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Autore: kadyia    17/05/2008    7 recensioni
Pioggia. Gocce di pioggia scivolano su quel vetro sporco, che mi separa dal mondo, quel mondo che non rivedrò mai più. Fuoco. Lingue di fuoco ardono nel camino, unica fonte di luce e calore della stanza, bruciando i miei ricordi.
Genere: Triste, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Boris, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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rjtjed

note dell'autrice: ciao a tutti eccomi ritornata con un'altra fiction, spero che sia di vostro gradimento. L'ho scritta oggi mentre stavo guardando e ascoltando la pioggia^^. la truttura è un po' strana però spero che vi piaccia. un bacione e buona lettura.


LA MIA VITA: SOLO FLESH RIPETUTI.

Pioggia.

Gocce di pioggia scivolano su quel vetro sporco, che mi separa dal mondo, quel mondo che non rivedrò mai più.

Fuoco.

Lingue di fuoco ardono nel camino, unica fonte di luce e calore della stanza, bruciando i miei ricordi.

Buio.

Tentacoli di oscurità mi avvolgono, cambiandomi dentro, uccidendomi.

Terra.

Distese di terra morta che non produce più frutti, è il mio cuore, la mia anima.

Vento.

Urli disperati tra le mura, gelide folate che mi graffiano la pelle.

Lacrime.

Quelle piccole scie salate che percorrono le mie guance. Le sento ancora scivolare benché i miei occhi ne sono ormai privi.

Anima.

Spirito morto svuotato da tutto ciò che lo animava, prosciugato, senza più motivi di vivere.

Voci.

Parole sussurrate oltre quella porta che non si apre mai. Quella porta chiusa sulle mie speranze e sui miei sogni.

Ali.

Ali tarpate, spezzate da quelle persone che mi hanno rinchiuso in questa gabbia.

Occhi.

Occhi vacui, spenti, privi di ogni emozione e di vita.

Mani.

Mani aperte che si tendono a quel nulla che si erge davanti a me. Dita fredde indurite da quel lungo lasso di tempo in cui le ho tenute ferme in quella posizione.

Lui.

Quel ragazzo che vive nei miei ricordi. È realtà o solamente un sogno? Lo vedo sdraiato al mio fianco, su quel prato che scorgo oltre quella grata.

Sorrise.

Sorrisi dolci che non rivedrò più.

Abbraccio.

Quel gesto d’affetto che mai anima alcuna mi ha regalato. Cosa si prova quando lo ricevi?

Silenzio.

Nemmeno un sussurro intorno a me, solo il mio respiro che sembra assordante.

Cuore.

Quel cuore che mi batte nel petto, così regolare che assomigli a quell’orologio che scandisce quel lento e inesorabile ticchettio. Quel cuore che conteneva le emozioni, che ormai, il pensier mio, non ne ha più memoria alcuna. Li ho provati veramente?

Sole.

Quella palla luminosa che solca i cieli, che i miei occhi non ne godranno di tale visione. La mia pelle non sentirà più il suo tepore che ti riscalda pian piano fino nel profondo.

Tempo.

Il tempo che sembra non passare mai, che secondo dopo secondo mi fa morire lentamente come il suo scorrere.

Sonno.

Quel sonno che assale le mie membra a quest’ora. Mi fa chiudere gli occhi e mi avvolge in quel tepore, che mi fa addormentare.

Sogni.

Sogni confusi, tenebrosi, che rendono il mio riposo agitato.

Male.

Quel male che mi colpisce all’improvviso lo stomaco e mi toglie il respiro. Mi riporta alla realtà.

Uomo.

Quell’uomo maledetto che mi ha confinato in questo posto. “Maledetto liberami!” È ciò che vorrei urlargli ma le parole non mi escono dalle labbra.

Catene.

Quelle catene che mi avvolgono i polsi, graffiandoli e stritolandoli.

Revolver.

Quel revolver che mi ha sempre accompagnato nelle mie missioni.

Uccidere.

Questo è il mio compito, il mio destino.

Sangue.

Quel sangue che sgorga da quella ferita mortale che ho inflitto alla mia vittima. Rosso. Quell’unica macchia di colore che mi è concesso di vedere.

Arma.

Questo è ciò che sono, un arma letale, una macchina da guerra, un cyborg  programmato per uccidere.

Prigione.

Di nuovo in quella prigione, buia e fredda.

Rumori.

Quel rumore che viene da fuori.  Quel rumore che indica l’arrivo di qualcuno.

Chiave.

Quella chiave che viene girata nel chiavistello.

Lui.

Quel ragazzo che tanto i miei occhi desideravano vedere.

Morte.

Quella morte che leggevo nei suoi occhi mentre mi fissava.

Brivido.

Quel brivido gelido che mi compì in mezzo petto, raggiungendo il mio cuore.

Pugnale.

Quel pugnale che mi strappò la vita, per mano di lui. Quella persona che tanto avevo amato.

Pioggia.

Quella pioggia che mi accompagnò in quel baratro, con il suo ticchettio che mi rimbombava nelle orecchie.

Vento.

Quel freddo vento che mi squarciò, dilaniandomi, straziandomi.

Terra.

Quella terra che mi accoglie tra le sue spire riscaldandomi da quel gelo.

Lacrime.

Quelle lacrime di felicità per quella morte tanto sospirata, che proprio lui mi aveva concesso.

Buio.

Quel buio che mi avvolge immobilizzandomi per l’eternità.

Lui.

Quel volto che rimane nella mia mente. Lui che ho amato. Lui che mi ha salvato da quell’oblio.

Quel lui era Boris.

 

Dal diario di Yuri.

                            Le sue ultime parole.

                                                              Parole scritte col suo sangue.

  
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