Spero di non sporcare troppo. Il sangue va’ via con difficoltà.
Graziosa fatina d’inverno, chiusa in un barattolo, come ti senti?
Delizioso e invitante scampanellio. Non posso venire da te, non posso accarezzarti, ho ancora le forbici tra le mani. E il camice sporco di sangue.
Verrò da te, coi capelli in ordine e le mani pulite. Ed è inutile che spingi in quel barattolo che non si aprirà, ma il tuo scampanellio mi aggrada e mi rilassa, più del sangue che cola.
Sai vagamente d’inverno. E brilli come mille coltelli.
C’è ancora tanto su cui lavorare, farò tardi. Non dispiacertene e resta lì a soffocare, mio grazioso confetto.
Parliamo di Iwamine Shuu:
Come odio questo personaggio, è quel genere di persona che mi auguro di non incontrare mai nella vita. Però bisognava scrivere qualcosa su di lui.
Il titolo è preso dallevidente disagio mentale di Shuu con le mannaie e il pezzo dello Schiaccianoci di Tchaikovsky, "la danza della fata confetto", l'ost collegata -per qualche strana ragione- al dottore.
Detto questo, buon Natale a tutti.