disclaimer: i personaggi non mi appartengono e non li uso a scopo di lucro.

Paring: House/Wilson

Nota: i ringraziamenti per chi ha letto e recensito "beauty sleepy" sono in fondo alla pagina

Ps: non è un granche come inizio.. spero di migliorare col tempo..Qua non succede niente di interessante..è solo il prologo. Se vi va lasciatemi una recensione.

note di lettura: ambientata dopo la puntata 4x12


Aveva appena superato il limite dell'assurdo.
Non che la cosa fosse assurda, anzi, per una persona normale era la normalità.
Ma il suo amico, bhè... non si poteva definire nella norma.
Lo aveva pedinato, aveva cercato di sabotare il suo rapporto con Amber, aveva addirittura paragonato Amber a se stesso al femminile. E poi?
Lo aveva lasciato stare. Aveva detto che andava bene così.
E House non aveva mai lasciato stare. Mai in dieci anni che si conoscevano.
Non che la cosa gli dispiacesse. Semplicemente lo preoccupava.
O forse no, non era così...
Per quanto arrogante e fastidioso poteva essere, gli piaceva avere il suo miglior amico sempre intorno.


House ingoiò due pasticche di vicodin e si avviò alla sua moto.
Non sapeva da dove gli era venuto quell'improvviso attacco di bontà. E per la prima volta non voleva indagare.
Voleva solo andare a casa e riposarsi.
-House!-
Si girò, vedendo Wilson che correva per raggiungerlo.
Oggi era la seconda volta che lo raggiungeva correndo.
-Wilson! O mio dio che fai ancora qui, non vorrai far aspettare bast...Amber!- lo canzonò House.
-Piantala. Volevo solo ringraziarti.-
House lo guardò.
James era solamente in camicia e faceva un freddo tremendo.
-Torna dentro. Se il primario di oncologia moure di polmonite chi se la sente la Cuddy...-
Wilson accennò un sorriso e House salì sulla moto lasciandolo solo nel parcheggio.


House era seduto al pianoforte ma non suonava.
Stava pensando. Non stava pensando a un particolare caso medico, non stava progettando qualche cosa di stupido per far arrabbiare la Cuddy.
Stava pensando... semplicemente a se stesso.
Pensava alle parole stupide che aveva detto all'amico.
=O mio dio Wilson, tu vieni a letto con me!=
Veramente una cosa idiota da dire. Molto idiota.
Però aveva il maledetto vizio di dire ciò che pensava. Ed era proprio questo che lo preoccupava.
Lo pensava davvero.
=E ti rompe che lui speri di riuscirci!=
Le parole della Cuddy gli risuonavano ancora in testa.
Gli doleva ammetterlo.
Ma questa volta la Cuddy aveva ragione.
Si diete mentalmete dell'idiota e andò a farsi una doccia fredda, per schiarirsi un po' le idee.


Amber parlava a ruota libera ma lui non la stava ascoltando. Annuiva e sorrideva meccanicamente.
Ma in realtà pensava a come si era comportato House.
-James mi stai ascoltando?-
-Eh? si si certo.-
Lei storse la bocca.
-Scusa è che ho un po di mal di testa... Ti dispiace?-
Detto questo si alzò da tavola, posò i soldi per il conto sul tavolo e si avviò all'uscita del ristorante.
Lei lo rincorse e si portò le mani ai fianchi. -James, mi spieghi che succede?-
-Te l'ho detto...Ho mal di testa.-
-Ho forse qualcuno ti ha fatto il lavaggio del cervello? E per qualcuno intendo House- Amber quasi urlava, fregandosene di stare in un ristorante con tutti che la guardavano. Che li guardavano.
Wilson non potè far a meno di notare ancora la somiglianza con LUI.
-James, House ti usa...sta con te perchè sei l'unico che lo sopporta...-
-House è il mio migliore amico.- il dottore parlava con calma, come per farle comprendere meglio cio che diceva.
-E chi te lo dice che per lui è lo stesso?-
-E' così punto e basta.- adesso anche lui alzava la voce.
-James stai solamente illundendo te stesso. A lui non gliene frega niente di te.-
Un mucchio di parole gli frullavano in testa.
Ma con una donna bisogna sempre essere cortesi. Perciò preferì andarsene senza proferir parola.
Poteva essere arrogante, fastidioso, presuntuoso cinico e maleducato.
Ma era il suo migliore amico.


Un altro giorno all'ospedale. I due dottori, finito il turno, si stavano avviando al parcheggio.
-Oggi niente cenetta con Amber?- lo canzonò House.
-mmm..no.- Wilson evitò di dirgli che avevano discusso per causa sua.
-Senti House... stamattina sono venuto in autobus... ti dispiace accompagnarmi a casa?-
-Con la moto?-
-Ti prego vai piano.-
House ghignò. Ghigno che voleva dire che l'avrebbe fatto morire di paura.
James salì dietro facensosi il segno della croce.
-Non sei ebreo?- puntualizò l'altro.
-In questo caso, più me ne faccio amici meglio è... comunque...il casco?-
-Ne ho solo uno.Quindi reggiti.-
Wilson si aggrappò a House con tutta la forza che aveva in corpo.
Sentiva l'odore del giubetto di pelle dato che aveva premuto la faccia contro la schiena del guidatore.
Gli strinse ancora di più la vita quando House incominciò ad accellerare.
Gli venne da pensare, chissà perchè, a quando c'era Vogler. A quando stava svuotando il suo ufficio.
=Le uniche cose di cui mi importa e il lavoro e una nevrotica amicizia, ma non sembrano contare molto per il dottor House.=
=Contano molto.=
Sorrise. House non si sarebbe mai sbilanciato così con un altra persona.
Quasi involontariamente gli fece una piccola carezza sulla pancia da sopra il giubbotto di pelle, ma poi riprese a stringere più forte.
Ma come gli era venuto in mente?
-Ehi Jimmi, aspetta almeno che scendiamo.- lo prese in giro House.
-Non fare l'idiota e pensa a guidare.-


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ringraziamenti BS
Lady House: grazie mille per la recensione e per averla messa tra i preferiti..ecco qua la mia fic H/W spero sul serio che ti piaccia
Nike87: sono contenta che ti sia paiciuta grazie mille per la recensione.. Ecco qua la mia H/W.. non è il massimo.. ma spero di continuare meglio.. comunque spero ti piaccia
H W: grazie per aver recensito e come speravi ecco una mia fic su loro due.. sepro sia di tuo gradimento


Un saluto a tutti!!