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Autore: lafranca1995    14/05/2008    4 recensioni
La ragazza sorrise leggermente per poi avvicinarsi a goku. Gli prese le mani e lo guidò nell'opera. "Guarda, si fa così..." disse facendogli vedere. "Ah capito!" disse il moro sorridente. Il contatto tra le loro mani era stato per entrambi come ricevere una piccola scossa. Forse quello che provava la mora per il ragazzo era una cosa reciproca...
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il respiro affannato di un giovane uomo regnava sovrano in quella stanza..

Piano piano, alcune goccioline di sudore iniziarono a scendere lungo il suo corpo scolpito. Una, due, poi tre, e così via. Era un continuo susseguirsi di calda rugiada che rinfrescava i suoi muscoli, rendendolo madido di esse.

Era un ragazzo molto attraente: aveva i capelli neri dalla forma ribelle, color della notte scura ed impenetrabile, e gli occhi del medesimo colore. Era alto e muscoloso, ed indossava una buffa divisa arancione.

Continuava a fendere l'aria con i suoi possenti pugni e calci, e dal suo viso si poteva scorgere la sua stanchezza, ma lui s'impose di continuare ad allenarsi, nell'attesa di un evento per lui molto importante: un torneo di arti marziali.

Un ombra, appoggiata allo stipite della porta, lo osservava, attonito. Dir che era sbalordito dalle incredibili risorse energetiche del ragazzo era poco.

“Supremo, cosa ci fa lei qui?” chiese il giovane accortosi della sua presenza.

“Vedi Goku, io credo di non avere più nulla da insegnarti…La tua forza è sufficiente a sconfiggere il potente figlio di Al Satan. Però dovrai allenarti con costanza ancora per molto, fino all'inizio del torneo!” disse la divinità al giovane Goku.

“Dice sul serio supremo?” disse il giovane Son, entusiasta all’idea di ritornare nella sua casetta sui monti Paoz.

“Si dico sul serio Goku, sono orgoglioso e soddisfatto dei tuoi progressi, non pensavo potessi diventare così forte!”

“La ringrazio supremo, ma prima di andare vorrei chiedervi una cosa…” disse il ragazzo guardandolo serio..

“Dimmi…”

“Non è che potrebbe cucinarmi qualcosa? Sto morendo di fame!!!” disse grattandosi la nuca per poi appoggiare le mani sulla pancia.

Il vecchio sorrise, compiaciuto. Era uno degli uomini più forti nel mondo, ma era ancora così ingenuo e buffo.Sotto quella massa di muscoli si nascondeva il cuore puro di un giovane, valoroso eroe. Si riscosse dai suoi pensieri.

"Sei sempre il solito... avanti, vieni" disse la divinità,

Intanto sulla terra, una ragazza dagli occhi neri come la pece e i capelli del medesimo colore raccolti in una coda alta, camminava per le strade di un paesino sperduto sui monti Paoz. Il suo fisico era davvero molto bello: i seni seguivano il morbido andamento di una linea curva, ed i suoi sinuosi fianchi sembravano modellati dal desiderio di ogni uomo. Peccato che il tutto fosse fasciato da semplici vesti. Il suo viso era puro e pulito come l'acqua di una sorgente, e non v'erano i segni di alcun prodotto estetico, poiché era perfetta così. Le sue nivee gote erano leggermente arrossate dal caldo di quella stagione. Chiunque s'imbatteva in lei durante il cammino, la delineava come "un angelo sceso in terra".

La modesta ragazza entrò in una piccola farmacia.

"Buona sera Eleonora!" le disse il simpatico farmacista, che ormai conosceva la ragazza da molti anni.

"Sera Pino!" disse la mora, sorridendogli calorosamente.

"Allora, vuoi le solite medicine per la nonna, giusto? " le chiese, con un sorriso compiaciuto, che si poteva appena scorgere sul suo viso
"Si grazie!" disse lei, attendendo che Pino le portasse quanto richiesto.
"Tieni cara! Sei proprio una brava ragazza!" disse il farmacista sorridendo alla mora.
"Grazie mille, lei è troppo gentile..."
"Ma figurati, a presto! Ciao!"
"Ciao!" disse la giovane uscendo dalla farmacia ed entrando dal fruttivendolo.
Comprò qualche mela, qualche arancia e frutta varia.
Quel giorno aveva avuto da fare a casa con un tubo rotto e perciò era in ritardo per andare a casa della nonna. Erano le sette di sera e le tenebre iniziarono ad invadere il mondo.
La dolce fanciulla camminava per il bosco, immersa nei suoi pensieri...
Aveva ancora un pò di strada da fare, prima di raggiungere la meta.
Era ancora assorta nei suoi pensieri, quando la voce di un uomo la distolse:
"Ma lo sai tesoro che non dovresti girare per il bosco tutta sola?"
Eleonora fece finta di non sentirlo e continuò a camminare aumentando il passo.
Si ritrovò davanti altri quattro uomini. Tutti e cinque avevano una faccia che non prometteva nulla di buono.
"Perché non ti diverti un po' con noi piccola?" disse uno di essi leccandosi le labbra.
Panico, paura, disperazione. Queste le emozioni che si impossessarono della giovane. Non sapeva cosa fare, se supplicarli di lasciarla andare o scappare.
Tentò con la prima opzione:
"Vi prego, lasciatemi passare, devo portare queste medicine a mia nonna..." disse con lo sguardo pieno di paura.
"Forse non hai capito, tu ora rimani qui con noi!" disse un altro dei cinque uomini.
Era inutile provare a discutere con quei brutti ceffi, l'unica cosa da fare era scappare.
Il suo corpo longilineo si mosse da solo. Cominciò a correre, ma non sembrava avere via di fuga. Uno dei cinque la bloccò, facendole cadere le medicine e la frutta.
"LASCIAMIIII!" urlò la ragazza con le lacrime agli occhi.
"Stai zitta puttana!" disse uno di loro tirandole uno schiaffo mentre un altro la bloccava da dietro.
Dei caldi cristalli cominciarono a rigarle le rosee guance e il labbro inferiore comincio a tremolare. Eleonora cominciò a tremare, sentendosi nel panico più totale...
Forse quegli uomini si sarebbero presi ciò che nessun ragazzo aveva mai avuto da lei. Se solo i suoi genitori fossero stati li, l'avrebbero protetta, ma quel crudele destino glieli aveva strappati con violenza quando lei era ancora in tenere età, lasciando che l'avara morte ne facesse sue statue da collezione.
Senti le luride e grandi mani di quegli uomini toccarla da per tutto, e i vestiti venivano levati molto lentamente, così come lentamente, quasi come una lenta agonia, sparivano con loro le sue speranze.
Le parole le morivano in gola, le urla non uscivano per quanto era terrorizzata. La sua voce era bloccata dalla paura, così come il suo corpo.
Forse fu una visione, o forse un angelo caduto dal cielo, ma qualcuno, con una velocità inaudita, atterrò tutti e cinque i suoi aggressori in pochi secondi.
Finalmente riuscì a vedere il suo salvatore girato di spalle. Aveva un corpo possente e una buffa tuta arancione...
-----------Continua----------
Salve a tutti, lo so benissimo che ho un mucchio di fic da finire, ma visto che per le altre non ho idee, ho deciso di pubblicarne una tutta nuova! Spero vi piaccia come idea!!!
Dedico questa fic a Claudia (Sexxxychichi) che molto gentilmente ha deciso di correggermi questa fic e anche perchè mi sta sempre vicina ed a Eleonora (Elechan86), la quale mi è stata molto vicina in qualsiasi situazione! Grazie, Vvb!
Mi raccomando ditemi che ne pensate! Ciao baci!
By Vegetina
  
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