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Autore: DestinyandLove    17/12/2013    9 recensioni
Due amici d'infanzia,due fratelli: Inuyaha e Kagome,un principe mezzo demone ed una principessa umana.
Diversi come il sole e la luna,eppure capaci di completarsi a vicenda: "Ad entrambi bastava semplicemente la presenza dell’altro per essere felici".
La loro felicità però è destinata a terminare. Una serie di tragedie circondano la piccola Kagome,ormai rimasta sola. Persa ogni gioia e vitalità,l'unica cosa da fare è stringere i denti e andare avanti.
Passano quattordici anni e la piccola Kagome,si trasforma in una donna forte,coraggiosa, caparbia e combattiva.
Oltre ad essere una principessa consapevole dei propri doveri, è la protrettrice del gioiello piu pericoloso del mondo: la sfera dei quattro spiriti.
Costretta ad affrontare ogni giorno i suoi nemici,un pomeriggio,volendo scappare da ogni responsabilità,si inoltra nella foresta oscura cosi chiamata a causa degli innumerevoli banditi che la abitano...
e se proprio in questa foresta incontrasse qualcosa o meglio qualcuno,un'ombra del suo passato?
e se fosse questo qualcuno a stravolgere la sua vita portando una ventata di speranza e amore?
Beh spero di avervi incuriosito almeno un pò XD
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo cinque : Un futuro Incerto
 
 
 
 
-......- parlato
"......" pensato
 
 
 
 
 
 
 
 
Arien, Castello di Eldar
 
 
 
Una dolce melodia si diffuse nella stalla,una ninna nanna delicata,capace di placare anche la più selvaggia delle bestie.
La mano affusolata di Kagome sfiorava delicatamente il manto lucido di Furia,come se quelle carezze potessero placare il suo animo indomito,mentre le sue labbra intonavano quella bellissima nenia.
 
Quando il sole era sorto alto nel cielo,incapace di restare un minuto di più nel suo letto,facile preda di incubi mostruosi,si era velocemente vestita e si era recata nella scuderia,come tormentata da rumorose preoccupazioni.
Dopo l'incidente di una settimana prima, Kagome, a causa di tutti quegli eventi che avevano stravolto la sua vita,primo tra tutti la proposta di Sesshomaru,non aveva avuto minimamente il tempo di andare a trovare il suo cavallo,di constatare di persona se le rassicurazioni del demone e  di Kaede fossero vere o meno,di accertarsi delle sue condizioni.
 
Il che era qualcosa di inconcepibile per lei che considerava Furia come uno di famiglia,qualcosa o meglio qualcuno da proteggere e amare.
Questo suo attaccamento all'animale era dovuto probabilmente al fatto che il cavallo rappresentava l'ultimo regalo ricevuto dal padre,poco prima che questi morisse.
 
Stare vicino all'animale significava percepire al suo fianco la presenza del padre,come se questi non se ne fosse mai andato,come se questi non avesse mai lasciato un vuoto incolmabile nel suo cuore.
Ogni volta che montava a cavallo,il volto del padre si faceva largo tra i suoi pensieri : la voce di lui,le espressioni del suo viso,il suo sorriso amorevole,i suoi rimproveri,i suoi sbuffi esasperati,la sua risata gioiosa.
Una stilettata al cuore sarebbe stata meno dolorosa.
Eppure era qualcosa di cui non ne poteva far a meno.
 
" gli animali capiscono meglio dell'uomo l'amore e la lealtà. Tanto amore darai loro,tanto se non di più ne riceverai."
Il padre era solito ripeterle sempre quelle parole. Nonostante i dubbi della madre,sul buonsenso del marito,Kagome non aveva mai dubitato della grandezza del padre.
 
La fanciulla all'inizio non aveva compreso appieno il significato di quella raccomandazione,ma crescendo si era resa conto di come quelle parole fossero veritiere.
Furia rappresentava per lei un amico,un silenzioso ascoltatore capace di strapparle un sorriso,un battito di gioia,anche in quei momenti in cui lei non avrebbe mai pensato a farlo.Tante volte,quando in lei diventava sempre più insistente e forte il desiderio di scappare e abbandonare tutto,le scuderie erano divenute il suo rifugio,Furia,la sua ancora di salvezza. Più volte,rannicchiata tra quegli innumerevoli fili dorati di paglia,aveva trovato conforto sfogando il suo dolore, permettendo ad un'infinità di lacrime amare di sfregarle il volto,lasciando che l'affetto e l'amore del suo cavallo,il silenzio di quel luogo,curassero le ferite del suo cuore.
Il rapporto che aveva instaurato con Furia era di certo molto particolare e difficile da comprendere,tuttavia  non vi avrebbe mai rinunciato.
 
E così con l'animo colmo di angoscia si era recata li,pronta ancora una volta a cercare di placare il suo animo inquieto.
 
Quando aveva visto l'animale,il suo cuore aveva iniziato a pulsare dolorosamente.
Una lunga garza fasciava gli arti scuri celando agli occhi preoccupati di Kagome,le inevitabili lesioni. Tuttavia qualche goccia di sangue macchiava le garze bianche.
 
A causa di quella che era stata una cavalcata disperata tra radici e sentieri non agibili, Furia si era ferito gravemente.
 
" e' tutta colpa mia"
 
Kaede le aveva spiegato di come si stesse occupando della guarigione dell'animale.
L'anziana sacerdotessa aveva applicato sulle ferite ,degli unguenti di Achillea*, un'erba medicinale proveniente dal nord,utilizzata per facilitare la cicatrizzazione dei tagli e per evitare infezioni.
 
Kagome,constata la preparazione di Kaede,si era subito rassicurata.
Il suo destriero  sarebbe guarito nel giro di pochi giorni.
Eppure adesso,la vista di quel sangue,la faceva sentire quasi inutile.
 
" se non riesco a proteggere le persone che amo,come posso custodire la sfera?"
Quello ormai era divenuto in un pensiero fisso.
 
"Sango,Inuyasha,Furia.... Non sono stata in grado di proteggere nessuno di loro"
Come accadeva di frequente,la fanciulla sentì nascere dentro di se,un sentimento avverso: risentimento,nei suoi confronti,nei riguardi della sfera e del volere degli dei.
Ormai era divenuta un'abitudine incolpare se stessa,le sue debolezze,la sua umanità,per tutti quei terribili eventi che avevano stravolto la sua vita.
" e se fossi stata più forte?"
" e se non lo avessi lasciato solo?"
"e se solo fossi stata li?"
 
Tanti se,tanti quesiti che turbavano la sua già precaria tranquillità emotiva.
 
" Matilde l'ha chiamato atteggiamento auto distruttivo" penso' la ragazza sbuffando mentalmente,incapace di comprendere in prima persona ciò che le passava per la testa e cosa principale cosa avrebbe dovuto fare per mettere a tacere tutti quei pensieri.
 
Ben presto Kagome sposto' la sua attenzione sull'animale,fissandolo negli occhi.
Grandi e scuri,sembravano quasi volessero parlarle.
Le sue mani continuavano ad accarezzare il morbido manto.
Ad ogni carezza,l'animale sembrava quasi inarcarsi  verso di lei,come desideroso di maggiori attenzioni.
 
- sei sempre stato un  cucciolone - afferrando delicatamente la testa dell'animale,appoggiò la sua guancia sul suo morbido muso.
Un dolce abbraccio, una carezza che legava due cuori selvaggi ma desiderosi di affetto e amore.
In realtà Kagome e Furia si assomigliavano molto.
Entrambi apparivano agli occhi degli estranei come animi inquieti ed indomiti,ma in realtà erano solo alla ricerca di amore e attenzioni.
 
-mi dispiace tanto,avrei dovuto fare più attenzione-
 
Un groppone le si formò in gola,e il desiderio di piangere si fece più forte.
 
- che stupida... Non riesco a trattenere le lacrime- tirando su con il naso cercò di asciugarsi occhi umidi. Tuttavia le era impossibile.
 
-non crucciatevi in questa maniera- una voce bassa ma delicata la fece sobbalzare sorpresa.
Asciugandosi velocemente le guancia rigate,la fanciulla si volto' nella direzione dalla quale proveniva la voce.
Kaede avanzò lentamente verso di lei,con passo cadenzato e leggero nonostante la veneranda età.
- perché state piangendo?- l'espressione contraria e preoccupata dell'anziana sacerdotessa,fecero sorridere nonostante le lacrime, la principessa.
 
 - non è niente- tento' di rassicurala.
Quella vecchietta le stava simpatica,più di quanto desse a vedere.
 
- non si direbbe... Sembrate piuttosto angosciata- gentilmente le offrì un fazzoletto.
- asciugate le vostre lacrime.... Sono troppo preziose,non dovreste sprecarle così- le fece l'occhiolino,riuscendo persino a strapparle un sorriso.
 
Kagome era sempre più sorpresa.
" come fa a capire come realmente mi senta?"
La principessa non riusciva minimamente a capacitarsi di come l'anziana fosse in grado di capire i suoi sentimenti più intimi.
Si conoscevano da poco più di  5 giorni,eppure era come se si conoscessero da una vita.
Kaede riusciva perfettamente a comprenderla,a volte più di Sango.
Uno strano legame si era instaurato tra le due donne.
Forse il tutto era dettato dalla posizione che entrambe condividevano.
Entrambe sacerdotesse,entrambe al servizio dei più deboli,entrambi strumenti nelle mani degli dei.
 
- non riesco a farne a meno ultimamente - confessò Kagome amareggiata.
- e come se il mio corpo non volesse fare altro che piangere. E pensare che avevo creduto di avere terminato le lacrime tempo fa.... Invece mi sbagliavo-
 
Kaede fisso' sorpresa la fanciulla. Non conosceva molto del suo passato,però percepiva come un'ombra oscura,un antico dolore che le impediva di essere felice.
Aveva ragione. Quella ragazza le ricordava molto Inuyahsa.
Una sofferenza profonda accomunava i due.
" chissà cosa le e' successo?"
Sebbene quella fanciulla rappresentasse per lei una nemica,sebbene si fosse avvicinata a lei solo per sottrarle la sfera,vederla così fragile e piegata dal dolore,le fecero perdere un battito.
"Sei una calamita per i casi disperati" si rimproverò mentalmente continuando ad osservare quella fanciulla che nonostante le lacrime,nonostante la sofferenza che il suo cuore provava a celare a tutti,ricambiava il suo sguardo dispiegando le labbra rosee in un dolce sorriso.
 
- avete detto che non riuscite a dormire bene... Magari e' solo dovuto alla stanchezza.- la donna afferrò le mani di Kagome - la sonnolenza ha molti effetti negativi...uhm ho qualcosa che fa al caso vostro.-
"Forse così potrò alleviare almeno in parte il male che piega la forza del suo animo"
 
-di cosa si tratta? È un'altra erba medicinale?- se poco fa il suo viso era stravolto da una maschera di sofferenza,adesso una sincera curiosità sembrava animare la ragazza.
Durante il tempo che le due donne avevano trascorso insieme,Kagome aveva imparato a guardare il mondo con occhi diversi,era divenuta consapevole di quello che la natura offrisse giorno dopo giorno agli uomini,doni a volti sottovalutati o totalmente sconosciuti.
 
C'erano così tante erbe medicinali,che Kagome si chiedeva come Kaede facesse a ricordarle tutte e ad utilizzarle senza commettere pasticci.
 
"  sicuramente dipende tutto dall'esperienza e dalla pratica "
 
Kaede era davvero un'ottima guaritrice ed insegnante. Grazie a lei Kagome aveva appreso l'utilità di moltissime erbe,la loro applicazione,il modo corretto per creare diversi unguenti.
Eppure c'erano ancora moltissime altre cose da imparare e conoscere.
 
- si tratta di una tisana alla RODIOLA*, un fiore che cresce ad occidente,nelle lande di Ynir.
Questo bocciolo aumenta la resistenza alla fatica e aiuta l’organismo ad adattarsi alle situazioni difficoltose o ai cambiamenti-
 
Kagome ascoltava come rapita,cercando di memorizzare più informazioni possibili.
- e' perfetto per me - un grandissimo e sincero sorriso curvarono le sue labbra - mi insegnerai a prepararlo?-
Kaede divertita le promise che lo avrebbe fatto certamente.
 
" basta così poco per farla sorridere"  constatò pensierosa.
Sempre più colpita Kaede si rese conto di come quella ragazza la sorprendesse e affascinasse giorno dopo giorno. Non riusciva a capacitarsi di come un'aristocratica come lei,avesse un animo tanto puro e nobile,di come un'infinità dolcezza caratterizzasse la sua persona.Più volte Kaede aveva visto la principessa rivolgere teneri sorrisi ai suoi sudditi,più volte l'aveva vista aiutare chi ne aveva bisogno.
Durante la sua lunga vita Kaede non aveva mai conosciuto nessuno come lei.
A sue spese Kaede aveva compreso quanto  i nobili fossero persone avare e senza scrupoli,capaci di schiacciare  con brutalità e cattiveria i più deboli,chi non era in grado di difendersi da se.
Eppure,sebben appartenesse alla loro classe sociale,lei non somigliava affatto a quei mostri.
Tutt'altro.
Sembrava quasi un angelo sceso dal cielo per portare una ventata d'aria fresca e per spazzare tutta quella malvagità che caratterizzava la corte di Arien.
"Come posso continuare ad ingannarla così?Ce la farò a sottrarle la sfera?"
 
- se riuscissi ad aumentare la mia resistenza fisica,riuscirei ad utilizzare la sfera senza problemi. Dovrò pur far qualcosa per evitare che cada nelle mani sbagliate.-  pensierosa Kagome sussurrò quelle parole ad alta voce,parole che fecero sobbalzare impaurita Kaede.
 
Con gli occhi spalancati e impauriti,l'anziana donna iniziò ad indietreggiare,fino a che non andò a sbattere contro una colonna di marmo,imprecando dal dolore.
Alche' Kagome si volto' sorpresa verso la donna,incapace di comprendere cosa fosse accaduto.
 
 -state bene? Vi siete ferita?- preoccupata la fanciulla accorse al fianco della donna,aiutandola a raddrizzarsi
-cosa.... Cosa avete detto?- sussurrò spaventata Kaede,temendo di essere stata scoperta.
- che così potrò proteggere meglio la sfera.pensavo che foste al corrente che essa si trova sotto la mia custodia - come se niente fosse Kagome porto alla luce il gioiello che splendeva sotto gli abiti.
 
-io....io- le parole le vennero a mancare.
" se le dicessi che ero a conoscenza della sfera sospetterebbe di me?"
Gocce di sudore le imperlarono la fronte.
" cosa posso fare?"
Un senso di ansia ed inquietudine so impadronì del suo corpo,mentre la mente era preda dei suoi ricordi,di quanto per la prima volta aveva incontrato la fanciulla nel bosco,di come quella ragazza fosse stata in grado di tener testa ad un branco di demoni.
" la mia ora e forse giunta?"
 
-ho posto un incantesimo sulla sfera affinché nessuno possa percepirne la presenza.... Nessuno tranne chi possiede il dono della veggenza e voi di certo lo avete. Siete una sacerdotessa-  All'oscuro di quelli che erano i reali pensieri di Kaede,Kagome continuo' la sua spiegazione - solo l'occhio divino può conoscere ciò che la magia cela. Ogni sacerdotessa e' uno strumento nelle degli dei. I nostri occhi sono i loro-
 
-io.....io-
 
-non ho avuto modo di parlarvi prima di oggi. Le spie di Sesshomaru sono abilmente nascoste all'interno del castello,sempre pronte a rivelargli i più cupi segreti.-Kagome l'interruppe di nuovo desiderosa di esprimerle la sua gratitudine,i suoi pensieri.
- nonostante voi foste a conoscenza della presenza della sfera,non avete mai esitato o dato modo di farmi credere che avreste riferito al principe qualcosa al riguardo.- la sua mano strinse quella della sacerdotessa -avete la mia totale fiducia. Per mia sfortuna sono pochissime le persone su cui posso fare affidamento,ma voi senza ombra di dubbio siete una di queste.-
 
- io.... Io non so cosa dirvi mia signora- Kaede era a dir poco spiazzata. Non avrebbe mai creduto che conquistare la fiducia della ragazza sarebbe stato così facile.
Vedendola combattere durante il loro primo incontro,osservando la sua tenacia,la sua forza,si era preparata psicologicamente a dover affrontare mille difficoltà,a dover dare prova delle sue intenzioni, ed invece il tutto si era rivelato più semplice del previsto.
 
Le era semplicemente bastato tacere sulla presenza della sfera.
 
In realtà la donna si era comportata in quella maniera per motivi molto più profondi.
Non essendo sicura che Sesshomaru fosse o meno a conoscenza della shikonitama,aveva preferito non aprir bocca,timorosa di scatenare una guerra per la conquista del gioiello.
Ed ancor aveva preferito tacere, temendo di venire accusata di essere interessata alla sfera.
 
Insomma i motivi che l'avevano spinte ad agire erano stati tutti egoistici e volti al compimento della sua missione.
C'erano ancora troppe domande irrisolte che le frullavano nella mente senza che queste potessero trovare una risposta.
 
La principale era:
"Posso fidarmi di lei? E' un mio nemico o un possibile alleato?"
La vecchia sacerdotessa non riusciva ancora a capire cosa legasse Kagome a Sesshomaru.
"Perché una ragazza come lei si trova in un posto come questo?al fianco di un simile tiranno?"
E non solo.
" cosa lega Kagome a Sesshomaru? Se realmente c'è qualcosa tra i due perché lo ha tenuto all'oscuro della sfera?" le parole della giovane fanciulla non facevano altro che ripetersi all'infinito nella sua mente.
 
 
- Se la sfera cadesse nelle mani sbagliate,il male prevarrebbe e l’oscurità,il dolore e la morte calerebbero sul nostro mondo come un manto eterno,silenzioso e letale…..-
Quella terribile condanna le aveva fatto tremare il cuore.durante la sua lunga vita aveva consultato moltissimi testi sacri,moltissime pergamene,ma nessuna di queste aveva mai accennato ad una profezia del genere.
 
"Che la sua sia stata solo una mera finzione?" No. Non avrebbe mai potuto esserlo, Kaede ricordava la determinazione negli occhi della ragazza,la sua paura al solo pensiero di quello che sarebbe potuto accadere se il gioiello fosse caduto nelle mani del nemico.
" ha rischiato la sua vita per proteggere il gioiello"
Eppure ancora non riusciva a trovare una situazione a tutte quelle domande.
La ragazza che adesso la fissava dispiaciuta e preoccupata,rappresentava per lei un vero e proprio mistero.
 
- vi ringrazio per aver taciuto.... Come anche voi di certo saprete,la sfera e' un'arma troppo pericolosa.- Kagome abbassò gli occhi sul gioiello,perdendosi nelle sfumature rosate del pendente.
 
-una cosa così piccola- le sue dita sfiorarono la superficie della shikonitama.- può essere talmente distruttiva.-
Ed eccolo. L'incubo ricorrente che tormentava le sue notti.
Nella sue mente ritornarono a farsi vivide quelle stesse immagini che popolavano i suoi sogni,impedendole di dormire.
Campi di grano distrutti da lingue di fuoco,acque rosse come il sangue,case,palazzi,chiese e santuari completamente distrutti, strade affollate da mucchi di corpi privi di vita,occhi sbarrati dalla paura,grida di terrore,nell'aria odore di morte e malvagità.
Come accadeva ogni notte,Kagome si fece strada in quella realtà così spaventosa,camminando a piedi nudi sull'erba fredda.
Il gelo sembrava aver preso possesso del suo corpo,come sospinto da una forza invisibile.
Sapeva dove stava andando.....
Sapeva cosa avrebbe trovato....
Quella scena ormai era divenuta ricorrente.
Non voleva vedere ciò che avrebbe visto,non avrebbe voluto sentire ciò che avrebbe sentito....
Avrebbe voluto piantare i piedi per terra,smettere di procedere e scappare lontano...
Questo tuttavia le era impossibile.
Ecco.
I suoi piedi cominciarono a sfiorare l'acqua fredda.
Ecco.
Quella maledetta boa si faceva sempre più vicina.
Ecco.
Lacrime cristalline iniziarono a rigarle il viso pallido.
Ecco.
Le sue mani si tingevano di rosso.
Ecco.
Il sangue macchiava il candore della sua veste,della sua pelle.
Ecco.
Le sue grida di dolore si protendevano nell'aria unendosi a quelle di molti altri.
Ecco.
Finalmente i visi dei cadaveri venivano illuminati da un raggio di sole.
Sango. Kaede . Sua madre. Sesshomaru. Un bambino,il suo Inuyasha.
Occhi spalancati. Grida soffocate. Ferite grondanti di sangue.
 
 
- mia signora....mia signora- Kaede prese a scrollarla
- Kagome- grido' l'anziana impaurita.
Sbattendo le palpebre la giovane fanciulla ritorno' alla realtà,notando solo in quel momento la strana posizione che aveva assunto:si trovava inginocchiata a terra e con il corpo tremante e  scosso da singhiozzi.
Le mancava il respiro.
Gli occhi erano sbarrati,entrambe le mani coprivano le orecchie,quasi a voler allontanare dalla sua mente quelle grida di dolore.
 
-per tutti i Kami state bene?- Kaede si inginocchiò al suo fianco - mia signora state bene?- preoccupata afferrò i polsi della ragazza allontanando le mani dal volto.
-Kagome cosa vi succede ?- preoccupata Kaede accarezzò una guancia alla fanciulla.
 
"Cosa diamine le e' successo?" Ancora spaventata si chiedeva cosa avesse potuto stravolgere così tanto la ragazza.
Tutto era accaduto così velocemente....
Un minuto prima la stava ringraziando,poco dopo i suoi occhi si erano fatti vitrei,bianchi come se non avessero le pupille e come in preda a convulsioni,la fanciulla aveva iniziato a tremare e a rantolare suoni incomprensibili alle sue orecchie.
 
- avete avuto forse una visione?- chiese scioccata per quell'immediata ma sensata ipotesi.
"È mai possibile che abbia un tale dono?"
Kaede non aveva mia conosciuto una sacerdotessa che fosse in grado di prevedere gli eventi futuri,eppure solo questo poteva giustificare la reazione della ragazza.
Le grida di lei risuonavano ancora nella sua mente.
Da quel poco che ne sapeva si trattava di un'abilità innata,un dono che accompagnava fin dalla nascita chi lo possedeva,una dote che permetteva al suo possessore di vedere laddove l'occhio umano non riusciva a giungere,di scorgere il futuro.
 
-cosa avete visto?- l'espressione negli occhi della ragazza non presagiva nulla di buono.
"Sembra terrorizzata" come un macigno pesante si pose sul suo cuore.
Un bruttissima sensazione si fece strada in lei.
 
-vi prego... Voi..voi dovete aiutarmi- un rantolo soffocato uscì dalle labbra di Kagome facendo sobbalzare Kaede.
 
 
 
 
 
 
Tre ore dopo.....
 
 
 
La testa continuava a dolerle insistentemente.
Esasperata portò le mani alle tempie massaggiandole delicatamente,sperando in un qualche sollievo.
Tutto però era inutile.
Si sentiva senza forze,stanca,troppo debole.
" il mio sogno... Ciò che ho visto accadrà veramente?"
Un rantolo di dolore le sfuggì dalle labbra. Rievocare quelle immagini era troppo doloroso per lei: tutto quel sangue,quelle grida,quei corpi...
" corpi...i corpi delle persone che amo....non è possibile"
In quel momento nella mente di Kagome la verità si fece strada e sebbene derivasse da una riflessione per lei troppo dolorosa,non poté fare a meno di sospirare di sollievo.
" non ho visto il futuro,non può essere... Lui è già morto"
Gli occhi cominciarono a pizzicarle,il respiro a mancarle,la mente si annebbiò.
"Noooo" un grido esasperato si levo' dalla sua mente.
" non posso....non voglio ricordare...fa troppo male"
Con grandissima abilità la ragazza riuscì ad allontanare i suoi pensieri da ricordi per lei troppo dolorosi,ricordi che talvolta l'avevano fatta ansimare,gridare e disperare,ricordi che l'avevano spinta a desiderare di morire.
Tutto pur di non ricordare.
 
Cercando di riprendere il suo solito contegno,iniziò a muoversi,quasi incapace di restare ferma.
Sfortunatamente la serra era uno spazio molto angusto e stretto.
Kagome era perfettamente consapevole di quanto quel posto fosse poco adatto per ciò che lei e Kaede avrebbero dovuto fare,tuttavia non aveva trovato nulla di meglio.
 
La serra era l'unico luogo sconosciuto a Sesshomaru,l'unico luogo al sicuro da orecchie indiscrete.
 
Solo lei e i membri della sua famiglia erano a conoscenza dell'esistenza di quella località segreta e allo stesso tempo magica. Una vastissima varietà di fiori e colori,animavano la serra,illuminata dai tiepidi raggi di sole che filtravano dai vetri posti in alto. Giochi di luce si proiettavano su ogni superficie presente,creando un'atmosfera quasi fiabesca.
La serra,che era stata disegnata e progettata dalla madre,rappresentava uno dei luoghi preferiti da Kagome,
La fanciulla ricordava ancora quando da bambina,Izayoi,era solita spiegarle e mostrarle l'importanza e la bellezza di ogni specie vegetale li presente.
Kagome,curiosa fin da bambina,era sempre rimasta incantata dagli insegnamenti della madre,sempre desiderosa di apprendere altro,di conoscere il mondo e tutte le sue meraviglie.
Un tenero sorriso spuntava sulle sue labbra se ripensava alle intere giornate che lei e il fratello erano soliti trascorrere all'interno di quel piccolo mondo,desiderosi di cercare e scoprire nuove specie viventi,sicuri che quegli arbusti,quei bellissimi fiori colorati,celassero esseri mitologici,quali fate e folletti.
 
-che stupidi- sussurrò tra se,mentre un sorriso spontaneo curvava le sue labbra.
-siete molto più bella quando sorridete in quel modo- Kaede sbuco' all'improvviso all'interno della serra,riportandola con i piedi per terra.
-se oggi riesco ancora a sorridere e' solo grazie ai miei ricordi. Sono la cosa più cara che ho.La mia ancora di salvezza- Kagome sorrise amaramente immaginando la figura di un bambino dai capelli argentati e dagli occhi dorati,che correva per la serra,la fissava e le sorrideva muovendo le tenere orecchiette sulla testa.
 
Una morsa dolorosa strinse il cuore di Kagome,facendola ansimare.
Velocemente porto' una mano all'altezza del cuore,stringendo la stoffa dell'abito che le fasciava il busto.
 
"E' incredibile come dopo tutto questo tempo,io soffra ancora così tanto. Ogni volta e' come se ricevessi una stilettata al cuore"
 
Riportando la sua attenzione su Kaede le rivolse un sorriso di circostanza,un sorriso che a differenza di quello precedente,non arrivo' agli occhi ne' illumino' il suo viso.
 
-questa serra e' meravigliosa- l'anziana sacerdotessa tento' di rompere il ghiaccio.
-si lo è davvero. Io e mio fratello venivamo spesso qui a giocare da bambini.- La principessa fisso' Kaede e scrollando le spalle continuo'- adoravamo trascorrere giornate intere qui dentro. nostra madre era costretta a farci uscire con la forza - un triste sorriso curvo' di nuovo le labbra della ragazza. La sua famiglia,le persone che aveva così tanto amato,le mancavano troppo. Era come se ognuno di esse avesse una parte della sua anima,senza la quale Kagome si sentiva estremamente sola e infelice.
Abbandonata a se stessa.
 
"Quanto ancora riuscirai a sopportare cuore mio?"
 
- avete un fratello?- Kaede era a dir poco curiosa. Nel breve periodo in cui aveva soggiornato al castello,non aveva mai visto nessun uomo avvicinarsi alla ragazza,nessuno se non Sesshomaru.
Aveva giustificato ciò ritenendo che Sesshomaru,colui che ai suoi occhi si presentava come un usurpatore,avesse proibito a chiunque di avvicinarsi alla ragazza,geloso o forse terrorizzato,all'ipotesi che questa si potesse innamorare di qualcuno che non fosse il sottoscritto.
Effettivamente era impossibile resistere alla giovane fanciulla.
Anche se Kagome non se ne rendeva assolutamente conto,la ragazza possedeva una bellezza divina,talmente ultraterrena da non poter essere paragonata a quelle della altre nobildonne.
La cosa che più la rendeva affascinante era senza ombra di dubbio il suo carattere forte,il suo coraggio,la sua determinazione.
La conosceva da pochissimo,eppure lei per prima era incantata dalla sua presenza.
 
"Così giovane.... Così capace.... Così potente"
Kaede si era sempre chiesta come una singola ragazza potesse possedere tutte quelle capacità. La risposta le era ancora sconosciuta.
 
Ma adesso che Kagome si era fatta scappare quella piccola informazione sulla sua famiglia,Kaede si pose la domanda se il fratello della fanciulla fosse altrettanto capace e potente e cosa principale se avrebbe potuto rappresentare un pericolo per tutti loro.
 
- si.... Avevo- un tenue sussurro,due parole che fecero adombrare lo sguardo della ragazza,cancellando dal volto il dove sorriso di poco prima.
Il cuore dell'anziana sacerdotessa si strinse in una morsa di tristezza.
"Cosa le e' successo?"
Ancora una volta si fece viva in lei la certezza che quella giovane donna,avesse sofferto più di quanto desse a vedere.
L'eco di quel dolore impediva alla sua anima di essere felice.
" cela il suo dolore dietro una maschera di dolore"
Avrebbe voluto chiederle qualche informazione in più,sapere per poterla aiutare.
Infondo questo era il compito di ogni sacerdotessa.
A loro aspettava curare le anime di persone sofferenti e di certo Kagome era una di queste.
Senza alcuna difficoltà riusciva a percepire quel tormento che giorno dopo giorno l'annullava.
 
- perché avete utilizzato un verbo al passato? E' forse accaduto qualcosa?- mille opzioni sfiorarono velocemente la sua mente ma le sue infondo erano solo congetture.
- vi prego- Kagome la fissò in volto lasciandole presagire una parte del sul dolore - non voglio parlarne.... Non adesso- Kaede dispiaciuta chino' il capo assecondando il volere della ragazza.
- ma certo mi a signora, infondo siamo qui per altre motivazioni- sorridendole dolcemente tento' di rassicurarla. Kagome aveva ragione: quello non era il momento adatto per racconti o terribili ricordi.
Erano giunte sin li solo ed esclusivamente per poter potenziare le capacità di Kagome.
Kaede sapeva che il tutto era molto rischioso.
Aumentare le capacità del proprio nemico,avrebbe rappresentato uno svantaggio per lei eppure quando il volto terrorizzato di Kagome l'aveva supplicata in lacrime,non aveva potuto fare altro che acconsentire a quella richiesta.
" se lo sapesse Inuyasha mi ucciderebbe con le sue stesse mani"
Ormai non aveva altra scelta che portare a compimento la sua promessa
 
- mi avete detto che avete dei problemi con la sfera-
Kagome annui - il potere della sfera e' troppo grande- sospirando prese tra le mani il piccolo monile roseo -il mio corpo umano non riesce a tenere a bada una tale quantità di potere- fissando negli occhi Kaede continuò - e' come se la sfera si nutrisse delle mie forze vitali-
La fanciulla ricordò le innumerevoli volte in cui,dopo aver utilizzato il monile,si era sentita priva di forze,talmente debole da essere in procinto di svenire. L'ultima volta era accaduto quando nel bosco aveva affrontato quei banditi. Ancora una volta nella su a mente comparve l'immagine di quell'uomo il cui volto era rimasto celato al suo sguardo,ancora una volta le fu impossibile smettere di pensare a loro combattimento,alla famigliarità di quella situazione,alla libertà provata.
Si era sentita così viva,così fiduciosa in se stessa che non aveva minimamente tenuto conto di quelle che sarebbero potute essere le conseguenze.
 
"Sono riuscita a salvarmi per un pelo". Sebbene la sua mente la invogliasse a combattere con più ferocia,il suo corpo si era ridotto allo stremo.
Era stata così presa da quell'uomo,dal desiderio di lasciar emergere la vera se stessa,quella combattiva e inflessibile, che aveva quasi dimenticato quanto fosse pericoloso per lui utilizzare tutto quel potere.
Si era fatta forte agli occhi di tutti. Ma lo era realmente?
Quella domanda l'assillava continuamente.
Giorno e notte,non riusciva a smettere di pensarci.
"Sono davvero la reincarnazione di Midoriko? Perché non riesco ad essere alla sua altezza?"
Ultimamente quel senso di inadeguatezza si era fatto più forte....
Ormai bastava un nonnulla per turbarla.
"Dove è finita la vecchia Kagome?"
 
- in effetti e' una cosa sensata.- Kaede prese a girare intorno alla principessa,esaminandola con attenzione,
- gli antichi testi ci tramandano che Midoriko fosse una sacerdotessa dagli innumerevoli poteri e sebbene le sue sembianze richiamassero molto quelle umane,gli avi ritenevano che fosse una semidea,nata dall'unione proibita di un dio ed un'umana. Creare un oggetto dotato di un simile potere,un oggetto da cui dipende il destino del nostro mondo,di così tante vite- gli occhi di Kaede si soffermarono sulla sfera- non è qualcosa di umanamente possibile.- l'anziana sacerdotessa incrociò il suo sguardo a quello della giovane donna - voi dall'altro canto siete umana. Per poter funzionare correttamente la sfera necessita una grande quantità di energia vitale.Ciò spiega perché il vostro corpo tende a rigettare il gioiello. -
 
Kagome fissò meravigliata Kaede,incapace di comprendere come la donna sapesse così tante cose sul monile e sulla sua creatrice.
Nemmeno lei era a conoscenza delle origini di Midoriko.
Le sacerdotesse che anni prima l'avevano accolta nel proprio tempio additandola come la nuova protettrice,le avevano semplicemente raccontato la storia che tutti conoscevano,quella di una donna forte e coraggiosa al punto tale da sacrificare se stessa per salvare le persone che amava.
Le sue mentori le avevano rivelato i segreti fondamentali della sfera,il modo per usarne i poteri,ma nessuno di queste l'aveva mai avvisata di quelle che sarebbero potute essere le conseguenze.
Ora osservando Kaede aveva la netta sensazione che ci fosse dell'altro.
Qualcosa che la sacerdotessa non le aveva detto,qualcosa che la preoccupava.
I suoi occhi parlavano chiaro.
 
- cosa non mi avete ancora detto? -
Gli sguardi delle due donne si incrociarono per un millesimo di secondo,poco dopo Kaede distolse lo sguardo.
" nulla di buono dunque"
- credo...- Kaede era indecisa se rivelarle o meno ciò che sospettava.
" se ho ragione,come la prenderà lei?"
-credete...?.- la incitò Kagome
Schiarendosi la voce la donna espose quella che era la sua supposizione -credo che l'uso prolungato della sfera potrebbe portare alla vostra... - improvvisamente la voce le venne a mancare,le parole le si bloccarono in gola,incapace di continuare.
 
-Kaede - la fanciulla la richiamò dolcemente prendendole le mani e stringendole tra le sue.
- temi che la sfera possa portare alla mia morte?-
La sacerdotessa sbarro' occhi sorpresa.
"Perché è così calma? Al suo posto avrei iniziato a gridare,a piangere,a fare qualsiasi cosa. Non sarei rimasta li immobile e inflessibile. E' come se tutto le scivolasse addosso"
 
-voi... Voi come fate a rimanere così calma? Ne eravate già al corrente?-
 
Kagome le sorrise tristemente,annuendo mesta.
"So perfettamente quale sia il mio destino...." Incapace di restare ferma la ragazza prese a muoversi nervosa.
" se le rivelassi tutto,continuerebbe ad aiutarmi o proverebbe a dissuadermi?"
 
-non provate a mentirmi, mia signora-
La voce di Kaede giunse autoritaria alle orecchie di Kagome,facendola sorridere.
" nasconderle qualcosa e' più difficile del previsto dunque"
 
- nonostante sia ormai in la' con gli anni,riesco a capire perfettamente quando qualcuno mi stia mentendo o mi stia nascondendo qualcosa-
 
Kagome si fermò appoggiandosi ad una colonna.
- io so molto bene quale sia il mio destino- ripete' guardando con occhi fieri e privi di paura Kaede - come le precedenti custodi anche io morirò per proteggere la sfera.- un silenzio innaturale scese nella serra.
 
La calma che Kaede aveva fino a quel momento ostentato,venne sostituita da una grandissima tristezza.
 
- ognuno di noi ha un compito da portare a termine,un fine da perseguire.- abbandonando la posizione iniziale Kagome si avvicino' alla sacerdotessa e presale le mani continuo' - questa e' la strada che io devo percorre e per quanto erta di pericoli e difficoltà,per quanto dolorosa,non mi tirerò mai indietro ne lascerò che questo fardello - sussurrò sfiorando la sfera- pesi su qualcun'altro. E' il mio destino- ripete' ancora,quasi a volersi auto convincere.
In quel momento Kaede si rese conto di quanto fosse stato così avverso e maligno il fato nei confronti di quella fanciulla.
" Sa che prima o poi morirà,sa che la sfera sarà la sua rovina,eppure continua ancora a proteggerla.il suo senso del dovere e' così forte? "
 
 -ma state tranquilla- di nuovo un sorriso solco' le labbra della fanciulla-combatterò fino alla fine. Non mi arrenderò mai.-
 
"Il suo sguardo" Kaede si perse nel contemplare gli occhi cioccolata di Kagome,occhi che adesso l'osservavano indomiti ,occhi che sembravano celare speranza ed un incrollabile fede in un futuro migliore.
La fanciulla che le stava dinnanzi era la stessa che nella foresta aveva tenuto testa alla banda di Inuyasha,la stessa che si era battuta contro 15 demoni,con forza e fierezza.
Si...
Gli occhi di Kagome le trasmettevano fierezza,e coraggio.
 
-state tranquilla suvvia. Non morirò così facilmente - la ragazza fece a Kaede un occhiolino,riuscendo persino a strapparle un sorriso - che ne dite di iniziare il nostro allenamento? Sono sicura che mi sarà molto utile-
 
Nei minuti successivi Kaede aiutò Kagome a raggiungere uno stato di concentrazione tale da permetterle di isolare tutto ciò che la circondava: i suoni e gli odori della serra iniziarono ad essere percepiti da Kagome come lontani,come appartenenti ad un'altra dimensione.
Nelle ore che seguirono l'anziana sacerdotessa aiutò la principessa a concentrare il potere della sfera in parti specifiche del suo corpo come mani,gambe,occhi....
Il tutto volto renderla più forte e resistente al potere divoratore della sfera.
 
Fortificare il suo corpo avrebbe significato ottenere un maggior potere,ottenere più potere avrebbe significato avere una chance in più per portare a compito il suo termine,per sopravvivere.
Avrebbe fatto di tutto affinché il suo incubo non si tramutasse in realtà.
Tutto.
 
 
 
 
 
 
Arien, Castello di Eldar
 
Dopo parecchie ore di allenamento Kagome si era rifugiata nella sua stanza.
Stanca ma pienamente soddisfatta dei risultati ottenuti,si era concessa un lungo bagno rilassante ma era stata la  chiacchierata avuta con Sango che l'aveva messa di buon umore.
Ancora sorrideva se ripensava alla scenata di gelosia avuta dall'amica.
 
" solo lei puoi fare  o pensare cose del genere"
Kagome scosse la testa ridacchiando fra se.
Un'oretta prima Sango era piombata come una furia nella sua stanza e dopo averla rimproverata per essere scomparsa per un intero pomeriggio,l'aveva accusata di preferire la compagnia di Kaede alla sua,di non volerla più bene,di escluderla dalla sua vita.
Per tutta risposta Kagome le era saltala al collo abbracciandola forte. Dopo di che,abbandonando il suo solito atteggiamento composto,aveva dato inizio ad una battaglia di cuscini che si era conclusa tra respiri affannosi e risate.
 
-che sciocca.... Perché non capisce che voglio solo proteggerla?-
 
La fedeltà,la devozione,l'amore  che Sango provava nei suoi confronti era disarmante e talvolta pericolosa.
Così tante volte la ragazza aveva rischiato la propria vita solo standole accanto,così tante volte Kagome aveva temuto di essere sul punto di perderla,così tante volte si era vista costretta ad impedire alla paura di prendere il sopravvento su di lei.
 Troppe forze oscure minacciavano nell'ombra di incombere su di lei.
Se lei fosse caduta,lo stesso sarebbe accaduto a Sango e lei di certo non poteva permetterlo.
 
Sango era entrata nella sua vita come un fulmine a ciel sereno, cambiando per sempre la sua vita.
Era stato proprio grazie alla ragazza che aveva ricominciato a vivere.
Da quando l'aveva conosciuta non aveva più "finto".
La maschera che nascondeva la vera se stessa,si era distrutta in mille e più frammenti. Sango era stata la sua ancora di salvezza,l'appiglio a cui aggrapparsi nei momenti bui.
" e' la mia migliore amica"
 
Per questo aveva deciso di tenerla all'oscuro di tutto ciò che le passava per la testa.
Voleva semplicemente proteggere la sua migliore amica,preservarla dal dolore che di li a poco si sarebbe abbattuto su di lei.
" se le accadesse qualcosa io ne morirei"
Di questo ne era fermamente convinta...
Non sarebbe riuscita a sopravvivere alla perdita di un'altra persona amata.
 
"Persona amata...." Il suo sguardo si adombrò appena pensando a quello che l'avrebbe aspettata domani. Tutti i preparativi era pronti ma lei non lo era ancora.
Era passata una vita dall'ultima volta in cui si era recata li...
Quattordici lunghi anni.
L'ultima volta era stato così doloroso,così angosciante.
Il suo cuore avrebbe retto a tutte quelle emozioni?
 
- ho paura- sussurrò con flebile voce mentre lasciava le sue stanze.
 
I piedi nudi sfiorarono il freddo marmo del pavimento,mentre il vento gelido animava i suoi lunghi capelli corvini,talmente scuri da far invidia al manto notturno.
 
Appoggiando le mani alla balaustra del balcone,Kagome si sporse in avanti per rimirare la bellezza di quel paesaggio serale.

 

In cielo la luna splendeva maestosa e bellissima,illuminando con i suoi raggi le sue compagne silenziose,quelle stesse stelle che dall'alto della loro magnificenza sembravano osservare Kagome,come rapite dalla bellezza,dall’animo di quella creatura così piccola e fragile rispetto alla loro grandezza,così cupa rispetto al loro splendore,abbandonata a se stessa e al suo dolore. Se solo avesse saputo la verità...
 
Da quando era tornata a casa Kagome non si era soffermata più di tanto a contemplare il cielo e i suoi splendenti astri.Questa cosa la intristiva parecchio e confermava ciò che aveva sempre saputo : lei non era più la stessa Kagome di un tempo,solo un brutto riflesso.
 
" e pensare che da bambina io e Inuyahsa trascorrevamo ore e ore a guardare le stelle,sdraiati su questo balcone,mano nella mano"
 
 
 
#INIZIO FLASHKABACK#
 
Nonostante il freddo le risate cristalline dei due bambini si diffusero per tutto l'ambiente.
Inuyasha e Kagome erano sdraiati per terra.
Morbide coperte avvolgevano i loro piccoli corpi impedendo al freddo di quella gelida serata di penetrare nelle loro ossa.
Nonostante entrambi si trovassero in una situazione piuttosto scomoda,a causa dell'impossibilità di muoversi,nonostante il buio e gli strani rumori che provenivano dai giardini circostanti,non avrebbero voluto essere in nessun altro posto.
I due bambini si era impegnati tanto per convincere la loro madre,piuttosto restia a concedere loro il permesso di dormire fuori. Il loro obbiettivo?
Vedere le stelle,quegli stessi astri che avevano imparato a conoscere e ad amare grazie agli insegnamenti del padre.
Avevano aspettato così a lungo quel momento.
 
- quando la neve si sarà sciolta e il cielo avrà cacciato le nuvole,le stelle compariranno alte e solenni nel firmamento,illuminando la via di viaggiatori solitari. Solo in quel momento potrete perdervi nella loro contemplazione - la madre aveva avuto ragione.
Durante il lungo e freddo inverno che si era abbattuto di Arien,il cielo era sempre stato coperto da folti e imponenti nubi,che avevano impedito loro di osservare le stelle. Durante quel lungo periodo i due bambini avevano temuto che per loro fosse impossibile osservare gli astri eppure il sopraggiungere della primavera aveva portato con se non solo la rinascita ma anche la speranza.
Quando i boccioli avevano iniziato a farsi strada tra la neve ed il sole aveva ripreso a battere incessantemente su tutti gli angoli del regno,Inuyasha e Kagome avevano convinto la madre a lasciarli dormire fuori.
La donna pazientemente e diligentemente aveva preparato il tutto assicurandosi che i due figli venissero tenuti sott'occhio dai membri della servitù.
 
Ed ora erano li,con gli occhi luccicanti di interesse e meraviglia per quelle luci così splendenti.
- Kagome guarda li- Inuyasha sollevò un piccolo dito per indicare alla sorella un gruppo di stelle- lì dove?- Inuyasha prese la mano della bambina e la indirizzò laddove precedentemente aveva indicato lui.
- quella è la costellazione di Pegaso- pronunciò solenne gonfiando il petto pieno di orgoglio.
Kagome lo guardò sorridendo - e chi è Pegaso?- domandò curiosa.
- Pegaso e' il cavallo alato degli dei e può essere cavalcato solo da un vero ero. Me lo ha detto papà- il bambino scrollò le spalle e ciò fece sorridere Kagome.
Amava suo fratello.Lo amava più di ogni altra cosa al mondo,senza eccezione.
Era il suo eroe.
- quando sarai grande sono sicura che lo cavalcherai inu chan -
Di questo Kagome ne era certa,sapeva che un grande destino attendeva il fratello .
 
-ovvio... Da grande sarò il più grande di tutti gli eroi- pronunciò facendo ridere la bambina

- anche io voglio essere un eroe -
- tu sei una femmina...non puoi essere un eroe,ma la donzella in difficoltà che io dovrò salvare -
- no. Ti ho detto che voglio essere un eroe- la bambina,per quanto la coperta glielo permettesse,prese a scalciare inviperita.
- ma se non sai nemmeno tenere una spada come vuoi combattere i cattivi? -
 
Kagome offesa gonfiò le guance indispettita.
- e poi non ho mai sentito parlare di un eroe femmina. Siete troppo deboli- non lo avesse mai detto.
Come una furia Kagome si liberò della coperta e armatasi di cuscino si gettò a peso morto su Inuyasha .
- tu sei un piccolo machilista- il cuscino che stringeva tra le piccole mani si scontrò con il volto del fratello,le cui risate riscaldarono il cuore della bambina.
 
- machilista?- Inuyasha ripeté quella bizzarra parola poco convinta della sua reale esistenza.
- si. Sei un prepotente machilista .Mamma lo dice pure a papà - la piccola incrociò le braccia e ricambiò il sorriso del fratello facendogli la linguaccia.
A quel punto per Inuyasha fu impossibile non scoppiare a ridere.
- Forse volevi dire maschilista- la corresse.
- si si quello. Maschilista -
Notando il broncio della sorella Inuyasha prese a farle il solletico.
Kagome iniziò a dimenarsi come un'ossessa,incapace di smettere di strillare e agitarsi.
Poco dopo,sotto il richiamo dei domestici,i due bambini ritornarono alle posizioni iniziali.
- Inuyasha -lo chiamò Kagome.
-uhm?-
- sai dove si trova la Chioma di Berenice?-
-la chioma di che?-
- la Chioma di Berenice - ripeté la bambina- e' una costellazione,dedicata ad una grande regina-
- una costellazione ha il nome di una femmina? Beh- fingendosi schifato continuò a scherzarci su- sicuramente non sapevano più che nomi usare-
- inu chan sei sempre il solito. Le hanno dato quel nome perché era un eroe-
 
Inuyasha la guardò scettico - ma davvero?-
- si me lo ha detto papà. Berenice  era la principessa di un regno molto lontano-
 
- non mi racconterai una favola vero Kagome? - la interruppe il bambino.
La principessina fece finta di non sentirlo e continuò il suo racconto- per volere della sua famiglia sposò suo fratello,Tolomeo. Berenice amava molto suo fratello e suo fratello amava lei. Sfortunatamente pochi giorni dopo il loro matrimonio scoppiò una guerra-
- almeno in questa storia di combatte- commentò sarcastico guadagnandosi un'occhiataccia da parte della sorella.- stavo dicendo- riprese la bambina -
Berenice,temendo che il fratello potesse morire in battaglia, fece voto di tagliarsi i capelli in segno di gratitudine verso gli dèi se il marito fosse tornato vittorioso. Quando Tolomeo tornò sano e salvo, Berenice rasserenata mantenne la promessa e tagliando la sua bellissima chioma che si unì alle costellazioni quasi a voler simboleggiare e ricordare il coraggio e la lealtà di questa donna- gli occhi di Kagome luccicavano - io voglio essere come lei. Quando saremo grandi e ci sposeremo,donerò i miei capelli agli dei affinché ti proteggano sempre -
Quelle dolci parole riscaldarono il cuore di Inuyasha .
" lei è il mio angelo. Sarò io a proteggerti...qualunque cosa accada"
 Inuyasha  abbracciò d'impeto la sorella - ma se non ha nemmeno i capelli lunghi - per scherzare scompose il cascherò spettinato della sorella - sei un maschiaccio-
Prima che Kagome potesse ribattere le diede un bacio sulla guancia - ti sposerò solo se ti farai crescere i capelli e quando lo farai,troverò la costellazione della chioma di Berenice per te- Kagome annuì contenta - promesso inu chan- gli fece l'occhiolino- quando i miei capelli cresceranno tu mi sposerai -
 
 
 
 
 
 
#FINE FLASHBACK#
 
Le lacrime presero a rigarle il viso ed una profonda tristezza si fece largo nel suo cuore martoriato.
- che sciocca che sono- deboli singhiozzi presero a scuoterle il corpo - sembra che oggi sia una giornata destinata ai pianti- con la mano gelida si sfiorò il viso cancellando le lacrime,uniche prove esterne del suo dolore.
 Alzo' gli occhi al cielo,contemplando ancora una volta quel meraviglioso panorama.
La sua attenzione venne catturata da un gruppo di stelle.
 
- la chioma di Berenice. Inu chan riesci a vederla anche tu adesso?-
Come non detto. Le lacrime minacciarono nuovamente di rigarle il volto.
- i capelli sono cresciuti- con la mano piccola e tremante sfiorò delicatamente la lunga e morbida chioma corvina- perché dunque non sei al mio fianco?- ancora una volta sentì quel gelido vento penetrare la sua carne,ancora una volta percepì delle lame conficcarsi nel suo povero cuore.

Scosse la testa.

 

-questo dolore non finirà mai- sussurrò ritornando a contemplare quel cielo notturno cosi splendente.

-spero che almeno tu adesso sia felice-

 

 

 

 

Nascosto nell’ombra un uomo osservava con la stessa tristezza di Kagome,lo splendore di quella notte,anche lui facile preda di ricordi ed emozioni troppo difficili da contenere.


Quante volte si era imposto di non ricordare più nulla?

Quante volte aveva messo a tacere suoi pensieri,il suo cuore?

Quante volte aveva temuto che quel dolore potesse ucciderlo?

Troppe…

 

Ancora una volta osservare quel cielo,quella magnificenza richiamava in lui il viso del suo piccolo angelo,il suo meraviglioso sorriso,i suoi occhi splendidi a tal punto da far invidia alle stelle nel cielo,le loro promesse sussurrate al chiaro di luna,le loro risate,i battiti del loro cuore.

 

- Mi dispiace angelo mio – sussurrò mentre l’odore di Kaede giungeva al suo naso.

Sebbene la sacerdotessa si trovasse dietro di lui,Inuyasha non si voltò.

Imperterrito continuò a darle le spalle,quasi a volerle nascondere le forti emozioni che spiccavano sul suo volto.

 

- Perché mi hai chiamato? Sai quanto sia pericoloso per me addentrarmi cosi nel castello-

 

-la ragazza ha scoperto che ero a conoscenza della sfera- inuyasha sbarrò gli occhi e velocemente si voltò verso la donna – e ti ha lasciata andare?-

 

Kaede sorrise –ho temuto il peggio anch’io,ma le cose sono andate contro ogni mia previsione.-

-che intendi dire?- inuyasha era incredulo.

“l’ultima volta che l’ho vista quella ragazza ha difeso con le unghie e con i denti la sfera…Perché allora non ha fatto nulla a Kaede?”

 

- Lei mi ritiene una sua alleata. Oggi mi ha chiesto anche di allenarla e cosi ho fatto-

 

-cosa?ma sei pazza? Kaede-la rimproverò il mezzo demone furioso.

“non è già abbastanza potente da impedirmi di sottrarle il gioiello?”

-sei consapevole che tutto questo ci si ritorcerà contro? Noi siamo i suoi nemici.Noi dobbiamo sottrarle la sfera,non aiutarla a proteggerla-

 

Kaede chinò il capo mortificata-lo so ma quella ragazza…-si interruppe non sapendo se rivelargli o meno ciò che era accaduto. Sarebbe stato giusto dargli ulteriori preoccupazioni?

 

-quella ragazza cosa?-

- credo che quella ragazza abbia avuto una visione e se ciò che dico è giusto,beh c’è da preoccuparsi. Sono sicura che abbia scorto qualcosa di malvagio e oscuro. Non so come spiegarlo ma credo che sia caduta in uno stato di trance durante il quale non ha fatto altro che tremare,gridare e piangere e quando è ritornata alla realtà ho letto la paura nei suoi occhi-

Quelle parole calarono come un’ascia sul suo capo.

Davvero la ragazza aveva avuto una visione?

Probabile infondo era la reincarnazione di Midoriko.

Davvero aveva scorto qualcosa di terribile nel futuro?

Inuyasha non avrebbe saputo dirlo.

Di una cosa tuttavia era certo. La sfera sarebbe finita presto nelle sue mani.

Aveva sacrificato fin troppo per ottenerla e non avrebbe permesso a niente a nessuno di dissuaderlo dal suo piano.

-kaede quando potrò avvicinarmi alla ragazza?-

 

La sacerdotessa lo fissò confusa.

Aveva ascoltato o meno le sue parole?

Davvero era disposto a rischiare cosi tanto pur di ottenere la sfera?

Si. Lo avrebbe fatto. Lo leggeva nei suoi occhi. Quella determinazione lo avrebbe portato lontanto.

 

“lui è degno di possedere la sfera più di ogni altro”

Kaede mise a tacere qualsiasi ripensamento o rimorso nei confronti di kagome.

“ per il suo bene,per il bene di questo regno non posso fare altrimenti”.

 

-secondo voci di corridoio la ragazza lascerà il castello prima che il sole sorga in cielo. Non so dove si dirigerà,tuttavia ha avuto da sesshomaru il permesso di recarsi da sola,quindi presumo che si tratti di una zona nelle vicinanze.- kaede fissò gli occhi dorati di Inuyasha –io la seguirò di nascosto e lo stesso dovrai fare tu. Per questo motivo devi farti preparare da miroku una pergamena che possa celare la tua presenza. L’ultima volta è stato impossibile prenderla alla sprovvista.eravamo impreparati,ma questa volta andrà diversamente.-

Inuyasha fissò l’anziana donna,completamente d’accordo con lei.

Il giorno dopo avrebbe ottenuto la sfera.

 

- preparati ragazzina,domani la tua vita cambierà per sempre –

Sussurrò a se stesso inconsapevole in realtà che nell’esatto momento in cui avrebbe incrociato di nuovo quegli occhi di cerbiatta,anche il suo mondo sarebbe inevitabilmente mutato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice :

 

Sono pessima lo so T_____T

Questa volta non mi posso nascondere nemmeno dietro le muscolose spalle di Inuyasha *sbava al pensiero delle spalle nude del mezzo demone* quello sfaticato mi ha abbandonata XD o meglio io ho abbandonato lui e tutti voi T________T

*si sente in colpa*

Sono passati esattamente due mesi dall’ultimo aggiornamento T_____T

Tuttavia non ho davvero potuto aggiornare prima tra gli impegni universitari e quelli lavorativi * si inginocchia chiedendo perdono a tutti* questo ritardo è giustificato anche dal fatto che non sapevo piu come procede o meglio se raccontare parecchie cose in questo capitolo,rendendolo tipo un mini libro oppure separare gli argomenti…

Alla fine ho preferito la seconda opzione,prediligendo la continuità delle 15 pagine a quelle che magari sarebbero state 40 pagine. Cosi ho diviso il capitolo originario in due parti ( la seconda parte spero di riuscire a postarla prima di Natale… lo spero davvero T____T )

Per il resto beh non voglio dilungarmi più di tanto XD

Innanzitutto vorrei precisare che io non ho un cavallo e non ne ho mai visto uno XD quindi se la descrizione dell’affetto che kagome prova per furia vi sembra eccessiva,perdonatemi XD ho descritto la scena in maniera piuttosto personale,prendendo spunto dal meraviglioso rapporto che c’è tra me e la mia palla di pelo XD (Il mio cagnolone XD).

Finalmente Kagome è uscita allo scoperto rivelando a Kaede della sfera (anche se lei ne era già a conoscenza ).

Quella di kagome è stata una visione’? un ricordo? Un incubo?

Di certo è qualcosa che la terrorizza a tal punto da rischiare il tutto per tutto.

Non ho descritto l’allenamento che kaede sottopone a kagome perché spero di farlo nei capitoli successivi. ( parlarne qui avrebbe reso il capitolo troppo lungo e noioso).

La mia scena preferita è stata senza ombra di dubbio quella del balcone,dei ricordi di kagome e inuyasha.

L’immagine che vedete è una fanmade ( la prima che creo) e devo confessarvi che amo il risultato finale.

Questo passo mi ha davvero ispirata e spero di essere riuscita a trasmettervi le stesse emozioni <3

Dato che sono stock presi dai vari siti e poiché non so chi creditare vi posto le originali .

Balcone: http://i.imgur.com/vkwNrca.jpg

Modella: http://i.imgur.com/edLBjdL.jpg

Luna: http://i.imgur.com/LqmA4Zd.jpg

 

 

 l'immagine di inuyasha è presa dalla pagina FB ----> Kagome x Inuyahsa Forever

 

 

Un ringraziamento particolare va a love2000 <3 tesoro ti dedico questo capitolo sperando di non aver deluso le tue aspettative <3

 

Leggenda :
 
1. Arien : nel linguaggio elfico viene tradotto come "luce del sole".
                Nella storia questo nome viene utilizzato per designare il regno di Kagome e Inuyasha,il regno che è sotto il dominio di   Sesshomaru.
 
2. Eldar : nel linguaggio elfico viene tradotto come "stelle".Nella storia questo sostantivo viene utilizzato per designare la  residenza della famiglia reale,il Castello di Eldar ovvero il castello delle stelle.

 
3.Yaana : nel linguaggio elfico viene tradotto come "santuario"
 
4.Idril significa curare


3. kitsune : demone gatto.
 
4. Shikon no Tama : sfera dei quattro spiriti
 

 

 

 

Ok ho ufficialmente finito XD

Commentate in tantiiiii <3

Ci vediamo al prossimo capitolo <3

 

 

Kiss DestinyandLove

 

   
 
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