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Autore: StruckedGirl    20/12/2013    4 recensioni
“Jack Frost” disse Jamie stupito.
“Esatto, sono io, Jack Frost, è il mio nome..aspetta, tu puoi sentirmi, tu...puoi vederemi” disse Jack.
Il ragazzino annuì.
“Tu puoi vedermi!” esclamò lo spirito invernale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jack Frost, Jamie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jack Frost” disse Jamie stupito.
Esatto, sono io, Jack Frost, è il mio nome..aspetta, tu puoi sentirmi, tu...puoi vederemi” disse Jack.
Il ragazzino annuì.
Tu puoi vedermi!” esclamò lo spirito invernale.

 

6 anni dopo.

 

Jack Frost se ne stava sul ramo di un albero. Osservava il parco innevato, con un sorriso sghembo sul volto: anche quell'anno aveva portato l'inverno.
Abbassò lo sguardo, fissando il terreno sotto i suoi piedi sospesi e i ricordi ritornarono nella sua mente: Jamie e i suoi occhi che lo guardavano sorpresi. Io suoi grandi occhi nocciola che lo guardavano con sorpresa e fede. Il primo bambino che aveva creduto in lui.
Jamie, Jamie, Jamie...
Era tutto ciò che riempiva la testa del guardiano.
E ora eccolo lì, adolescente, appoggiato al tronco dell'albero su cui stava Jack. Era lui, avrebbe riconosciuto quella testa castana dappertutto.
Si chiese se potesse vederlo, se ancora credesse in lui, se non si fosse dimenticato di lui.
Saltò dal ramo, atterrando sul sentiero del parco. I piedi nudi toccarono la terra fredda ma ormai lui ci era abituato.
E lo vide, di nuovo: Jamie.
Cavolo se era cresciuto, di certo era più alto.
Il ragazzo si staccò dall'albero e ritornò sul sentiero. Camminava a testa bassa, aveva un'aspetto triste, gli occhi che continuavano a fissare il terreno su cui camminava, occhi pieni di tristezza. Jack si chiese perché fosse tanto triste, prima era un ragazzo così vivace, sempre contornato dagli amici e ora era lì, in quel parco deserto, da solo e triste.
Il castano si avvicinava sempre di più e il cuore Jack cominciò a battere più forte del dovuto.
E se non mi vedesse? Se non credesse più in me? Quelle domande rimbombavano nella sua testa con il timore che Jamie potesse soppassarlo come all'inizio i bambini attraversevano lui. Ora erano gli adulti che lo attraversavano o anche i bambini, ma se Jamie lo avesse attraversato...
Il ragazzo arrivato davanti allo spirito infernale si fermò. Frost continuò a guardarlo, ancora spaventato. E se...
Ma il gesto che seguì sorprese lo spirito invernale. Il castano appoggiò la testa contro la spalla dell'albino. Sentiva il respiro caldo sulla sua pelle e il battito del suo cuore rimbombava nelle sue orecchie.

-Sei tornato- disse in un sussuro.

Jack era sorpreso: riusciva ancora a vederlo, a toccarlo. Il timore che lo potesse attraversare svanì ma il battito del suo cuore aumentava ogni minuto.

-Te l'avevo- ma venne interrotto da Jamie.

-Perché non ti sei fatto vivo in tutti questi anni?- I suoi occhi marroni si posarono sui suoi azzurri.

Uno sguardo stranamente pieno di tristezza e rabbia allo stesso tempo, pensò Frost.

-6 anni, 6 anni e non ti sei mai fatto vivo, portavi l'inverno ma non venivi da me, perché? Perchè?-

Jack non sapeva cosa dire, come rispondere alle sue domande.

-Pensi...- cominciò il ragazzo ma poi abbassò lo sguardo, guardandosi i piedi nervosamente.

-Io...ho avuto del lavoro da fare- disse il guardiano, ma sapeva lui stesso che non era vero.

-Certo...- disse Jamie, anche se dal suo tono di voce Jack non gli credeva.

-Senti io...-

-No, ci sono stati momenti in cui avevo bisogno di te e tu non c'eri. Stavo cominciando a non credere più in te, ma mi sembra praticamente impossibile dimenticarti e non crederci più- disse il castano.

Io c'ero, pensò il guardiano. Nascondendosi lo osservava crescere, non si faceva vedere perché le regole erano chiare: non si poteva avere un bambino preferito. Eppure eccolo là, in compagnia di quello che rimarrà sempre e solo il suo bambino preferito.
Non voleva dirgli che le regole impedivano di incontrarlo, non voleva dirgli di non credere più in lui, non voleva dirgli che era il suo bambino preferito.

-Dì qualcosa, ti prego?- disse con tono disperato il castano.

Ma Jack davanti a quegli occhi che lo fissavano così tristemente non riusciva a dire niente.

-Io...- cominciò il guardiano.

Deglutì. Il cuore gli batteva come non aveva mai fatto. Non era mai successo ciò.

-Mi sei mancato Jamie- disse infine lo spirito. -Mi sei mancato più di quanto immaginassi. Io ti ho osservato in questi anni, ti ho osservato crescere e ti ho osservato mentre affrontavi dei problemi da solo, mi pento di non essere andato in azione o di non averti salvato dalla tristezza e dalla depressione, mi pento di non aver dato una lezione a quei bulli che ti...che ti.- Il guardiano prese un grosso boccone di ossigeno e poi continuò. -Ti ho osservato di nascosto per tutto questo tempo, perché un guardiano non può avere...un bambino preferito.-

L'espressione sul viso di Jamie si mutò in un'espressione di stupore. Le sue guancie si colorarono di rosso. Jack non riuscì a trattenere un sorriso: perché doveva essere così adorabile anche da adolescente.

-Mi dispiace- disse Frost.

Ma la situazione si catapultò velocemente e fu Jack a ritrovarsi con un'espressione stupita in volto e sentire le sue guance andare a fuoco. Sentì il rumore del suo bastone cadere a terra.
Le labbra di Jamie facevano pressione sulle sue disperatamente. Jack continuava a guardarlo a occhi sbarrati. Era teso come una corda di violino, tutto ciò non era previsto e lui si era trovato spiazzato davanti e quello che stava accadendo. Il castano smise di baciare il guardano e lo guardò. Frost non sapeva più cosa dire.

-Io...- cominciò, ma prima che potesse dire altro il ragazzo lo prese per il polso e lo trascinò dietro l'albero su cui, prima di incontrarsi, si trovavano. Jack si appoggiò al tronco dell'albero.

Ancora sorpreso, ansimante. Pensava che l'ossigeno in quel momento non era abbastanza.
Il suo cuore continuava a battere velocemente come un cavallo selvaggio.

-Io...io non mi sono fatto vedere molto perché volevo che continuassi a crescere come ogni bambino- disse, cercando di ignorare ciò che era successo, ma con il ricordo delle labbra del castano sulle sue, era difficile concentrarsi.

Jamie lo guardava stranito, come se si aspettasse che dicesse altro.

-Quando ora ti ho rivisto...pensavo che non credessi più in me- continuò lo spirito invernale.

Il castano si avvicinò di nuovo a lui velocemente e lo guardò dritto negli occhi. Jack lo guardava a sua volta, pensando che se ne sarebbe andato o lo avrebbe baciato di nuovo.

Ma il ragazzo appoggiò la fronte contro la sua, appoggiò la mano destra sulla guancia ghiacciata dell'albino. Chiuse gli occhi e poi si riaprirono.

-Smetti di credere alla luna quando sorge il sole?- chiese Jamie.

Frost sorrise, ricordandosi quando sei anni fa lui aveva ripetuto quelle parole a un Jamie di 10 anni che non voleva che se ne andasse.

-No.- disse il guardiano.

-E smetti di credere al sole quando le nuvole lo coprono?- disse il castano con un sorriso sulle labbra.

-No- disse ridendo lo spirito invernale.

-E allora fidati di me: io crederò per sempre in te-

A quelle parole lo spirito si rilassò e si lasciò travolgere dal bacio che seguì.

 


Angolo autrice

Ciao...*si va a nascondere* non piacchiatemi.
Sinceramente non vado fiera di questa one shot, penso che ci siano un po' di cose che non quadrino, come Jamie che da arrabbiato diventa improvvisamente buono, boh, possiamo dire che sono le parole di Jack di cambiarlo?
Se stato leggendo questo piccolo angoletto vi ringrazio, significa che avete letto questa one shot, grazie grazie grazie.
Mi farebbe piacere se riempiste quel quadratino vuoto lì sotto per dirmi cosa ne pensate e, soprattutto, se ci sono degli errori/orrori.
Alla prossima fanfiction!
  
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