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Autore: KIAsia    22/12/2013    1 recensioni
Questa FanFiction parlerà di alcuni Natali particolari della nostra amata Klaine. Ci saranno dei FlashBack e nel presente parlerà .. naah, non ve lo dico. Sta a voi scoprirlo mentre leggete!
La FF è ambientata nel futuro, tranne che nel primo capitolo, spero vi piaccia.
Buone Feste, Asia.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NomeCapitolo: Dog.
Ship: Klaine.
Rating: Verde.
N Parole: 2247

Il quarto capitolo tutto per voi, buona lettura! :)
Avverto, questo capitolo probabilmente è scritto un po' di cacca! .. eheheheh ops.

~Dog~

«La prossima decorazione com'è?» chiese Denise mentre anche Josh, suo marito, si univa alla combriccola. A quel punto ogni membro della famiglia aveva formato un piccolo cerchio dove i più vecchiotti raccontavano. Era una scenetta da classico cartone natalizio, mi veniva quasi da ridere al pensiero.

«E' un osso!» Blaine mi sventolò davanti alla faccia un piccolo ossicino di plastica, lo afferrai lesto. Socchiusi gli occhi notando un piccolo nome dipinto malamente su un lato, lessi a bassa voce, ma visto che c'era un silenzio glaciale tutti mi sentirono comunque. «K..ira..».

Denise trattenne il fiato e mi strinse il braccio come se si aggrappasse a me, intanto i due sposi si abbracciarono con uno sguardo confortante e Josh posò dolcemente una mano sulla spalla della donna. Non capivo cosa avevo fatto di male, tutti si erano rattristati improvvisamente, mi sentivo in colpa, così mi rigirai nella stretta di Denise fino a trovarmi davanti ad i suoi occhi chiari. «M-ma.. che ho fatto?» chiesi ingenuamente.

«Oh, ma niente tesoro! E' solo che quella piccola cagnolona ci manca un po' a tutti..» mi confortò mentre un sorriso sincero tanto quanto triste le nasceva sul viso.

«Non capisco.» ammisi scrollando le spalle. Blaine mi guardò comprensivo e prese a raccontare il quarto Natale.

 

«Kurt amore, sta andando tutto a FUOCO qui!!» urlò agitato un Blaine che correva per la cucina sventolando in aria un mestolo, i capelli ricci erano sparati da tutte le parti, sembrava uno scienziato pazzo dei vecchi film in biancoenero.

«Mi spieghi perché hai voluto cucinare te? Sai fare solo i biscotti» il castano arrivò nella stanza tranquillo e spense il gas. Denise, ormai di qualche anno più grande, lo vide come un supereroe che salva la damigella il pericolo, Blaine, dalle fauci del più cattivo dei cattivi, cucinare. Dire che scoppiò subito a ridere è troppo poco.

La scena, osservata da un terzo, sarebbe stata sicuramente ridicola: una bambina che si contorceva dalle risa, un uomo castano tranquillamente appoggiato al lavandino e un altro che correva attorno al tavolo impazzito. Esilarante.

Pian piano Blaine si fermò e per riprendere fiato si posò al tavolo. Kurt lo raggiunse e lo abbracciò poco prima di stampargli un dolce bacio sulle labbra. «Ti sei calmato, tesoro?» domandò giocoso beffeggiandosi un po' di suo marito.

«Ah-ah-ah, simpatico.. non c'è niente da scherzare quando metti assieme Blaine Anderson, Fuoco e Natale.. lo sai!» l'occhiata di Blaine era eloquente e riportò subito Kurt al natale di anni prima dove non avevano proprio avuto un “albero di Natale”.

«Non ricordarmelo! Il primo anno da sposati in quelle condizioni...» ormai ridevano ripensando all'episodio, ma dopo un paio di minuti di risa gli occhi del castano si assottigliavano facendo capire a Blaine che quella non gliela avrebbe perdonata mai.

«Che è successo? Non me lo avete mai raccontato!»

«Shh amore,» la zittì Blaine facendosi piccolo piccolo. «Se papà approfondisce il ricordo, mi trucida...».

«O-okey.» scrollò le spalle Denise per poi tornare a disegnare sul foglio un grasso Babbo Natale sulla slitta. Quella povera bambina ormai si era abituata alle stranezze di quella casa.

Delle zampate giunsero fino alla cucina dove apparve una piccola cucciola di pastore tedesco¹ che scodinzolava allegra, sembrava anche lei divertita dalla situazione. Appena Denise la vide esclamò un «Kira, vieni qui daii» e, appena il cane la raggiunse, cominciò ad accarezzarla come sempre. Quel cane era viziato da tutte le coccole che Denise si premurava di fargli ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.. sempre.

«Comunque, tornando a noi.. come va la cena, Blaine?» domandò Kurt allungando il volto per scorgere qualcosa dalla pentola.

«Naaaah, non sbirciare Hummel! Quest'anno ci penso io.»

«Mi potresti spiegare perché?» esclamò stizzito ed irritato il castano mentre stringeva a pugno le mani.

«Così..». La verità? Blaine aveva scommesso con Nick e Sebastian che sarebbe riuscito a preparare una cena decente un giorno, e perché non proprio quella di Natale? .. più che “scommesso” direi “costretto” visto che avevano minacciato di rivelare un paio di aneddoti a Kurt di quando il morettino si divertiva a non rimanere sobrio alle feste segrete della Dalton.

 

«Cosa?» la voce di Kurt giunse giusto di qualche tonalità più alta. «una.. scommessa con quei deficienti dei tuoi amici? Io non ho parole, Blaine!» tirò uno scapellotto al più basso, il quale subito di massaggiò la nuca.

«Non te lo avevo mai detto, giusto?» chiese stupidamente alzando le spalle.

«Blaine Devon Anderson-Hummel, stai per morire.» ogni sillaba fu scandita lentamente e Kurt face paura anche se era un piccolo vecchietto tutto pelle e ossa.

Mi sentii in dovere di intromettermi cercando di non ridacchiare. «No, no ti prego! Prima fagli finire di raccontare i Natali!» esclamai sorridente.

«Ah grazie eh, solo perché narro meglio di Kurt mi vuoi in vita?!» mise su il broncio e incrociò le braccia al petto permaloso.

Tutti risero e il moro, salvato per un pelo dalla morte, riprese a parlare.

 

«Kuuuurt..»

«Sì, amore..?»

«Ma la minestra va scolata?»

«.. ma sei scemo?» Kurt rise insieme alla figlia. «ceeerto, Blaine.. fammi sapere come va a finire eh!»

«gne gne, Antipatico.» sbuffò Blaine. ²

La cena fu.. sufficientemente vomitevole. Riuscirono a mangiare un brodo decente dopo qualche manciata di sale per piatto, delle patate lesse che divennero purè e un pollo che.. no, quello venne cestinato subito. I panini col prosciutto andarono più che bene e le risate riscaldarono comunque quel rigido inverno.

Finito di mettere i piatti in lavastoviglie andarono tutti a sedersi sul divano rosso pronti per guardarsi un cartone animato nuovo per la piccola: “Monsters & Co.”.

Devi sapere che quando Denise si voltava verso di loro con le labbra imbronciate, gli occhi grandi e le mani intrecciate come se stesse pregando i Anderson-Hummel sapevano di essere rovinati.

«C-cosa vuoi, Deny?» andò dritto al sodo Kurt.

«Io? Ma cosa vai insinuando, papà!» la bambina incrociò le braccia al petto stizzita. Decisamente l'influenza di Rachel era negativa.

«Dai su, sputa il rospo piccola peste..» la incitò Blaine scompigliandole piano i capelli.

«Mi chiedevo.. se.. ehm, ecco.. Kira può stare qui accanto a me?» chiese tutto d'un fiato sperando in un sì. Per il cane era assolutamente vietato salire sul divano dopo che Kurt aveva trovato un buco proprio al centro di quello prima e una Kira raggomitolata sotto al tavolo. A volte quel cane sembrava straordinariamente intelligente: quando sapeva di aver combinato qualcosa di sbagliato non ti veniva a fare le feste davanti alla porta di casa, ma la trovavi sotto al tavolo come se cercasse di diventare invisibile.

«No.»

«Ma.. Kira non f-»

«E.. no.»

«Ma..... E' Natalee!» saltò sopra le ginocchia di Kurt cercando di impietosire suo padre. «Guardala piccola..» e come se il cane avesse intuito che lei era la protagonista della conversazione abbassò le orecchie facendo il musetto dolce.

 

«I cani non fanno il “musetto dolce” se non nei cartoni!» protestai.

«E' qui che ti sbagli.. vero Denise?»
«Sì, vero papà.» annuii lei guardando lontano persa in chissà quali lontani ricordi.

 

«Oh andiamo..» sussurrò frustrato Kurt, non poteva reggere il broncio di sua figlia da solo, pensare anche quello di Kira.

«A Natale dovremmo stare tutti vicini e stringersi in un abbraccio e poi a Natale tutti si vogliono più bene e fanno i bravi!» continuò imperterrita la bambina sapendo che il suo papà stava cedendo.

«Blaine.. aiuto.» Kurt si voltò verso il marito che però stava sorridendo e Oh No, non anche lui.

«Beh, ma solo per Natale..» rispose aggiungendosi alla figlia e occupando una gamba di Kurt. Padre e figlia esclamarono un «Daaaai papà Kurt» che fece espasperare e ridere il castano, annuii rassegnato. «Okey, ma solo per oggi.»

La piccola squittì felice e bussò accanto a lei chiamandola. «Dai su Kira, sali!» Il cane, sentendosi chiamare, rizzò il capo e si alzò andando al bordo del divano. Alternava lo sguardo su ogni suo padrone come se non capisse cosa stesse succedendo e posò alla fine gli occhi scuri sopra quelli azzurri di Kurt aspettando una risposta, come se sapesse perfettamente che era solo lui quello da convincere.

«Oppp, Kira!» al castano nacque un sorriso che, appena vide quella montagna di pelo saltare sopra il suo divano rosso nuovo, scomparve.

Ormai però era tardi per cambiare idea e non poteva non essere felice davanti all'espressione entusiasta di Denise che accarezzava dolcemente il pelo del cane. Quando si voltò verso Blaine al suo fianco poté ridere forte davanti al broncio mal nascosto. «Amore, che c'è?»

«eh? Nulla nulla..»

«Amore..»

«E' che.. mi piacerebbe accarezzare Kira anche a me...» confessò stringendosi nelle spalle come se avesse confessato il peggior crimine del mondo. Kurt rise fino a doversi asciugare le lacrime dagli occhi e dopo che si fu calmato disse «Vuoi venire al posto mio?»

Blaine non riuscì a trattenersi da battere svelto le mani e saltare in piedi pronto al cambioposto, nemmeno fosse un bambino davanti ad un lecca-lecca enorme.

~•~•~•~

I titoli di coda apparvero sullo schermo e Denise si stiracchiò alzando le braccia in aria. «E' stato bellissimo!» commentò allegra, i suoi genitori annuirono concordando con lei. Era stata un'ottima scelta.

Kurt si alzò per primo e si sgranchì le gambe mentre andava a lisciare il pelo morbido e scuro del suo cane. Sorrise e passò la mano tra le sue orecchie fino a farle chiudere un po' gli occhi dal piacere, amava Kira come ogni padrone dovrebbe fare.

«Via su, è ora di andare a letto, altrimenti domani non ci saranno regali qui sotto!» esclamò Blaine facendo brontolare la bambina.

«Ma che noia questa storia di “Babbo Natale non viene se non dormi” … non potremmo cambiare le regole?» chiese speranzosa sporgendosi verso il babbo.

«nah, nah, troppe regole cambiate oggi! Fila a letto su!» la scimmiottò Kurt facendola scendere dal divano ed infilandogli le ciabattine arancioni.

«Okey, okey.» sbuffò in risposta poco prima di sbadigliare nascondendo la bocca con il palmo della mano. «Non ho shonno, però.»

Non ci credeva tanto nemmeno lei, sinceramente.

 

«Ehy! Però a me a letto mi ci mandi anche quando non ho sonno!» esclamai girandomi verso Denise.

«Tu hai sonno proprio come lo avevo io, caro mio!» rispose a tono lei facendomi imbronciare: odiavo quando aveva ragione.

 

«Ora va che dopo io e papà veniamo a rimboccarti le coperte..»

«-key. Vieni Kira!» il cane obbediente seguì la sua padroncina su per le scale finché non raggiunsero la sua cameretta e l'animale non si andò al accucciare dentro la grande cuccia di plastica scusa circondata da qualche cuscino. Si rigirò qualche volta fino a stendersi definitivamente.

Nel frattempo Denise si era arrampicata sul letto e intrufolata sotto le coperte fredde. Guardò verso la sua cagnolona e vide che anche lei la stava fissando con i suoi occhi neri e il suo muso grande, Kira le rispose con un occhiolino facendola sorridere caldamente. Le piaceva tanto e ancora poteva ricordarsi di quando i suoi genitori le avevano fatto quella piccola sorpresa per il suo sesto compleanno. Era stato adorabile poter scegliere dalla cucciolata quale era più bello: allungò la mano e la piccola cagnolina, che successivamente si sarebbe chiamata Kira, si era avvicinata e le aveva dato un bacino sotto forma di leccatina sul palmo facendola ridacchiare, era stato amore a prima vista.

 

«Davvero?»

Un annuire muto di tre dei presenti mi fece salire una strana voglia di avere pure io un quattro zampe a giro per la casa.

 

Quando Kurt e Blaine aprirono la porta si stupirono perché il letto era vuoto.

«Ma dove è finita?» sussultò il castano cercando di non farsi prendere dal panico. Andarono a controllare in bagno, ma la luce era spenta e non c'era traccia della bambina dai lunghi capelli biondi. Sempre più spaventati corsero in camera loro sperando che si fosse raggomitolata in mezzo al lettone in cerca di abbracci, ma così non era.

«Blaine, dov'è?!» Kurt alzò la voce in mezzo alle scale preoccupato e Blaine dovette scuoterlo per farlo riprendere a respirare. «Amore mio, non può essere lontano, okey? Nessuno l'ha presa, è solo in casa e adesso la troveremo, okey?» il moro sapeva di dover essere lui quello che manteneva la calma anche mentre il suo cuore andava a mille e milioni di immagini poco felici gli scorrevano veloci la mente come un treno in corsa.

Rientrarono in camera piano, con gli occhi chiusi e trattenendo il fiato, come se fosse quello che serviva a farla apparire.

Beh, in effetti servì. Perché quando si trovarono davanti alla cuccia del cane notarono due corpi: uno scuro e pieno di pelo che era stato abbracciato da una dolce bambina addormentata. Sospirarono sollevati e si scambiarono uno sguardo dolce davanti a quella scenetta. Entrambe le loro cucciole erano così rilassate mentre riposavano strette e vicine, loro sapevano che avrebbero sempre potuto contare sull'amore che quel cane provava per la loro bambina.

Kurt sussurrò a suo marito di quella volta che il cane si era messa in mezzo durante una brontolata, era stato dolce e decisamente inappropriato come quelle due pesti si fossero alleate in così pochi mesi e come adesso fossero inseparabili.

Avevano donato alla loro bambina un amore che solo gli animali possamo dare.

 

«Rimarrà per sempre nel mio cuore quella cucciolona.» sussurrò Denise sempre con lo sguardo perso.

«Ma perché metti sempre “ona”?» chiesi dopo non essere riuscito a trattenermi più.

«Oh, perché lei era molto grande in confronto a me all'inizio.. e beh, quando crebbi rimase grande.» mi sorrise.

 

 

KIAsia Channel:
Ehy gente! Eccoci anche alla fine di questo capitolo che è stato un po' duro da scrivere sinceramente.. Denise ero un po' io (lol).. non era proprio Natale quando mi sono messa a dormire nella cuccia con Kira e fatto prendere un coccolone ai miei, però!
Spero vi sia piaciuto, un grande abbraccio a tutti! ♥

Buone Feste, Asia.

¹ Kira non è stato un nome scelto a caso, anzi. Infatti la “K” nel mio nickname KIAsia deriva appunto da “Kira” che è stata la mia Pastore Tedesca per ben .. 15 anni, ci è sempre stata fin da quando ho ricordi.. e ci ha lasciati circa un anno fa (forse di più).
E nulla, ti voglio bene Kirona mia.
[Foto: https://www.facebook.com/ApeAsia/media_set?set=a.2875181699005.95707.1843835310&type=3&uploaded=13 ← Spero riusciate a vederle anche se non vi ho tra gli amici (accetto l'amicizia comunque a chi voglia mandarla..)]

² Non me la sono inventata, l'ho vissuta. Il mi babbo voleva davvero scolare la minestra.. ahahhahah lo amo! 

  
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