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Autore: Martina McCartney    22/12/2013    0 recensioni
A Liverpool, nel quartiere di Strawberry Fields, vivono sei giovani sorelle. La storia, ambientata alla fine degli anni Cinquanta, ripercorre la loro vita e quella dei loro più stretti amici, oggi conosciuti come i Beatles, con i quali nascerà qualcosa di più di una semplice amicizia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La stagione invernale era già tornata. La neve scendeva in una danza nel vuoto e si posava sul terreno ormai bianco, cullata da una lieve brezza. Gli alberi spogli riconquistavano il loro fascino, perso durante l'autunno, ornando i propri esili rami di candida neve. L'atmosfera a Strawberry Fields sembrava più intima che nel resto della città, quasi a voler soddisfare sei giovani sorelle che, ogni anno, attendevano con impazienza quella magica stagione...

"La neve! La neve!! ... El, svegliati! C'è la neve!!"
"Che...?! NEVE!!" Appena Eleanor si mise a sedere sul letto, ancora assonnata, le bastò dare uno sguardo fuori dalla finestra per capire ciò che stava accadendo. Mentre El si vestiva in fretta e furia, Martina aveva già svegliato tutte; tutte tranne Mary. Svegliarla era pressochè impossibile, perciò le ragazze decisero di lasciarla dormire in pace.

Quando le cinque sorelle, appena uscite dal portone di casa, avvistarono da vicino il grande giardino innevato, non esitarono un solo attimo. Corsero all'impazzata rotolandosi, ridendo e lanciandosi palle di neve, fino a quando, sfinite, non si ritrovarono sdraiate in quel candido paradiso, ancora con il sorriso stampato sul volto. Sotto la grande quercia potevano dirsi ben protette.
"L'inverno è bello e la neve ancor di più, ma l'estate è sempre la mia preferita!". Le sorelle maggiori sorrisero all'affermazione della piccola Amy. Bianca, persa nei suoi pensieri che non amava condividere con altri, era come al solito taciturna. Era la più introversa del gruppo, la più timida, la più fragile. Martina ebbe appena il tempo di scorgere Amy strizzare un occhio, quando due mani maschili ma aggraziate le coprirono il viso, impedendole la vista.
"Chi sono?". Era come un sussurro, ma Martina avrebbe riconosciuto tra mille quella voce. La ragazza sorrise, posando le mani sopra le sue.
"Paul!". Paul McCartney le spostò dolcemente le mani per stringerla in un caldo abbraccio.
"Sei tutta bagnata!"
"Lo so... Ci siamo rotolate nella neve fino ad ora!" spiegò Martina suscitando nell'amico una lieve risata.
"Venite a fare un giro?"
"Volentieri, ma sarà meglio andare a cambiarsi...". Dopo aver fatto accomodare Paul nel salotto, insieme salirono al piano di sopra. Mamma Jane aveva già proveduto ad offrirgli un tè con i pasticcini, che lui gentilmente rifiutò, avendo già preso la colazione.
"Cosa mi posso mettere, Cla?". Bianca da sempre vedeva Clara come un punto di riferimento, qualcuno da imitare. Ma d'altra parte, tutti sapevano che fin da piccola Bianca aveva avuto un debole per Paul.
Paul McCartney è sempre stato un grande amico delle ragazze fin dalla tenera età; avevano costruito un ottimo rapporto d'amicizia con lui e, qualche volta, con i suoi amici. All'ora Paul aveva sedici anni.

La prima a scendere le scale fu Martina, seguita dalla piccola Amy, Eleanor, Clara, Bianca e Mary, che era nel frattempo era a fatica riuscita a svegliarsi.
"Paul! Che sorpresa!"
"Mary, vieni anche tu?"
"Ma certo!"
Sei ragazze con un ragazzo, come sempre l'insieme era un po' strano.
"Allora? Che mi racconti, Amy?" Chiese Paul sollevando la bambina tra le braccia.
Lei si guardò attorno: "Dov'è John?"
"Adesso passiamo anche da lui". Amy adorava John fin da quando l'aveva visto la prima volta; era sempre stato il suo "compagno di giochi" preferito. Pian piano si avvicinarono alla villetta di zia Mimi, presso la quale John viveva. Amy e Paul bussarono alla porta, sperando che Mimi fosse già sveglia e di non averla disturbata; in tal caso non l'avrebbero passata liscia...! Come se le loro speranze fossero state ascoltate, la porta si aprì con un grande rumore di chiavi che battevano l'una contro l'altra.
"Buongiorno signora, l'ho per caso disturbata?"
"Tranquillo, McCartney. John è in camera sua."
"Posso entrare?"
"Prego". Amy si precipitò dentro saltellando seguita da Paul. Mary si affrettò a richiamarla.
"Amy! Tesoro, non puoi entrare in casa d'altri senza permesso!"
"Oh, non ti preoccupare, cara, entra pure!"
"Lennon?". Paul poteva sentire le note leggere di Love Me Tender, nonostante la porta della camera fosse socchiusa. Sorrise; era stato lui ad insegnargliela!
"Lennon?" Ripetè. John smise di suonare.
"Che ci fai qui, McCartney?" Disse scherzosamente John dandogli una pacca sulla schiena.
"Sono qui con le ragazze". In quel momento Amy schizzò fuori da dietro la porta e si fece prendere in braccio da John.
"Ehi! Ma chi si rivede, la mia principessa!"
"Vieni anche tu?"
"Ma certo, non posso mica lasciare che McCartney mi tolga l'onore di accompagnarvi!!"

Il parco era così soffice che le ragazze riuscirono a stento a trattenersi dalla voglia di correre, nonostante la grande divertita di neanche un'oretta prima.
"Ti butteresti di nuovo, eh?" Chiese John a Clara ridendo. Lei lo guardò e annuì con occhi sognanti.
"Ehi! Ci sono George, Stu e Pete!". Eleanor si precipitò dai ragazzi.
"Salve! Che ci fate qua?" George e Stuart fumavano una sigaretta, mentre Pete restava seduto su una panchina, taciturno come al solito. Eleanor si mise accanto a lui.
Bianca odiava quando Paul si metteva a fumare. Lo odiava perchè le faceva venir voglia di urlargli in faccia tutto quello che da sempre provava per lui, e non sapeva trattenersi dal fingere di fare qualcos'altro. Così iniziò a giochicchiare con la cerniera del montgomery e a mangiarsi le unghie. Martina, al contrario, amava quella situazione.
Paul teneva la sigaretta tra due dita e stava appoggiato ad un albero. Proprio in quel momento Martina gli si avvicinò facendolo accorgere della propria presenza.
"Mi fai dare un tiro?" Paul sorrise.
"Hai solo quattordici anni!"
"Lo so, ma ti prometto che non fumerò, non mi piace fumare! E' solo per fare...". Alla fine Paul acconsentì e le avvicinò la sigaretta che stava fumando alle labbra, tenendola tra le sue dita. Martina si sporse, chiuse gli occhi e inspirò. Un attimo dopo si ritrovava a tossire.
"Santo Cielo! Ma come fai?".
"Ci sono abituato... E non è una bella cosa!" Bianca osservava la scena da dietro un cespuglio.
"Bianca!" Martina la scorse nonostante lei cercasse di nascondersi; conoscendo quello che da sempre provava per il ragazzo insieme al quale un attimo prima aveva provato per la prima volta a fumare, non esitò un solo attimo a correre da lei.
"Scusami, arrivo subito! Bianca! Bianca, che ti succede?" Martina prese il viso della sorella minore tra le mani, e vedendo gli occhi verdi - uguali ai suoi - umidi, la abbracciò. Sapeva bene quanto era fragile e quanto aveva bisogno d'affetto.

"Allora? Con chi esci adesso, Lennon?". I ragazzi si trovavano al bar e stavano bevendo una cioccolata calda tutti insieme.
"Aaaaah, McCartney, lo sai che non ti tradirei mai con nessuno!!". John fece gli occhi dolci all'amico, il quale si spostò in fretta con una faccia alquanto disgustata. Quei due insieme facevano sempre divertire il gruppo. Avendo fatto scambio di posto con Mary, Paul si ritrovò vicino a Bianca, o meglio Bianca si ritrovò vicino Paul.
"E tu come stai, Bianca?" Chiese lui sorridendo. Lei trovò per un attimo i suoi occhi verdi, immaginando un'immensa foresta in cui si stava perdendo.
"Bianca? Tutto bene?". Ecco l'ennesima figura dell'idiota con Paul. Dio, se si odiava per queste sue debolezze!
"Oh, sì, certo, tu?" Come sempre le parole le erano uscite senza che ci potesse pensare, perciò non riuscì a formulare una frase più complessa di 'Sì certo tu'. Se nemmeno ci sapeva parlare insieme, come avrebbe potuto il suo sogno avverarsi? Questi erano i suoi pensieri, ma nel profondo già sapeva che non ci sarebbe mai riuscita.
"E quante te ne sei portate a letto ultimamente, Lennon?". I ragazzi ridevano e scherzavano mentre, lei, la solita 'lei' a cui era stanca di appartenere, lei era sola, sola ed immersa nei suoi più profondi pensieri. Ma in fondo questo per lei era normale.
"Non le ho contate, sai... Non sono bravo in matematica, soprattutto quando si tratta di grandi numeri..."
"Sempre il solito coglione...!". Altre risate. Nella sua testa risuonavano solo come un lieve rimbombo. Clara, intanto, aveva provveduto a tappare le orecchie ad Amy, la quale subito si era ribellata.

I minuti passavano veloci per tutti ed incredibilmente lenti per Bianca, la quale, fingendo di andare al bagno, si era ritrovata a dondolarsi con i piedi per terra su un'altalena del parco. George, uscito per fumare l'ennesima sigaretta, si sedette sull'altalena accanto e se ne accese una.
"Tutto a posto?" Le chiese guardandola negli occhi. Bianca maledisse mentalmente lui e la sua sigaretta; già con i ragazzi non sapeva praticamente parlare, figuriamoci se poi il ragazzo in questione fumava! Questa volta non cadde nel suo fascino e gli parlò come se la situazione potesse essere normale; per lei, ovviamente, non lo era.
"Per quanto lo possa essere...". Sapeva che tutti conoscevano ciò che provava per Paul e come lei si sentisse diversa.
"Per Paul?". Bianca non rispose, ma si limitò a spostare lo sguardo in basso in segno di conferma. George spense la sua sigaretta e si sedette assieme alla ragazza su una panchina del parco.
"Ascoltami... Non devi pensare di dover essere per forza uguale alle altre; tu sei Bianca, non ci sono copie di te al mondo, sei l'unica, ed è giusto che sia così. Quindi tutto ciò che devi fare è prendere le tue qualità e i tuoi difetti e cercare di valorizzarle e di migliorarle, senza lasciare nulla nascosto e soprattutto senza cercare di essere uguale ad altri. Tu sei te stessa, ricordatelo!"

Spazio autrice

Ciao a tutti! Dopo un bel po' di tempo ho deciso di pubblicare la mia storia, che cerco sempre di scrivere al meglio e con amore. Sono molto emozionata, lo ammetto, e spero che possa piacervi ed appassionarvi
 (desiderio irrealizzabile :D), quindi chiedo ai lettori di recensire la storia; mi piace ricevere recensioni anche negative, così posso cercare di migliorarmiDetto questo vi saluto e spero di aggiornare prima possibile!

Martina


 
  
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