Guardando all’esterno notai qualche foglia svollazzare verso il parco e dietro ad esse mi persi... chissà quanto poteva essere bello stare fuori a correre e giocare.
- Sid... ehi ci sei?-
- Chay! Ma sei davvero tu?-
- E’ da un po’ che non ci si vede eh Sidia?-
- Che ci fai qui?-
- Io frequento questo corso lo sai benissimo.-
- Non ti ho mai visto, se non per pocho minuti la prima lezione.-
- Sono stato male.-
- Non ci credo.-
- Tieni...-
- Che cos’è?-
- Sono stato male te l’ho detto: morbillo. È il certificato-
- Caronte?-
- Come?-
- Ti chiami Caronte Matsuno quindi?-
- E tu? Tu come ti chiami?-
- Io mi chiamo Sidia no?-
- No!-
- Posso sapere perché Chay?-
- Come?-
- Se ti chiami Caronte, perché ti fai chiamare Chay?-
- Mi piace come diminutivo, è molto carino?-
- Si, mi sembra grazioso, ma perché non Kay?-
- Ricordo che anni fa utilizzai quel nome, ma poi tutti mi confondoveno con una mi amica: Kary, beh allora ho provato Chay e beh... mi piace.-
- Oh capisco.-
Lo guardai sorridendo, ma sembrava troppo attento da alcuni partcolari del cielo.
- E tu perché Sidia? Non è il tuo vero nome no?-
- Come?-
- Mi sembra un nome troppo poco giapponese, quasi sull’inglese sai? Sidy... –
- In realtà non ti stai sbagliando.- e presi un lungo respiro, - non ho molti ricordi dei miei veri genitori; a volte sembra quasi come se non li avessi mai avuti, semplicemente mi sveglio e sono io: Sidia Meiou... ma non ti voglio annoiare.-
- No ti prego va avanti.-
- Non conosco davvero i miei genitori, sono cresciuta in un orfanotrofio, ma all’età di sedici anni trovai alcuni documenti che mi riguardavano e allora fuggii e tornai a quella che doveva essere casa mia, ma lì non trovai nessuno, suonai ma nessuno rispose... tornai per i giorni successivi, ma sembrava una casa abbandonata, entrai e infatti non c’era niente e nessun se non qualche foto mie con un uomo sui cinquanta anni. Ero io ne sono sicuro, ma non so se quello fosse mio padre se devo essere sincero. Cercando meglio trovai alcuni documenti in cui si diceva che una certa Setsuna Meiou andava in affidamento presso un luogo per orfani, in quanto mia madre era morta dandomi alla nascita e mio padre era fuggito con un’altra donna. Da allora porto il congnome Meiou e il nome Sidia, nome che avevo nell’istituto.-
- Wow...-
- Scusami, non so nemmeno perché mi sto sfogando con te...-
- Tranquilla, va bene.-
- Forse dovrei andare sai? Ho trovato un lavoro e non vorrei far tardi.-
- Carino qul ciondolo, molto carino.-
- Ti ringrazio, è un regalo.-
- Quindi devi andare?-
- Si Caronte.- e inizia a ridere
- Ecco lo sapevo che mi avresti preso in giro; ti prego continua a chiamarmi Chay.-
- O Kari?-
- No Chay!-
- Oppure Charon?-
“Charon? Esattamente come il satellite di Plutone... possibile?”
- Io Sidia allora vado ...-