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Autore: May Begood    18/12/2013    5 recensioni
Aveva sempre ritenuto sbagliato l'amore tra due uomini, eppure Olanda capì perchè il suo ex capo aveva abbracciato il matrimonio omosessuale e mantenuto i contatti con l'Italia: aspettava per quello Romano, ma poichè quest'ultimo non tollerava varie faccende del genere, si era messo da parte per aspettare il miracolo.
Lo aspettava da sempre.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Belgio, Paesi Bassi, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Buon Natale, Hetalia'
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Categoria: Anime e Manga.
Fandom: Hetalia - Axis Powers.
Personaggi: Spagna e il Team Tomato.
Genere: Slice of ... Christmas.
Rating: Verde.
Avvertenze: Missing Moments.


NdA: Rieccomi con un'altra One Shot. Stavolta ho pensato a Spagna e Romano, e ... con una sorpresina riguardo il punto di vista della vicenda. Spero possa piacere, anche se scritta in pochi minuti. Vi invito a segnalarmi qualsiasi dubbio o errore. Le critiche sono ben accolte  :)

Dedico questa breve storia a  _Vanilla  che mi ha suggerito l'idea, anche non volendo xD 

Buona lettura ! 

MiSsAlighieri






"Romano? Romano! Ti prego, sta' un po' fermo!"
Belgio era rimasta a giocare con il piccolo Sud Italia. 
Olanda era seduto sulla poltrona, di fronte al camino, fermo come una statua, senza battere le ciglia, osservando di tanto in tanto il nanerottolo che correva di qua e di là alla ricerca delle attenzioni della nazione belga. Non era normale che un bambino chiedesse baci e tendesse le manine solo a lei. Olanda pensava che sarebbe diventato un poco di buono, uno scansafatiche.
E poi c'era Spagna che lo viziava. 
Non sarebbe cresciuto affatto bene.
Anche adesso che, correndo, Romano aveva urtato un tavolino e fatto cadere una lampada con decorazioni natalizie, mentre Belgio cercava di fargli una ramanzina, Spagna prendeva in braccio il piccolo Sud Italia piangente e lo portava di là, in cucina, per distrarlo con le luci dell'albero di Natale.
La nazione ispanica era sempre stata capace di tenere a bada quel nanerottolo italiano con sciocchezze. E solo da lui il Sud Italia sembrava voler essere incantato. Nel suo stupore infantile, si beveva ogni cosa che il più grande gli diceva.
"Romanito..." sentiva dire "Roma ha fame? Ha fame la mia piccola Italia?"




"Ho fame, bastardo!"
"Sì, Romanito, eccomi qui..."
Ed ecco che a distanza di anni si presentava la conferma alle ipotesi di Olanda.
Tutti seduti a tavola per il cenone e Spagna che correva da una parte all'altra per soddisfare i bisogni del suo pequeño, che in tutta la sua dolcezza continuava ad esclamare:
"Muoviti, pezzo di idiota!"
Spagna gli servì il piatto, attento a non rovesciarlo sul Meridione. 
Come faceva a non rispondergli a tono? 
A non fargli dispetti? 
A non dargli una sberla? 
Olanda ebbe risposta dopo che ebbe notato in che modo Spagna guardava Sud Italia mangiare: come se non esistesse nient'altro che lui, con un amore negli occhi che poteva fare altro che farlo sentire bene. 
Nonostante le batoste, Spagna sorrideva in perenne attesa di qualcosa che non arrivava o che avrebbe tardato ad arrivare. E quel 'qualcosa' doveva essere Romano. Aveva sempre ritenuto sbagliato l'amore tra due uomini, eppure Olanda capì perchè il suo ex capo aveva abbracciato il matrimonio omosessuale e mantenuto i contatti con l'Italia: aspettava per quello Romano, ma poichè quest'ultimo non tollerava varie faccende del genere, si era messo da parte per aspettare il miracolo. 
Lo aspettava da sempre.
E Romano?
Olanda non era sicuro che Romano odiasse davvero Spagna: insomma, sapeva che aveva avuto una cotta per Belgio, ma se davvero avesse odiato il Boss, se ne sarebbe andato già da un bel po'; a meno che in fondo in fondo la conquista spagnola non gli aveva dato qualche vantaggio. 
Sembrava anche lui in attesa di qualcosa, ma questo 'qualcosa' poteva non essere quello che Spagna voleva.
"Ehi, idiota! Non ho il coltello!"
"Hai ragione, Roma! Corro subito a prenderlo!"
"Ma pensa te che razza di..."
Olanda si concentrò su quello che stava dicendo Belgio per non ascoltare la scarica di parolacce e termini intraducibili, ma facili da capire.
"Ecco, Romanito!"
"Grazie..."
"Romanito?"
"Che vuoi?"
"Ti piace la cena che ti ho preparato?" chiese Spagna con occhi euforici, talmente luminosi che Romano sembrò arrossire.
"Non c'è male, bastardo. Potevi fare di più..."
Invece di abbattersi, Spagna allargò il sorriso e annuì: "Vero, Romanito..."
"Mmh..."
E ripresero a mangiare.
Olanda sospirò pensando che quei due non avrebbero mai trovato la pace.

"Adesso a nanna, Roma..."
Spagna adagiò nella culla il piccolo Sud Italia , nonostante le proteste di quest'ultimo.
Alla fine il bebè si lasciò convincere dalla ninna nanna che Spagna gli iniziò a canticchare per tranquillizzarlo. 
Olanda si era affacciato, sorpreso di non sentire lamentele o grida del piccolo Romano. Vide Spagna accarezzare una guancia paffuta con la solita aria paterna, o forse qualcosa in più.


 Spagna aveva sempre guardato il piccolo Romano in quel modo, ma ogni volta con intenzione diversa.
Prima per amore della patria e della nuova conquista.
Poi con ammirazione e orgoglio durante le guerre.
Infine lo guardava come se avesse fatto una scoperta incredibile, che sembrava capire solo lui.

Spagna si chinò sulla culla per baciare il Sud Italia:
"Buon Natale, mi amor..."




   
 
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