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Autore: tinebrella    18/05/2008    8 recensioni
Ryuuzaki era geloso. Geloso della sua bellezza e del fatto che Light era pazzamente innamorato di lei, altroché!
Se non lo avesse legato a sé con le manette, Light avrebbe sicuramente passato ventiquattr'ore su ventiquattro con la sua ragazza e il pallido, blaterante detective sarebbe rimasto solo con le sue ipotesi strampalate su Kira. Era questo il vero motivo per cui lo teneva incatenato, perché adorava la sua compagnia - e Misa non poteva dargli torto, ma non gliel'avrebbe data vinta.
[Capitolo Uno di Due: Tragedy tomorrow, comedy tonight; Misa-centric]
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DeathNote

Tragedy tomorrow, comedy tonight.

 

<< Misa-Misa oggi sei stata fantastica! >>
<< Grazie, Matsu. Adesso io... >>
<< Tutte quelle pose provocanti e... oh! Quando indossavi quel completino intimo che... >>
<< Sì sì, era molto carino. Adesso però vado a... >>
<< ... quello di pizzo nero, hai capito no? E quell'altro, quello rosa coi bordi... >>
<< Ciao ciao, Matsu! A domani! >>
Dopo aver sbattuto la porta in faccia al suo loquace manager provvisorio, Misa si diresse in camera sua. Era stata una giornata molto stancante e aveva bisogno di una doccia bollente e di una lunga dormita. Chissà quando avrebbe visto Light!
Nell'ultima settimana avevano passato pochissimo tempo insieme e mai da soli. C'era sempre quell'odioso Ryuuzaki di mezzo.
Mentre lei e Light si scambiavano tenere effusioni da innamorati - ovvero, mentre Misa abbracciava un Light imbarazzatissimo e recalcitrante - l'invadente detective non staccava loro gli occhi di dosso. Con quello sguardo da pervertito, poi!
Li fissava con divertito interesse - pensava di essere al cinema, il maledetto? - sgranocchiando biscottini a forma di orsetto anziché popcorn.
Misa sbuffò, irritata. Distratta da quei pensieri sgradevoli, non aveva fatto attenzione nello sfilare l'autoreggente, che ora esibiva una terrificante smagliatura a livello del polpaccio. Tolse velocemente anche l'altra, appallottolò entrambe e le gettò a terra.

Terminò di spogliarsi e prese una vestaglia leggera dall'ammasso informe che giaceva sulla sedia di fianco al letto, calzò un paio di morbide ciabatte pelose - non era certo come quel troglodita che andava in giro a piedi nudi! - e si avviò verso il bagno.
Aprì la porta scorrevole della doccia e girò la manopola verso il rosso.
Aspettando che l'acqua raggiungesse la temperatura, si posizionò davanti al lavandino, prese il detergente e un paio di batuffoli di cotone dall'armadietto sottostante e cominciò a struccarsi.
Osservò il proprio volto allo specchio e si complimentò con se stessa: anche senza trucco, la sua pelle era rosea, priva di macchie o irregolarità; la bocca era sensuale, di un rosso tenue e naturale; nonostante la stanchezza, sotto gli occhi non c'era traccia di occhiaie, né di gonfiore.
Ridacchiò, pensando all'aria malaticcia di Ryuuzaki: aveva sempre un colorito pallido e delle occhiaie molto marcate. E non faceva niente tutto il giorno, a parte mangiare dolci e impegnare il cervello in ragionamenti astrusi!
Povero Light-kun, come poteva passare tanto tempo in compagnia di un essere del genere?

Misa si infilò nella cabina. Sentì subito parte della stanchezza scivolare via assieme all'acqua calda.
Arrossendo lievemente, si disse che sarebbe stato piacevole fare la doccia insieme a Light: avrebbe pensato lei a insaponargli la schiena e a lavargli i capelli, riservandogli tutte le cure e le attenzioni che una ragazza devota dovrebbe dedicare al proprio fidanzato.
Era un'idea splendida! Il giorno dopo gliel'avrebbe proposto. E ne era sicura: Light avrebbe accettato.
Una doccia rilassante con una ragazza bellissima - e nuda, ovviamente - al termine di una noiosa giornata di indagini, con l'odioso troglodita.
Chi avrebbe potuto rifiutare? Nessun ragazzo dotato di cervello. E il suo amato Light-kun era dotato di un cervello notevole.

Acciuffò la sua spugna rosa e la cosparse di abbondante doccia-schiuma all'albicocca.
Mentre frizionava tutto il corpo con energici movimenti circolari, progettava nei minimi particolari la liturgia della doccia con Light.
Prima di condurlo nel bagno, avrebbe disseminato la stanza di candele per creare un'atmosfera romantica - un artificio abusato, ma d'effetto.
Una volta entrati, avrebbe provveduto lei stessa a spogliarlo con studiata lentezza: avrebbe cominciato sbottonandogli camicia, poi si sarebbe spostata alle sue spalle e gliel'avrebbe sfilata facendola scivolare lungo le-
Un pensiero improvviso le balenò davanti, rapido e inafferrabile come una gazzella in fuga.

C'era qualcosa che le sfuggiva, ma cosa?
Misa si sforzò di ragionare, ma nulla: quella momentanea epifania aveva interrotto bruscamente le sue fantasie, senza però lasciare una traccia cosciente.
Ritornò al punto in cui si era interrotta.
Dunque, stava togliendo la camicia di Light facendola scivolare lungo le sue solide braccia tornite. La sua immaginazione - assieme alla camicia - si era impigliata nei polsi.
Come se qualcosa ostacolasse la buona riuscita dell'operazione. Ma cosa?
Misa si batté la fronte con il palmo della mano. Le manette!
Maledetto, maledettissimo Ryuuzaki! Non gli bastava avere Light tutto per sé nella realtà, oh no!, doveva disturbare persino le fantasie di Misa!
E sconvolgere i suoi piani. Già, perché non avrebbe mai concesso al suo adorato Light un'ora di libertà dalle manette.
Figurarsi un'ora di libertà dalle manette in compagnia di Misa!
Avrebbe detto che no, non poteva permetterlo perché entrambi erano ancora sospettati di essere Kira e il secondo Kira, e la possibilità che confabulassero tra loro di progetti criminali una volta lasciati soli e indisturbati era di un buon 0,53%! O qualcosa del genere, comunque.
Sospettati un corno! Ryuuzaki era geloso. Geloso della sua bellezza e del fatto che Light era pazzamente innamorato di lei, altroché!
Se non lo avesse legato a sé con le manette, Light avrebbe sicuramente passato ventiquattr'ore su ventiquattro con la sua ragazza e il pallido, blaterante detective sarebbe rimasto solo con le sue ipotesi strampalate su Kira. Era questo il vero motivo per cui lo teneva incatenato, perché adorava la sua compagnia - e Misa non poteva dargli torto, ma non gliel'avrebbe data vinta.
 
Cominciò a sciacquare con cura i capelli insaponati, pensando ostinatamente a una possibile soluzione.
D'altra parte, Light doveva pure farsi una doccia ogni tanto, no? Ovviamente sì, dato che ogni volta che lo abbracciava un delizioso profumo le solleticava le narici. Un delizioso profumo... dolce.
Misa arricciò il naso, come per richiamare alla memoria quell'odore particolare.
In effetti, nonostante avesse sempre apprezzato quella fragranza, doveva ammettere che si addiceva poco a un tipo come Light. Un profumo fresco, vagamente speziato, sarebbe stato più adatto alla sua personalità.
Ma quei ragionamenti olfattivi non la portavano da nessuna parte: doveva concentrarsi sul problema - escogitare un modo per fare la doccia con Light, aggirando il controllo severo di Ryuuzaki.

 

***

 

Doveva essere una one-shot. *sigh*
Nel secondo - e ultimo, si spera - capitolo potrebbero esserci vaghissimi accenni di shonen-ai. Anzi, ci saranno sicuramente, per chi vorrà vederceli.
Ma ancora non ho nemmeno cominciato a scriverlo, perché ripeto, questa doveva essere una one-shot e un secondo capitolo non era in programma.
La tortuosa mente di Misa mi ha catturato e mi sono dilungata più del dovuto, ecco perché ho deciso di spezzare la fic in due parti: i capitoli troppo lunghi non sono nel mio stile. Vi giuro che tentare di ragionare come (s)ragionerebbe Misa è davvero divertente. <3
Il titolo l'ho preso da una Writing Community, 31_days.
 
Grazie a: Betta90, Elly_Mello, Freija, Yusaki, MellosBarOfChocolate, Kaho_chan e Kamusa per aver recensito Word #54: Foot.

Baci, tinebrella

  
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