“Fili d’erba vicino al lago”

“Il sole stava lasciando il posto alla luna , e le stelle iniziarono a illuminare quel piccolo Villaggio, che da tempo, ormai, è diventato la mia casa.
Seduta sotto il “Grande Albero”, mia figlia intreccia fili d’erba  ,sotto l’attento sguardo di Mike, il piccolo di casa.
La pallida luna illumina il viso di mia figlia, le labbra di un rosso carminio sono aperte in un sorriso, i grandi occhi azzurri scrutano ogni particolare, e le pure guance vanno a creare due piccole fossette che le incorniciano il viso. Li guardo ridere incoscienti di cosa la vita può mostrare, felici di essere al mondo per godere dello spettacolo regalatogli; li guardo in parte con amore, ma un frammento del mio cuore , ancora glaciale, non può che odiare i loro sguardi cosi genuini,  simili a quelli di….Prim.


-“Katniss corri, corri!- Prim entusiasta richiamava la mia attenzione,  distratta da un cervo appena sfuggito
-Cosa c’è paperella? Hai visto che preda hai fatto fuggire? Sarebbe stata abbastanza per una settimana.-.
Non dispiaciuta per ciò che , inconsciamente , aveva fatto , mi prende la mano e correndo mi trascina vicino la riva del lago.
-Vedi Katniss, questi fiori sono delle Primule…non sono bellissime?
Sai, sono felice di avere ereditato il mio nome, da questi fiori così belli... mi sento importante.- esprime allegra; io, dal canto mio, le prendo entrambe le mani e sorridendo le dico:- in realtà loro sono fortunate  ad avere il tuo stesso nome, paperella. Tu lo sai che sei speciale, vero?-.
Con gli occhi mi scrutò come  se volesse esser certa delle mie parole, ed io, non ottenendo risposta, la presi tra le braccia per farla volteggiare…
Iniziò a ridere così tanto, ed io con lei, che mi fece scaldare il cuore”


Una risata mi risvegliò dai ricordi di Prim, e due lacrime amare scesero sul mio viso, mostrando, ancora una volta, a me stessa, quanto fossi diventata debole.
Le lacrime scendevano una a una e il pensiero fisso della sua morte , non lasciava spazio ad altro…
Mi mancava l’aria, il respiro divenne affannato e la testa mi doleva,  quando una mano calda e robusta mi accarezzò la schiena.
Peeta mi guardava con occhi pieni di comprensione e amore, cosicchè iniziò ad asciugare le mie lacrime baciandole e, contemporaneamente mi teneva stretta tra le sue forti braccia. Io appoggiai istintivamente la mia testa sul suo torace, com'ero solita fare in segno di protezione, e chiusi gli occhi nella speranza che tutto svanisse al di fuori di noi. Dopo un silenzio che pareva interminabile Peeta ottenne la mia attenzione, dicendo:- Katniss, sai dovresti iniziare a pensare che Prim ,tuo padre,  i miei genitori,  Finnick  o chi altro a c volevi bene sono lassù , speranzosi di vederci sorridere, per una volta..-  si interruppe tossendo- guarda in alto Katniss… vedi quelle stelle? Se guardi attentamente, ti stanno sorridendo; ad esempio quella stellina lì in fondo è Prim, quell’altra potrebbe essere tuo padre, di certo quella è Finnick.. insomma sono tutti accanto a noi, sempre.-
Peeta continuava  a indicare le stelle ed io per la sua dolcezza infinita gli sorrisi, e ringraziai la vita per avermi donato lui.
Lo guardai negli occhi,  e una domanda frullò nella mia testa:-Peeta?- richiamai la sua attenzione , che di rimando mi guardò- tu.. tu resterai con me?-
Alzò gli occhi verso il cielo e poi spostò lo sguardo sui nostri bambini che si erano appisolati sull’erbetta freschetta, e infine riconducendo il suo sguardo al mio, sorrise dolcemente, sussurando:-Sempre.-“