Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: DeerWs    18/12/2013    1 recensioni
Il depistaggio di Peeta.
"E l’Edizione della Memoria, quando Katniss lo aveva baciato e lui aveva avvertito quell’amore cocente e meraviglioso, il respiro di lei stretto al suo e le loro mani avide stringersi, ma nella sua testa quel pensiero stava svanendo e lui cercò per qualche istante di tenersi aggrappato al ricordo."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

We are about to explode.

Peeta rimase qualche moment0 a fissare il muro davanti ai suoi occhi. Non c’era una macchia, un qualcosa di diverso dal bianco statico e senza significato in cui i suoi occhi si immergevano. Spostò freneticamente gli occhi in cerca di una sbavatura, un’imperfezione, ma trovo il nulla. Come nell’arena, quando il suo destino sembrava essere segnato e come ogni anno,o quasi, solo un vincitore sarebbe sopravvissuto. Quando a mezzanotte aveva baciato Katniss e le aveva detto ci vediamo a mezzanotte, e poi a mezzanotte l’arena era scoppiata e lui si era ritrovato in quella stanza. Così, come nel muro immacolato, cercava il particolare, la nota stonata nella melodia. Cosa era potuto accadere?
Le labbra di Katniss erano calde, tremanti e traboccanti di paura. E se il suo sguardo nel posarsi l’ultima volta su di lui aveva rivelato pena, sconforto, colpa, lui non avrebbe mai potuto accorgersene. Perché negli occhi di lei vedeva solo la vita, quella vita che partiva con l’amore  e che si irradiava nel suo corpo e nella sua anima.
Cento volte ci aveva ripensato, fissando con disperazione quel muro bianco,e cento volte si era risposto che lei non poteva sospettare nulla e che non avrebbe mai potuto abbandonarlo volontariamente.
-Spero si sia ripreso, signor Mellark. – Peeta avvertì il profumo di rose prima ancora di sentire la porta blindata aprirsi. Snow rimase dietro di lui, con le mani dietro la schiena, fissando con criticità lo stesso punto su cui gli occhi di Peeta erano concentrati.
-Deve credermi, ma non è stato piacevole neanche per me fare quello che ho fatto.
Non rispose, mentre il profumo opprimente di rose gli entrava nel naso e la testa cominciava a martellargli.
-Ma del resto.. – continuò Snow, spostando la sua attenzione su di lui. – Siamo tutti stati presi in giro, non trova?
Peeta si girò, sentendo una profonda fitta nella pancia e nel moncherino malmesso. –Ancora per una volta, presidente Snow, Katniss non era al corr..
-Si sbaglia!- Il labbro gonfiò di Snow tremolò leggermente prima che il suo viso si distendesse nuovamente in un sorriso tirato. –Sia ragionevole, signor Mellark. Il piano organizzato da Plutarch era elaborato, e devo ammetterlo, anche originale. Ma se ci pensa, in un certo senso prevedibile.
Snow fece qualche passo in avanti, osservando la stanza vuota e studiandola, come se potesse rivelare i segreti che lo attanagliavano. –Perché la signorina Everdeen avrebbe dovuto avvertirla? Del resto, lei è sempre stato il più carismatico, il più convincente.. lei avrebbe potuto benissimo prendere il suo posto, come fomentatore delle masse. E il ruolo dell’innamorata sventurata le stava stretto ormai, non è vero?-
Lo schermo sulla parete si accese nuovamente e comparve l’immagine di Katniss stretta a Gale. Le loro labbra si toccarono e Peeta sentì una piccola pressione sul cuore.
Snow  tacque. Pensava di aver raggiunto il suo scopo e che ora Peeta si sarebbe buttato ai suoi piedi implorando perdono e confessando tutto ciò che sapeva. Ma lui rimase immobile.
 Dopo un tempo che sembrò interminabile, Peeta scosse la testa. Prima quasi impercettibilmente, poi sempre con più crescente convinzione.
-No. – sentenziò, e Snow seppe che l’ultimo tentativo era fallito.
-Mi dispiace molto, signor Mellark. –sospirò con drammacità, mentre la porta si apriva e facevano il loro ingresso dottori e scienziati dai capelli colorati. –Ma lei mi costringe a prendere decisioni estreme.-
Gli occhi di Peeta saettarono sui medici che gli serravano le braccia e lo costringevano a stendersi.
-NO! – urlò, prima che gli venisse tappata la bocca. “Non ci riuscirete mai!”
Nel giro di qualche secondo sentì mille punture bucargli la carne e un dolore sordo e acuto trapassargli il cuore. Lo legarono, lo picchiarono e lo costrinsero a guardare lo schermo.
Prima le bacche, strette nella mano di Katniss e poi nelle sue, poi il Tour della Vittoria, quando nel distretto 11 l’uomo anziano aveva alzato le tre dita della mano e tutti l’avevano seguito. E l’Edizione della Memoria, quando Katniss lo aveva baciato e lui aveva avvertito quell’amore cocente e meraviglioso, il respiro di lei stretto al suo e le loro mani avide stringersi, ma nella sua testa quel pensiero stava svanendo e lui cercò per qualche istante di tenersi aggrappato al ricordo.
Poi l’immagine di Katniss nello studio di Caesar Flickerman gli penetrò nel cervello. La sua figura che prendeva fuoco e le ali da Ghiandaia Imitatrice che spuntavano nella sua schiena. Poi lei prese il volo e si lanciò su di lui, ringhiando, e prima di perdere conoscenza Peeta vide i suoi occhi esplodere e avvolgerlo nella morte.

 Per sempre.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: DeerWs