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Autore: Kary91    22/12/2013    13 recensioni
Un nonno e un bambino del Distretto 13 assistono al tour della vittoria dal televisore.
Seduto a gambe incrociate sul pavimento, Dru non guardava le persone. Il suo sguardo frugava con avidità le chiome degli alberi che si potevano scorgere in lontananza.
“Hai visto, nonno?” esclamò indicando lo schermo, quando un’inquadratura dall’alto mise in evidenza il paesaggio del Distretto 11. “Ci sono gli alberi, i campi coltivati e i frutteti: come nelle storie che mi racconti sempre tu” .
| Questa fanfiction partecipa alla Iniziativa Natalizia [contest + lotteria] de Il Forno ⌠Hunger Games EFPfanfic⌡ |
storia iscritta alla Multifandom e Originali con il prompt 8. verde
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Much worse games to play.'
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Questa fanfiction partecipa alla Iniziativa Natalizia [contest + lotteria] de Il FornoHunger Games EFPfanfic

La storia si ispira alla quarta prova della challenge [Pentaistoriomachia] con la traccia 2: nostalgia.

Raccontami il verde

«E il vecchio diceva, guardando lontano:
immagina questo, coperto di grano,
immagina i frutti, immagina i fiori
e pensa alle voci e pensa ai colori.
»



Dru si cinse i piedi con le mani e agitò le ginocchia, mentre suo nonno Jonathan prendeva posto sulla vecchia sedia a dondolo dietro di lui: il tatuaggio sugli avambracci di entrambi portava la dicitura Tour della Vittoria. Incorniciati dai bordini neri dello schermo un ragazzo e una ragazza sorridevano al capannello di persone che li fissavano silenziosi da sotto il palco.

Jonathan analizzò afflitto i volti magri e gli occhi gonfi di lacrime di un gruppetto di ragazzini stretti attorno alla madre, di fronte all’ologramma di un’altra bambina. La piccola Rue aveva grandi occhi scuri e un sorriso vispo, proprio come Dru. Jonathan spostò la sua attenzione verso il nipote e per un attimo provò riconoscenza: né lui, né la sua famiglia avevano mai dovuto sopportare il terrore dei giorni della mietitura, l’orrore di dover riconoscere attraverso il televisore i volti della propria gente. La paura di perdere tutto – i propri figli, la propria dignità. Se stessi.

Seduto a gambe incrociate sul pavimento, Dru non guardava le persone. Il suo sguardo frugava con avidità le chiome degli alberi che si potevano scorgere in lontananza.

“Hai visto, nonno?” esclamò indicando lo schermo, quando un’inquadratura dall’alto mise in evidenza il paesaggio del Distretto 11. “Ci sono gli alberi, i campi coltivati e i frutteti: come nelle storie che mi racconti sempre tu” aggiunse, appoggiandosi con la schiena alle sue ginocchia. “C’è un sacco di verde in quel posto, vero?”

Jonathan inspirò con forza, perdendosi con lo sguardo nelle immagini trasmesse dal televisore. I suoi occhi chiari erano velati da un sottile strato di malinconia.

“Una volta anche il nostro distretto era verde” rivelò, accarezzandogli il capo. “C’era anche il grigio delle fabbriche, ma qua e là avevamo dei prati e i più piccoli andavano sempre a raccogliere i fiori, mentre aspettavano che i genitori tornassero dal lavoro. Ogni tanto si andava nei boschi a raccogliere le bacche” aggiunse, catturando l’attenzione di Dru. “Ne mangiavamo fino a farci venire il mal di pancia. Erano rosse e succose, talmente belle che quasi ci dispiaceva metterle in bocca.”

Dru sorrise, completamente assorbito dalle sue parole, mentre lo schermo tornava a mostrare l’espressione tesa della ragazza in fiamme. Jonathan la ascoltò parlare della piccola Rue, incontrando nei suoi occhi lo stesso dolore misto a nostalgia che individuava spesso nel proprio sguardo, guardandosi allo specchio. Gli occhi di Katniss Everdeen piangevano la morte di una bambina, la perdita di un’amica. Lui piangeva perché aveva nostalgia della sua terra, dei boschi, della luce del sole.

In quel momento un vecchio fra la folla fischiò e il collegamento con il Distretto 11 si interruppe. Lo schermo rimase nero per qualche istante, prima di mostrare una cornice di scogliere bianche, accarezzate dal rincorrersi delle onde.

“Nonno” mormorò Dru, giocherellando con le mani di Jonathan. “Mi racconti del mare?”


Jonathan sospirò: lui il mare non l’aveva mai visto, però era bravo a raccontare storie. In quale altro modo, se non con una favola, avrebbe potuto riempire il vuoto degli occhi di Dru, che non conosceva la neve o il vento, né il profumo dei  boschi?

Così incominciò a raccontare, mentre i suoi pensieri si spostavano un’ultima volta in direzione della ragazza in fiamme.

Riportaci il verde, ragazzina, formulò in un sussurro che venne portato via dall’inizio di una nuova favola.

 

                                      ________________________________

                                      La citazione iniziale è tratta da una canzone di Francesco Guccini, “il vecchio e il bambino”.

                                      Note dell’autrice.

Dru e Jonathan Callister sono due personaggi di mia invenzione. Tempo fa avevo avuto l’idea di scrivere una storia dal punto di vista di un nonno che racconta al nipotino com’era il Distretto 13 in superficie, prima che i bombardamenti lo distrussero. Alla fine non l’ho fatto, così ho pensato di rielaborare in parte questa idea per il contest indetto dal gruppo. Non so se al Distretto 13 permettano di vedere la televisione, rigidi e noiosi come sono, ma ho pensato che magari fosse consentito nelle occasioni particolari, come il tour della vittoria. Non so bene in che modo gli abitanti del tredici vedessero Katniss, non so se l’avessero inquadrata, come era accaduto in altri distretti, un po’ un simbolo e la scintilla di speranza per un’ipotetica ribellione. Però ho scelto di immaginare che per Jonathan fosse così. Tra l’altro non so nemmeno se ci fossero le sedie a dondolo, ma l’idea mi trasmetteva malinconia e mi sembrava molto adatta a nonno Callister. Grazie a chi si è fermato a leggere questa piccola flash!

Un abbraccio!

Laura

   
 
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