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Autore: ImagineMonkeys    19/12/2013    2 recensioni
"Mi hanno chiamata in moltissimi nomi dalla prima media in poi.
Inizialmente ero la "sapientona", perchè ero l'unica che sapeva fare le espressioni algebriche senza calcolatrice.
Poi divenni la "solitaria", perchè nessuno mi invitava alle feste.
Da solitaria passai a "Psicopatica",per i continui scatti di ira per le persone che mi facevano salire l'estremismo islamico.
Poi sono diventata "asociale", "schizofrenica", "sfigata", "radioattiva","attaccabrighe", "irresponsabile" e per finire "incendiaria".
Me ne hanno dette davvero di tutte, ma "Mezzosangue" non mi ha mai chiamato nessuno"
≈≈≈
Sono Renee Allen, e sono io la causa dell'incendio.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Firebug strikes again


 



-O MIO DIO!- grido, è l’unica cosa che riesco a farmi uscire, ma che cosa mi sta succedendo? Sono pazza, certamente, è tutto finto, le ragazze non hanno serpenti al posto dei capelli, e per lo più non hanno gli occhi rossi, sto decisamente sognando.
Nessuno sembra accorgersi di niente, mi giro attorno ma le mie compagne di squadra mi fissano come nulla fosse, mentre il resto delle ragazze della Yancy sembrano assumere la forma orripilante della loro schiacciatrice, facendosi spuntare serpenti dalla testa e…gambe di metallo?
-Ti abbiamo finalmente trovata, mezzosangue.-dice la schiacciatrice, con una voce fredda e terrificante, io indietreggio.
-E’ un vero peccato che non possiamo mangiarti qui, davanti agli spettatori.-annuncia un altro mostro dietro di lei.
-Ma che cosa state dicendo? CHE DIAMINE SIETE?-
La schiacciatrice si irrita, e questo sembra far scattare qualche cosa nei suoi serpenti, che prendono misteriosamente fuoco.
La squadra inizia a rincorrermi, io spingo via le mie compagne di squadra e corro, corro terrorizzata, sto urlando, ho il fiato corto e non so che cosa stia succedendo, CHE COSA SONO QUELLE COSE?
-Dove corri celebrolesa?- il mostro imita la voce di Paula, è estremamente simile, cosa che mi fa venir voglia di ucciderla ancora di più, ma sono troppo sconvolta per voltarmi.
-Tesoro, dove corri?- un’altra ha la voce di mio padre, ho paura e sono confusa, più del solito, apro la porta del bagno e mi chiudo dentro, sentendo i passi pesanti di strani ibridi fra asini metallici-serpenti-demoni.
Ma cosa mi succede? Eppure pensavo di aver visto in sogno le cose più strane e spaventose esistenti, ma questa le batteva tutte.
Non mi rendo conto che sto tremando come una foglia e che ho le mani incandescenti, tanto da bruciarmi il viso appena me le poggio sulla fronte per asciugare il sudore, che stia avendo anche io una metamorfosi in qualche bestia soprannaturale?
-Avanti semidea, se esci possiamo farti a pezzi in privato.-sibila un mostro, trattengo il fiato e mi accosto alla parete sporca del bagno.
-Scommetto che sa di barbecue.-afferma un’altra, poi sento il rumore di uno schiaffo, ed il suono di una gomma che viene tolta da una scarpa.-AHIA! Mi hai staccato un pezzo di pelle!-
-Sorelle, e se fosse una dei selezionati?-dice un’altra, si diffondono dei mormorii.
Spero vivamente che il mio respiro non si senta, perché ho il cuore in gola e probabilmente avrò un conato di vomito per la puzza tremenda che queste “cose” inumane emanano, ma come ha fatto il resto della squadra a non notarle?
Dall’altro lato del bagno, sento le voci delle mie compagne di squadra chiamarmi, perché non vengono a salvarmi? Perché non vedono ciò che vedo io?
Sono in trappola, morirò qui, in un putrido bagno della scuola, verrò ricordata come “Renee Allen, la sedicenne del bagno della palestra” e inventeranno qualche stupida leggenda sul mio fantasma che invade segretamente la scuola.
-STRONZATE!-grida la schiacciatrice, riconosco il suo tono di voce metallico e mi sale la temperatura corporea, poi sembra imprecare in una strana lingua di cui non capisco l’origine.
Mi avvicino alla porta, cercando di svegliarmi dalla trance in cui sono bloccata, e accosto l’orecchio ad essa.
-I selezionati sono solo i semidei più potenti, scelti dall’oracolo del Delfi in persona, destinati a grandi cose e ad avere l’eterna gratitudine di Zeus. Questa non è neanche stata riconosciuta, tanto vale ammazzarla adesso e poi sterminare l’intera sua razza.-
Razza? Ma che sono? Una specie di Golden retriver?
-STERMINARE!STERMINARE!STERMINARE!- ripetono in coro i mostri, poi la schiacciatrice si schiarisce la gola, e assume un’altra voce che mi fa corrodere lo stomaco dalla rabbia.
-Ehi Ren, dove sei?-
C’era una sola persona che mi poteva chiamare così, e quella persona non c’era più da due anni e mezzo.
Sento un rumore freddo graffiare il metallo freddo della porta, come le unghie sulla lavagna.
Dettaglio tralasciato? Beh quelle cose hanno le mani di METALLO.
Poi la porta viene scaraventata via con un tonfo,  mi viene un tuffo al cuore e scivolo a terra sulle mattonelle bagnate, facendo un rumore stridulo con la suola delle scarpe.
Che gran stupidaggine.
-Ren, dai, non nasconderti così!-
La voce è decisamente l’elemento più fastidioso,  non può farmi questo, non può.
Ma è comunque così bello poterla risentire, la risata della mia migliore amica, mi sembra quasi vero, che sia lei a chiamarmi, e non uno stupido mostro dalle zampe di asino di ferro.
Tanto morirò lo stesso” penso fra me e me, e avvicino la mano alla maniglia.
Ma prima che potessi abbassarla, sento un guaito raccapricciante che mi fa immediatamente cambiare idea.
-MEZZOSANGUE!-sibila un mostro, ed altri mugolati si diffondono dall’altro lato.
Mi alzo in piedi sulla tavoletta del water e mi sporgo dalla porta del bagno, e probabilmente, quella è la scena più orrenda che abbia mai visto.
Diverse poltiglie verdognole sono sparse sul pavimento, insieme a polveri colorate e a divise da pallavolo della Yancy, e due ragazzi- un ragazzo ed una ragazza di circa la mia età- sferrano colpi a destra e a manca con delle spade, uccidendo tutti gli ibridi.
La schiacciatrice prende alle spalle il ragazzo dai capelli castani, l’amica si gira immediatamente ed impugna saldamente la spada fra le mani.
-Lascialo stare brutto ammasso di serpenti!- dice con fermezza, ha i vestiti spiegazzati ed il sudore le cade a goccioline dal viso, il mostro annusa attentamente il ragazzo.
-Mhhh, mezzosangue britannico, non ne ho mai assaggiato uno!-dice mordendogli una guancia, la ragazza sferra un colpo alla mano del mostro, ma lei la scansa con abilità.
-Ci hai provato mezzosangue, ma non sei un granché con la spada.- afferma, il ragazzo cerca di liberarsi dalla presa dell’ibrido.
In questo momento mi sento davvero un’imbecille, sono ferma in piedi su una tavoletta del gabinetto mentre due ragazzi cercano di salvarmi la pelle.
Così mi armo di coraggio, tiro un calcio alla porta e raccolgo tutta la rabbia che ho dentro.
-Lasciali andare.-
Il mostro scoppia a ridere, il ragazzo sembra iniziare a perdere fiato e la ragazza ha gli occhi lucidi, come se combattessero da troppo tempo.
-Stai indietro tu.-mi raccomanda la ragazza mettendomi un braccio davanti, io la evito e stringo i pugni.
-Ren, tranqu…-Cerca di dire il mostro, sempre con la voce della mia miglior amica, mi passano davanti diverse scene, che stia per morire davvero?
-BASTA!-gridò.
Ed in quel momento, il bagno prende fuoco.
 
 
 
Apro gli occhi esitando, non riesco a capire se sto fluttuando o se ho i piedi per terra.
Sono morta? Probabilmente, l’unica cosa strana è che il paradiso somiglia vagamente al bagno della scuola che ho appena incenerito.
-E’ viva?- dice una voce maschile.
-A me sembra che respiri.-
-Ma come Ha fatto a…-
-Non lo so, ma sono quasi sicura che sia lei la semidea.-
-Ah, tu dici, Aidee miss intuito?-
-Va al tartaro Douglas!-
Le due voci battono e controbattono, il ragazzo ha definitivamente un accento inglese e saccente, a chi non darebbe fastidio un tipo che parla così?
Decido di aprire gli occhi, due visi sconosciuti e giovani mi si pongono davanti.
-Pfiew, è viva!- esulta la ragazza, Aidee, sospirando di sollievo, il ragazzo mi osserva attentamente e mi sento in soggezione.
-Che cosa è…che cosa erano?- dico sconvolta, devo davvero avere un aspetto terrificante ed un’espressione shoccata, perché il ragazzo mi guarda come fossi un paziente di un manicomio.
-Empuse.-dice.-Ancelle di Ecate e demoni del tartaro, erano qui appositamente per te mezzosangue.-
-Come mi hai chiamata?- dico, la ragazza mi scocca un sorriso: è davvero molto carina, nonostante avesse delle gocce di sangue verde e mostruoso sparse sulla pelle ed il sudore che le appiccicava la maglietta arancione indosso, ha i capelli color cioccolato e lunghissimi, la pelle olivastra e gli occhi scuri, sembra una bambolina di porcellana.
-Mezzosangue, metà sangue umano, metà sangue divino.-mi spiega, sono così confusa che il mio cervello si rifiuta di ascoltarla.
Mi hanno chiamata in moltissimi nomi dalla prima media in poi.
Inizialmente ero la "sapientona", perchè ero l'unica che sapeva fare le espressioni algebriche senza calcolatrice.
Poi divenni la "solitaria", perchè nessuno mi invitava alle feste.
Da solitaria passai a "Psicopatica",per i continui scatti di ira per le persone che mi facevano salire l'estremismo islamico.
Poi sono diventata "asociale", "schizofrenica", "sfigata", "radioattiva","attaccabrighe", "irresponsabile" e per finire "incendiaria".
Me ne hanno dette davvero di tutte, ma "Mezzosangue" non mi ha mai chiamato nessuno.
-Ma che cosa state dicendo?-dico, li spingo e mi alzo in piedi.-Sono pazza, sono pazza! Quelle cose non sono vere, io…-
Mi giro attorno: il muro del bagno è completamente bruciato,  gli specchi sono rotti e ci sono pozze verdi e maleodoranti di mostri demoniaci, mi basta una sola occhiata per farmi vomitare.
Mi copro la bocca e corro al lavandino, mi cade qualche lacrima di frustrazione mentre sento tutto il pranzo risalirmi su, ma i due ragazzi mi accorrono subito vicino;
-Che cosa sta succedendo? – dico sottovoce, il conato si calma pian piano mentre Aidee mi accarezza la schiena.
-Ehi, non sei pazza.-dice il ragazzo, Douglas mi pare.-Sei come noi.-
Mi giro e lo guardo, non l’avevo notato ancora bene: ha il tipico aspetto di un lord inglese, con i capelli scuri e arruffati, gli occhi chiarissimi come la pelle, indossa la stessa maglietta arancione della ragazza, ma è coperta da una enorme camiciona di flanella anni 80, e sul collo gli spunta un tatuaggio.
Non ho il tempo di controbattere, che qualcuno butta giù la porta del bagno.
Il commissario Hopkins, i miei genitori, i compagni di squadra e qualche poliziotto fissano il bagno allibiti.
-Ma come…-
Tutti volgono lo sguardo su di me con aria sbigottita, non so davvero cosa fare o cosa dire.
-Ehm.-Inizio.-Posso spiegare.-
-LA PIROMANE COLPISCE ANCORA!-grida una ragazza di squadra, tutte scoppiano a ridere sonoramente, ma i poliziotti le cacciano via.
Non so chi ha la faccia più sconvolta in questa stanza, e non capisco come abbiano fatto quelle oche delle mie compagne di squadra a non notare del sangue verde sgorgare dal pavimento, sinceramente, io non so più niente in questo momento.
-Renee.-Esordisce mio padre.-Penso dovremmo fare una chiacchierata io, tu, il signor Hopkins e quei due ragazzini, da soli.-
Lancio un’occhiata a Douglas ed Aidee, i quali sono completamente tranquilli, nonostante abbiano appena ucciso un’orda di Empuse dalle gambe metalliche.
-L’hanno trovata.-mormora il signor Hopkins, mia madre si mette una mano sulla bocca come se fosse shoccata per qualcosa.
-Trovata? Chi?- dico, il signor Hopkins ci fa segno di uscire dal bagno carbonizzato, e sento la sirena dei pompieri avvicinarsi.
Mentre attraverso il corridoio centrale, sporca di cenere e di macchie verdi in viso, tutta la scuola mi punta il dito contro e sussurra qualcosa nell’orecchio della persona affianco, sembra di nuovo essere nello studio della signora Ling, essere per l’ennesima volta l’incendiaria della situazione sta diventando un ruolo che mi calza a pennello.
Usciamo in cortile e mi appoggio alla macchina del commissario, il quale si schiarisce la voce e sistema la sua cintura.
-Credo sia arrivato il momento di dirti la verità.-dice, io sbuffo.
-Si, lo so che mi beccherò i servizi sociali questa volta, ammetto i miei err…-
-No, non sto parlando dei servizi sociali.-continua, mia madre mi mette una mano sulla spalla.
-Renee, uhm, ricordi quando papà ed io ti raccontammo quella storia, sulla tua vera mamma?-
La guardo stranita, sapevo che lei era stata la seconda compagna di mio padre, ma ormai consideravo Cloe come la mia vera mamma, sono cresciuta con lei, e la storia sulla mia madre naturale che ci aveva abbandonati l’avevo rimossa dalla memoria visto che non mi sembrava tanto rilevante.
-Non perfettamente, ma si.-rispondo.
-Si da il caso che sia una dea, anche se non sappiamo ancora con esattezza quale.-completa mio padre, il quale spero sia psicologicamente pronto alla mia reazione, perchè sto per scoppiare a ridere.




{Angolo me}
Ei *da un morso al biscotto e lo rintinge nel cappuccino* kiao.
11, 11 RECENSIONI DEI PRIMI QUATTRO CAPITOLI.
Sono davvero sconvolta, non me lo sarei mai aspettato, giuro aw gngn.
Ringrazio Riordansideas, Akumetsu (che recensisce dal primo capitolo gne) e _Maryanne per aver messo la storia nei seguiti ed aver recensito, davvero G-R-A-Z-I-E, meritate un biscotto gn.
Okay, veniamo al capitolo uop.
ZANZANN, Renee appicca un secondo incendio.
Ma ehi, è una semidea potente, lasciatela fare gne.
Si da il caso che il suo genitore divino è una DONNA (who run the world? GIRLS), dedotto chi? Nah I don't think so Meeeow.
Ed ecco che entrano i scena i nuovi personaggi, Douglas ed Aidee, che avranno uno dei ruoli più importanti nella storia, i quali presta volto sono questi due pezzi di ragazzi qui sotto gne.
Beh, ora vado a buttare giù qualche altra idea e a finire il mio cappuccino
Un kiao circolare (?)
Lucrezia.



 
 
  
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