Era di nuovo la vigilia di Natale...
Zoe guardava fuori dalla finestra di casa sua, la rimessa di cui era tornata in possesso dopo l'improvvisa partenza di Linly.
Sperava di veder cadere dal cielo qualche fiocco di neve, ma sorridendo, si ricordò di essere in Alabama, non nella gelida New York. 
Ancora una volta avrebbe trascorso quel 24 dicembre da single. 
Joel aveva tentato di resistere qualche mese alla vita di Bluebell e al passato della sua fidanzata, poi, una mattina di novembre, se n'era andato lasciando solo un biglietto. "Non cercarmi mai più" diceva. La dottoressa era rimasta basita, aveva pianto le sue lacrime per un giorno intero e poi aveva ricominciato a vivere.
Dimenticare il suo ragazzo era stato più semplice del previsto: aveva avuto al suo fianco Lavon e Annabeth tutto il tempo e il dolore era presto scomparso.
Ma forse non erano stati solo i suoi amici a lenire quel dolore...

Qualcuno bussò improvvisamente alla porta e Zoe si risvegliò dai suoi pensieri.
"Doc, le tue luminarie di Natale fanno più danni della tua macchina per il caffè!"
Quella voce la irritò profondamente. Si diresse alla porta e la spalancò
"Impara ad apprezzare lo spirito natalizio Wade Kinsella!" E gliela richiuse in faccia con forza.
Zoe tornò alla finestra sospirando. Stranamente il suo vicino non aveva replicato nulla.
"Ben gli sta! Così impara a rovinarmi la vita!" Pensò.
Se lei era di nuovo sola a Natale era colpa sua e di quel suo bacio maledetto, che per lei non aveva significato nulla, ma che per Joel era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Ma perché Wade si divertiva così tanto a vederla infelice? 
Da un anno ormai il loro rapporto era continuamente altalenante...e ora, quando le cose sembravano andare per il verso giusto, lui l'aveva baciata...Per quale motivo?
Tutte le volte che lo vedeva avrebbe desiderato urlargli in faccia quella domanda, ma poi quando i loro sguardi si incrociavano, anche solo per una frazione di secondo, accadeva qualcosa in lei per cui smetteva di essere arrabbiata.

Il cellulare della dottoressa squillò con insistenza, riportandola alla realtà per la seconda volta.
"Zoe, avrei bisogno di una consulenza medica!"
La voce di Lemon Breeland sembrava estremamente agitata.
"Buongiorno anche a te Lemon...Dove sei? Arrivo subito!"
"Vieni a casa mia...Ti aspetto!"
Da quando erano diventate amiche, Lemon si rivolgeva solo a Zoe per consigli medici dal momento che voleva evitare di coinvolgere continuamente il padre nella sua vita privata.
La dottoressa si preparò in pochi minuti, prese la sua borsa e corse fuori di casa.
Passò di fianco a Wade che stava cambiando i fusibili della corrente per l'ennesima volta, ma abbassò lo sguardo e lo ignorò. Il ragazzo, da parte sua, non disse una parola.

Arrivata a casa di Lemon, Zoe bussò con forza.
Venne ad aprirle George che la fissò perplesso.
"Tu che ci fai qui?" 
Zoe rimase interdetta e senza parole poi capì.
"Oh bene...quindi devo dedurre che tua moglie non abbia bisogno di una consulenza medica, altrimenti tu lo sapresti..."
Delle urla arrivarono dal piano di sopra.
"George falla entrare! È urgente!"
L'avvocato sorrise e le fece strada verso l'interno
"Dottoressa, i suoi servigi di amica del cuore sono richiesti di sopra!"
Zoe corse in cima alle scale, nella stanza da cui aveva sentito provenire la voce di Lemon. La vide seduta sul letto che fissava una scatola che teneva tra le mani.
"Tesoro, tutto bene?"
La bionda alzò gli occhi pieni di lacrime.
"Sono sposata da due mesi...sono la donna più felice del mondo...George mi ama e io amo lui..."
"Allora quale è il problema?" Chiese la mora, non capendo il senso di quelle lacrime.
Lemon alzò la scatola di modo che l'amica potesse vederla
"Non voglio illudermi...sarebbe troppo perfetto! Rimani con me!" Disse sottovoce, tirando su col naso.
Zoe le si sedette accanto e l'abbracciò stretta.
"Quanto dobbiamo aspettare?"

Tornando a casa, la dottoressa era rimasta preda dei suoi pensieri ancora una volta. Aveva visto tanta felicità quel giorno: due anime gemelle, che si erano ritrovate dopo molte peripezie, erano pronte per accogliere una piccola creatura.
Da quando Lemon aveva letto il risultato del test di gravidanza, a Zoe si era stampato un sorriso sulle labbra...Anche lei voleva essere così felice...Anche lei voleva la certezza di essere fatta per la stessa gioia...Non nel futuro, ma nel presente, lì, in quel momento preciso...Le ritornò in mente quella domanda così insistente che la tormentava da tempo: "ma perché Wade si divertiva così tanto a vederla infelice?" In fondo era soltanto colpa sua se lei non poteva essere felice in quell'istante.
Con passo deciso, si avviò verso la baracca da scapolo in cui viveva il barista.
Bussò con forza per alcuni minuti, poi la porta si aprì
"Ma che diav..."
Uno schiaffo ben assestato colpì il viso di Wade.
"Doc, ma sei impazzita?"
"Perché tu vuoi vedermi infelice? Perché ancora una volta vuoi rovinarmi il Natale?"
Ci fu un attimo di silenzio. Wade abbassò lo sguardo.
"L'anno scorso non te l'ho rovinato..." Disse con dolcezza.
Zoe stava per replicare ma rimase a bocca aperta.
Il ragazzo alzò la testa e la fissò dritta negli occhi.
"Andiamo Doc, possibile che tu creda davvero che io voglia vederti infelice? Non ti viene il dubbio che io invece abbia fatto di tutto da quando sei tornata perché so cosa può renderti davvero felice?"
Zoe sentì gli occhi riempirsi di lacrime...Dopo tutto quel tempo...Lui era la risposta...Ancora una volta era lui quello che voleva per Natale...Per la vita...
"Io...Tu..." Biascicò la dottoressa.
Wade sorrise e si avvicinò lentamente alle sue labbra, dando inizio al più dolce dei baci.
La prese tra le braccia, la strinse a sé e sussurrò.
"Anche quest'anno Babbo Natale ha ricevuto la mia lettera!"



Ciao! 
questa è la prima ff che scrivo su Zoe, Wade & co. È un esperimento buttato giù in un paio d'ore...vorrei sapere cosa ne pensate! Poi in base ai vostri commenti potrei pensare di iniziare una storia un po' più lunga su questa serie che adoro!
Aspetto con ansia le vostre impressioni!
Baci baci
cateperson