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Autore: soholdontome    20/12/2013    5 recensioni
Connor. Il ragazzo di cui ero cotta da qualche mese. Ci conoscevamo ormai da più di tre anni, come il resto del gruppo, ma negli ultimi mesi ci eravamo avvicinati molto e mi aveva mandata completamente fuori di testa con quei suoi occhi azzurri e la sua bellissima voce. Se solo, oltre ad essere così carino, non fosse stato la persona più dolce del mondo! Era gentile, tenero, disponibile, ma anche divertente e buffo, mi capiva, mi faceva stare bene, e più di tutto condividevamo hobbies e passioni. Come potevo non innamorarmi di lui?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Allora Leigh, hai già perso due volte, se sbagli anche questa risposta hai perso il gioco e chiudiamo qui» disse Brad.
«Okay, spara» dissi io.
«Elenca i cinquanta stati degli Stati Uniti d'America in ordine alfabeto» lesse Tristan sull'ultimo cartoncino del gioco.
«Mi prendi in giro? Non li ricordo in ordine!» esclamai sorpresa.
«Non arrenderti così, almeno prova» fece Sierra.
«E va bene. Allora... Alabama, Alaska, Arizona, California... Delaware...» cominciai.
«No, hai saltato Arkansas, Colorado e Connecticut, hai perso!» urlò Becca.
«Oh ragazzi, non fatemi bere di nuovo, vi prego!» implorai inutilmente.
«Mi spiace ma queste sono le regole del gioco, bevi!» mi disse Connor porgendomi un ultimo bicchierino. Buttai giù velocemente come avevo fatto prima, esattamente come tutti loro avevano fatto almeno una volta come punizione per una risposta sbagliata al gioco.
"Forse questo po' d'alcol mi darà alla testa e riuscirò finalmente a confessarti i miei sentimenti, eh Con?" pensai guardandolo allontanarsi per andarsi a sedere sul divano con gli altri, finalmente era arrivato il momento del film.
Mentre loro sceglievano se vederne uno natalizio o meno, scesi le scale lentamente e m'infilai il cappotto e gli scarponi senza farmi sentire, sempre silenziosamente uscii di casa e andai poco più avanti, mi guardai intorno per controllare che nessuno dei miei amici mi avesse seguito, passai tre alberi e mi sedetti sul muretto di rocce che c'era lì, togliendo la neve sopra con le mani. Doveva essere un posto per i falò o qualcosa del genere, il muretto semi-circolare faceva spazio ad altre pietre al centro, sulle quali posai la lampada ad olio che mi ero portata dietro.
Pensai ad ognuno di loro: Tristan, Becca, James, Brad, Sierra e Connor.
Eravamo in vacanza insieme in montagna, tre settimane in un resort sulla neve tutti insieme da trascorrere all'insegna del divertimento. Ricordo che quando avevamo deciso Connor era un po' indeciso, io avevo cercato di convincerlo e dopo qualche giorno aveva ceduto, facendomi promettere che se fosse venuto con noi avremmo cantano tutti insieme e io gli avrei concesso qualche canzone delle nostre bands preferite, eppure era passata già la prima settimana e ancora non aveva tirato fuori la chitarra.
Connor. Il ragazzo di cui ero cotta da qualche mese.
Ci conoscevamo ormai da più di tre anni, come il resto del gruppo, ma negli ultimi mesi ci eravamo avvicinati molto e mi aveva mandata completamente fuori di testa con quei suoi occhi azzurri e la sua bellissima voce. Se solo, oltre ad essere così carino, non fosse stato la persona più dolce del mondo! Era gentile, tenero, disponibile, ma anche divertente e buffo, mi capiva, mi faceva stare bene, e più di tutto condividevamo hobbies e passioni.
Come potevo non innamorarmi di lui?
Mi guardai le mani, tolsi la neve ancora tra le dita e le strofinai forte per riscaldarle.
«Infila questi» mi disse Connor porgendomi i suoi guanti e sedendosi affianco a me.
«Quando sei arrivato?»
«Adesso»
«Come sapevi che ero qui?»
«Sei uscita di nascosto, dove potevi andare se non qui?»
«Mi piace questo posto, è la prima cosa che ho notato quando siamo arrivati»
«Anch'io e piace tanto anche a me»
«Non vuoi vedere il film con gli altri?»
«Stanno vedendo Il Grinch, lo conosco a memoria»
«Capisco»
«Come va la testa?»
«Bene, pensavo peggio»
«Meglio così»
«Tu?»
«Tutt'okay, erano solo due bicchierini e ci sono abituato, perdo sempre anch'io»
«Un'altra cosa in comune»
«Già. Guarda cos'ho qui»
Guardai dietro di lui e vidi che aveva finalmente portato fuori la chitarra.
«Cantiamo?» chiesi contenta.
«Gli All Time Low, ti va?»
«Uh-uh, va avanti tu, poi ti seguo»
Iniziò a cantare A Daydream Away e solo alla fine mi fece notare che non avevo accennato nemmeno una parola.
«Mi piace sentirtela cantare» mi scusai.
«E a me piace sentire te cantare, come dobbiamo fare?»
Rimasi per qualche minuto in silenzio a fissare le stelle, poteva piacergli quanto voleva, sentirmi cantare, ma mai quanto piaceva a me ascoltare lui. La sua voce mi dava sollievo, mi rallegrava, mi riempiva il cuore di gioia e lo stomaco di farfalle.
"Oh, Connor, non immagini neanche quante cose vorrei dirti" pensai.
«Facciamo Weightless» dissi poi interrompendo i miei pensieri.
«Perchè proprio questa?»
«È una delle mie preferite»
"Maybe it's not my weekend but it's gonna be my year"
Mentre continuavo a cantare da sola il resto della canzone, lui disse: «In effetti si sta avvicinando l'anno nuovo, manca solo qualche giorno»
Continuai a cantare senza capire cosa volesse dire.
«Sai, in verità è anche una delle mie preferite» fece lui, sorridendo.
Mi fermai di scatto e lui con me.
«Tutto questo sta diventando assurdo» risposi.
«Questo cosa? Che intedi?»
«Tutte queste coincidenze, sembra quasi che io non sia in grado di scegliere qualcosa senza che la scelga anche tu. E sta iniziando a darmi sui nervi. Dio, dov'è la mia indipendenza?»
«Capisco perchè sei così esasperata, prima era piacevole e anche divertente ma adesso irrita un po' anche me. A volte pensiamo proprio le stesse cose, è pazzesco. Fin'ora siamo sempre stati sulla stessa lunghezza d'onda per tutto»
«Già, ma finalmente ho trovato qualcosa da dirti senza che tu mi dica "anch'io", sai? Vuoi sapere cos'è?» sbottai arrabbiata.
«Sì ma, Leigh, calmati...»
«No! Perché se c'è una cosa che dovevamo pensare e provare entrambi, è questa, e invece no, stavolta ci sono solo io. Solo io provo dei sentimenti per te, solo io mi sono innamorata e non ce la faccio più a tenerlo dentro, io sono sull'orlo di un pianto - magari isterico - perché adesso tu ti alzerai e andrai via scioccato e...»
Non mi lasciò finire la frase e mi baciò, tenendomi il viso con le mani, e le sue dita fredde a contatto con la mia pelle mi calmarono. O forse era l'effetto delle sue labbra, finalmente sulle mie.
«Sei sicura che sia tutto apposto? Secondo me non reggi nemmeno una goccia d'alcol» scherzò.
«Non lo so, ma evidentemente anche tu non sei abituato come dicevi di essere»
«O semplicemente parli troppo»
«Ehi...»
«Sto scherzando! Comunque, gli ultimi mesi sono stati folli»
«Che vuoi dire?»
«Per noi. Siamo andati talmente d'accordo che adesso quasi non ci sopportiamo più, non vedi? Ma penso che il punto sia che siamo nel posto sbagliato, sai, nella 'fascia di relazioni' sbagliata. Si dice così?»
«haha, non credo proprio ma forse ho capito lo stesso»
«La friendzone non fa per noi, Lee-Lee»
«Erano secoli che non mi chiamavi così»
«Perché sembrava una cosa da coppietta e noi non lo eravamo»
«E cos'è che è cambiato adesso?»
«Non odiarmi per quello che sto per dirti ma ti sei sbagliata. Non sei la sola a provare quelle cose, nemmeno stavolta è una scelta solo tua»
«Sei serio?»
«Mai stato tanto serio»
«Oh mio dio, finalmente, grazie»
Scoppiò a ridere e mi mi se un braccio attorno alle spalle.
«Come ti ho detto prima si sta avvicinando l'anno nuovo, e si dice anno anno nuovo, vita nuova, giusto?»
«Sì»
«Che ne dici di iniziare l'anno nuovo in modo diverso? Magari, che so, uscendo con me? Potresti, per esempio, entrare su Facebook, dopo mesi che non usi quel coso, e scrivere di avere una relazione con Connor Ball, eh?»
«Non è un social network a definire le relazioni, Con»
«Lo so, è che non so come chiederti di essere la mia ragazza, Leigh. Voglio che frequenti solo me, me e nessun altro»
«Va bene così»
Mi alzai in piedi, gli lasciai un minuscolo bacio sulla punta del naso, infreddolito, e sorrisi.
«Un ultimo pezzo prima di rientrare?» proposi.
Mi sorrise a sua volta e riprese la chitarra, iniziando ad intonare un'altra canzone.
"Lazy lover find a place for me again, you felt it once before, I know you did. I could see it..." *
Cantando e ridendo alle sue facce buffe, il cielo si fece ancora più scuro, si stava facendo veramente tardi.
«Torniamo in casa?» disse in fine.
Annuii e lui mi prese per mano, farfugliando qualcosa che non riuscii a comprendere.
«Hai detto qualcosa?» chiesi.
«Sono felice, non penso di essere stato tanto felice prima»
«Non immagini io»
«Ho passato quasi un anno a cercare o aspettare qualcosa che mi rendesse felice, non riuscivo a vedere che questo qualcosa è sempre stato qui. Quello che provo in questo momento, be', credo che questo potrebbe essere ciò che stavo aspettando. Sei tu che mi rendi felice, ecco»
Gli strinsi forte la mano, incapace di parlare, e arrivammo sull'uscio di casa. Si fermò un attimo a guardarsi intorno e poi guardando in alto disse: «Ohoh, abbiamo il vischio. Sai cosa significa, vero?»
Risi e mi abbandonai alle sue braccia, lasciando che mi baciasse con tutta la dolcezza del mondo. Forse, essendo passato tutto quel tempo, i nostri amici si stavano domandando dove fossimo andati a finire ed ero quasi certa di aver sentito Becca chiamare il mio nome, ma non m'importava.
Tutto ciò che volevo, ciò di cui avevo bisogno, era lì con me: Connor.

* Backseat Serenade, All Time Low.
  
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