Solo pochi mesi prima, sarebbe stata felice di poter finalmente tornare a casa, nella Foresta Incantata, poter rivedere di nuovo la casa dove aveva sempre vissuto in compagnia di sua nonna, e avere come unica preoccupazione quella di rifarsi del tempo perduto insieme ai suoi amici e alla sua famiglia.
E ora, invece, avrebbe voluto piangere e gridare, aggrapparsi allo scialle di Granny o alla giacca di suo marito e pregare di no, di non farle una cosa del genere, di non lasciare che Storybrooke scomparisse nel nulla e tutti i legami che si erano formati in quella città venissero spezzati.
Si era ritrovata a desiderare di essere nuovamente Ruby Lucas, la cameriera del Granny’s forse un po’ vuota, ma che adesso, proprio adesso, era finalmente riuscita a trovare il proprio posto nel mondo.
E invece, realizzò, sarebbe tornata a essere Cappuccetto Rosso, la donna lupo che viveva insieme a sua nonna nel folto della Foresta Incantata. E sarebbe tornata a casa con qualcosa in più, una persona che sarebbe dipesa completamente da lei e che avrebbe dovuto accudire. Da sola.
Perché, tornando a casa in quel modo, con la maledizione lanciata da Peter Pan, sarebbe stata costretta a lasciarsi alle spalle per sempre un pezzo di sé che non avrebbe voluto abbandonare per nessuna ragione al mondo.
Ruby si aggrappò alla giacca di suo marito, guardando Victor negli occhi, e accorgendosi solo in quel momento di essere sull’orlo delle lacrime. Quando si erano sposati, cinque mesi prima, aveva pensato a una marea di cose – al vestito da sposa che le stringeva vergognosamente sul ventre, al fatto che avrebbero dovuto prendere una casa più grande, alla consapevolezza che, presto, le loro vite sarebbero cambiate ancora più radicalmente; ma non avrebbe mai immaginato di doversi separare da lui così presto, per sempre.
- Dobbiamo…dobbiamo fare qualcosa…- soffiò, con la voce rotta, pur sapendo che ormai non c’era più nulla da fare. Victor scosse il capo, scostandole dolcemente una ciocca di capelli dietro un orecchio.
- Non possiamo fare niente.
- No!- Ruby iniziò a singhiozzare, incapace di trattenersi oltre.- Dobbiamo…dobbiamo fermarli…
Ormai Regina ed Emma si stavano scambiando le ultime parole di commiato; presto la maledizione sarebbe stata lanciata di nuovo, e lei e Victor sarebbero stati separati. Lei veniva dal mondo delle favole, e lui da un altro regno, lontano anni luce dal suo, in cui l’unica forma di magia esistente era la scienza.
Un tempo, entrambi ne sarebbero stati felici – lei aveva pur sempre sua nonna, e lui avrebbe potuto finalmente rivedere suo fratello –, ma adesso Ruby non riusciva neppure a concepire una cosa simile.
Non voleva essere separata da suo marito, non voleva dire addio a Victor.
- Ci deve…ci deve essere un modo per…
- Ruby!- il dottor Whale le prese il volto fra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi. Ruby non riusciva a smettere di singhiozzare.- Ascoltami: non durerà per sempre, intesi?- sussurrò.- Non so come faremo, ma…io so che ti rivedrò di nuovo. Hai capito?
Ruby annuì, sentendo una morsa all’altezza del cuore. Non aveva idea se Victor le stesse dicendo così solo per calmarla, oppure se parlasse sul serio, ma ciò di cui era certa era che lei voleva credergli.
Voleva credere che esistesse ancora una speranza, da qualche parte, chissà quale, ma che ci fosse.
Whale abbozzò un sorriso, asciugandole le lacrime.
- Brava la mia lupacchiotta…- disse, al che Ruby si lasciò sfuggire uno sbuffo divertito; le aveva affibbiato quel nomignolo senza il suo esplicito consenso ma, se fino a poche ore prima si sarebbe infuriata, adesso le sembrava la cosa più dolce che potesse dirle.
Victor l’abbracciò; Ruby premette una guancia contro la sua spalla, ben consapevole che quello sarebbe stato l’ultimo abbraccio che si sarebbero scambiati per chissà quanto tempo. Quasi a volerglielo ricordare, il proprio ventre arrotondato li divideva appena, premendo contro la cintura di suo marito.
- Ti rivedrò di nuovo, Ruby- dichiarò Victor, stavolta con un tono di voce molto più deciso.- Nel frattempo, tu promettimi che ti prenderai cura di te e del bambino, d’accordo?
Ruby annuì, senza sciogliere l’abbraccio.
Avvertì la presenza di Granny al suo fianco, segno che la fine era vicina. Strinse Victor ancora più forte, chiudendo gli occhi.
Il sortilegio venne scagliato; quando questo li avvolse, Ruby continuò a pensare alle uniche parole che le davano la forza di andare avanti.
Ti rivedrò di nuovo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice: Sì…ehm…okay. Allora, come potrete immaginare, io non sto bene!
Come faccio a stare bene dopo quello che è successo nella Winter Finale?! Come?!
D’accordo, d’accordo, ora mi calmo…Concordo con parveth sul fatto che in questo momento Kitsis e Horowitz o si sono barricati in casa come neanche in un bunker, oppure, se hanno avuto il coraggio di uscire, lo hanno fatto con tanto di burqa e giubbotto antiproiettile. Ma…diamine, non riesco neanche a trovare le parole per descrivere come mi sento, come penso che ci sentiamo tutti!
Cercando di riguadagnare un attimo di lucidità, passiamo alla shot: ci tengo a chiarire che in questo periodo ho un blocco dello scrittore pauroso, quindi è uscita come è uscita. Diciamo che serve a spiegare come mai Ruby non sia mai stata presente in tutta la terza stagione, e visto che ormai per me la Frankenwolf può essere considerata canon quasi quanto la Snowing o la Rumbelle (Rumbelle…Rumpel…sono calma…sono calma…non devo piangere! Wwwwhaaaaaaaawhaaaah, nooo!), ho immaginato queste motivazioni. Ruby forse è risultata un po’ OOC, ma…ehi, è incinta. Anche gli ormoni rivendicano i propri diritti.
Detto questo, alzi la mano chi a) sente che non ce la farà ad arrivare fino a marzo, b) è interessato a una crociata punitiva che vedrà la sua conclusione nella tortura senza pietà dei nostri beneamati registi c) rivuole Rumpel ancora vivo, vegeto, pure malevolo non importa, ma comunque di nuovo sano e salvo e a fianco di Belle!
Detto questo, vado a dondolarmi nell’angolino in attesa del 9 marzo.
Bye bye!