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Autore: fjnn_    16/12/2013    2 recensioni
Ho conosciuto Finn e Jack a Miami, due anni fa. Ero andata li per studiare, dovevo restarci sei mesi. Il primo incontro fu con Finn e diciamo che non è stato un incontro molto piacevole, mettiamola così.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finn Harries, Jack Harries
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccolo li che mi fissa e mi sorride. Quel sorriso sincero mi scalda il cuore. So che lui mi completa, lo so! Ho bisogno di lui per stare bene. Lui, Lui, soltanto Lui, non chiedo altro. Lo amo alla follia, non ho nient’altro da dire. Voglio essere felice oggi e potrò esserlo solo con lui accanto. Continua a fissarmi ma solo ora me ne rendo realmente conto. Abbandono i miei pensieri e mi focalizzo su di lui: parto dall’alto. Ha i capelli marroni, più o meno come i miei, in ordine come al solito. Con quel lieve accenno di ciuffo ribelle che a me piace tanto. Poi il viso. Ha gli occhi verdi, io amo gli occhi verdi, il naso normale se così si può definire, è un naso come gli altri. Non ha la barba, ovviamente si è rasato, almeno oggi doveva essere in ordine. La bocca è sottile, rosata e morbida aperta in un sorriso speranzoso. È alto e abbastanza magro, ha un po’ di muscoli ma non troppi. È un ragazzo un po’ sulle sue, è molto timido, come me d’altronde. È dolce e solare, mi capisce al volo. Ha 25 anni e si chiama Finn, Finn Harries, è inglese. Ha un fratello gemello di nome Jack, sono davvero identici, e una sorella (anche se non andiamo molto d’accordo).
Ho conosciuto Finn e Jack a Miami, due anni fa. Ero andata li per studiare, dovevo restarci sei mesi. Il primo incontro fu con Finn e diciamo che non è stato un incontro molto piacevole, mettiamola così.
Era il 29 Luglio 2021 alle ore 9.30 di mattina, circa. Stavo cercando la mia aula di inglese ma non la trovavo. Avevo duecento cose in mano tra libri, borsa, cellulare e chiavi. Volevo inviare un messaggio a Leah ( la mia coinquilina ) per dirle che mi ero persa e non trovavo la classe, ero in vergognoso ritardo, quando andai a sbattere contro qualcosa e mi ritrovai col sedere a terra. Quel “qualcosa” ovviamente era Finn. Alzai lo sguardo e lo vidi. La prima cosa che notai non fu il sorriso, devo ammetterlo, furono gli occhi. Guardai involontariamente quei due bellissimi occhi da cerbiatto. Penso di essermi incantata per almeno trenta secondi ma quando me ne resi conto la situazione era già diventata imbarazzante. Ora vi aspetterete un gesto carino da parte sua, come aiutarmi ad alzarmi o raccogliermi i libri, e invece no. L’unica cosa che mi disse fu: - Sarebbe il caso di guardare dove metti i piedi, sai alla gente non piace essere travolti dalle persone che non guardano dove vanno.- Dolce vero? Penso che avesse le palle girate quel giorno ma aveva comunque ragione eppure gli risposi in modo brusco. Ammetto che anche il mio umore non era dei migliori. Gli dissi:-se non volevi che ti venissi addosso avresti potuto spostarti tu, no?- non mi rispose, girò i tacchi e se ne andò bofonchiando qualcosa tra se e se. La cosa sarebbe finita qui se non avessi avuto Jack in classe.
La prima volta che gli parlai feci una figuraccia. Ero convinta fosse Finn, sono uguali giuro, - allora hai imparato a non andare addosso alle persone?- Jack ovviamente non capì. Mi sono resa conto che stavo parlando con la persona sbagliata solo quando vidi un altro ragazzo identico passarci di fianco. Che figura ragazzi! Ero troppo imbarazzata e scappai. Il giorno dopo presi coraggio e andai a chiedergli scusa spiegandogli che lo avevo confuso per suo fratello. Lui mi rispose in un modo che mi lasciò un po’ bastita: - Non ti preoccupare Piccola, ci succede sempre e poi mica mi hai baciato pensando che fossi mio fratello, no?-. Piccola? Baciato? Amico, non sono tua sorella e poi odio quando le persone mi chiamano Piccola, mi fa sentire davvero “piccola”. – Già…- fu tutto quello che risposi. Quanto eri stupida Becca, ora che ci ripenso... Scoppiammo tutti e due a ridere perché lui si accorse di aver appena detto una cosa stupida e io di aver risposto senza pensare. Da quel momento sapevo che sarebbe nata una fantastica amicizia che sarebbe durata nel tempo, e così fu. Io e Jack siamo praticamente uguali. Io amo divertirmi, lui pure, entrambi siamo totalmente fuori di testa, entrambi ridiamo per tutto e per tutti. L’unica differenza è che io non parlo molto con gli sconosciuti mentre lui parlerebbe anche con un cactus se potesse.
Con Finn legai con più fatica invece, per il semplice fatto che ne a me ne a lui interessava far nascere un’amicizia, e lo capisco dato il nostro primo incontro. Iniziai ad aver un buon rapporto con lui dopo due-tre mesetti circa. Ci abbiamo messo un po’ a conoscerci ma vi giuro che non mi sono mai fidata così tanto di una persona come mi fidavo di lui. Era il mio migliore amico, era come il fratello a cui puoi dire tutto, l’unica persona che sai che non ti giudicherà mai. L’unica persona che ci sarà fino alla fine. E così è stato. Con lui stavo bene, mi sentivo protetta, al sicuro, quando ero tra le sue braccia mi sentivo invincibile. Con lui accanto potevo andare ovunque. Mi ero innamorata di lui senza saperlo.
Terminati i sei mesi a Miami ritornai a Milano e Finn venne con me, eravamo giovani e innamorati, volevamo una vita perfetta, assieme io e lui soltanto. Avevamo già tutta la vita progettata. Volevamo sposarci e metter su famiglia. Volevamo una casa e due bambini, una maschio e una femmina, Jake e Rose. Saremmo andati a vivere a Londra perchè è sempre stato un mio sogno sin da bambina…
Oggi, 29 Luglio 2023, sono qui davanti a lui con questo bellissimo abito bianco pronta a pronunciare quel “Sì” che ci unirà per sempre. Lo sto per fare, sono pronta, sono convinta, lo amo. Apro la bocca ma le parole non escono. Fisso Finn, lui mi fissa, lo fisso di nuovo e lui fa lo stesso, fisso Jack, e lui ricambia. È tutto uno scambiarsi di sguardi. Non so cosa mi stia succedendo, vorrei piangere, sto tremando, le gambe mi cedono. Cado a terra. Ho perso i sensi. Non sono riuscita a pronunciare quella dannata parola, ma non perché non volessi, anzi è l’unica cosa che rimpiango. Se potessi ritornerei indietro a quel dannato giorno per dirlo, per urlarlo:- Sì, Sì, Sì, mille volte ancora Sì, voglio sposarti amore mio lo voglio con tutta me stessa!- ma purtroppo non posso.
 
*
 
Ora sono sveglia ma non sono più in chiesa, sono in un luogo che non riconosco. Qui vedo e sento tutto e tutti ma non penso che loro mi vedano e mi sentano.
Vedo tutte le pillole che mia madre butta giù ogni giorno. Vedo tutte le notti che Finn passa a piangere e ad annusare la mia maglietta preferita che non molla mai. Vedo tutte le rose che Jack ha portato sulla mia tomba e vedo anche che mio padre ha abbandonato mia madre ma a lei poco importa. Ho rovinato le loro vite, ho lacerato il cuore a tutti, nessuno escluso. Perché lo hai fatto? Perché stupida Malattia perché? Io ora qui sto bene, non soffro più ma hai pensato a loro? Cosa hanno fatto per meritarsi tutto questo dolore?
 
REBECCA STASSI
07-06-1999           29-07-2023
R.I.P.
Ti amerò per sempre
                                           -Finn     
 
  
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