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Autore: Aki_Saiko    22/12/2013    2 recensioni
Inverno:
-Dicembre: "Erano entrambi senza giacca, ma mentre il moro tremava dal freddo, il rosso era tranquillo, e anzi, sembrava quasi felice della bassa temperatura." (PreciousMetalShipping)
*
-Gennaio: "[...] in seguito aveva compreso quanto in realtà il giovane bramasse un riscatto per se stesso ed una rivincita contro il Team Plasma. E in quel momento si era sentita un po’ meno ingenua, meno sola." (SequelShipping)
*
-Febbraio: "Nonostante tutto, era fermamente convinta che ne valesse la pena." (Pokéshipping onesided + Gold) (Acceni PreciousMetalShipping)
[Parte della serie "A Story to pass Time"]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Gold, Hue, Mei, Misty, Silver
Note: OOC, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Story to pass Time'
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Personaggi: Gold, Silver, Crystal
Contesto: sinceramente, non ne ho idea. Credo però che sia più vicino alla storia del manga... mi piaceva l'idea di ambientare questa storia un po' di anni dopo la serie canonica.
Soundtrack: Coldplay- Christmas Lights
Note: sapevo di voler iniziare questa raccolta con una Precious, e la cara vecchia wikia mi ha fornito il dato fondamentale che ha dato origine a questa shot (che non dovrebbe essere molto lunga, visto che in teoria doveva essere una flash... okay ;; ). In verità l'ho pronta già da un po', ma mi sono ripromessa di pubblicarla una volta finita la scuola, quando avessi avuto il tempo di iniziare la stesura dei capitoli successivi. Il progetto in teoria sarebbe questo: inserire questa raccolta in una serie, per un totale di quattro raccolte da tre capitoli l'una; e visto che la matematica non è un'opinione(?) 3x4=12= una shot per ogni mese dell'anno, ordinate per mese e stagione. Sì, le ore di scienze servono a questo, mica a studiare le biomolecole.
Spero vi piaccia e che vi divertiate(?) in qualche modo a seguirla, se tutto va bene e la mia ispirazione collabora a novembre dell'anno prossimo ci scambieremo pacche sulle spalle per la conclusione del progetto :')
AH, e ovviamente, BUON NATALE *3*


 

When you're still waiting for the snow to fall, it doesn't really feel like Christmas at all
 

Gold era seriamente perplesso sull’iniziale diffidenza di Silver verso la sua generosa iniziativa: il risultato era davvero eccezionale, mai vista tanta allegria e accoglienza in casa dell’amico. Certo, ci era voluto parecchio a convincerlo (l’intero pomeriggio, ad esser precisi) affinché addobbasse la casa per Natale, e almeno il doppio del tempo l’avevano trascorso a battibeccare su cosa fosse pacchiano e cosa no; ma alla fine il risultato era stato degno di nota. Adesso, però, avrebbe dovuto andarlo a recuperare chissà dove: dopo aver accidentalmente rovesciato per terra quel che restava del contenuto dello scatolone, il rosso l’aveva costretto a rimettere a posto tutto e se n’era approfittato per svignarsela. Controllate tutte le altre stanze della casa, il moro giunse alla conclusione che l’unico posto rimasto dove cercare fosse... il tetto.
“Seriamente, Silver? Deve anche arrivare Crystal, perché proprio il tetto?”
Rassegnatosi, giunto in camera, aprì la finestra cercando di fare il meno rumore possibile, e con l’aiuto di Ataro si issò sopra le tegole ricoperte da un sottile strato di neve, sul quale si potevano distinguere delle orme in linea retta. Fece tornare l’Aipom nella Sfera, e aiutandosi con le mani raggiunse la figura di spalle.
«Ehi Silver. Si gela qui fuori, ci saranno almeno un paio di gradi sotto lo zero» esordì Gold, stringendo i pugni nelle tasche della felpa. Erano entrambi senza giacca, ma mentre il moro tremava dal freddo, il rosso era tranquillo, e anzi, sembrava quasi felice della bassa temperatura.
Nessuna risposta.
«Silver, mi hai sentito?»
Niente, ancora silenzio.
«Silver, sembra che debba venire a nevicare da un momento all’altro, domani è la vigilia di Natale, mi spieghi come vuoi festeggiare se ti viene la febbr- » ma l’altro lo interruppe prima che riuscisse a terminare la frase.
«Infatti è proprio quello che sto aspettando»
«La febbre?»
«La neve» sottolineò il rosso, alzando gli occhi al cielo.
Gold lo squadrò perplesso: che diamine, per una, rarissima volta in cui lui si comportava in maniera matura e responsabile –spirito natalizio?-  Silver si metteva a dire cose senza senso. Assurdo.
Decise quindi che a quel punto starsene lì fuori non gli costava nulla; o più correttamente, decise di ignorare deliberatamente una certa vocina interiore, la quale continuava a metterlo in guardia su quello che gli sarebbe successo da lì a qualche ora se non si fosse infilato un cappotto. Si sedette di fianco all’amico, aspettando qualche attimo prima di parlare. Poi: «E perché stai aspettando la neve?»
«Non è qualcosa che ti riguardi»
«Visto che a quanto pare dovrò starmene qua con te finché non l’otterrai, direi proprio di sì»
«Nessuno ti obbliga a rimanere»
«E chi ha bisogno di un obbligo» ribatté Gold, sorridendo.
Entrambi tacquero per un bel po’.
Gold si perse nella contemplazione del panorama: Borgo Fogliavona era illuminata a festa, come sempre accadeva nel periodo natalizio; e quell’anno aveva pure nevicato un po’. Giusto qualche centimetro in verità, ma era da parecchio tempo che non capitava.
Aguzzando la vista, il moro riusciva a scorgere la luce del laboratorio del Professor Elm, che nemmeno in quei giorni –nonostante gli anni- cessava la sua attività di ricerca, spesso e volentieri aiutato da Crystal, quando questa non dava una mano ai nonni alla Pensione.
  «E comunque» esordì Silver, d’improvviso «è una cosa che non ho mai visto, la neve che cade. In tutti i miei viaggi –e non sono stati pochi- ho sempre camminato su neve già posatasi al suolo; e anche stamattina quando hai avuto la grazia di svegliarmi era tutto già imbiancato. Ma osservare i fiocchi scendere dal cielo, quello mai»
E Gold in quel momento pensò che mai e poi mai, se non a Natale, avrebbe potuto udire delle parole così infantili, così innocenti lasciare le labbra di Silver. Effettivamente, a pensarci, non era strano che l’amico trovasse quel fenomeno così affascinante: erano in fondo simili: sebbene fragili all’apparenza, si potevano rivelare forti, pericolosi, in grado di dar del filo da torcere a chiunque.
  In sincrono, l’orologio elettronico dei loro Pokédex emise un attutito bip bip che segnava la mezzanotte del 23 di dicembre, e l’inizio del giorno successivo.
Il corvino sospirò, pensando che, dannazione, tutto aveva previsto tranne che il tetto di una casa, aspettando una neve che chissà quando sarebbe arrivata.
Frugò nella tasca della felpa per assicurarsi che ci fosse ancora: avvertì lo spigolo della bustina rettangolare pungergli il dito, quindi la afferrò per un angolo e a malincuore estrasse la mano, avvertì nettamente il freddo pungente sulla pelle.
Non sapeva esattamente come introdurre il discorso, aveva fatto parecchi regali in vita sua; ma ad anni di distanza dal loro primo incontro ancora non sapeva che cosa bisognasse esattamente dire in una situazione del genere, trattandosi di Silver.
«Tieni» gli uscì fuori d’istinto, prima che potesse elaborare qualsiasi frase con un minimo di decoro in più. Non era proprio tipo da grandi discorsi.
«Cos’è?»
«Tu aprilo»
Sorpreso, più che diffidente, il rosso prese dalla mano tremante dell’amico la piccola busta da lettere, tolse il fiocco che ne chiudeva i due lembi e l’aprì: non c’era nessun cartoncino con una qualche assurda poesia al suo interno, bensì un abbonamento per il Supertreno.
Rivolse a Gold uno sguardo interrogativo.
«Ecco, ho pensato che in tanti anni –almeno che io sappia- non sei mai salito sul Supertreno, e insomma, se mai volessi farti un giro a Kanto sarebbe di gran lunga più comodo così che aspettare la MN Acqua, ti pare?»
«Ma... veramente pensavo che l’albero che hai insistito per montare in soggiorno servisse per metterci sotto i regali»
«Oh, insomma...!» esplose Gold, indeciso se mettersi a ridere o prenderlo a male parole «Pensavi che me lo fossi dimenticato? Non potrei mai farlo» e in un impeto, con una foga che ormai non riusciva più a trattenere lo abbracciò stretto, rassicurandosi nel contatto con il corpo del ragazzo.
«Buon compleanno, Silver» 
L’altro, incredulo, fissò per qualche secondo l’orizzonte, non sapendo cosa rispondere.
Lentamente, rilassò i muscoli e si abbandonò fra le sue braccia, appoggiando la testa sulla sua spalla. Sorrise, esasperato e divertito.
«Come facevi a saperlo?»
«Me lo disse Blue non ricordo nemmeno io quanto tempo fa, però mi è rimasto impresso... anche se per un motivo o per l’altro non c’è mai stata occasione di farti un vero regalo»
Silver pensò che in verità anche il semplice fatto che il ragazzo si ricordasse che giorno fosse quello bastava e avanzava, ma non disse nulla e si limitò a stringere forte Gold a sua volta, sinceramente grato.
  Una voce giunse dallo spiazzo lì in basso a richiamarli al presente.
«Ma siete totalmente fuori di testa voi due?! È il 24 di dicembre e sta nevicando, mi spiegate che accidenti ci fate sul tetto?!»
«Toh guarda, è arrivata Crystal» sogghignò Gold, staccandosi da Silver.
«Hai altre sorprese in serbo per me stasera?» chiese questi con leggero disappunto.
Il moro sfoderò un sorriso smagliante e si rivolse alla ragazza, che nel frattempo si era avvicinata alla porta dell’abitazione:
«Certo mamma, scendiamo subito, promesso»
«Se domani vi sveglierete con una febbre che nemmeno un Rapidash, ve lo scordate che vi porti il tronchetto di Natale a letto!» urlò di rimando Crystal, trattenendo a fatica una risata mentre con il piede dava una piccola spinta al portone ed entrava in casa del rosso.
Allegro, Gold spazzò via alcuni fiocchi di neve che si erano posati sui lisci capelli di Silver, quindi iniziò ad avviarsi verso la finestra dalla quale era uscito.
«Gold? »
«Sì? »
«Grazie»
Il corvino sorrise, si avvicinò di nuovo e, sfiorandogli una guancia arrossata, posò un bacio delicato sulle labbra di Silver.
 
 
  
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