Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Zia Palla    21/12/2013    4 recensioni
1. Se pensa a ciò che ha perso, ricorda il sorriso di Theon.
2. Sansa non aveva bisogno di sapere come usare un arco.
3. Le Isole di Ferro non sono casa sua.
4. Grande Inverno non esiste più.
5. Le mani di una bambina e le urla di uno sciocco.
[Theon Greyjoy/Sansa Stark - WhatIf]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Sansa Stark, Shae, Theon Greyjoy
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Le tre volte in cui Sansa Stark avrebbe voluto
fuggire via con Theon Greyjoy.
La volta in cui lui lo chiese a lei e
quella in cui accadde davvero.


 
 
1. Se pensa a ciò che ha perso, ricorda il sorriso di Theon.

Quel ricordo brucia. Theon sorrideva spesso, troppo spesso, e nei momenti meno opportuni. Se fosse accanto a lei, in quest’istante, sorriderebbe?
Quel ricordo brucia, perché le riporta alla mente i suoi sogni di bambina, quando Theon Greyjoy era l’unico ragazzo affascinante e di lignaggio non imparentato con lei, e Sansa immaginava si scappare nella Foresta del Lupo con lui, vivere mirabolanti avventure e essere i protagonisti di una nuova ballata, ma la vita non è una bella canzone d’amore.
Nella vita i principi uccidono i padri dei loro amori e quelli che dovrebbero essere valorosi cavalieri picchiano le fanciulle che dovrebbero proteggere.
Comunque, ora come ora, è stupido immaginare come le cose avrebbero potuto essere, eppure Sansa non può fare a meno di pensare che, se lei e Theon se ne fossero andati, adesso lei non starebbe guardando la testa di suo padre su una picca e lui non starebbe rischiando la vita accanto a Robb contro i Lannister.
Brucia tutto, adesso.
Theon non era né un principe, né un valoroso cavaliere, non avrebbe mai potuto essere il protagonista di una ballata.
 

2. Sansa non aveva bisogno di sapere come usare un arco.

Tanto tempo fa, in una vita che a stento ricorda, Sansa aveva amato guardare i ragazzi durante gli allenamenti.
Passava la maggior parte del suo tempo con Jeyne, ad ammirare l’infallibile mira di Theon e a ridacchiare difronte ai finti combattimenti di Robb e Jon.
Una volta lei e Theon si erano trovati da soli, davanti ad uno di tanti bersagli del tiro con l’arco, e lui le aveva chiesto se le andava di provare. Dopo aver controllato che la lady sua madre fosse lontana, Sansa aveva preso in mano l’arco, con Theon che le girava a torno e le toccava le braccia per indicarle in che posizione metterle.
Dopo un paio di tentativi, Sansa aveva capito di essere pessima e Theon se la rideva di gusto.
– Non ho bisogno di imparare. Io ho te. –
Non sapeva con quale coraggio fosse riuscita a dirlo, ma il sorriso che Theon le aveva rivolto l’aveva tranquillizzata.
– Sì, tu hai me. –
La freccia scagliata da lui aveva colpito il bersaglio nel centro.
Sansa pensa a Theon spesso da quando la sua favola si è trasformata in un incubo.
Se ce ne fossimo andati prima dell’arrivo di re Robert, ora sarei felice. Pensa che, se Theon fosse qui con lei, Joffrey non avrebbe nemmeno fatto in tempo a prendere quella sua brutta balestra, che sarebbe stramazzato a terra.
Con una freccia che gli spunta dal petto.

 
3. Le Isole di Ferro non sono casa sua.

Quando Sansa lo viene a sapere, rimane esterrefatta. Non può crederci. Il Theon che ha conosciuto non l’avrebbe mai fatto.
Le hanno detto che Robb lo ha mandato a cercare l’appoggiò di Lord Greyjoy per la causa del Nord, ma appena arrivato lo ha tradito ed è rimasto a guardare mentre il padre prendeva il posto di Renly Baratheon quale quinto re della guerra.
– È tornato a casa e ha deciso di stare con la sua famiglia. – le dice Shae, spiegando le motivazioni del “traditore”.
Casa sua era Grande Inverno, le risate con Robb e Jon, le battute di caccia con il lord mio padre, ser Rodrik, Jory e il resto della guarnigione. Casa sua erano le storie della vecchia Nan, Bran che voleva tirare con l’arco come lui, Rickon che si aggrappava alla sua gamba, le occhiate gelide della lady mia madre e gli insulti di Arya.Casa sua erano le nevicate estive e la Foresta del Lupo. Casa sua erano tutte queste cose, nel bene e nel male.
Casa sua ero io. La sua famiglia ero io. Io e i nostri sguardi nascosti. Io e le promesse infrante, prima ancora di essere fatte. Io e quel sogno che abbiamo osato dire ad alta voce solo una volta.
Avrebbe dovuto portarlo via, lontano dal passato e dal futuro. Lontano dagli Stark e ancor più lontano dai Greyjoy.
Sarebbe stato felice.

 
4. Grande Inverno non esiste più.

Sansa corre, arrancando nel buio. Il dolore che sente alle gambe è nulla in confronto a quello che sente nel petto.
Cade in ginocchio e scoppia a piangere, ciò che resta dell’albero del cuore della Fortezza Rossa che la guarda silenzioso.
Piange, pensando che non c’è più una casa a cui tornare.
Piange, ricordando quando se n’è andata.
– Andiamocene. Scappiamo via. Non lo devi sposare per forza. – le aveva detto Theon, poche ore prima della partenza. Sansa aveva cominciato a scuotere la testa e lui l’aveva baciata.
Era stato veloce, strano e la lasciava con un nodo allo stomaco che ancora oggi non sa spiegare.
Avrebbe potuto dire tante cose. “È il mio dovere.” “Lo voglio sposare.” “Lo amo.” “Voglio essere Regina.” “Non ho mai amato te e mai potrei.” Tutte cose vere, più o meno.
– Non posso. – aveva detto invece, ed era vero anche questo.
 – Va bene. – aveva risposto lui, andandosene come era venuto.
Quanto a lungo ha rimpianto quella scelta?
Le cose sarebbero andate diversamente. Io sarei stata felice e lui anche. Ci sarebbe stato un posto a cui tornare. Grande Inverno esisterebbe ancora. Bran e Rickon sarebbero a sicuro, nei propri letti. E io non sarei costretta ad odiarlo.
Giunge le mani e comincia a pregare. Per cosa non lo sa.

 
5.Le mani di una bambina e le urla di uno sciocco.

Una volta era stato svegliato da un lieve bussare alla porta. La mano che aveva bussato apparteneva a un bambina.
– Portami via. – gli aveva detto e lui l’aveva fatto.
Avevano passato la giornata nella foresta, a raccontarsi i loro sogni per il futuro.
 – Pensi che ci sposeremo? – aveva chiesto lui, nonostante la bambina fosse più piccola di diversi anni.
– Certo, non c’è nessun’altro che potrei sposare. –
La bambina gli aveva sorriso.
Aveva i capelli rossi e gli occhi blu.
Alla fine la bambina era cresciuta ed era stata promessa ad un principe.
Sansa. Si chiamava Sansa.
Anche lui era cresciuto e aveva giocato a fare l’uomo forte. Aveva giocato a fare il principe.
Da quando ha compiuto otto anni lei non giocava più. E non mi sorrideva più.
Una volta era stato svegliato da un lieve bussare alla porta e prima di addormentarsi spera che possa essere ancora così.
Ma non può essere.
Adesso sono delle urla strazianti a svegliarlo nel buio della notte.
Le sue.

 
 

Zia Palla by the night

Ok, non ci posso credere. Ho davvero scritto (ma, soprattutto, pubblicato) una Theon/Sansa. È tanto assurdo, quanto meraviglioso.
La prima volta che ho pensato a questa ship è stata quando, in A Clash Of Kings, arrivato a Grande Inverno, Theon pensa che se Sansa fosse stata lì l’avrebbe sposata e le cose sarebbero state più semplici. Ho pensato che sarebbe stato bello vedere una cosa del genere, ma dopo poco non ci ho più prestato attenzioe (tutta colpa di ciò che accade a entrambi nei capitoli successivi) e la cosa è morta lì.
Poi ho visitato la sezione di Efp sulla serie e ho trovato due fanfic che la trattavano (per chi ci volesse fare una capatina sono “Red Velvet” di Keiko e “Non sperar, Greyjoy” di Midori). La consapevolezza di non essere stata l’unica a pensarci mi ha fatto esaltare e sono diventati la mia OTP. Li shippo così ardentemente che spero diventino Canon alla fine, pur sapendo che non accadrà mai. Se accadesse, però, sarebbe bello: immaginate quanti ci resterebbero di merda?
Tornando alla fanfic, devo dire che è molto WhatIf, infatti molte cose sono nate dalla mia testolina malata. Ho cercato di renderla il più possibile vicina alla serie tv e credo di esserci riuscita molto bene.
Quello di cui non sono sicura è l’IC. Mantenerlo con i personaggi di Martin è difficilissimo e credo che sia per questo che lo zione non tollera le fanfic. Vedere i propri personaggi ammazzati dalla piaga dell’OOC è terrificante, eh. Ma questa è una fanfic sulla serie tv Game of Thrones/Il Trono di Spade, quindi pace e amore. *sparge petali di rose*
Comunque, quel che volevo dire l’ho detto. Spero vi piaccia e vi chiedo di non massacrarmi. Ditemelo se c’è qualcosa che non quadra o che non vi piace, ma con gentilezza: sono pronta ad imparare e migliorare, ma anche molto sensibile.
Detto questo, vi lascio in pace. Dei, le note sono più lunghe della storia. D_:
Alla prossima! Baci,
Zia Palla 
   
 
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