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Autore: Fiery    17/05/2008    5 recensioni
“Non devi mollare. So cosa vuol dire non poter fare ciò che più si vuole per colpa dei genitori, lo so bene. So cosa significa fare delle rinunce. Ma tu sei forte. E se c’è una cosa che non potranno mai toglierci sono i sogni. Il potere di sognare che un giorno tutto andrà meglio, la speranza che ti fa andare avanti. Non mollare, mantieni questa speranza viva. Sfogati. Scrivi, prendi a pugni il cuscino, piangi, canta, balla, scrivi, urla! Fai tutto ciò che può aiutarti e queste cose non costano nulla. Trova il modo di evadere da questa realtà di merda, se non puoi cambiarla.”
Continuo di "I sogni non esistono". Buona lettura, lasciate commenti ^^
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Piangi, canta, balla, scrivi, urla

Piangi, canta, balla, scrivi, urla!

(E’ il continuo di “I sogni non esistono”. La canzone usata è “Make Some Noise” di Hanna Montana)

 

 

La campanella della sesta ora finalmente suona, spezzando l’aria stanca e sonnolenta delle aule del liceo. Io (come d’altronde tutti gli altri) mi alzo e raccatto i libri sparsi sul banco di Letteratura. Esco tranquillamente dall’aula salutando dei compagni di corso e percorro a grandi passi il corridoio, pieno di adolescenti che fanno la fila per uscire da scuola.

Apro l’armadietto con la giusta combinazione e ripongo nella borsa tutti i libri. Prendo il capotto nero e la sciarpa rosa e me li metto. Mi carico la borsa in spalla e prendo poi l’ombrello piccolo che mi sono portata dietro questa mattina.

Chiudo l’armadietto e mi volto, sobbalzando non appena sento due labbra sulle mie.

-Ciao, amore.-

-Ryan…- saluto io, portando una mano al cuore, -Mi hai fatto venire un infarto!- lo rimprovero mentre lui mi prende per mano e mi conduce verso l’uscita della scuola.

-Beh… chi altro doveva baciarti, scusa?- mi guarda scioccato.

-Niente, lascia stare.- gli dico ridendo. Apriamo i nostri ombrelli e usciamo da scuola.

-Ci vediamo oggi?- mi domanda Ryan.

-Non credo. Mamma non è ancora tornata e quindi vorrei approfittare della casa libera per studiare tranquilla.- guardo la pioggia, -Poi con questo tempo non mi sembra il caso di uscire.-

-Vuoi un passaggio?- mi domanda Sharpay comparendo al fianco del fratello.

Scuoto la testa, osservando la limousine nera degli Evans, -No, Pay. Faccio una passeggiata.-

-Sotto la pioggia?- domanda scettica Sharpay.

Sospiro senza nascondere un sorriso, -Sì.- rispondo. Saluto e me ne vado.

Mentre cammino sul marciapiede, con l’ombrello a coprirmi il corpo, osservo la pioggia cadere sull’asfalto, confondendosi con il grigio del marciapiede e del cielo. Poi mi viene un’idea pazza.

Una cosa che mi ha detto ieri Taylor, quando mi hanno fatto una sorpresa venendo a casa mia. Mi ha preso da parte un attimo, chiedendomi cosa fosse successo. Io le ho spiegato vagamente quello che era successo, sul fatto che mi sento delusa, triste, depressa. Del fatto che non riesco a parlare con i miei genitori come prima, del fatto che non riesco a confidarmi più con nessuno. Che non credo più ai sogni. Che non sono più quella di prima. E poi lei mi ha abbracciata, poi mi ha guardata negli occhi e ha sorriso.

“Non devi mollare. So cosa vuol dire non poter fare ciò che più si vuole per colpa dei genitori, lo so bene. So cosa significa fare delle rinunce. Ma tu sei forte. E se c’è una cosa che non potranno mai toglierci sono i sogni. Il potere di sognare che un giorno tutto andrà meglio, la speranza che ti fa andare avanti. Non mollare, mantieni questa speranza viva. Sfogati. Scrivi, prendi a pugni il cuscino, piangi, canta, balla, scrivi, urla! Fai tutto ciò che può aiutarti e queste cose non costano nulla. Trova il modo di evadere da questa realtà di merda, se non puoi cambiarla.

Chiudo l’ombrello, la pioggia mi bagna subito. Alzo il viso al cielo, prendo un grosso respiro.

-AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!- urlo al silenzio della strada.

Riporto il viso dritto. Sto meglio. Aveva ragione. Proseguo il mio cammino sotto la pioggia, senza badare al fatto che potrei beccarmi un malanno. Ora come ora non mi importa niente. Voglio solo seguire il consiglio di Taylor.

Apro la porta e la chiudo dietro di me a chiave, mentre i tuoni fuori cominciano a fare rumore. Mi tolgo tutto e mi faccio una doccia veloce, per poi vestirmi con una minigonna nera molto comoda, una canottiera a spalline piccola azzurra e mi raccolgo i capelli bagnati in uno chignon, con qualche boccolo che sfugge.

Mi infilo i calzini e vado in giro per casa scalza, pensando per un momento a quanto sia bello il silenzio. Mi preparo da mangiare e poi tiro fuori il libro di Storia. Domani interroga. Faccio per aprire il libro, quando il televisore annuncia un video. Di nuovo loro. Gli Studio3. Voci su voci.

Il video finisce quasi troppo in fretta, quando la speaker di oggi annuncia un bando di concorso.

“La canzone che esprima una vera emozione vincerà, dando a chi l’ha scritta la possibilità di incidere un disco tutto suo. Potete mandare il demo alla redazione!”

Senza farmelo ripetere due volte segno su un tovagliolo l’indirizzo della redazione. Il cuore che batte veloce. Forse non vincerò mai, ma è una buona occasione per sfogarmi finalmente. Per raccontare a tutti quello che sto passando, senza dover fare una conferenza stampa ad ogni persona che mi vede triste in questo periodo.

Prendo carta e penna e corro verso il salone, dove sta il pianoforte di Jane. Lei ne ha uno nuovo nel suo appartamento con Erik, quindi me l’ha ceduto. Compongo la musica, ascoltando la pioggia che cade. Poi le parole. Quelle più difficili. Per distrarmi accendo lo stereo e comincio a ballare per casa senza pensarci, cantando a squarcia gola quelle canzoni che mi distraggono. Sì, Taylor ha ragione. Un modo per uscire da questo schifo di mondo è sfogarmi. Questo è il mio sfogo, anche se non credo nei sogni. Ma sfogarsi mi fa sentire per un momento bene.

Poi la corrente va via, spegnendo le lampade che tenevano fiocamente viva la casa e fermando la musica. Mi fermo anche io.

La pioggia è l’unica cosa che si sente, fino a quando finalmente le parole mi vengono in mente. Mi siedo su un divano che da alla vetrata sul giardino e quindi sulla strada. Comincio a scrivere, illuminando il foglio con la luce del cellulare. Le parole escono da sola, le canticchio a bassa voce, adattandole alla musica che ho composto prima. Una mia particolarità è che prima compongo la musica e poi scrivo le parole.

La corrente si riattacca dopo una decina di minuti. Dieci minuti in cui io ho scritto la canzone per il concorso. Ora non resta che spedirla.

 

Due settimane dopo…

Suonano alla porta. Mi sciolgo dell’abbraccio di Ryan e lo lascio con gli altri a vedere il film, per dirigermi alla porta. Infilo le ciabatte ed apro la porta, trovando davanti a me un ragazzo di circa vent’anni che mi porge una busta gialla molto capiente.

-Signorina Montez?-

-Sì.- annuisco io prendendo la busta in mano.

-Questa è per lei allora. Una firma, prego.- firmo la ricevuta e poi il ragazzo se ne va salutando cordialmente. Richiudo la porta e rimango all’ingresso appoggiandomi alla porta di casa pensierosa e rigirandomi tra le mani la busta gialla.

La apro dopo qualche secondo. Subito prendo una lettera, in mezzo a tante carte. La faccio scorrere sotto i miei occhi veloci, che man mano si riempiono di lacrime. I miei amici, non avendomi sentita rientrare in salotto, mi raggiungono nell’ingresso.

-Ehi, perché piangi?- mi domanda mia sorella Jane preoccupata, -E’ successo qualcosa?-

Io annuisco porgendo la lettera a Kelsi, che la legge ad alta voce mentre io controllo il contenuto della busta gialla.

-Gentile signorina Montez,

abbiamo ricevuto la sua canzone, nelle migliaia ricevute in queste due settimane. La sua canzone ci ha lasciato un po’ dubbiosi, in alcuni punti ci sembrava frivola, in altri troppo forte e troppo determinata. Ma poi siamo arrivati alla conclusione che è quella giusta, la canzone che cercavamo. Anzi: la cantante che cercavamo!

“Make Some Noise” è la miglior canzone che abbiamo selezionato e siamo sicuri che la sua voce sia fantastica, quanto lo è la canzone.

Per questo lei ha vinto il concorso, ricevendo l’opportunità di incidere un suo disco.

In allegato troverà diversi fogli con informazioni riguardanti tale progetto.

Congratulazioni!-

 

Kelsi finisce di leggere, abbassa la lettera e insieme agli altri mi guarda stranita. Non sapevano nemmeno che avessi inviato una canzone al concorso.

-Perché non ce l’hai detto?- mi chiede Troy, -Siamo tuoi amici…-

-Io…- mi porto i capelli neri dietro con entrambe le mani, -Ragazzi… io ho dei problemi ultimamente. L’avrete notato di certo: sono stanca, delusa, depressa. Non credo più ai miei sogni, non credo che esistano. Credo soltanto a questa realtà di merda in cui vivo!- lacrime amare mi cascano dagli occhi, -L’unica cosa che mi fa sentire bene, oltre a voi e alla mia famiglia, è la musica.- concludo abbassando lo sguardo a terra, -Scusate… io… avrei dovuto dirvelo…-

Sento due bracci avvolgermi stretta. Ricambio l’abbraccio di Chad, piangendo sempre di più. In pochi secondi tutti si avvicinano e mi abbracciano. Un abbraccio di gruppo. Un abbraccio che è l’unica cosa a cui posso aggrapparmi veramente. Loro sono tutto per me.

 

 

Una settimana dopo…

È arrivato il giorno della emissione via radio e televisione del mio singolo. Terrò un piccolo concerto per televisione, cantando la mia canzone. Make Some Noise.

Succede tutto in un attimo. Le luci si accendono, puntandomi i riflettori addosso. In studio non c’è nessuno, se non un vj che dopo mi intervisterà. Ci sono solo io, con indosso un vestito con le spalline piccole bianco, con la gonna a pieghe. La cintura nera con la fibbia e sopra un giacchetto nero. I capelli raccolti in una coda alta, con i boccoli che escono e ai piedi delle ballerine nere. Sono vestita stupendamente, la musica parte. Afferro il microfono sull’asta. E comincio a fare casino.

 

It's easy to feel like

You're all alone

To feel like nobody knows

The great that you are

The good that's inside you

Is trying so hard to break through

 

È facilissimo sentirsi da soli, lontani da tutti. Come se nessuno ti capisse. A questo ho sempre pensato quando piangevo e invece non mi rendevo conto di come mi vedevano i miei amici e la mia famiglia. Me l’hanno sempre detto: ho grinta, sono buona dentro e fuori. Le mie caratteristiche principali stanno cercando di prevalere, per non farmi mai più ricadere nel baratro della tristezza. Spero che ce la facciano a prevalere.

 

Maybe it's your time to lift up and fly

You won't know if you never try

I will be there with you all of the way

You'll be fine

 

E forse è arrivato il momento, tesori miei. Forse è arrivato il mio momento di aprire le ali e volare finalmente, perché non saprò mai cosa si prova se non ci provo. So che ce la farò, perché voi ci sarete sempre. E starò bene, nonostante ora non stia così bene come vorrei.

 

Don't let anyone

Tell you that you're not strong enough

Don't give up

There's nothing wrong with just being yourself

That's more than enough

Some come on and raise your voice

Speak up loud and make some noise

And sing

Hey, hey

Make some noise

Hey, hey, yeah

 

No, non glielo permetterò mai. Non permetterò più a nessuno di dirmi che non sono forte abbastanza, che non ce la posso fare, che i miei sogni non si realizzeranno mai. Non mi arrenderò mai più, grazie a voi. Perché ora l’ho capito.

Mi stavo nascondendo, dovevo essere soltanto me stessa. Non c’è nulla di male ad essere stessi. E adesso lo griderò al mondo, tirerò fuori la mia voce. Farò casino!

Canterò: Fate un po’ di casino! Sì, fate casino con me!

 

You want to be known

You want to be heard

And know you are beautiful

You have so much to give

Some change you wanna live

So shout it out and let it show

 

Volevo essere ascoltata, volevo essere conosciuta. Ryan mi dice sempre che sono bellissima quando dimostro chi sono davvero, quando tiro fuori la vera Gabriella. E mi dice sempre che ho un sacco di cose da dare, tante opportunità da vivere. E poi quando Taylor mi ha consigliato… sì, finalmente ho capito. Finalmente ho capito che dovere viverle queste opportunità.

 

You have a diamond inside of your heart

A light that shines bright as the stars

Don't be afraid to be all that you are

You'll be fine

 

Nella canzone che ho scritto dico a me stessa che non dovrei essere così negativa verso quello che voglio diventare. Che starò bene se finalmente mi lascerò andare ai miei sogni. E allora iniziamo a realizzarne uno. Uno soltanto mi basta e avanza in questo momento.

 

Don't let anyone

Tell you that you're not strong enough

Don't give up

There's nothing wrong with just being yourself

That's more than enough

Some come on and raise your voice

Speak up loud and make some noise

And sing

Hey, hey

Make some noise

Hey, hey, yeah

 

Voglio che la gente a casa faccia casino con me, che si renda conto che non deve prendere il mio esempio. Che deve credere nei propri sogni. Che deve mettercela tutta per realizzarli. Che devono tirare fuori la voce e gridare, urlare, sbraitare. Devono fare un po’ di casino. Anzi. Tanto casino!

 

You can't just sit back and watch the world change

What matters is what you've got to say

There's no one else who can stand in your place

So come on it's never too late

Maybe it's your time to lift up and fly

You won't know if you never try

 

Sono rimasta seduta tutto il tempo, sul divano di casa mia. Guardavo fuori dalla finestra il mondo che mi circondava. Lo guardavo cambiare, mentre in realtà stavo cambiando io. Ma non è ancora troppo tardi. Adesso è il mio momento. Adesso posso aprire le ali e volare. Non lo saprò mai se non ci provo. A questo punto meglio provarci, giusto? Rischiare! È quello che non faccio mai, è quello che ho intenzione di fare oggi.

 

Don't let anyone

Tell you that you're not strong enough

Don't give up

There's nothing wrong with just being yourself

That's more than enough

Some come on and raise your voice

Speak up loud and make some noise

And sing

Hey, hey

Make some noise

Hey, hey, yeah

Hey, hey

(Make some noise)

 

Di nuovo il ritornello. Credendoci di più. Credendoci più forte. Credendo di più in me stessa. Credendo nelle mie potenzialità e nelle mie passioni. Nei miei sogni finalmente.

Hey, hey. Un richiamo unico. Sono sicura che molte persone vivono nella mia stessa condizione. Ed è ora che anche loro finalmente capiscano quello che ho capito io. Capiscano che non devono mai rinunciare a niente.

 

Speak up loud and make some noise

And sing hey, yeah

Hey, yeah

Hey, yeah

Make some noise

Hey, yeah

Hey, yeah

Hey, yeah

Make some noise

Hey, yeah

Hey, yeah

Hey, yeah

Make some noise

Hey, yeah

Hey, yeah

Hey, yeah

Make some noise

 

La canzone finisce, così la mia voce. Sorrido alla telecamera, mentre sento il cuore battere forte. Non ci posso credere.

L’ho fatto sul serio? Ho davvero cantato davanti a milioni di persone in diretta TV?

Qualche minuto dopo, durante cui il programma ha lanciato la pubblicità, sono seduta su un pouf rosa dello studio. Il vj siede su quello di fronte al mio, di un blu elettrico. La diretta riparte e lui mi sorride.

-Ecco qui Gabriella Montez. La stella che ha vinto il nostro concorso.- dice appoggiando la scaletta a terra, -Dove hai trovato l’idea per Make Some Noise?-

-E’ una lunga storia.- comincio sorridendo apertamente, -E’ partita da un’idea datomi da un’amica, sul fatto che dovevo reagire ad un momento non molto facile della mia vita. Make Some Noise è una canzone che racchiude energia e passione, ma anche molta dolcezza dal mio punto di vista, che è puramente soggettivo lo ammetto.- ridiamo insieme e anche i cameraman ridono per la mia spontaneità.

-Quindi avevi voglia di fare un po’ di casino, come dice il titolo della canzone.-

-Esatto. Volevo fare casino, dimostrando che se ci si crede davvero i sogni si realizzano. Frase scontata, lo so.- scherzo alzando gli occhi al cielo.

-Niente affatto. Anzi, è bello sapere che qualcuno finalmente si preoccupa di sfogarsi e di conseguenza di far sfogare la gente.- mi rassicura Luke, così si chiama il vj biondo che mi sta intervistando, -Ma toglimi una curiosità, Gabriella. In quanto tempo hai composto la canzone?-

-Una notte.- rispondo pronta. Il vj sbarra gli occhi sorpreso, -Giuro.- aggiungo ridendo.

-Pazzesco. Abbiamo la nuova stella della musica. E adesso vediamo un video che ti piaccia.-

Io sorrido, -Mi piacerebbe vedere Voci su voci degli Studio3. E’ il video che mi ha dato la carica giusta per scrivere questa canzone.- rispondo con gli occhi pieni di speranza.

-Certo. Godiamoci il video preferito di Gabriella Montez.- il video parte.

E finalmente lo posso gridare al mondo intero:

 

MAKE SOME NOISE!

 

 

 

***********

Ok, il finale lascia un po’ a desiderare. Ma è l’unica cosa che sia riuscita a produrre tra le pause dello studio terrificante a cui mi sto ponendo. Spero, comunque, che vi sia piaciuta.

Ringrazio ancora una volta le Disneyane! Ma questa volta non mi sento in dovere di ringraziare altri, se non voi che leggete e commentare le mie ficcy. Altre persone non meritano la dedica di questa shot, mi dispiace. Questa shot è solo per voi e per le mie Disneyane!

Bacione

By Titty90 ^^

  
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