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Autore: smarsties    22/12/2013    2 recensioni
Un mio augurio natalizio, benché non c'entri nulla con il Natale. Dedicato a tutti coloro che mi vogliono bene e a cui voglio bene ♥
Una piccola shot fluffosa sui nostri Avril ed Evan, niente di più niente di meno.
A chi non piacciono i lecca-lecca? E se fosse proprio un gigantesco e gustoso lecca-lecca gigante il filo conduttore della nostra storiella?
***
Estratto dal testo
«Me lo compri?» chiese con voce supplichevole, tirando la manica della maglia dell’amico. «Ti prego!»
Ok, non voleva credere alle sue orecchie.
«Stai scherzando? Che hai cinque anni?» chiese stizzito, rimanendo al suo posto.

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I hope you like it ~
Solluxy ♥
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lollipop ~

Avril era allacciata al braccio di Evan, il quale era impegnato a cercare di non vomitare. L’ultima giostra gli aveva leggermente scombussolato lo stomaco e ora stava provando a matenervi il suo pranzo dentro.
Ma, in realtà, non gli dava peso più di tanto: voleva soltanto passare un po’ di tempo con la sua migliore amica, come ai vecchi tempi. Ultimamente, tra preparativi per il matrimonio e lavoro, lo aveva trascurato parecchio. E quale modo migliore per riallacciare i rapporti?
Ok, forse entrare in casa sua con un perfetto abbigliamento da ladro non era stata una delle sue idee migliori. Soprattutto, non avrebbe dovuto mettersi quel completino da perfetto idiota: si sarebbe risparmiato un sacco di battutine sciocche. Ma alla fine, dopo finte minacce («Se non vieni con me, ti uccido il cane. Ok, non hai un cane ma facciamo finta.») e frasi ironiche («Con quel vestito, sembri mio fratello quando si travestì da Zorro. La cosa grave è che lui aveva nove anni, tu ne hai trenta») , era riuscito a “sequestrarla”.
Aveva invitato anche altre persone ma queste, come tanti ingrati, non si erano presentate. Io li invito per fare della sana baldoria e questo è il ringraziamento?
Una risata cristallina lo risvegliò: «Non dirmi che ti sei sentito male! Non ci credo: Evan Taubenfeld in procinto di vomitare.»
In effetti, il suo colorito verdognolo parlava da sé e la sua faccia era veramente ridicola.
«Lo sai che finisce sempre male quando tenti di sfottermi. Non ti conviene farmi arrabbiare.» la avvisò, nel tentativo vano di farla zittire. «E non sto per vomitare, anzi!»
«Certo, come no! Sto tremando dalla paura.» rise ancora più forte.
Sapeva che stava cercando di provocarlo, adorava fargli perdere le staffe e farlo sclerare in pubblico.
Ma in fondo le voleva bene. È l’amica che tutti desiderano: adorabile, con le gote un po’ arrossate e il tipico atteggiamento, che a volte assume, da bastarda.
Per evitare di assumere le veci del “pazzo sclerotico” – e per il suo bene – accelerò il passo ma un peso lo tratteneva fermo lì.
Avril aveva impuntato i suoi piedi nella ghiaia ed era rimasta a fissare con gli occhi lucidi un chioschetto che vendeva lecca-lecca giganti. Anche Evan l’aveva notato e rimase indifferente alla scena. Insomma, non era mica un bambino!
Il suo sguardo cadde poi sulla ragazza, alla quale mancava solo un filappero di bava pendente per completare la perfetta opera di “assatanata di dolci”.
«Me lo compri?» chiese con voce supplichevole, tirando la manica della maglia dell’amico. «Ti prego!»
Ok, non voleva credere alle sue orecchie.
«Stai scherzando? Che hai cinque anni?» chiese stizzito, rimanendo al suo posto.
Lei mise il broncio, continuando a fissarlo intensamente. Lui cercava di non cadere vittima dei suoi stupendi occhi color cristallo.
Non posso cedere! E allora, perché i suoi piedi lo condussero diritto verso il chioschetto?
Gesti veloci, meccanici quelli del venditore, durarono pochi secondi. Tornò indietro, infatti, ancora incosciente di ciò che aveva appena compiuto. Sentì soltanto qualcosa che gli venne sotratto di mano.
Furono due braccia attorno al collo a risvegliarlo.
«Grazie mille, non immagini quanto ti voglia bene!» esclamò Avril, tentando di imitare la vocina stridula di una bambina e stringendosi a lui.
«Sì, va bene, ti voglio bene anch’io. Ma ti dispiace mantenere le distanze? Sai com’è: questa maglietta è nuova e non vorrei che me la sporcassi con quel coso abnorme.»
Sciolse l’abbraccio, donandogli un piccolo sorrisetto abbozzato.
Un flash la costrinse a chiudere gli occhi e, quando li riaprì vide Evan manovrare con il telefono, come se stesse rispondendo ad un messaggio di estrema urgenza.
«Cosa diavolo fai?» chiese, salendo sulle punte dei piedi e cercando di “spiare” cosa stesse combinando l’amico.
Di tutta risposta, le mostrò il display del cellulare senza spicciare parola: aveva messo come sfondo la foto che aveva scattato poco prima. Era semplicemente adorabile. Lui era semplicemente adorabile.
La ragazza rimase incantata e ne approfittò per scroccare un morso al suo lecca-lecca.
«Ehi!» esclamò indignata, caccandogli la lingua.
«Sai? Dovrei comprarmene uno anch’io.» disse, ingoiando il boccone.
«Dimmi la verità: la foto era un diversivo per fregarmi?»
Annuì, come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
Avril gli tirò uno schiaffo dietro la nuca: «Vergognati, non si fa!»
Evan, con un ghigno, si caricò il suo peso in spalla e si mise a correre per tutto il parco, mentre lei urlava e rideva.
E pensare che tutto era successo per un lecca-lecca!
{759 words}




Angolo dell’autrice pazza ed insana
Dopo questa, vi do il permesso di uccidermi.
Ma non è colpa mia: la mia parte malata di dolci è emersa e mi ha fatto scrivere questa roba. Dopotutto, ve lo avevo promesso v.v
Giovanni: Anche se non la pubblicavi, non faceva nulla.
Aww, ma quanto sono dolciosi questi due? *-*
Considerate questa piccola shot come un mio augurio di Natale ♥ Forse ne scriverò un’altra anche per Capodanno ma, in caso contrario, consideratela anche come augurio di buon anno nuovo.
Beh, è un angolino un po’ corto ma devo andare.
Ci vediamo al prossimo aggioramento della mia long. Perché ci sarete, vero?
Giovanni: Fidati c:
P.S. Scusate se il codice fonte fa pietà. Faceva capricci D:
Solluxy ♥

 
  
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