Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: IMmatura    17/12/2013    3 recensioni
Cosa può spingere un sonnolento greco, un simpatico spagnolo, un vinofilo francese e due italiani insolitamente inquietanti ad allearsi contro un povero inglese che stava bevendo il the?
Scopritelo in questa one-shot dove Arthur imparerà a sue spese il significato di questo noto modo di dire nostrano...
Genere: Comico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Satira Hetaliana - 1a serie'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hidekaz Himaruya; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

 

 

Da che pulpito vien la predica!

(Ovvero: questioni su cui un certo inglese non dovrebbe metter bocca...)

 

Arthur Kirkland ringraziò il cielo che fosse già arrivato il momento della pausa. Non riusciva ancora a capacitarsi di come un qualcosa di così inutile ed inconcludente come quelle riunioni potessero sfiancarlo così tanto. Sorseggiando lentamente il suo the, si diede un’occhiata attorno. La maggior parte delle altre Nazioni si era sparpagliata, continuando a gridare e gesticolare in modo alquanto indecoroso. Scrollò il capo stizzito. Probabilmente lui era l’unico, assieme a Germania, a prendere un po’ seriamente quegli incontri.

Tuttavia stavolta non era il solito nervosismo a tormentarlo. Aveva una sgradevolissima sensazione che non riusciva a spiegarsi. Come un brutto presentimento. Nulla però avrebbe lasciato presagire la tragedia imminente.

C’era, è vero, uno strano terzetto intento a confabulare in un angolo della sala riunioni, ma ciò rientrava comunque nella norma. Negli ultimi tempi era divenuta prassi che Romano, appena si annunciava una pausa, si alzasse e si trascinasse in disparte Spagna e Grecia per sparlare allegramente di Germania con gli unici due disposti ad assecondarlo. Quelle manovre non avevano mai avuto effettive conseguenze, tanto che lo stesso Ludwig non vi prestava la minima attenzione.

Perché avrebbe dovuto farlo Arthur, dunque?

Certo, quel giorno Spagna aveva abbandonato il solito sorrisetto idiota, e Grecia aveva un’espressione che di solito riservava solo a Turchia, ma tutto quell’astio non lo riguardava di certo...o no?

Ogni tanto i tre si voltavano con sguardi inceneritori in quella direzione, probabilmente destinati a Germania che, pochi sedili più in la, era impegnatissimo a riordinare delle carte.

 

Inghilterra si concesse un istante di stupore quando vide approssimarsi Feliciano. Aveva intenzione, forse, di andare a perorare la causa di Germania da quei tre? Povero ingenuo. Quasi lo compativa.

Tuttavia, il risolino che gli stava per sfuggire finì col morirgli in gola, mentre per lo stupore sollevava le immense sopracciglia.

Feliciano stava annuendo? Con un’espressione SERIA?

Attorno a quelli che ora erano quattro cospiratori iniziava a crearsi un’atmosfera tetra e un po’ preoccupante mentre, incredibilmente, anche quell’ingenuotto del Settentrione iniziava a gesticolare con aria parecchio stizzita.

-Ehm, sorry...è normale che anche Italia si comporti così?- chiese a Ludwig, che proprio in quel momento stava lasciando la sua postazione.

-Fortunatamente, almeno per oggi, la questione non mi riguarda...- fu la laconica risposta che ottenne.

-What? Che intendi dir...-

La domanda fu interrotta da un’ennesima paurosa occhiataccia, accompagnata dal disegnarsi, sul volto dei due italiani, di un sorriso sadico e inquietante. Arthur si guardò attorno, rendendosi conto con sgomento che ad essere rimasti nei paraggi erano solo lui e la sua tazza di the...che ovviamente non poteva essere l’oggetto di tutto quell’astio.

Il sospetto che ce l’avessero con lui, questa volta, divenne tragica certezza quando Romano, con un ghigno furbo, fece cenno di avvicinarsi a Francia.

Questo era molto più che sospetto: perché chiamare li il suo nemico giurato, da cui di solito Romano preferiva tenersi ben lontano?

Inghilterra decise saggiamente di allontanarsi dall’aura oscura sempre più ampia e minacciosa che quel branco di cospiratori emanava. stava già prendendo la porta quando, inaspettatamente, un branco di gatti richiamato da Grecia si riversò nella stanza, intralciando il suo passaggio.

-Wait, what...-

Nello stesso istante, Spagna e Francia gli si erano approssimati, con aria malevolmente complice.

-Angelterre!- cominciò mellifluo l’uno, afferrandolo fin troppo saldamente per un braccio –Meno male con te ne sei andato...sai, avevo proprio voglia di fare due chiacchiere con te, mon ami...-

-I’m not your friend, stupid frog!- rispose inghilterra, cercando di liberarsi. Peccato che, dall’altro lato, fosse prontamente intervenuto Spagna.

-Oh, ma vedi, la questione è molto importante...- spiegò Antonio, che era tornato a sorridere, ma aveva una luce un po’ cattiva negli occhi.

-Dicono che ultimamente tu sia diventato una specie di salutista, dico male?-

-Già, un tipo molto esigente in fatto di cucina...-

-In che senso?- chiese leggermente confuso il povero inglese, ormai in trappola. Quel brutto presentimento era tornato a farsi sentire, ancor più forte e insistente.

-Beh, ecco, dicono che ultimamente tu stia facendo delle ricerche sul cibo...-

-non dico che non ne avresti bisogno, mon ami, anzi...solo che tendi ad essere un po’ di parte, credo.-

-Secondo quello che ci dicono, la dieta mediterranea è un obbrobrio contro la salute, secondo te...-

-Com’è che l’hai classificata? Ah, si...da bollino rosso!-

-Ah...ehm...quindi si tratta di questo...- mormorò Arthur ridacchiando nervosamente. Si rese conto di essere LEGGERMENTE nei guai, dato che aveva toccato l’unico tasto in grado di far fare seriamente fronte comune a quei cinque individui apparentemente diversissimi e innocui.

-Sai, non dovresti essere così severo con la cucina altrui, Arthur...-

-Soprattutto considerando che non sei esattamente un maestro in questo campo!-

-Piantatela di fare gli idioti! Ognuno nel suo paese mette le regole che vuole, damn idiots!-

-Già...ma qui sono in gioco gli interessi di tutti, le esportazioni...-

-Inoltre mi da un po’ fastidio che un avvelenatore seriale come te si metta a contestare il mio modo di cucinare!-

-Ehi! Non c’è bisogno di offendere!-

-Esatto.- ammise Spagna, mentre il suo sorriso si allargava ancora di più –Per questo abbiamo deciso di affrontare la cosa da persone civile, e noi stati mediterranei abbiamo scelto due...ehm...rappresentanti con cui potrai discutere il tuo punto di vista.-

-Oui, sono certo che avrete molto da dirvi, a riguardo...- aggiunse Francis, prima di costringere il recalcitrante Inghilterra a voltarsi.

Quel che Arthur vide, con sommo terrore, furono i due fratelli d’Italia circondati da una nube di rabbia tale da far impallidire e fuggire con la coda tra le gambe anche la terribile aura violacea di Russia.

-A proposito...devo informarti che Romanito e suo fratello tendono a diventare un po’ irascibili quando si mette in discussione la loro tradizione gastronomica...-

-Soprattutto quando parla un bastardo la cui cucina è una FOTTUTA ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA!- specificò Romano, furioso.

-Sai come si dice in questi casi, dalle nostre parti?- chiesero in coro i due Vargas.

-C-come?-

-“Senti da che pulpito viene la predica!”- rispose Feliciano, prima che si compisse, finalmente la vendetta.

 

-Hic...bloody idiots! Ma mi...hic...vendicherò, puoi giurarci...- disse Arthur, accasciandosi sul bancone del bar, sotto l’imbarazzato sguardo di America. Quest’ultimo aveva completamente dimenticato come poteva diventare l’inglese da ubriaco e si era convinto potesse essere una buona idea portarlo fuori a distrarsi...

In realtà era l’unica che gli era venuta in mente, dato che l’altro si rifiutava categoricamente di dare spiegazioni circa i numerosi bernoccoli riportati dall’ultimo vertice europeo. Tutto ciò che aveva capito Alfred, tra un’imprecazione e l’altra, era qualcosa riguardo un semaforo e dei gatti.

-Non stai bevendo un po’ troppo?-

-Faccio...hic...quello che voglio...non vieni a comandarmi...hic...tu. Io ti ho...hic...cresciuto...damn idiot.-

Se la prendeva con lui, adesso? Leggermente confuso, America decise di riportarlo a casa, non prima di avergli detto qualcosa di profondamente intelligente (secondo lui).

-C’mon dude...ti farà male! Non volevi stare attento alla salute, tu?-

-FUCK YOU TOO, STUPID YANKEE!-

 

 

 

Angolo di IMmatura

Tutto nasce quando, sul sito del sole ventiquattrore, leggo che l’Inghilterra ha deciso di introdurre un sistema tipo semaforo per classificare i cibi in base al contenuto calorico...col risultato di discriminare i prodotti della dieta mediterranea, ovviamente ricchi di carboidrati.

Sinceramente dubito che questa comica sia riuscita decentemente, ma da hetaliana d.o.c. non potevo non indignarmi di fronte ad Iggy che viene a sindacare sulla NOSTRA cucina: ma stiamo scherzando?! è_é

Se per qualche strana ragione questo sclero vi fosse piaciuto, sappiate che ho un’idea per un’altra one-shot a sfondo mangereccio. Recensite e fatemi sapere se la volete, o invece preferite che mi dia all’ippica. -.-“

Saluti

IMmatura

 

PS. Colgo l’occasione per fare un ringraziamento speciale a tutti coloro che stanno seguendo la mia racclta “Se fossimo solo...Noi”, giunta all’ottavo capitolo e al piccolo “traguardo” (insperato) di venti recensioni. GRAZIEEEEE! :’-)

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: IMmatura