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Autore: Kif_AleProduction    14/05/2008    2 recensioni
Mi illudo e continuo a farmi del male cercando di non dimenticare. E ancora oggi come anni fa quando la sera mi addormento, sogno di risvegliarmi alla fine di Settembre.
"Wake me up when september Ends"
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11 settembre 2001, la caduta delle torri gemelle, dicono che quel giorno ha cambiato la vita a milioni di persone nella grande

Svegliami alla fine di Settembre

 

Vivo con l’agonia di morire un giorno soffrendo. Ho sofferto troppo nella vita, se dovessi scegliere un modo per morire, voglio non accorgermene.

 

Summer has come and passed
The innocent can never last
Wake me up when September ends

 

11 settembre 2001, la caduta delle torri gemelle, dicono che quel giorno ha cambiato la vita a milioni di persone nella grande mela. Io, se mi è possibile, nel mio piccolo egoismo personale mi reputo uno di quelli a cui l’ha cambiata di più. Non pensate a cose come ustioni che mi deformano il viso, immobilità, famigliari morti, o che altro.

Io sono vivo. Forse sembro esagerato, magari mi inizierete a reputare egoista.

“Questo qui è salvo, e si lamenta”.

So che dovrei pensare che quelle migliaia di persone che sono morte, quelle migliaia di persone che hanno perso i loro cari hanno sofferto molto più di me.

Ma io non riesco a essere felice. Sono vivo, lei è viva. Ma io sono morto dentro. Ho la certezza di essere su questo mondo ma quel giorno mi ha stravolto la vita.

 

Mi chiamo Jhon Chucks, sono un marine. Mi sono arruolato due anni prima della catastrofe e io il primo di settembre avevo cominciato il conto alla rovescia per il 29. Quel giorno, dopo due anni di vita militare, avrei avuto il mio congedo. Sarei tornato a casa. Quel giorno avrei realizzato uno dei miei migliori sogni. La sera avrei portato Lisa fuori a cena, ci saremmo gustati il cibo e poi avrei fatto scattare un coperchio di una lucida scatola nera.

Mi sarei inginocchiato, teso il braccio, e mentre lei avrebbe osservato meravigliata quel gioiello ammirato tante volte in vetrina da “Jewels”, io le avrei detto una sola e semplice frase.

“Mi vuoi sposare?”

Tre parole, e una che mi avrebbe reso l’uomo o più felice, o più triste del mondo.

Ma da come la conoscevo, mi avrebbe fatto felice.

Sognavo ogni notte quel momento, era idilliaco nella mia mente. Giorno dopo giorno ne avevo delineato i contorni, limato gli angoli, e era diventato perfetto.

Quel giorno per me non è mai arrivato.

Sono passati esattamente due anni da allora, le cose non sono state più come prima.

 

Like my fathers come to pass
Seven years has gone so fast
Wake me up when September ends

 

Da bambino adoravo l’esercito. Giocavo a fare la guerra con soldatini di plastica e piccoli Panzer dell’armata tedesca che se spingevi un bottone si muovevano sui cingolati.

Il soldato mi sembrava davvero un mestiere affascinante, mio padre, in quanto tale, era il mio idolo.

Lo vedevo poco, ma durante i periodi di licenza sapeva compensare i mesi in cui non c’era.

Era sorridente, di corporatura massiccia, l’uomo più buono che io abbia mai conosciuto.

E’ stato semplice per me scegliere cosa fare alla fine della scuola, mentre tutti gli altri mandavano le domande ai college io mettevo la mia firma nell’arruolamento.

Mio padre ormai in congedo mi appoggio, e con ammirazione mascherò la sua preoccupazione nei miei confronti.

Mia mamma reagì male. Dopo aver temuto per anni di perdere l’uomo che amava su campo di battaglia, ora avrebbe temuto di perdere un figlio. Mi lascio comunque andare.

 

“Mi sono arruolato nei Marine”

“Jhon, sono…sono fiero di te” Un sorriso tirato di circostanza , mi batte una mano sulla schiena. Nei suoi occhi leggo ciò che non dice.

Mia mamma non dice niente, esce dalla cucina e va in giardino.

 

 

Conobbi lisa durante una licenza. Fu solo una settimana, ma fu meravigliosa.

Mi bastò cosi poco per innamorarmi di lei.

 

“Lisa?”

“Dimmi Jhon”

“Io credo che tu debba sapere una cosa.”

Cosa?”

La bacio.

“Niente solo questo”

Mi bacia.

 

Così  come tutte le belle cose sono destinate a finire, dovetti ritornare al campo.

Fino ad allora l’unica mancanza che sentivo nella mia vita da soldato, era la mancanza di casa.

 Dei miei.

Ma confrontato a quel buco nel cuore che iniziai a sentire appena mi allontanai da lei era nulla. Sentivo mancare una parte di me. Così contavo. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Alla sera speravo di addormentarmi, e sognavo che al mio risveglio era gia finito settembre.

 

Tra lettere e licenze, tra chiamate e messaggi passò un anno. L’amavo più di prima, mi chiedevo se era rimasta la stessa, con le sue manie e i suoi difetti. Con il suo sorriso e i suoi occhi. La lisa di cui mi ero innamorato. Nella mia mente era così, esattamente come l’avevo lasciata al terminal un anno prima.

 

Poi una mattina, quando ero quasi arrivato al traguardo, quando vedevo la linea di fine all’orizzonte, un aereo si schiantò sulle torri gemelle e così come la pietra e il calcinaccio di quei due bestioni crollò, cosi anche i miei sogni si frantumarono.

Il destino cambia in pochi secondi. Per mesi mi sono chiesto dove sarei stato se quel giorno non fosse successo ciò che è successo.

 

Oggi 11 settembre 2003 commemoriamo quel giorno, e ricordiamo i morti, i feriti.

 La cosa che nessuno sa è che a volte è più facile commemorare chi non c’è, che commemorare chi è rimasto.

È più difficile vivere dopo che qualcuno se ne è andato.

 

Non so se per patriottismo, non so se per altro, quel giorno firmai per altri due anni.

Lo stesso giorno anche lei non è stata più la stessa.

Io finii in Iraq mesi dopo, vidi gli amici, i soldati morire. Io cercavo di vivere, la mia ragione era lei.

Brucia ancora il ricordo, il ricordo di quel giorno. Dopo tre mesi di azioni militari ritornai alla base. Una lettera mi aspettava.

Erano mesi che lei era distante da me. On per silometri ma per pensieri. Chiamava poco, scriveva poco, non sembrava più lei.

 

“Caro Jhon, spero che ti arrivi questa lettera…è più facile per me dirti tutto cosi che chiamarti, so che non riuscirei a reggere la tua voce. (…) sono stati mesi terribili, ho sperato per te e mi dispiace per ciò che sto facendo. (…) Mi spiace Jhon…”

 

Chiusi gli occhi, non volevo proseguire.

 

“Mi sono innamorata di un altro.”

 

 

Here comes the rain again
Falling from the stars
Drenched in my pain again
Becoming who we are

 

Iraq – 27 agosto 2006

 

-         Generale, abbiamo bisogno di lei nel reparto 15.

-         Generale lo squadrone è pronto.

 

Non me ne sono più andato dall’esercito.

Ora è la mia casa, io sono il loro generale. I miei compagni non ci sono più, chi ha una famiglia, chi mi ha lasciato in modo diverso.

Sono diventato freddo ai sentimenti, non ho pensato a cercare qualcuno dopo di LEI.

L’anello è ancora nella sua scatola, nella mia borsa. È suo, lo sarà per sempre. Così come il mio cuore.

Ora dopo che sono passati  anni dentro di me so che probabilmente la colpa non è stata di  un attacco terroristico, magari il destino per noi due era diverso.

 

As my memory rests
But never forgets what I lost
Wake me up when September ends

 

Io l’amo ancora. Anche se è sposata.

Anche se ha una famiglia.

Nella mia mente c’è lei, con il suo vestito a fiori estivo che mi saluta dal dall’aeroporto,

C’è lei e la sua voce.

C’è lei e ogni singolo istante in cui io compaio al suo fianco. Sento l’odore dei suoi capelli, il suo profumo, e quel suono cristallino della sua risata quando si infrange.

Mi illudo e continuo a farmi del male cercando di non dimenticare.

E ancora oggi come anni fa quando la sera mi addormento, sogno di risvegliarmi alla fine di Settembre.

 

“Wake me Up When September Ends”

Green Day

 

 

 

A.A (angolo autori)

 

Come è nata? Da un mio tema in classe. E poi è stata completata. Dovevo inventare una storia partendo da una canzone.

 

Hope you like it . Lasciateci un comments Please!!!

 

Chiara e Ale

  
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