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Autore: Wolfie    22/12/2013    2 recensioni
“Non sono un eroe” disse a suo padre prima di indossare una felpa, uscire di casa e saltare sulla sua adorata jeep e partire per una destinazione sconosciuta.
Stiles ha raggiunto il limite di sopportazione e non sa come fare a non impazzire.
è la mia prima efp in assoluto ed è una Sterek.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non sono un eroe” disse a suo padre prima di indossare una felpa, uscire di casa e saltare sulla sua adorata jeep e partire per una destinazione sconosciuta.
‘non sono un eroe. Cazzo, sono appena stato picchiato da un vecchio.’ Stava pensando mentre inchiodava dato che davanti a lui si era materializzata la biondo-fragola di cui era tanto era innamorato ma che ultimamente non gli faceva battere poi così forte il cuore.
Senza pensare a cosa potesse fare si ritrovò Lydia seduta al posto del passeggero, un’espressione stravolta.
“Non so dov’è Jackson.”
E anche se non amava più la ragazza, quelle parole gli fecero male lo stesso, non si era nemmeno accorta che era stato picchiato e che stesse soffrendo.
Senza dire una parola fece ripartire l’auto e si diresse verso il luogo dove avrebbe potuto trovare il suo ragazzo e il resto del branco.
Tutto era finito.
Jackson ora era un licantropo, la lucertola era stata sconfitta.
Lydia baciò il nuovo Beta.
Così come era arrivato Stiles rimontò sulla sua jeep e se ne tornò a casa, senza dire una parola. Nessuno si era accorto di lui.
Si buttò sul letto distrutto, sia psicologicamente sia fisicamente.
I lividi gli facevano un male cane, mai tanto quanto gli faceva male il fatto che era in camera suo. Da solo.
Voleva piangere. Sentiva gli occhi gonfiarsi, ma non avevo il giusto sfogo.
Chiuse gli occhi dicendosi che se non piangeva era meglio, nessuno lo avrebbe preso in giro.
“Perché te ne sei andato senza dire niente?”
Riconosce quella voce e anche se non vuole ammetterlo, sa che la riconoscerebbe ovunque, così come riesce anche a riconoscere il suo odore, che sa di polvere, di solitudine e di bosco.
Riconosce quella voce e non accenna a spostarsi dalla sua attuale posizione.
“Non avevo nulla da dire” sospira. Ed è la verità. Cosa avrebbe potuto dire?
Derek si avvicina e si siede al suo fianco e sente l’odore della sofferenza e in una scatto quasi felino accende la luce e si gira verso Stiles che non si è mosso di un millimetro.
‘non ha senso spostarsi’ pensa.
“Chi è stato?” chiede il lupo con la voce soffocata dalla rabbia.
Solo allora il ragazzo si siede e lo guarda negli occhi e vi legge sofferenza, la stessa che prova lui e ora trova lo sfogo giusto per le sue lacrime che iniziano a uscire silenziose dai suoi occhi.
Allunga una mano vero il volto dell’Alpha e la appoggia su una guancia, senza dire nulla, semplicemente godendosi quel contatto, dicendosi che forse non è così solo.
Derek non si sposta  e nemmeno lui sa esattamente perchè si fa toccare da quel ragazzino.
“Non sta bene che un lupo grande e grosso come te soffra così tanto.” Sussurra, per aura di rovinare quel momento unico.
“Stiles..” incapace di dire altro.
“No, io sto bene. Sono solo stato picchiato da un vecchio, ma questa non è che la goccia Derek. – fa un respiro muovendo il pollice sulla guancia del licantropo – Come fai?” chiede poi.
“A fare che?” rispose abbandonandosi a quel tocco così dolce.
“A essere qui Derek. Perchè io non ce la faccio più. Sono stanco di combattere. Sono stanco di farmi il culo e non ricevere nemmeno un grazie in risposta. Sono stanco di sorridere quando vorrei solo piangere. Sono stanco di fingere che vada tutto bene quando il mondo sta crollando. Guardami. Sono solo. Non ho nessuno. Lydia sta con Jackson, gli altri del branco mi considerano un burlone. Scott è impegnato con Allison e non si è nemmeno accorto che sono pieno di lividi. Mio padre è l’unico che ancora c’è per me, ma non faccio altro che mentirgli. Sono stanco. Io non ce la faccio più.”
Sospirò ributtandosi a pancia in su sul letto, distogliendo lo sguardo e la mano da Derek che rimase in silenzio e fermo per un paio di minuti.
Poi si mise in ginocchio sopra l’umano, in mezzo alle sue ginocchia, immobile, con le mani del lupo ai lati della sua testa.
Sorrise. Il piccolo e indifeso umano sorrise.
“Dopo il discorso che mi hai fatto sorridi? Allora forse non erano solo parole a caso.” Ghignò, contento da un lato, perchè forse non soffriva così tanto come invece il suo odore diceva.
“Oh no. Quello che ho detto è la verità. Sorrido perchè nemmeno tu sai come fai a essere ancora qui senza essere impazzito.”
‘come diavolo fa a conoscermi così bene?’ si chiese il lupo.
“O si che lo so.”
“Dimmelo allora. Come hai fatto a non impazzire dopo Paige, dopo Kate, dopo la tua famiglia, dopo Jennifer, dopo il Kanima. Come hai fatto?”
Il lupo lo guardò in silenzio. Sentiva l’odore della tristezza di quel ragazzino e si ripeteva che non meritava di soffrire così tanto, che non meritava di finire come lui.
“Un passo alla volta.”
Stiles sbuffo, come se non lo sapesse. Il fatto era che per lui era difficile riuscire anche solo respirare ora.
“Stiles..” lo richiamò.
“Lascia stare. Troverò un modo.” Chiuse gli occhi.
Il lupo tornò a sedersi sul letto, dando le spalle all’umano.
“Dopo Paige avevo la mia famiglia. Dopo Kate e l’incendio invece avevo Cora, dovevo badare a lei e non potevo permettermi di cedere. Jennifer e il Kanima beh, avevo, ho la responsabilità di un branco. Non ho il privilegio di essere triste, semplicemente non posso.”
Stiles fece un paio di respiri profondi.
“Bene. Sono fottuto.” Scherzò.
Il lupo si voltò verso quel ragazzino.
“Perché dici questo?”
“Perché io non ho nessuna responsabilità.” Sorrise.
“Tuo padre, Scott.”
Stiles parve pensarci un po’ su.
“Naaah. Scott se la caverà anche senza di me, ha te. Mio papà anche. Penso.”
“E secondo te non sentirebbero la tua mancanza?”
“Sì, probabilmente sì, ma lo supereranno.”
Silenzio.
“Io no.” Sussurrò il lupo e Stiles fece fatica a sentirlo.
“Tu no cosa?”
“Io non lo supererò Stiles. Non ne avrei la forza.”
Il ragazzo lo guardò sorpreso, forse anche felice, ma sorpreso e incredulo.
“Suvvia sourwolf. Tu fra tutti sarai il più felice.” Sorrise.
“No.” Ringhiò facendo sdraiare il ragazzo sotto di lui nella stessa posizione di poco prima.
“Tu. Dannato ragazzino. Tu sei quello che mi da la forza di continuare. Non il dovere verso il branco. Tu. Perchè senza di te impazzirei. Stiles. – fece un respiro rassegnato – Tu sei responsabile per me. Se farai qualche sciocchezza avrai me sulla coscienza.”
“Derek. Non farmi questo.” Chiuse gli occhi.
“Questo cosa?”
Riaprì gli occhi.
“Non dire queste cose se non sono la verità. Perchè se non sono impazzito finora è solo perchè mi ripeto che non è giusto nei tuoi confronti, perchè io non posso arrendermi sapendo che tu non l’hai fatto e hai sofferto più di me. Non sono impazzito perchè tu non l’hai fatto.”
Il lupo scoppiò a ridere e Stiles si incantò. Era così bello quando rideva.
“Perché ridi?” gli chiese.
“Perché se io non sono impazzito è per merito tuo e se tu non l’hai fatto è per merito mio. Buffo no?”
Scoppiai a ridere anche io, insieme a lui, perchè veramente era una cosa un po’ assurda quando bella e per un momento non l’umano non si sentì solo.
Poi, senza pensarci troppo Stiles allungò il proprio viso in alto, avvicinandolo verso quello del lupo e posò le proprie labbra su quelle dell’altro. All’inizio era uno semplice sfioramento di labbra, poi il ragazzo voleva di più e dischiuse le labbra permettendo al lupo di penetrargli la bocca con la propria lingua che si unì a quella del castano in una danza erotica quanto dolce.
Si staccarono solo quando entrambi non avessero l’esigenza di respirare.
Fronte contro fronte, gli occhi ancora chiusi.
Il primo a riaprire lentamente gli occhi fu Stiles che notò come sul viso dell’Alpha fosse nato un sorriso e nn potè fare a meno di posare un bacio, casto, sulle quelle labbra.
Derek aprì gli occhi nel momento in cui le labbra di Stiles non si furono staccate per la seconda volta.
Si sdraiarono uno affianco all’altro in un abbraccio un po’ impacciato.
“Perché ti ha picchiato?” chiese sottovoce.
“Voleva sapere dov’eri.” Alzò il volto fino a guardarlo negli occhi.
“E tu non glielo hai detto.” Sorrise orgoglioso lasciandogli un bacio sulla fronte.
Stiles scosse il capo in segno di negazione e sorrise.
Forse poteva sopportare, finché Derek era con lui ce la poteva fare. Sì, forse poteva non impazzire.
“Derek?” lo chiamò un po’ spaventato.
“Sì?”
“Resti vero?” chiese spaventato per la risposta.
“A dormire?” chiese perplesso.
L’umano sorrise e annuì.
“Sì.” Rispose allora il lupo.
“Anche domani e i giorni dopo? – sorrise imbarazzato – Non mi permetterai di impazzire vero?”
“Solo se tu prometti di non far impazzire me.” Sorrise dandogli un bacio poco casto.
“Strano come lo stare insieme non ci faccia impazzire.” Commentò il ragazzo sistemandosi al meglio tra le braccia del suo lupo.
Il lupo gli baciò i capelli e si sistemò per arrendersi anche lui al sonno.
  
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