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Autore: criceto killer    19/12/2013    1 recensioni
Questa è una storia che realizza il sogno di ogni ragazzo/a.. Ambientato in un contesto dove i bambini-adolescenti si sono ribellati agli adulti riducendoli ad uno stato di schiavitù, tutto sembra andare per il meglio, finalmente liberi, almeno fino a quando il nuovo governatore, un ragazzo di 17 anni fa spargere degli strani e sospetti dischetti bianchi... 5 ragazzi capiscono che c'è qualcosa che non va e stanchi della situazione partono per fare ciò per cui sono nati, ribellarsi..ribellarsi a chi li vuole controllare.. il governatore..
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi svegliai verso le 4 mattina, una goccia d'acqua fredda mi era caduta su un braccio, ne sentii un'altra su una guancia e aprii gli occhi. Il cielo era pieno di nuvoli e ben presto iniziò a piovere, scesi dall'albero per raggiungere gli altri ma proprio quando appoggiai un piede sul tronco scivolai perdendo l'equilibrio e precipitai a terra, sentii Adara gridare, peccato che questo non era un film e purtroppo non c'era il classico superfigo pompato a prendermi al volo. L'impatto con il terreno fu tremendo, qualcuno mi prese imbraccio ma avevo la vista annebbiata e per le prime non riuscii a capire di chi si trattasse ma quei capelli verdi erano inconfonibili -Zakir..- mormorai, la risposta non riuscii a distinguerla era come se venisse da molto lontano, dopo qualche istante, fortunatamente tornai a vedere e ad udire come prima, sentivo un dolore insopportabile ovunque e feci una smorfia quando i miei amici iniziarono a parlare tutti insieme -State tutti zitti, le farete venire il mal di testa- urlò Blake sovrastando tutte le voci che si spensero -Cristo, sia benedetto Blake e la sua voce!- ironizzai io, giusto per farli sentire in colpa -Ironica fino alla morte..- commentò lui -Come ti senti?- mi chiese Zakir -Bagnata- sta volta risero tutti, eravamo proprio fradici. Adara tremava per il freddo mentre Matthew cercava di capire se il mio braccio fosse rotto o meno, e Blake e Zakir cercavano di tenermi ferma perchè altrimenti avrei ucciso Matthew e i suoi modi "delicati". Quando finalmente si allontanarono rimpiansi di averli mandati via, erano tutti e tre più alti di me e mi riparavano dal vento che ora mi faceva tremare e battere i denti -Perchè non riprendiamo a camminare?- proposi con la speranza che il movimento mi avrebbe scaldata -Ma se sei appena caduta, sicura che te la senti? Hai fatto un bel volo!- mi guardò preoccupata Adara, io le sorrisi per tranquillizzarla come se volessi essere gentile ma poi la punzecchiai -Diciamo che non hai voglia di camminare e mi prendi come scusa- lei sospirò come per confermare i miei sospetti -Ma come Adara?!? Viva la sincerità voglio dire!- esclamai io fingendomi indignata, gli altri scoppiarono in una fragorosa risata e Blake approffittò della mia battuta per mettermene una contro -Ma no Ley! La verità è che sei così piccola, tremante e indolenzita che non vorremmo mai perderti di vista per prenderti in giro!- gli altri risero e questo mi fece innervosire, sbuffai, si erano accorti che tremavo. Mi costrinsi a smettere anche se era una cosa quasi impossibile da controllare, di certo non avrei mai voluto che pensassero fossi una debole però per gli altri due aggettivi che mi avevano rifilato non potevo smentirli in alcun modo, ero la più piccola del gruppo sia per l'età che di statura. Dopo circa 5 minuti, o così a me pareva, quegli insulsi idioti che definivo amici non avevano ancora smesso di ridere, visto che ne avevano cosi tanta voglia decisi che li avrei fatti divertire io. Mi avvicinai a passo deciso a Blake mentre si teneva la pancia e si asciugava una lacrima per il troppo ridere, mi fermai davanti a lui e colpii con tutta la forza che avevo i suoi gioielli di famiglia, magicamente lui smise di ridere -Aah sento male io per lui!- commentò Zakir guardando con una smorfia preoccupata Blake, Matthew stava per aggiungere qualcosa ma non gliene diedi il tempo -E non provate ad avere compassione o pietà per questa sottospecie di australopiteco esaurito!- poi mi voltai nuovamente verso la mia vittima ancora piegata in due con gli occhi verdi sgranati -Non osare dirmi un'altra volta che sono piccola o il pendolo che dovresti avere tra le gambe te lo faccio ingoiare, tsk!- lui con voce strozzata, che quasi veniva sovrastata dal ticchettio della pioggia, mi fece notare -Era un colpo basso..- -Io colpisco dove arrivo- sbottai, così Adara si mise in mezzo -Credo sia proprio ora di partire che dici, Leyla?- mi domandò con un falso sorriso a trentadue denti. -Dico che sei posseduta! Da quando proponi sforzi fisici come camminare, respirare o solo semplicemente esistere!?- ok ero una furia scatenata ma mi stavano prorpio facendo perdere la pazienza! Dovevamo già aver raggiunto la città invece eravamo in uno stupido bosco, a ridercela. E poi quale città? Non avevamo manco una cartina della zona, non avevamo una meta, un piano, NIENTE! Presi lo zainetto e me lo misi sulla spalla rimanendo pietrificata un secondo e mezzo dal dolore, quando riuscii a sbloccarmi presi a camminare, il dolore che si infiltrava in tutto il mio corpo ad ogni passo non mi permetteva di camminare più veloce di un bradipo con le emorroidi ma in compenso diede il tempo agli altri di raccogliere ognuno le proprie cose e di raggiungermi. Ormai erano quasi 4 ore che camminavamo sotto la pioggia, io viaggiavo in fondo al gruppo e osservavo gli altri, anche loro sapevano a cosa andavano in contro o pensavano fosse solo un gioco? Si ponevano le mie stesse domande? Scossi la testa, no erano troppo spensierati, mi facevano quasi invidia, Zakir rallentò il passo e mi si affiancò -Stai bene?- -Si, perché?- -sei un po' pallida..- -Razzista..- borbottai io, lui sorrise. Camminammo per un po' fianco a fianco discutendo su cosa fare, insomma stavamo pur dando il via ad una rivolta. -Potremmo entrare in tutte le città e cercare di liberarle dai dischetti, una volta chiarita la situazione non si tireranno indietro- proposi io -Si ma potremmo attaccare direttamente il governatore, risparmieremmo un sacco di tempo- -Si certo, perchè pensi che basterà andare da lui, suonare il campanello e dire "hey ciao, siamo dei ribelli che vogliono ribelllarsi ai ribelli, ti arrendi? E magari ci offri una tazza di the?"- -Mi sono perso a "hey ciao"- disse lui pensieroso, niente da fare Zakir era troppo testardo sarebbe rimasto sulla sua idea finchè non avessimo fallito nel tentare di portarla a termine, camminammo un'altra oretta fino a quando i nostri stomaci non cominciarono a rivoltarsi nelle nostre membra, trascinavamo i piedi come se pesassero tonnellate e avevamo, o per lo meno io, le spalle a pezzi, fortunata Adara che poteva permettersi di farsi portare lo zaino -Sentite perchè non facciamo una pausa?- nella mia mente mi inginocchiai e gli urlai una cosa come "sia lodato Matthew e la sua poca resistenza!". Blake e Zakir si scambiarono intensi sguardi e se gli altri aspettavano trepidanti il verdetto, io mi sedetti e tirai fuori il mio ultimo panino, se non altro il mio zaino ora sarebbe stato più leggero. Gli altri mi imitarono, strano, ero quasi certa che per ripicca del fatto che mi fossi seduta senza il loro consenso avrebbero deciso di proseguire. Mangiammo in silenzio immersi in una certa situazione di tensione che io ignoravo completamente con il mio solito sorriso spavaldo dipinto sulle labbra, gli occhi che si spostavano da un albero all'altro come se non avessi alcun motivo per ricambiare gli sguardi che mi sentivo addosso come qualcosa di così rovente che nemmeno l'incessante pioggia riusciva ad attenuare, ben presto scoprii di essere a corto d'acqua così con la scusa di dover andare in "bagno", mi allontanai dal gruppo e mi arrampicai su un albero particolarmente alto. Il braccio sul quale ero caduta gridava pietà, ma ero riuscita ad arrampicarmi così in alto che i rami si piegavano sotto il mio peso, mi appoggiai al tronco facendo attenzione a non scivolare, sentivo l'odore di umido e di legno bagnato e ruvido sotto le dita intorpidite dal freddo. Spostai lo sguardo verso l'orizzonte riponendo tutte le mie speranze, per poco non caddi di nuovo per la sorpresa ma mi salvai tenendomi per le gambe, mi tirai nuovamente su ammirando la vicinissima città appena fuori dal bosco -Leyla!- era Adara, l'avevano mandata a cercarmi, scesi di tutta fretta e le corsi incontro seguendo la sua voce -Ho trovato una città!- urlai senza fermarmi e raggiunsi gli altri con il fiatone -Leyla che è successo?- chiese Matthew preoccupato -Secondo me una vipera ha tentato di morderle il culo!- sghignazzò Zakir, io lo fulminai con lo sguardo e lui si pietrificò -Volevo dirti che ho visto una cuccinella ma del tuo cervello non ho ancora trovato traccia.. Tsk! Ho avvistato una città a pochi chilometri da qui!- ringhiai io in preda alla collera dimenticandomi della gioia provata cinque secondi fa -Una città?- bene, a quanto pare ero riuscita ad ottenere la loro serietà anche perchè di attenzione ne ricevevo fin troppa, mi stavano sempre addosso per sottolineare ogni mio difetto, ogni mia debolezza, debolezze da cui poi traevo la forza di camminare per ore con sulle spalle uno zaino più pensante di me, la stessa forza con la quale riuscivo a castrare regolarmente Blake. Mi seguirono per il bosco che andava via via infittendosi, sembrava che ci fosse un muro, era tutto un groviglio tra rami -Non riusciremo mai a passare! - piagnucolò Adara che in realtà non sopportava il fatto che i suoi "bellissimi" capelli si sporcassero. Sbuffai quella situazione mi rendeva nervosa, all'improvviso qualcuno mi prese dal cappuccio, e per poco non caddi a terra - C'è un passaggio!- disse Blake indicandomi una specie di tunnel molto stretto tra i rovi. Sentivo le loro 4 presenze incombere alle mie spalle -una volta dall'altra parte trova la strada che porta alla città e contattaci- mi disse Zakir infilandomi in mano un walki-talki -No problem- dissi io cercando di nascondere la paura e la preoccupazione, sospirai, mi misi a carponi e passai oltre graffiandomi il viso e le mani -Leyla..- mi richiamò, io mi affacciai -sta attenta!- sorrisi - Improbabile, non trovi?-
  
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