Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Ricorda la storia  |      
Autore: LysergicAcid    17/12/2013    2 recensioni
È buffo come solo certe parti di te abbiano finalmente deciso di cedere a quel peso enorme qual'è il tempo. Le spalle sono sempre uguali, proprio come quando ti conobbi, e anche le braccia e le gambe. Il viso no. Pur rimanendo bellissimo, ora, finalmente aggiungerei, mostra l'età che hai veramente.
La tua voce appare stanca e rauca, molto più del solito quando sussurri a meza voce: “Shan, quando arriva mamma?”
Lui ti guarda con uno sguardo sull'orlo del disperato e ti risponde pacato: “Presto Jay, molto presto.”
-Tratto dal testo-
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve, quì parla Astrid -o Giuls-.
Piccola premessa prima di farvi leggere questa storia, scritta totalmente sul mio cellulare -come tutte le storie che scrivo-, e partorita nell'arco di due settimane circa, rimasta poi nella cartella "
storie" del mio desktop per altri due mesi. 
Non so neanche come mi è venuta in mente una trama così dannatamente romantica e priva di momenti vagamenti erotici. 
Non lo so e non chiedetemelo. 
Mi sono, inoltre, presa una piccola licenza poetica: letteralmente "When you're gone" significherebbe "Quando sei andato". A mio parere si può tradurre anche con "Quando non ci sei" poichè il senso della canzone di Avril Lavigne da cui ho tratto il titolo, esprime la mancanza di una persona. Motivo per cui ho scelto questa canzone come colonna sonora, e come titolo per questa storia. 
Spero che vi piaccia, e che siate così magnanime/i da recensirmi.
Come praticamente tutte le storie che scrivo, la protagonista, che in 
When you're gone parla in prima persona, rispecchia in modo patetico la sottoscritta. Ma che ci volete fà? Astrid conosce Giuls alla perfezione! 
Inoltre questa piccola pazzia è interamente dedicata alla mia migliore amica, 
Juh, che fa persino una comparsata. 

Attenzione! I componenti dei 30STM -purtroppo- non mi appartengono, indi per cui tutto ciò che il mio alterego ha scritto non rispecchia -credo- le loro vere persone. 

Detto questo, buona lettura. 

Giuls -o Astrid-.


When you're gone 
-Quando non ci sei-

 

Sei seduto di spalle, davanti alla finestra. I tuoi occhi sono persi nel paesaggio che ti si presenta difronte. Potrei giurare di vedere un velo di emozione puerile che copre i tuoi occhi stanchi e vecchi, ma pur sempre bellissimi, di un'azzurro non comune. 
La stanza è piccola ma confortevole, con un letto abbastanza grande, e un divanetto da tre persone.
Ci sono delle foto sul comò, un paio di quadri astratti, e un'armadio pieno di vestiti che sono oramai diventati troppo grandi per te.
Sul divanetto nero di pelle c'è seduto Shannon, che fissa un punto poco sopra la tua spalla mentre lacrime silenziose gli solcano il viso.
Ti giri appena, e posso ammirare solo parte del tuo volto scarnito, comperto per metà dalla spalla ancora possente come un tempo.
È buffo come solo certe parti di te abbiano finalmente deciso di cedere a quel peso enorme qual'è il tempo. Le spalle sono sempre uguali, proprio come quando ti conobbi, e anche le braccia e le gambe. Il viso no. Pur rimanendo bellissimo, ora, finalmente aggiungerei, mostra l'età che hai veramente.
La tua voce appare stanca e rauca, molto più del solito, quando sussurri a meza voce: “Shan, quando arriva mamma?”
Lui ti guarda con uno sguardo sull'orlo del disperato e ti risponde pacato: “Presto Jay, molto presto.”
Shannon si gira verso di me, e gli sorrido teneramente, tentando di infondergli quel poco di calore che sembra aver abbandonato il suo sguardo spento.
E poi, ti giri verso di me e sospiri quelle parole che mi ripeti quasi quotidianamente, quella domanda che quasi quotidianamente mi fa morire dentro.
E tu chi sei?”
Julia.”
Ci conosciamo?"
E adesso spiegami, amore mio, come faccio a spiegarti chi sono per l'ennesima volta. Perchè qualunque cosa io ti dica adesso, probabilmente tra dieci minuti,  l'avrai già dimenticata.
Perchè non posso riassumerti così tanti anni in così poco tempo, e perchè non ne vale la pena.
Quindi ora non ti dirò che stiamo insieme da quaranta lunghissimi anni. Non ti racconterò di come ci siamo conosciuti e di come mi hai abbordata in un ristorante Berlinese. Non cercerò di ricordarti di come mi hai fissata per tutta la sera, non curante di tutte le altre persone che erano al tavolo con noi. Non ti dirò che quando, dopo la cena, mi seguisti fuori dal ristorante, decidesti di riaccompagnarmi in albergo e di lasciarmi solo un breve bacio a fior di labbra prima di farmi salire in camera. Non ti racconterò di tutti i messaggi che mi mandasti nei mesi successivi, e della vacanza alle Barbados che mi obbligasti a fare con te. Non ti dirò della nostra prima notte iniseme, di come tu mi abbia fatto sentire finalmente viva. Non ti dirò niente perchè tu non ricordi, e dirti tutto questo sarebbe come raccontarti una favola. Tu non ricordi dei 22 anni che ci separano; del fatto che quando ci conoscemmo io avevo da poco compiuto 17 anni e tu ne dovevi compiere 39.
Non ricordi di quando mi portasti a conoscere la tua scapestrata famiglia, o di quando mi implorasti di rimanerti accanto; non ricordi tutti i baci, i sorrisi; non ricordi quando mi chiedesti di sposarti e io ti risposi di no, perchè sapevo che tu al matrimonio non credi; non ricordi di quando è nato nostro figlio Harry; non ricordi del nostro viaggio ad Haiti, dove abbiamo conosciuto Shaun, il bambino che pochi mesi dopo avremmo adottato.
Oh amore, come posso dirti che tu eri un cantante, un attore, un regista? Tutte le cose che hai fatto ora sono andate in fumo, non ricordi niente. Hai girato il mondo, hai fatto impazzire milioni di persone in giro per il mondo con le tue canzoni. Hai sofferto, ti sei impegnato fino allo stremo, hai combattuto.
A volte, quando usciamo, ti vedo sbiancare appena qualcuno ti sorride, o ti saluta cordialmente, come se fossi un vecchio amico. Ed è in quei momenti che ti giri verso di me e mi chiedi il perchè di quei sorrisi o di quei saluti. Credimi, Jared, se ti dico che tutte le volte che mi poni questa domanda io muoio dentro, perchè non ho la forza di spiegarti che quelle persone che ti salutano, da giovani, erano parte della tua famiglia, che sono cresciute con le tue canzoni e con i tuoi sorrisi, e che ti voglio ancora talmente tanto bene da non offendersi quando tu non ricambi il saluto. Perchè loro sanno che nel profondo del cuore tu gli hai voluto bene, solo che adesso quel cuore un poco malandato non riesce a comunicare con il cervello, e che ques't ultimo fatica a ricordare.
Per tutti questi motivi, io farò finta, come ogni giorno, di non conoscerti, anche se dentro muoio.
Oh no. Non ci conosciamo. Io sono un'amica di tuo fratello...”
Shan, hai una nuova ragazza?” dici sorridendo infantile.
No, vedi Jared, io ho già un conpagno.”
Oh beh, allora chiunque egli sia deve essere un'uomo molto fortunato.”
Quindi l'amore che provi per me è rimasto. Da qualche parte, nel fondo del tuo cervello malato, sai chi sono e sai chie mi hai amato e forse mi ami ancora, anche dopo 40'anni. Deve essere così, deve per forza, perchè se non è così io non vado più avanti. Se tu non mi ami io muoio.
Credimi, sono io quella fortunata.”
Devi amarlo molto”
Più della mia stessa vita.”
Mi sorridi e mi sfiori la mano. La senti anche tu la scossa elettrica, lo senti anche tu il mio cuore che batte? Perchè  mi sento nuovamente 17enne, questa stanza mi sembra Berlino e tu sembri il mio bellissimo 39enne che da anni allieta i miei sogni.
Ti avvicini e mi sussurri all'orecchio ciò che mi fa tornare alla realtà, ciò che mi fa capire che non siamo a Berlino e non ho 17 anni.
Chi è quel signore seduto sul divano”
Ti prego, chiunque ci sia lassù, dimmi che lui non ha sentito, dimmi che questo è un sogno.
Mi giro di scatto verso Shannon e capisco dai suoi occhi vuoti e colmi di lacrime che si, ha sentito, e come me ha perso battiti dal cuore stanco.
Se potessi ti prenderei a calci, ti strattonerei e ti urlerei in faccia. Come è possibile che non ricordi di lui? Avete passato tutta la vita iniseme, lui è il tuo fratellone. Quello che non volevi abbracciare mai; quello che ti copriva le spalle; quello che suonava la batteria mentre teneva gli occhi su di te per controllare che non ti facessi male. Quello che era sempre al tuo fianco.
Perchè gli fai del male, Jared? Perchè queste domande non te le puoi tenere dentro?
Perchè stai male, è ovvio. Non ti puoi controllare, e questo io e Shanno lo sappiamo bene. Per questo ti rispondo: “Una persona che ti vuole bene, tanto.”
Come si chiama?”
Shannon”
Assomiglia a qualcuno che conoscevo quando ero giovane... Dopo lo chiedo alla mamma, lei di sicuro saprà chi è.”
Certo che lo sa, amore mio. Ma tu non puoi chiederlo a lei. Lei non c'è più da anni oramai. Ma tu non lo ricordi, e tutti i giorni ti metti davanti alla finestra ad aspettarla. La scena è la stessa da mesi. Tu aspetti fiducioso Constance alla finestra, e Shannon ti osserva. Proprio come quando eravate piccoli.
È un mio amico, Jared.”
Ah...”
Si sente bussare alla porta del minuscolo appartamento, all'interno di un centro per persone affette dalla tua stessa malattia, ed il tuo sguardo si illumina. “Questa deve essere mamma.” e vai alla porta con un sorriso sornione stampato in faccia.
Il tuo sguardo è così felice, speranzoso, contento che per un secondo anche io mi dico che alla porta comparirà Constance, e anche Shannon sembra sperarci.
Ma quando il medico con il camice bianco entra nella stanza, tutto torna reale. Non siamo a casa, io non ho 17 anni, Constance è morta, tu hai l'Halzahimer.
Ti rimette a letto, ti fa prendere le medicine, esce dalla stanza.
Rimani sdraiato e mi fai cenno di avvicinarmi. Per un minuto tutto torna normale, tu mi guardi e capisco che mi riconosci.
Grazie.”
E di che cosa?”
Di rimanere.”
Di nulla.”
Ti amo.”
È per questo che rimango, ti vorrei dire. Per quegli istanti, sporadici, in cui tu ricordi chi sei, e capisci che sei malato. Perchè quanto ricordi tutto mi dici che mi ami, e mi regali momenti in più di vita.

 
Sai, la vita che facevo non mi pesava più oramai. Dormivo qui, perchè non avevo la forza di lasciarti. Shannon veniva tutti i giorni, e ogni tanto dormiva affianco a me. Judith, la moglie di Shannon veniva a trovarti, ma di solito rimaneva a casa con i nipoti. 32 anni fa Judith diede alla luce due bellissimi gemelli, Emma e William. Due anni fa, invece, William ha avuto un bambino che, in tuo onore, ha chiamato Jared.
I giorni passavano veloci, ed erano sempre caratterizzati da lunghi silenzi, nei quali, probabilmente, tu cercavi con tutte le forze di ricordare qualcosa, lo si vedeva dai tuoi occhi.
La sera era il moento che preferivo di più. L'infermiera che veniva tutte le sere portava con se il regalo più bello del mondo, un sedativo. La puntura ti calmava i muscoli, sì, ma per qualche motivo ti rendeva anche più lucido del solito. Ed è proprio sotto l'effetto del sedativo che tu tornavi il Jared che ho conosciuto, con cui sono stata così tanti anni. A volte mi davi anche un bacio, e mi dicevi che mi amavi. E tutte le sere mi ringraziavi, consapevole.
Ed è grazie a quel sedativo che tu hai messo un punto di fine alla tua vita.
Una notte, dopo che io ero caduta in un sonno profondo, sei andato in bagno dove hai trovato una scorta di barbiturici che tengo nel cassetto dalla mia parte di lavandino. Li ho sempre presi, tu non li hai mai toccati. Fino a quella notte di luglio.
Mi ricordo di essermi svegliata grazie alle urla dell'infermiera del mattino che era entrata per controllarti come al solito. Ricordo di aver visto il tuo corpo inerme sul pavimento del bagno. Ricordo di avere urlato, di aver combattuto contro altri infermieri che tentavano di tenermi lontana da te, mentre camici bianchi provavano a rianimarti.
E poi un'infermiere mi premette una siringa in un braccio e tutto divenne nero.
Mi sono risvegliata ore dopo, nel letto dove tu avevi dormito per quasi 3 anni. Il paesaggio dalla finestra era sempre quello, e quasi riuscivo ad immaginarti lì, come tutti i giorni. Shannon era seduto affianco a me e stringeva forte la mia mano. Judith gli posava le mani sopra le spalle, con occhi vuoti. Ho guardato quella che per 45 anni è stata la mia migliore amica, sapendo che lei mi avrebbe detto la verità. Ed incrociando il suo sguardo ho capito che era tutto vero.
Non voglio mettere i tuoi vestiti nella valigia, sapendo che tu non li userai più. Non voglio tornare nella casa dove abbiamo vissuto per anni, dove il tuo profumo aleggia nell'aria. Non voglio aprire la porta al postino domani mattina, perchè so cosa troverò in prima pagina. Non voglio leggere il tuo nome affianco alla parola “morto”. Non voglio dire ad Harry ed a Shaun che il loro supereroe prefeirto è volato in cielo, per sempre.
Non voglio immaginare una vita senza di te.


C'è stato il tuo funerale. Judith ha detto che c'erano fiumi di persone. Ha detto Emma che per TV hanno fatto tanti servizi su di te, e ha detto che hanno raccontato anche di me.
Mi perdonerai se al tuo funerale io non sono andata. Sono rimasta a casa, seduta sul divano, a stringere la mano a Shannon. Nessuno dei due avrebbe sopportato sentire i cori di fan che cantavano le tue canzoni, o il prete pronunciare i sermoni pensati a posta per te, o peggio ancora di vedere la tua bara scendere nel terreno per poi essere ricoperta di terra.
Scusa se non ti ho salutato per l'ultima volta, o se non ho fatto nessuna dichiarazione ai media. Ma proprio non riesco a dirti addio. Perchè tu sei ancora qui con me, ti sento vicino. La sera quando vado a dormire sento il tuo calore nel letto. Di giorno sento la tua voce nella mia testa.

 

Torna qui, amore mio. Chiedimi di nuovo chi sono, chiedimi di raccontarti di tutti i posti in cui sei stato. Io ti racconterò quello che vuoi, e non smetterò mai, ma tu ti prego, vieni a stringermi la mano ancora una volta. Vieni a dirmi che mi ami di nuovo. Vieni a spogliarmi l'anima con i tuoi occhi azzurri per l'ultima volta.
Oppure ricomninciamo tutto da capo. Torniamo a Berlino, 40'anni fa. Baciami di nuovo a fior di labbra, chiedimi di venire alle Barbados con te. Andiamo di nuovo ad Haiti.
Ti ascolterò, lo giuro. Smetterò di fumare; diventerò vegana; smetterò di dire parolaccie; sarò più dolce; ti dirò più spesso che ti amo. Farò tutto quello che vuoi ma ti prego, ti supplico, torna qui. 
Ne va della mia sopravvivenza.

 
When you're gone 
The pieces of my heart are missing you 
When you're gone 
The face I came to know is missing too 
When you're gone 
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok 
I miss you 
 

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: LysergicAcid