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Autore: Inheritance    18/12/2013    3 recensioni
Un fotografo ha iniziato il progetto davvero molto dolce di spostarsi in giro per il mondo alla ricerca di 100 baci da immortalare in ogni diversa città. Il nome del progetto è 100 World Kisses (P.s. esiste davvero!) e a Lima, in Ohio, Ignacio troverà nella coppia numero 21 una piacevole sorpresa.
Ispirata ad un avvenimento realmente accaduto e che lo stesso fotografo riporta nel suo blog
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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De sidera.


Ed erano perfetti. Erano esattamente ciò che cercavo. Erano amore e passione e gioia e tenerezza ed erano anche quel pizzico di amarezza, quella che in una coppia c'è sempre e deve esserci. Erano la dolcezza di uno sguardo e di mani che si sfiorano. Erano la gentilezza di una porta aperta l'uno per l'altro e di una foglia estratta dai capelli, quando l'altro neppure si è accorto della sua presenza lì. 
Erano l'amore che cercavo, e da loro avrei avuto il bacio che cercavo. 


Il bacio numero 21, per l'esattezza, ecco quello che cercavo. Cercavo la perfezione di una strada poco affollata, di una coppia semplice, ma particolare a modo suo. Cercavo la sciarpa soffice e variopinta, in tono con quegli occhi dal colore indescrivibile, e cercavo il farfallino a righe e lo sguardo brillante di un giovane alle prese con un amore innocente. 


E alla fine cercavo, lì per le strade di una Lima retrograda e bigotta, un bacio che fosse in qualche modo ribelle. Un bacio che avrebbe mostrato che l'amore esiste nelle sue più splendide forme in ogni luogo e in nessun luogo può essere abbattuto. Se anche attraverso un'unica foto, avrei portato avanti la testimonianza dell'esistenza di qualcosa di bello, fresco e vero in un luogo apparentemente oscuro. 
Erano due ragazzi. E il loro bacio sarebbe stato comunque perfetto. 


"Perdonatemi..."


Il mio inglese non è il massimo, devo ammetterlo, ma avevo ripetuto questo discorso centinaia e migliaia di volte. Era il mio sogno e volevo disperatamente che loro entrassero a farne parte.


Spiegai in poco tempo quale fosse il mio progetto, mi lasciai trascinare dall'emozione e dall'adrenalina nel parlare di ciò che avrei voluto rendere speciale, indimenticabile, eterno. 
E poi venni interrotto. 
Venni interrotto da quello sguardo, quello che conoscevo ormai abbastanza bene, che dopo giorni e settimane e mesi di scatti avevo imparato a riconoscere. 


"Siamo solo amici." 


Disse il più alto. Quello con gli occhi dalle sfumature indescrivibili. Desiderai per un attimo di fotografarli, spinto dalla curiosità di sapere se sarei stato in grado di renderli adeguatamente in una foto, se avrei saputo sfruttare la luce di quel tardo pomeriggio per rappresentare realisticamente un simile e raro colore. 


"Siamo solo amici."


Disse, e poi rise. Non fu una risata sguaiata, ne fu un semplice accenno, quasi velato di malinconia. 
Il più basso, dietro di lui, celò un sorriso, con lo sguardo, però, giusto appena intriso di tristezza. 


Ebbi per un attimo la sensazione che ci fosse qualcuno che desiderava quel bacio forse più di me. 


"Magari è destino." 


La gettò lì così, quella frase. Come se non avesse affatto intenzione di dirla realmente. Come se lui l'avesse solo pensata e lei per propria volontà fosse sfuggita dalle sue labbra. Disse così, mentre il suo viso andava a fuoco e le sue mani torcevano l'orlo del gilet. Sembrava sicuro, ma tutte queste cose, aggiunte alle goccioline di sudore freddo sulla sua fronte, raccontavano una storia del tutto diversa. 


Il castano lo guardò e i suoi occhi immediatamente si addolcirono, senza perdere quel velo di amarezza che li contraddistingueva. 
Ogni secondo che passava, mi rendevo conto di quanto quei due ragazzi fossero forse più perfetti di quanto avessi inizialmente creduto. 


Erano un amore completamente diverso da quello che finora avevo rappresentato. Erano l'amore non ancora sbocciato, la paura di una confessione respinta, l'ansia di una confessione che potrebbe invece essere accolta. Erano conoscenti, amici, migliori amici forse, e alla fine, ma solo alla fine, erano amanti. Non consapevoli di esserlo, certo, ma comunque amanti. 


"È questo che hai chiesto alla stella, Blaine? Un bacio da me?" 


Chiese il più alto all'altro ragazzo, con l'accenno di un sorriso.
Quello tornò a tormentare l'orlo della stoffa che indossava, mentre la sua pelle si colorava di un tenue color porpora. Avrei fotografato anche lui, in quell'esatto momento, e sarei stato immensamente felice di passare giorni o anche settimane nel tentativo di trovare un nome che avrebbe espresso per quell'immagine tutto ciò che io ci avevo visto. 


"Non posso dirtelo," rispose piano, "altrimenti non si avvera." 


Cercai di trattenere la curiosità, ma non riuscii lo stesso ad impedirmi di chiedere: 


"Scusate, di che stella parlate?"


Solo in quel momento sembrò che uscissero dalla loro bolla privata e si accorgessero di nuovo della mia presenza. Mi guardarono a labbra appena socchiuse, come colti di sorpresa. 


Poi scoppiarono a ridere e nuovamente si guardarono, specchiandosi l'uno nello splendore abbagliante dell'altro. Erano di quelle persone che si forniscono luce a vicenda, che come la luna non brillano per sè, ma attraverso il riflesso di qualcun altro o qualcos'altro.
Erano due lune, ed entrambi vedevano nell'altro il proprio sole. 


"L'altra sera ho visto una stella cadente ed ho espresso un desiderio. E da allora Kurt cerca di convincermi a rivelargli cosa io abbia chiesto. Ma se glielo dico, il mio desiderio non si avvererà." 


Sorrisi istintivamente. Questi ragazzi avevano davvero un rapporto speciale. Erano complici, si capivano con semplici sguardi e semplici sorrisi. 
Avevano dei gesti particolari, consequenziali l'uno all'altro. Quando Blaine lo guardava, Kurt arricciava il naso e sorrideva, nascondendo i denti. Quando Kurt lo guardava, Blaine strizzava gli occhi e sfiorava con le dita il suo farfallino; poi abbassava la mano e andava per caso con essa a sfiorare quella dell'altro. 


"È una bella storia," dissi, "magari... Magari è davvero destino." 


Li ammirai a bocca aperta ed occhi spalancati mentre si portavano l'uno di fronte all'altro. Li vidi avvicinare le mani e stringerle, bisognosi di un appiglio che gli permettesse di rendersi conto della realtà di tutto quello. Sorrisi quando entrambi chiusero gli occhi nello stesso momento e risi apertamente quando li riaprirono poco dopo, non volendosi perdere neppure un secondo di quanto stesse accadendo. 


Mi sentii in colpa, quando le loro labbra si sfiorarono, per averli costretti a compiere quel gesto così intimo di fronte ad una terza persona, di fronte a qualcuno che non c'entrava niente con tutto ciò, e che si era a forza introdotto nella loro vita e nella loro relazione.
Mi sentii meno in colpa nel momento in cui scattai la prima foto, nel momento in cui immortalai uno dei momenti più perfetti che avessi mai avuto la fortuna di incorniciare e capii che anche se non lo avevano programmato, per quei ragazzi non sarebbe potuto esistere momento più giusto.


Mi sentii meno in colpa quando mi resi conto che quello sì, era stato il primo bacio di Kurt e Blaine, ma di certo non sarebbe stato l'ultimo.





Nda. 
-Il titolo sarebbe una delle probabili etimologie latine, senz'altro la più poetica della parola desiderio. Significa letteralmente "assenza di stelle" quindi "desiderio (che ci fossero)". 
-Ero indecisa sulla nota AU perchè in realtà potrebbe benissimo essere accaduto nella storia che tutti noi conosciamo della nostra Klaine, quindi forse sarebbe stata più adatta la nota "What if". Non so, che dite?
-Come sempre, tanti immensi baci a Sara, la mia Blainebeta <3 
-Staaaasera dovrei postare anche il secondo capitolo della mia long "Amor passio, pazzo amor". Se vi andasse di darci un'occhiata, mi rendereste taaanto felice :')

Vi adoro,
Her.
  
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