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Autore: EvSwift    16/12/2013    3 recensioni
One Shot su Will Herondale e Tessa Gray.
La storia è stata ispirata da un paragrafo in particolare dell'epilogo de La Principessa. Sono presenti spoiler piuttosto massicci quindi chi non ha finito di leggere TID è bene che non legga per non rovinarsi il finale.
Genere: Fluff, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Theresa Gray, William Herondale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Londra, giugno 1937
La stanza era illuminata da dei fiochi raggi solari che filtravano attraverso le tende appena tirate davanti alle grandi finestre, gli ultimi della giornata. Era stata una bella, bellissima, giornata di sole sebbene fosse una delle più nere della vita di Tessa ma fu contenta del tempo atmosferico, la pioggia ed il cielo grigio avrebbero reso il tutto ancora più triste e difficile da affrontare e sicuramente non sarebbe arrivata a fine giornata, il dolore straziante l’avrebbe portata via prima. Il tramonto lasciava lentamente spazio al buio della notte e le torce di stregaluci iniziavano ad accendersi per dare un po’ più di luce.
Quando aveva sposato Will non aveva mai pensato più del dovuto al suo futuro, cercava sempre di evitarlo perché lei era immortale e di conseguenza non erano che dei giorni da vivere, nulla di più, invece l’uomo che amava con tutta se stessa era mortale, sarebbe vissuto ed invecchiato e questa prospettiva aveva sempre spaventato Tessa tanto da evitare di pensare al futuro e godersi semplicemente il presente. Adesso invece doveva fare i conti con la sua più grande paura e non poteva fare nulla perché ciò non accadesse, nessuna magia o altro trucco… L’unica cosa che poteva fare era stare al capezzale del marito e tenergli la mano aspettando che l’ora sopraggiungesse.
Lo guardava con un sorriso triste mentre dormiva, ogni tanto osservava ossessivamente il suo petto solo per assicurarsi che respirasse ancora e non l’abbandonasse nel sonno senza nemmeno dirle addio. Non era facile, era come se la metà del suo cuore stesse morendo lentamente insieme a Will ed era straziante, sebbene avesse sempre saputo che questo giorno sarebbe arrivato. Senza di lui si sentiva vuota. Continuava a domandarsi cosa avrebbe fatto una volta che lui se ne sarebbe andato, come avrebbe vissuto la sua vita senza averlo al suo fianco. Non ricordava un singolo momento in cui lui non fosse presente. Erano Will e Tessa, insieme avevano affrontato il mondo. Ma cos’era Tessa senza il suo Will?
La mia Tessa. Will si riferiva a lei sempre così, con lo sguardo pieno d’amore e la dolcezza nel tono di voce. Tessa sorrise a quel ricordo. Anche quando non stavano insieme diceva sempre che fosse sua e non aveva forse sempre avuto ragione? Il suo cuore gli era appartenuto sin dal primo momento in cui l’aveva incontrato anche se poi era finita con l’innamorarsi anche di Jem.
Nella stanza di Will c’era stato un gran viavai per tutta la giornata, non c’era stato un singolo momento in cui non ci fosse stato nessuno al suo fianco. I loro figli, i nipoti e gli amici gli avevano fatto visita in quegli ultimi istanti. Insieme avevano ricordato le cose che Tessa e Will avevano fatto insieme e raccontato storie sulla vita di Will, alcune delle quali riuscirono a far sorridere davvero la donna.
Solo quando il sole aveva iniziato la sua lenta discesa nel cielo si erano avvicinati al letto dell’uomo per dargli il loro ultimo saluto e lasciare così la stanza lasciando infine i due coniugi da soli.
Tessa sorrise tristemente al figlio James, l’ultimo ad aver lasciato la stanza, e una volta che la porta si chiuse si alzò dalla poltrona per stendersi sul letto accanto al marito. Prese la mano di Will stringendola nella sua e gli appoggiò la testa alla spalla, come se avessero ancora vent’anni e fossero appena andati a dormire.
«Per l’Angelo, credevo non andassero più via.»
Tessa ridacchiò appena alle parole del marito sapendo che in realtà aveva apprezzato davvero la compagnia dei familiari e amici per tutto il giorno. Era sempre il suo Will, quello che cercava di fare ironia su qualsiasi cosa… Lo amava per questo.
«Tutte quelle storie che hanno raccontato… Se sapessero davvero quante in realtà ne abbiamo combinate io e te credo cambierebbero opinione su di me.»
Aggiunse Will poco dopo. Tessa alzò lo sguardo su di lui e gli sorrise. Aveva dannatamente ragione, né i loro figli, né Charlotte o Cecy, né tanto meno Jem stesso sapevano tutto su di loro… C’erano cose che solo loro conoscevano, cose che avevano tenuto solo per loro, ricordi custoditi gelosamente.
«Se sapessero di una certa notte sul Cadair Idris certamente lo farebbero.»
Replicò Tessa sorridendo al ricordo di quella notte. Il momento non era stato dei migliori visto che era prigioniera di quel folle di Mortmain ma nonostante tutto era uno dei suoi ricordi preferiti, uno dei più belli.
«Prendimi pure in giro. I giorni precedenti alla notte in cui ti ho trovata sono stati infernali, avevo paura di non riuscire a raggiungerti in tempo o di non raggiungerti affatto…»
Sebbene fossero trascorsi tanti anni, Will ricordava ancora perfettamente ogni singolo istante di quel viaggio, la paura che aveva provato sin dal momento in cui aveva saputo che Tessa era stata rapita e il terrore che lo aveva pervaso all’idea che non sarebbe riuscito a trovarla e salvarla. Non era stato facile dover affrontare tutto quello da solo e nel momento in cui Jem era “morto” aveva iniziato seriamente a dubitare di se stesso e di tutto quello che stava facendo. Solo l’amore che provava per la ragazza l’aveva rimesso in carreggiata e gli aveva ridato la determinazione che aveva avuto nel momento in cui aveva lasciato l’Istituto nel ben mezzo della notte. Ricordava ancora il sollievo che aveva provato quando l’aveva vista, era stato come se il macigno che gli comprimeva il cuore si fosse dissolto una volta che aveva incontrato i suoi occhi grigi. E la notte insieme… Oh, quella non avrebbe mai e poi mai potuto dimenticarla, e lo stesso valeva per Tessa.
«Per una notte tutti i nostri problemi erano scomparsi… E’ stata la notte più bella della mia vita»
Confessò lei mente, dolcemente, gli accarezzava i capelli bianchi. Sospirò cercando di ricacciare indietro le lacrime. Avrebbe dato qualsiasi cosa per rimandare quel momento ad un giorno indeterminato, non voleva pensare che quelli che stava passando con lui erano gli ultimi momenti della loro vita insieme. Will era stato tutto per lei e non riusciva ad immaginare come sarebbe stata capace di ricominciare senza lui.
«Ne sei sicura? Perché sono quasi convinto che un certo balcone ad una certa festa a casa Lightwood sia una buona concorrenza. Per l’Angelo eri così bella con quell’abito bianco.»
Will non avrebbe potuto desiderare di meglio in quel momento, era felice – anche se stava per lasciare sola la moglie – perché lei era rimasta con lui fino alla fine e non poteva sperare in un modo migliore per andarsene. Avevano vissuto una vita intera insieme quasi stupendo tutti quanti, erano stati felici come non lo erano mai stati, in tutti quegli anni di matrimonio si erano completati a vicenda.
«E’ stato un peccato che Magnus ci abbia interrotti proprio sul più bello. Ha sempre avuto un pessimo tempismo.»
Aggiunse poco dopo Will, socchiuse gli occhi tornando con la mente a quella festa e sospirò. Sapeva quanto fosse stato sconsiderato e fuori luogo quello che avevano fatto quella sera, specialmente desiderare la donna di un altro – del suo parabatai, ma non era riuscito a frenare il suo istinto e desiderio grazie anche a quell’intruglio magico che entrambi avevano bevuto.
Non c’era esattamente niente che avrebbe voluto cambiare alla loro storia. Tutto, fino al più piccolo ed apparentemente insignificante dettaglio era stato perfetto dando un tocco di originalità alla loro storia. Sfidava chiunque ad aver passato le stesse cose che erano successe a loro.
«Ma dai, tutti i presenti alla festa ci stavano guardando piuttosto interessati e poi… immagina quanto freddo avrebbe fatto se fosse successo proprio li…»
Entrambi non poterono fare a meno di mettersi a ridere immaginandosi quell’eventualità. Non avevano mai pensato davvero se quell’intervento repentino di Magnus Bane fosse stato un bene o un male ma, a quanto pare, considerando ciò che Tessa aveva appena fatto notare a Will, non era stata una cosa negativa.
Se fosse stato possibile Tessa sarebbe rimasta li a ricordare i momenti più belli della loro vita insieme per tutta la notte, ed il giorno a venire e quello dopo ancora perché nella semplicità di quel gesto si sentiva a casa indipendentemente dalle condizioni di salute di Will.
«Non potevo certo biasimarli, ero uno schianto allora! Ti sfido a dire il contrario.»
Nonostante l’età non aveva perso il suo senso dell’umorismo, era come se gli fosse cucito addosso. Aveva tenuto meticolosamente fede alla parola data a Tessa anni e anni prima. Voglio che tu sia Will. E così era stato.
«Non potrei mai! Lo so sin dal primo momento in cui ti ho visto nella Casa Oscura.» disse Tessa sinceramente con un sorriso.
«Vuoi dire quando mi hai rotto una brocca praticamente in testa?» replicò Will vagamente divertito.
«Mi pareva di avertela rotta su un braccio, non in testa.»
«Può essere… Ciò non cambia che quello è stato il momento esatto in cui mi sono irrimediabilmente innamorato di te.»
Confessò infine Will alzando finalmente lo sguardo guardando la moglie, la guardava dritta negli occhi sorridendole debolmente con la dolcezza e l’orgoglio di sempre. Ciò che lo colpì quella famosa notte – a parte la brocca sul polso – era stata la determinazione della ragazza intenta a difendersi, il suo aspetto, quella strana luce nel suo sguardo mentre lo guardava sollevata che fosse li per salvarla. Sin da subito gli era sembrata una tipa tosta, forse una delle poche che avrebbe saputo tenergli testa e su questo non si era sbagliato.
«Sembravi l’eroe di turno di un qualche famoso romanzo – ricordò lei con un sorriso. – Certo, dopo aver appurato che non fossi un pazzo oppure ubriaco. – Ci fu una lunga pausa in cui nessuno dei due disse nulla, assorti com’erano a ricordare il loro primo incontro. – Se devo essere onesta sulla seconda opzione potrei nutrire ancora dei dubbi, sai?»
«Non ero mai stato così sobrio e ho dovuto dirti io che ero li per salvarti, non volevi proprio crederci.»
A Tessa le balenò in mente l’immagine di Will di quella notte illuminato dalla stregaluce. Era veramente il ragazzo più bello che avesse mai visto, il suo viso era ciò che per lei rappresentava la perfezione. Era rimasta incantata dai suoi occhi incredibilmente chiari, di un blu quasi innaturale e quella tonalità non aveva perso d’intensità nel corso degli anni.
«Ti ho sempre amato, William Herondale.»
«Anche io, Tessa Gray.»
Gli stampò un leggero bacio sulle labbra, forse l’ultimo della loro vita insieme. Lo fece giusto in tempo prima che la porta della stanza di Will si aprisse e Jem ne varcasse la soglia. Era giunto il momento. Tessa fece un lungo sospiro cercando di evitare di mettersi a piangere in tutti i modi possibili a lei conosciuti. Nella stanza si diffuse una dolce melodia che voleva raccogliere tutti i più bei momenti della vita di Will, quella di Jem e della loro insieme come parabatai. Non servivano le parole perché quella musica parlava da se. Tessa non riuscì più a trattenersi e si lasciò andare ad un pianto silenzioso mentre posava la testa sulla spalla del marito e gli stringeva una mano, non riusciva a lasciarlo andare. Odiò la sua immortalità con tutta se stessa, in quel momento più che mai.
Quando la musica cessò, Will sorrideva beato quasi noncurante del fatto che stesse morendo. Jem raggiunse i due sul letto e prese la mano libera di Will.
Ancora una volta erano Will, Jem e Tessa come un tempo, ma era l’ultima in cui sarebbero stati tutti e tre insieme.
Ti prendo la mano, fratello, così che tu possa andare in pace. Aveva detto Jem.
Will aprì gli occhi e guardò per un’ultima volta le due persone più importanti della sua vita.
«Prendetevi cura di voi.»
Sorrise, prima di richiudere gli occhi ed esalare il suo ultimo respiro.
Nel silenzio di quella stanza Tessa sentì il tonfo del suo cuore mentre si spezzava.
 
 
***
 
Note dell’autrice: ho voluto scrivere questa ff perché mi sarebbe piaciuto vedere questa scena in particolare alla fine de La Principessa, la dolcezza negli ultimi momenti della vita di Will. Nella mia mente me li sono immaginata più volte e spero solo di aver reso bene l’idea e che questa piccola OS vi sia piaciuta.
 
N.B: ho naturalmente preso delle cose dall’epilogo stesso del libro così da cercare di mantenere una certa fedeltà alla cosa. :3
 
   
 
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