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Autore: Ucha    17/12/2013    3 recensioni
Sono ormai tre anni che sono sul trono come regina di Inghilterra, sempre pronta a mandare avanti i miei ideali, i miei propositi. Mi si addice davvero questo ruolo? È quello a cui sono destinata?
{Ribelle-The Brave} {AU!}
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardo allo specchio con le sopracciglia aggrottate, perplessa nella contemplazione della mia immagine. Questo colletto mi fa il viso ancora più rotondo. Sembro un fantoccio il cui collo viene stretto così tanto da far gonfiare la testa.
Eppure avevo esplicitamente chiesto alla mia sarta di evitare questo genere di accessori, in barba alle tradizioni locali. Possono dirmi quello che vogliono, ma io sono la Regina, posso fare quello che mi pare.
In teoria.
A sedici anni dalla mia adozione, mi chiedo ancora cosa ci faccio qui. Non mi sento al mio posto. Troppe regole, troppi doveri, troppe esigenze. Io non sono adatta a questo.
Però ci sono finita in mezzo.
Sono entrata come sostituta della figlia del Re d’Inghilterra quando questa morì a dodici anni per una malformazione cardiaca. La figlia prediletta del sovrano, che non si capacitò di averla persa. E quindi cercò negli orfanotrofi, affinché trovasse una coetanea che ricordasse lei. Lì intervengo io. Avevo solo undici anni, ma presa come sosia della principessa, venni messa al suo posto.
La rampolla reale non era mai morta.
 
La mia ipotetica sorella mi odiò fin da subito. Avevamo violente liti. Lei mi odiava e questo odio continuò anche quando lei era la regina d’Inghilterra. Quella pazza scatenata. Quante volte ho desiderato di ucciderla, sgozzarla, soffocarla con il suo prezioso cuscino nel cuore della notte e poi incolpare qualche povero soldato frustrato.
Mi limitai solo a tagliarle i capelli.
Se lo meritava, quella stronza. Era una delle poche cose che mi facevano desiderare di fare i bagagli e partire al galoppo alla volta della Scozia, la mia terra natia. Riprendere il mio nome originale e vestirmi come cavolo mi pareva. Tirare con l’arco, rotolare nell’erba e sfidare a braccio di ferro gli uomini per vincere qualche quattrino. Funziona così nei vicoli meno ricchi.
E invece no, quando quella sciagurata era morta, la corona era spettata a me. Sono ormai tre anni che siedo sul trono come regina di Inghilterra, sempre pronta a mandare avanti i miei ideali, i miei propositi. Mi si addice davvero questo ruolo? È quello a cui sono destinata?
Ho acquisito una certa autorità e mando avanti la lotta anti-cristiana. A differenza di quella stolta di mia sorella non li approvo, e né lo farò mai. L’Inghilterra è e sarà una terra protestante.
 
Oggi sarò in prima fila all’esecuzione di tre cattolici che hanno attentato alla mia persona. Per me possono semplicemente andarsene, ma il Parlamento ha decretato furioso che la loro regina è sacra e che nessuno deve mai permettersi di toccarla.
Passo una mano sul tessuto dorato decorato da innumerevoli perline. Mi fa quasi schifo tutto quello sfarzo, ma non posso mostrarlo al pubblico.
Io sono la Regina, sono un esempio. Sono la guida del mio popolo.
Esco dalla mia camera e una schiera di guardie si raddrizza alla mia comparsa. Non voglio tutto questo, ma non ho altra scelta. Prendo un profondo respiro e assumo l’atteggiamento più composto e regale possibile.
Avanziamo, fino a quando non arriviamo sulla pubblica piazza –della quale non imparerò mai il nome- dove già sono montati i palchetti sui quali i tre condannati aspettano nudi e con le mani legate dietro la schiena, pronti per essere giustiziati tramite squartamento.
Non voglio incrociare i loro sguardi mentre penso con malincuore a ciò che sono diventata.
Un tempo ero un’adolescente ribelle e piena di vita, pronta a compiere l’estremo sacrificio per ottenere la mia vita e la mia libertà. Ora sono solo patetica.
Mi ripeto il nome di quella fanciulletta dai capelli rossi e indomabili che correva per i prati verdi della Scozia. La fanciulla che ero stata.
Merida.
Io sono Merida.
 
-Annunciamo l’arrivo di Sua Eminenza Regale, Illustre Regina dell’Inghilterra, Elisabetta Tudor!-
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Tutto questo non ha senso. È un’ideuzza che mi è venuta in classe così, all’improvviso.
Non so, mi sembrava un’idea carina di questo spezzone introspettivo di una Regina Elisabetta che non vuole essere Regina.
Ovviamente ho dovuto portare Merida in OOC, sia per indicare lo stato in cui si è ridotta, sia perché comunque ha la bellezza di ventotto anni, è più “matura” e moscia. *ecco come rompere il pathos(?)*
E buh, spero vi piaccia! :c
 
   
 
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