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Autore: delphin01    18/12/2013    1 recensioni
Fino a ieri ero una ragazza normale…poi sono arrivati loro, o meglio, LUI.
Ed è lì che è cominciata la mia storia. La nostra storia.
Emaly e James
Tra indemoniati , esseri soprannaturali e verità sconvolgenti, riusciremo mai ad avere la nostra storia d’amore??..
Leggete per scoprirlo….
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incest, Triangolo
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§ Wrong Love §
Fino a ieri ero una ragazza normale…poi  sono arrivati loro, o meglio, LUI.
Ed è lì che è cominciata la mia storia. La nostra storia.
Emaly e James
Tra indemoniati , esseri soprannaturali  e verità sconvolgenti, riusciremo mai ad avere la  nostra storia  d’amore??..
Leggete per scoprirlo….
                                             I Capitolo
                               Un nuovo amore
Mi chiamo Emaly ho 17 anni e sono nata a New York, la città più bella del mondo, (almeno così dicono), sono la classica ragazza a cui  piace uscire con le amiche tutti i giorni, amo il mistero nel ragazzo e in tutto  ciò che faccio, ovviamente questa è una cosa mia e se la fa qualcun’ altro diciamo che mi sembra strano. Le mie migliori amiche sono Selena (una ragazza che conosco dai  tempi dell’asilo) e Demi (conosciuta dall’elementari per caso ad una festa della mia ex amica).
 è finita l’estate. Tutto sommato ero felice di incominciarla dato che per quasi un mese sono stata lontana da qui.
Il primo giorno dopo l’estate lo sapete non il massimo, i ragazzi sono un po’ angosciati per la fine delle vacanze, ma per me non era così,  anzi  ero contenta che fosse ricominciata  (era comunque l’ultimo anno insieme a tutta alla classe) voglio che sia un anno speciale, dato che quasi un mese fa mi sono fidanzata con un ragazzo più grande ha 19 anni più o meno due anni di differenza si chiama Ivan. Ero  felice soprattutto per quello non vedevo l’ora di rivedere  le mie amiche, compreso lui.
Primo giorno di scuola: Ecco Ivan con la sua bellissima moto pronto ad accompagnarmi dove voglio io. Prima tappa della giornata, al bar a fare colazione con Selena e Demi e alcuni amici suoi. La giornata era incominciata. Le lezioni cominciano, ormai l’estate era finita ma il pensiero del mare, del sole, della spiaggia, delle giornate passate fuori casa e soprattutto delle giornate senza fare i compiti erano il massimo, il pensiero dei bei momenti  non svaniva. Come tutti, in quelle poche ore di lezione non ero attenta ma pensavo a scherzare con in ragazzi.  Dopo le sei ore di lezioni finalmente la campanella suona e non vedevo l’ora di uscire, già dal primo giorno non sopportavo i professori, avvolte mi domando se loro l’adolescenza l’hanno mai vissuta. Subito a casa sono piena di compiti e li devo finire prima delle 17:00, per scendere.
Arrivata a casa senza dire niente volevo andare in camera ma  mio padre mi chiama.
Cosa vuole ? Penso. Vado da lui e inizia a parlare ma so che sarà una stronzata.
Ecco come iniziò la nostra “mini” conversazione.
Papà:<< Emaly io e la mamma ti dobbiamo parlare>>.
E’ già un ottimo inizio,
Io:<< Se è per  questo piccolo ritardo ho un ottima giustificazione>>
Mamma:<>.
Iniziavo a  immaginarmi varie cose, e mi domano il motivo di ciò.
Comunque ritorniamo alla discussione,
 
Papà:<< Entro venerdì  ci dovremmo trasferire e prima che ci faccia altre domande, ciò è dovuto al lavoro sia mio e sia di tua madre ci sono stati alcuni problemi ma niente di che. Andiamo in Italia a Milano, e ci dovremmo rimanere almeno 1 anno e quindi dovrai finire la scuola lì.>>.
Non ho neanche la  forza di parlare sono assolutamente sconvolta, non so cosa dire e sono scappata in camera. L’unico pensiero che mi tormentava è come lo dovevo dire a Selena e Demi ed era la cosa più  brutta  del mondo, e  come avrei fatto con Ivan il nostro rapporto era la cosa più bella che mi fosse capitata e grazie a questa stupida partenza sarebbe andato tutto a monte? Non era possibile.
Secondo giorno di scuola: Non era una giornata bellissima ero triste ma lo dovevo assolutamente nascondere alle ragazze e Ivan con loro e andammo a fare colazione tutte insieme, ovviamente c’era anche Ivan e altri due nostri amici. A un certo punto ognuno sene andò per conto suo, io e lui in moto e gli altri con la nuova macchina di Demi. Non sapevo come dirlo ero paralizzata. Prima di andarcene a scuola come fanno sempre le nuove coppie ci fermammo vicino a un muretto. Ora eravamo soli ed era l’unico momento in cui gli potevo parlare, presi coraggio e lo dissi prima a lui. Non la prese tanto male e ciò mi fece rallegrare. Mi disse che dato la sua maturità poteva viaggiare e quindi mi avrebbe raggiunta un paio di giorni dopo il mio arrivo. Era l’unica bella notizia accaduta in quelle poche ore. Dopo poco, mi accompagnò a scuola e dopo sene andò.
La cosa era superata, ora dovevo riuscire a dirlo solo alle ragazze, cosa non tanto facile. Dopo la scuola dato che mi vedevano un po’ triste ci andammo a mangiare  un panino solo noi e dopo verso le 15:00 andammo al parco con le bici. Ci fermammo a una panchina e lì sapevo che dovevo dirglielo. Gli raccontai tutto, diciamo che la presero meglio di quanto avessi immaginato , mi hanno chiesto solo alcune spiegazione e poi dopo abbiamo fatto una specie di piccolo giuramento dato che io a Milano comunque ci dovevo rimanere almeno 1/2 anni, il nostro rapporto non poteva sciogliersi. La promessa diceva “Che prima o poi dopo la maturità una di noi sarebbe venuta o qua o là e che tutti i giorni ci dovevamo sentire”.
Finalmente un’altra giornata era passata, ora rimaneva solo il fatto di  partire.
Tutta questa settimana passò in pochissimo  tempo, e come senza accorgermi era già arrivato venerdì (il giorno  della partenza).
L’aereo era verso le 16:00 quindi avevo tutto il tempo di salutare tutti.
Dopo 7 ore di viaggio: siamo finalmente arrivati a Milano, la città di notte era fantastica e già volevo assolutamente   visitarla dato che mamma ancora non mi doveva iscrivere alla nuova scuola. Arrivata a casa subito corsi in stanza a dormire. Una notte bruttissima non ero abituata a dormire in quella stanza e pensavo a Ivan e alle ragazze mi mancavano un mondo.
Primo giorno nella città di Milano: La mattina dopo, sabato, insieme a  tutta la famiglia andammo a visitare la città.
Tornammo a casa verso le 19:30 dovevo assolutamente inviare l’email  a Ivan, Selena e Demi.
Presi il computer mi chiusi in camera e incomincia a pensare come e cosa dovevo scrivere.
Incomincia a scrivere qualcosa:
“Selena e  Demi.. come va??? Mi mancate un mondo soprattutto TU Ivan.
Qui alla grande sono arrivata ieri sera e oggi sono andata a visitare tutta Milano ragazze non immaginate com’è bella e quando verrete qui vi porterò a vederla ma comunque anche se  Milano è una  grande città e piena d’arte  senza di voi sembra vuota. Non immaginate quanto mi  manchiate. Sono momenti indimenticabili quelli che abbiamo passato insieme e spero che un giorno ci potremmo rincontrare. E Ivan  a te ti aspetto, quando vieni ? TI AMO Vabbhe non vi voglio scocciare con le mie stupide parole, volevo dirvi solo che mi mancate un mondo.
 
BACI DA Emaly”
1settimana era passata:  purtroppo la mia settimana di svago era terminata e la mia cara mamma mi ha già  iscritta alla scuola dove concluderò la mio diploma, con le ragazze  va tutto bene (diciamo) comunque entrambe stiamo cercando di sentirci o per telefono o semplicemente per  email, con Ivan invece non va poi così tanto bene ormai la distanza è  troppa e non possiamo vederci. A scuola ho conosciuto tanti compagni e insieme scendiamo ci divertiamo e così ho passato questa settimana, e potete pensare che essendo la nuova nella scuola sono stata riempita d’interrogazioni dai professori ma dopo tutto sono andate benissimo.
Se devo parlare bene e della fortuna di questo trasferimento dovrei solamente mentire appunto perché non mi trovo poi così bene, comunque ci stanno cose che a New York si potevano fare e qua in Italia non si possono fare, poi sto cercando  di parlare bene questa lingua ma per fortuna mia madre è italiana e quindi un po’ lo sapevo parlare anche prima, è diverso anche i modi di fare le tradizioni il cibo è tutto diverso, non so come fare.
E non bastava solo questo, ma in questi  giorni sono successe delle cose stranissime e inquietanti. Mi domandavano da  dove e il perchè queste scomparse improvvise  e di come non avevano alcun senso.
A scuola si vennero ad iscrivere dei ragazzi della mia età, ragazzi poco socievoli. In mensa all’ora di pranzo sene stavo ad un tavolo riuniti insieme.
Con Ivan, Selena e Demi  mi sentivo per videochat-email ecc…
Mi mancavano un mondo ma comunque la vita doveva continuare, ma cosa principale Ivan  tra pochi giorni mi veniva a trovare, non vedevo l’ora era la cosa più bella del mondo stavo in ansia per quel giorno lo dovevo prima di tutto far conoscere a Giovanna e a Elena  (amiche di scuola conosciute quando sono arrivata a Milano) e sarebbero crollate dall’invidia. Era un ragazzo stupendo era tutta la mia vita avevamo passato insieme tanto tempo ed  ero contenta di rivederlo.
I giorni passavano e più le cose che succedevano mi sembravano stare, non è normale che ci sia stato un omicidio e non si trovano tracce del corto e tracce di sangue, una spiegazione ci doveva essere.
Tra i  nuovi arrivati c’era un ragazzo che comunque aveva un suo fascino ciò non si può affatto negare, ma aveva anche una cosa di mistero, se vi devo far capire era sempre in un modo sembrava triste ma sapevo che non lo era come gli altri era poco socievole qualcosa doveva nascondere anche una piccola sciocchezza ma qualcosa di oscuro ci doveva essere, forse non ci ha detto niente di lui e niente ,penso, che  ci dirà.
I giorni passano velocemente e senza accorgermene, all’uscita di scuola ecco Ivan seduto su di una moto che mi aspetta per andare a fare un giro. All’inizio camminai per conto mio, sinceramente non lo avevo proprio visto, e poi ecco che mi chiama e io vado da lui. Passammo la giornata a fare una specie di giro  turistico per la città e gli feci vedere diciamo una metà della città.
Andammo a  casa verso le 20:30 circa, mamma però non si arrabbiò perché tanto sapeva che mi trovavo comunque con uno che era in grado di difendermi.
La solita rottura di quella sera, mamma fino da prima che arrivasse Ivan mi disse che lui poteva dormire tranquillamente in camera mia, ora mio padre sene esce con la scusa dell’età che si possono commettere degli errori e lo fece dormire nel  divano-letto (che del tutto è vicino alla  mia camera). Ho fatto la cosa più geniale che mi poteva venire in mente, tirai fuori le lenzuola dal mio letto e andai da Ivan e avrei dormito lì con lui e poi mene sarei andata nella mia stanza. Passammo una notte stupenda e verso le 6:00 mi sono alzai dal divano senza svegliarlo e mene  andai in camera.
A scuola ci assegnano una ricerca da fare sulla città di Milano. Andai a casa, e dato che nel pomeriggio dovevo scendere, mi misi subito a fare i compiti assegnati a scuola. Vedendo alcune leggende sull’ encyclopedia trovai un  articolo che diceva:
“Molti anni fa nella città di Milano abitava una famiglia, che in futuro poi si scoprì che erano una specie di vampiri, formata da 7 persone tra cui  cinque erano ragazzi tutti adottati da due persone, che poi dovevano essere genitori”. Una pagina (non capisco il motivo) era stracciata e non sono riuscita a finire di leggere l’articolo.
Le cose in città si facevano ancora più strane.
Incominciai ad appassionarmi su questa cosa, era il tipo di cose su cui mi piaceva indagare.
Una settimana era passata e per sfortuna Ivan doveva tornare a New York. Fu una giornata da dimenticare.
A scuola, non so come, ma iniziavo  a conoscere meglio il ragazzo misterioso dato che per strana cosa eravamo capitati vicino di banco.
Un giorno a scuola, finalmente mi parlò  e ci presentammo. Lui si chiamava James, e la nostra   amicizia aveva  avuto inizio.
Con le ragazze e Ivan sapevo che ormai non poteva durare la nostra  storia, e ciò mi dispiaceva tanto ma purtroppo non ci potevo fare niente.  La mia permanenza qui sarebbe durata comunque un anno, loro avevano tutto a New York ma io avevo scoperto nuove cose da cui non mi volevo separare. Ovviamente Ivan di tutto quello che stava succedendo tra James e me non sapeva niente, altrimenti mi avrebbe  fatto anche lui una scenata di gelosia e non lo sopportavo. In questi giorni pensai molto alla nostra storia e così non poteva funzionare così le storie a distanza non hanno mai funzionato, dovevo solo trovare il modo di dirglielo senza dispiaceri. Io mi sentivo male solo al pensiero ma già mi ero fatta una ragione, c’era James che comunque mi consolava. Non so come ma iniziava a piacermi la nostra amicizia era qualcosa di insostituibile e non volevo che si tramutasse in qualcos’altro, com’è successo con Ivan.
Come ogni giorno io e James scendiamo, andavamo a farci un giro e più delle volte pranzavamo e cenavamo insieme e stavo benissimo, volevo che finisse mai. Era il periodo più bello della mia vita . Ogni giorno era speciale,  sembrava che la storia fra me e Ivan non fosse mai esistita ora conosco il significato di amicizia e storia d’amore aveva il nome di James. Questo ovviamente lo pensavo solo io e se lo scopre non so che cosa potrebbe succedere, la nostra amicizia sarebbe per sempre compromessa. In un giorno  subito dopo scuola mi trascinò in un  posto non sapevo dove ma non ero affatto preoccupata, ero con lui. Mi portò per primo luogo in una pizzeria e ci prendemmo una pizzetta che la mangiammo per la strada e subito al parco con le bici a fare un giro.
Verso le 19:00 mi portò ad un concerto dei One Derection (gruppo che amo da  sempre) . Finito il concerto andammo a casa, a quel punto non capivo perché l’avesse fatto. Ci fermammo vicino a una macchina a parlare come amici e poi….. Mi baciò. Corsi via senza dire niente non sapevo che cosa poteva significare per lui, per me, soprattutto per noi quel bacio, non nascondo che mi è piaciuto, ma  eravamo amici e non volevo che succedesse questo era per me troppo importante, è come se stavo in un pallone dove non  c’è via d’uscita.
Il giorno dopo, non ci parlammo, cosa non molto facile dato che eravamo seduti vicino. La  tensione tra noi due era troppo non cela facevo più. La sera stessa lo chiamai  ma lui non rispondeva, sembrava morto come se non fosse mai nato, l’unica cosa da fare era parlargli da vicino. Ed è quello che feci nell’ora di latino a scuola, non abbiamo chiarito poi così tanto, siamo rimasti sulle nostre posizioni e nessuno spostamento.
Stavo male volevo morire lo amavo ma non volevo che succedesse qualcosa andava  bene come amici. Che schifoo…. L
Basta doveva finire questo non era possibile ci amavamo ed era una cosa assolutamente normale, ma perché stavamo così??
 
Dopo aver cenato andai in camera e feci gli ultimi compiti che mi rimanevano, ed ecco che a un tratto  mi chiamò James. Ero felice ma anche confusa,  non sapevo cosa fare, ma lo dovevo rispondere. Presi il telefono e con molta tranquillità lo salutai;
Ecco come andò:
Io: Ciao!!.. tutto bene?
James: Ciao..!! SiSi tutto bene!!
Io: Bene. Perché mi hai chiamata che succede
James: No niente volevo sentire la tua voce, e chiederti scusa per non aver risposto ieri.
Io: Ma quale scusa non era niente di importante, avevi i  tuoi motivi ed io non ti dovevo disturbare.
All’improvviso un silenzio tra di noi. “Qualcosa mi doveva dire altrimenti perché mi avrebbe chiamata?”
La telefona continuò:
Io: Senti James grazie per la chiamata ma io devo finire di studiare ci sentiamo domani a scuola. Ciao!!
James: Aspetta, scusa se ti disturbo ma ora siamo entrambi che abbiamo bisogno di una chiarezza sull’accaduto. (il bacio).
Io: Come ho detto devo studiare parliamo da vicino.
James: Allaora mi concedi un’uscita?
Io: La prossima volata, ma se riesco a fare tutto se una cosa ci possiamo vedere al parco tra un a mezz’ora, sempre se tu voglia!?
James: SiSi per me è OK.
Ci salutammo e io mi andai subito a preparare, non mi interessava poi così tanto dei compiti.
Andai alla piazza, stava seduto su di una panchina, io mi avvicinai con molta tranquillità lo salutai.
Volete sapere cos’è successo??
Io: Ciao James!! Alla fine ci siamo visti, cosa volevi??
James: Ciao!! è bello vederti. Volevo parlare del bacio, la tensione fra di noi si è accumulata e mi dispiace. Stavo bene insieme a te ma a causa di una stronza commessa da me il nostro rapporto è cambiato.
Io: anche a me dispiace e non sai quanto, ma è più forte di me. Non sapevo come affrontarti, e tu non hai voluto.
James: Si lo so ho sbagliato, ma non posso nascondere che mi piaci, ho cercato di non rovinare il nostro rapporto ma….
Io: Ma…??
James: Ma eri troppo, non so descrivere quello che provo per te.
Io: A me piaci ma non voglio che finisca male.
James: Telo giuro. Ora sei la mia ragazza!!
Io: D’accordo. Ma ora vado.
Ci salutammo, e andai a casa. Era felice nessuno poteva rovinare quel momento.
Ero la ragazza di James, a scuola bastava che ci videro insieme e già la notizia si stava espandendo in tutta la scuola.
Questo è il mio primo capitolo non sarà il massimo ma almeno ci ho provato.
  
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