Tragedy tomorrow, comedy tonight.
<< Misa-Misa oggi sei stata fantastica!
>>
<< Grazie, Matsu. Adesso io...
>>
<< Tutte quelle pose provocanti
e... oh! Quando indossavi quel completino intimo che... >>
<< Sì sì, era molto carino.
Adesso però vado a... >>
<< ... quello di pizzo nero, hai
capito no? E quell'altro, quello rosa coi bordi... >>
<< Ciao ciao, Matsu! A domani!
>>
Dopo aver sbattuto la porta in
faccia al suo loquace manager provvisorio, Misa si diresse in camera
sua. Era stata una giornata molto stancante e aveva bisogno di una doccia
bollente e di una lunga dormita. Chissà quando avrebbe visto
Light!
Nell'ultima
settimana avevano passato pochissimo tempo insieme e mai da soli.
C'era sempre quell'odioso Ryuuzaki di mezzo.
Mentre lei e Light si scambiavano
tenere effusioni da innamorati - ovvero, mentre Misa abbracciava un Light imbarazzatissimo
e recalcitrante - l'invadente detective non staccava loro
gli occhi di dosso. Con quello sguardo da pervertito, poi!
Li fissava con divertito interesse - pensava di
essere al cinema, il maledetto? - sgranocchiando biscottini a forma
di orsetto anziché popcorn.
Misa
sbuffò, irritata. Distratta da quei pensieri sgradevoli, non aveva
fatto attenzione nello sfilare l'autoreggente, che ora esibiva una
terrificante smagliatura a livello del polpaccio. Tolse velocemente anche l'altra,
appallottolò entrambe e le gettò a terra.
Terminò
di spogliarsi e prese una vestaglia leggera dall'ammasso informe che giaceva
sulla sedia di fianco al letto, calzò un paio di morbide ciabatte pelose - non
era certo come quel troglodita che andava in giro a piedi nudi! - e si avviò
verso il bagno.
Aprì la porta
scorrevole della doccia e girò la manopola verso il rosso.
Aspettando che l'acqua raggiungesse la temperatura, si posizionò davanti al
lavandino, prese il detergente e un paio di batuffoli
di cotone dall'armadietto sottostante e cominciò a struccarsi.
Osservò
il proprio volto allo specchio e si complimentò con se stessa: anche
senza trucco, la sua pelle era rosea, priva di macchie o irregolarità; la bocca era
sensuale, di un rosso tenue e naturale; nonostante la
stanchezza, sotto gli occhi non c'era traccia di occhiaie, né di
gonfiore.
Ridacchiò,
pensando all'aria malaticcia di Ryuuzaki: aveva sempre un colorito pallido
e delle occhiaie molto marcate. E non faceva niente tutto il giorno, a parte
mangiare dolci e impegnare il cervello in ragionamenti astrusi!
Povero
Light-kun, come poteva passare tanto tempo in compagnia di un essere del
genere?
Misa si infilò nella cabina. Sentì subito parte della
stanchezza scivolare via assieme all'acqua calda.
Arrossendo
lievemente, si disse che sarebbe stato piacevole fare la doccia insieme a
Light: avrebbe pensato lei a insaponargli la schiena e a lavargli i
capelli, riservandogli tutte le cure e le attenzioni che una ragazza devota
dovrebbe dedicare al proprio fidanzato.
Era un'idea splendida! Il giorno dopo gliel'avrebbe proposto. E ne era
sicura: Light avrebbe accettato.
Una doccia
rilassante con una ragazza bellissima - e nuda, ovviamente - al termine di una noiosa giornata
di indagini, con l'odioso troglodita.
Chi avrebbe potuto rifiutare? Nessun ragazzo dotato di cervello. E il
suo amato Light-kun era dotato di un cervello notevole.
Acciuffò la
sua spugna rosa e la cosparse di abbondante doccia-schiuma
all'albicocca.
Mentre
frizionava tutto il corpo con energici movimenti circolari, progettava nei
minimi particolari la liturgia della doccia con Light.
Prima di
condurlo nel bagno, avrebbe disseminato la stanza di candele per creare
un'atmosfera romantica - un artificio abusato, ma d'effetto.
Una volta
entrati, avrebbe provveduto lei stessa a spogliarlo con studiata lentezza: avrebbe cominciato sbottonandogli camicia, poi si sarebbe spostata alle sue spalle e gliel'avrebbe sfilata facendola scivolare lungo le-
Un pensiero improvviso le
balenò davanti, rapido e inafferrabile come una gazzella in fuga.
C'era qualcosa che le
sfuggiva, ma cosa?
Misa si sforzò di ragionare,
ma nulla: quella momentanea epifania aveva interrotto bruscamente le sue
fantasie, senza però lasciare una traccia cosciente.
Ritornò al punto in cui si era
interrotta.
Dunque, stava togliendo la camicia di Light facendola scivolare lungo le sue
solide braccia tornite. La sua immaginazione - assieme alla camicia - si
era impigliata nei polsi.
Come se qualcosa ostacolasse
la buona riuscita dell'operazione. Ma cosa?
Misa si batté la fronte con il
palmo della mano. Le manette!
Maledetto,
maledettissimo Ryuuzaki! Non gli bastava avere Light tutto per sé nella
realtà, oh no!, doveva disturbare persino le fantasie di Misa!
E sconvolgere i suoi piani.
Già, perché non avrebbe mai concesso al suo adorato Light un'ora di libertà
dalle manette.
Figurarsi un'ora di libertà
dalle manette in compagnia di Misa!
Avrebbe
detto che no, non poteva permetterlo perché entrambi
erano ancora sospettati di essere Kira e
il secondo Kira, e la possibilità che confabulassero tra loro di progetti criminali una
volta lasciati soli e indisturbati era di un buon 0,53%! O qualcosa del genere,
comunque.
Sospettati
un corno! Ryuuzaki era
geloso. Geloso della sua bellezza e del fatto che Light era pazzamente innamorato
di lei, altroché!
Se non lo
avesse legato a sé con le manette, Light avrebbe sicuramente passato
ventiquattr'ore su ventiquattro con la sua ragazza e il pallido, blaterante
detective sarebbe rimasto solo con le sue ipotesi strampalate su
Kira. Era questo il vero motivo per cui lo teneva
incatenato, perché adorava la sua compagnia - e Misa non poteva
dargli torto, ma non gliel'avrebbe data vinta.
Cominciò a sciacquare con cura
i capelli insaponati, pensando ostinatamente a una possibile
soluzione.
D'altra parte, Light doveva
pure farsi una doccia ogni tanto, no? Ovviamente sì, dato che ogni volta che lo
abbracciava un delizioso profumo le solleticava le narici. Un delizioso
profumo... dolce.
Misa arricciò il naso, come
per richiamare alla memoria quell'odore particolare.
In effetti, nonostante avesse
sempre apprezzato quella fragranza, doveva ammettere che si addiceva poco a un
tipo come Light. Un profumo fresco, vagamente speziato, sarebbe stato più adatto
alla sua personalità.
Ma quei ragionamenti olfattivi
non la portavano da nessuna parte: doveva concentrarsi sul problema - escogitare
un modo per fare la doccia con Light, aggirando il controllo severo di
Ryuuzaki.
***
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Doveva essere una one-shot. *sigh*
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Nel secondo - e ultimo, si spera - capitolo potrebbero esserci vaghissimi accenni di shonen-ai. Anzi, ci saranno sicuramente, per chi vorrà vederceli.
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Ma ancora non ho nemmeno cominciato a scriverlo, perché ripeto, questa doveva essere una one-shot e un secondo capitolo non era in programma.
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La tortuosa mente di Misa mi ha catturato e mi sono dilungata più del dovuto, ecco perché ho deciso di spezzare la fic in due parti: i capitoli troppo lunghi non sono nel mio stile. Vi giuro che tentare di ragionare come (s)ragionerebbe Misa è davvero divertente. <3
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Il titolo l'ho preso da una Writing Community, 31_days.
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Grazie a: Betta90, Elly_Mello, Freija, Yusaki, MellosBarOfChocolate, Kaho_chan e Kamusa per aver recensito Word #54: Foot.
Baci, tinebrella