fujino quando serve?!»

   Parli del diavolo e spuntano le corna, dice il detto. E difatti, proprio in quel momento fece il suo ingresso la Presidentessa. «Che succede, Suzushiro-san?» Haruka la fulminò con lo sguardo e subito iniziò a berciare nel tentativo di spiegarle come stavano le cose, agitando convulsamente le braccia e sputacchiando saliva nello smascellarsi. L’attenzione di Shizuru, però, fu calamitata dalla confezione in pessime condizioni che si trovava sulla cattedra. Si avvicinò ad essa e la prese fra le mani. «Un panino alla maionese?» mormorò fra sé. Il suo viso si addolcì. «Natsuki li adora!» esclamò poi con sorriso estatico, una mano al volto.

   «Fujino!» strepitò Haruka, stanca di essere ignorata.

   Lei si volse a fissarla in tutta calma. «Ti va una tazza di tè, Suzushiro-san?»

   L’ululato di rabbia che ne seguì, fu udito da buona parte degli studenti del Fuuka Gakuen.







Abbattetemi o riempio la sezione, sul serio. Ad ogni modo, sono riuscita a scrivere questa brevissima shot durante l'ora di geografia (ci sarà da ridere all'esame, per questo), ma volevo assolutamente iniziare a studiare come si deve anche gli altri personaggi della serie (ma non geografia, come avrete intuito). Qui ho accennato a Nao, Natsuki, Yukino, Midori e Shizuru, esattamente come avevo fatto in altre fanfiction (ed in particolare in HiME Sentai), ma era mia precisa intenzione tratteggiare meglio il personaggio di Haruka, sperando di esservi riuscita. Sappiatemi dire. ^^
Ringrazio come sempre tutti i lettori ed in particolare NicoDevil, Hinata_chan, AtlantisLux e Chiarucciapuccia che sono sempre pronte a commentare tutte le mie follie. ^*^
Shainareth