Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: iamtheMockingjay    18/12/2013    10 recensioni
« ...duas tantum res anxius optat: panem et circenses»
74esimi Hunger Games.
Scordatevi Katniss, Peeta, Glimmer, Cato, Clove, Rue e tutti gli altri. Non sono mai esistiti e mai esisteranno.
“Sono qui per farti un dono, Katherine. Ti regalo la possibilità di continuare la tua vita in questo distretto.” le disse lanciandole la collana, che prontamente fu legata attorno al collo “In cambio gradirei che tu smettessi di soggiogare la gente del posto. Potrai avere loro ai tuoi piedi, ma dovresti ben sapere che Capitol City ci controlla.”
Katherine annuì con sguardo severo. Autoconservazione prima di tutto: solo questo le aveva concesso di vivere per più di settecento anni.
“Ah, io sono Damon.”
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Cross-over, Lime, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1 - Il dono.
 
 
Un insistente raggio di sole, tiepido e confortevole, si posò sulle coperte di un letto nel distretto due. Katherine sentì quel calore sulla sua mano pallida e con uno scatto repentino si tirò su le coperte, fino a coprire i suoi lunghi capelli castani, mossi da delle onde regolari. Il fatto che il sole fosse già così alto non poteva voler dire altro che la giornata era iniziata e la ragazza non aveva per nulla voglia che lo fosse.
Probabilmente le si era sganciata la collana durante la notte, perché la mano sfiorata dal flebile sole le doleva senza apparente motivo. Aprì gli occhi castani con noia e, sotto alle coperte, si mise a cercare.
“Avanti, dove sei?” chiese alla sua collana, come se quella potesse risponderle con un timido “Son qui!”.
Allarmata dal fatto che il suo prezioso ciondolo blu non si trovasse, si tolse le coperte di dosso per fare più luce, ma subito la luce del sole la colpì in pieno e la sua carne cominciò a bruciare. Insieme a un grido di dolore, una mano trovò di nuovo la coperta e coprì Katherine.
“Dannazione!”
Più veloce di quanto un occhio umano potesse vedere, andò a chiudere le tende per evitare di morire bruciata, dopodiché, come una furia, si mise a ravattare sopra sotto e pure dentro al letto, ma del suo ciondolo non c’era traccia.
“Stai cercando questo?”
Katherine si voltò di scatto, con i grandi occhi color cioccolato sgranati; si sentiva vulnerabile, sarebbe bastato scostare la tenda che aveva appena chiuso per farla bruciare.
Si ritrovò davanti un uomo che all’apparenza poteva avere si e no vent’anni, di bell’aspetto, alto, capelli corvini, occhi color del ghiaccio… e seppur Katherine amasse la bellezza quasi quanto se stessa, teneva di più alla sua pelle che ad avere un rapporto. Dalla sua mano pendeva una catenina argentata con un ciondolo blu elettrico e in un attimo lei fu lì.
“Non così in fretta, dolcezza.” le disse e la mora capì che non aveva afferrato proprio nulla, tranne che la polvere che il movimento del ragazzo aveva alzato.
“Chi sei?” chiese senza mezze misure.
“Concediti una pausa, Katherine, ne avresti bisogno.”
“Dammi la mia collana. Come fai a sapere il mio nome?”
“Sai, non molte persone passano da un distretto all’altro e soprattutto non passano inosservate e vengono punite. Invece tu…beh, tu eri qui, nel tuo letto e non temevi nulla. Pare che tutto il distretto due sia rimasto soggiogato dalla tua bellezza. O da te.”
Lui sapeva, lui sapeva che non era umana, ma non poteva esserlo nemmeno lui, ne era certa. Deglutì.
“Sono qui per farti un dono, Katherine. Ti regalo la possibilità di continuare la tua vita in questo distretto.” le disse lanciandole la collana, che prontamente fu legata attorno al collo “In cambio gradirei che tu smettessi di soggiogare la gente del posto. Potrai avere loro ai tuoi piedi, ma dovresti ben sapere che Capitol City ci controlla.”
Katherine annuì con sguardo severo. Autoconservazione prima di tutto: solo questo le aveva concesso di vivere per più di settecento anni.
“Ah, io sono Damon.” concluse lui per poi uscire a passo d’uomo dalla stanza, lasciando Katherine sola e con nuovi dubbi ad affollarle la testa.



// Buonasera a tutti, mi riservo questo ultimo angolino per, innanzitutto scusarmi per eventuali errori e/o sviste. A me piace scrivere, ma questo non fa di me una scrittrice, purtroppo, ma spero col tempo e con le vostre recensioni di poter migliorare. In secondo luogo mi piacerebbe esporvi in poche righe il mio progetto (ambizioso, troppo ambizioso): vorrei trasportare alcuni dei personaggi che io preferisco della serie tv The Vampire Diares (non ho letto i libri, ma ho intenzione di farlo) nell'ambientazione della trilogia di Hunger Games.
Nella speranza di non aver offeso nessuno con questo capitolo iniziale, attendo commenti, pareri, etc....

- Mockingjay
  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: iamtheMockingjay