Sono Barbara, per gli amici Bia. Ho compiuto 17 anni da poco. Vengo considerata una normale adolescente, ma non vivo come se davvero lo fossi. Abito a Stratford, in Canada. Era un giorno come tanti altri, stavo facendo una passeggiata nel mio quartiere, insieme alla mia migliore amica Serena. Stavamo svoltando uno stretto viale buio, uno di quelli in cui hai sempre l'impressione di avere qualcuno alle calcagna che ti perseguita, quando si fermò davanti a noi una grande macchina, doveva essere un fuoristrada, se ne vedono pochi in città, o almeno qui. Aveva i vetri oscurati e non si vedeva un granchè. Dallo sportello posteriore ne uscì un ragazzo, abbastanza carino, dovevo ammetterlo, non molto alto, i capelli color biondo cenere, gli occhi.. cavolo, i suoi occhi, ti incantavano eccome. Scrollai la testa ritornando alla realtà, facendo segno a Serena di girare i tacchi e intraprendere il viale successivo.
Accompagnai Serena a casa sua, tornai a casa e mi sistemai per benino sul letto, accesi l'mp3 e cercai di prendere sonno. Si erano già fatte le sette di sera, ero probabilmente riuscita ad addormentarmi, dato che le urla di mia madre che sentii provenire dal piano di sotto mi giunsero alle orecchie come un cannone. "Bia, scendi! Stanno suonando alla porta, sarà per te, sbrigati!"
Mi tolsi di dosso le coperte, mi infalai le pantofole e scesi le scale di corsa.