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Autore: fredlove    23/12/2013    3 recensioni
Stamattina ho preso un po' di freddo, mentre compravo gli ultimi regali.
E passando davanti ad una vetrina, ho notato una statuetta di una coppia che si abbracciava.
Poi non so... poco fa sentivo "Still loving you" degli Scorpions, e mi risalta alla mente una possibile Jarod / Miss Parker.
Così, eccoci...
[...]
«Sono innamorato di te, Parker.»
«Non iniziare con questa storia. Non ne vale la pena.»
Jarod emise un sospiro, e lei continuò.
«Dimentica ciò che è successo sull’isola, Jarod.» disse in tono secco, senza guardarlo. «È stato un momento di debolezza.»
I suoi occhi si posarono su una coppia, che davanti a loro, si era stretta in un abbraccio prima di baciarsi.
«Dimenticavo che concederti.. anzi, mi correggo : concederci un solo momento di felicità è debolezza. Continua pure a ragionare come ti ha insegnato il Centro.» scosse il capo, prima di continuare sarcastico «Toglimi una curiosità, Parker. Ripetimi esattamente ciò che ha detto Rains , al ritorno dal nostro atterraggio di fortuna in Marocco.»
Lei chiuse gli occhi, poi li riaprì. Lo odiava in quel momento, perché lui sapeva esattamente quali tasti toccare.

[...]
Spero vi aggrada. :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a Nana, mia cugina, perché sì.
Al mio amore Ambra, perché quel pirla del ragazzo la fa star male!








« Io e te meritiamo di più. Ho sempre saputo che fra me e te c’è qualcosa di più, non siamo solo una preda e un cacciatore.»
«Dimentica quello che è successo su quell’isola. E’ stato solo un momento di debolezza.»

da : Jarod e l'isola del fantasma. 


















 
I'm loving you, Parker. 




 







 
Una folata di vento la fece rabbrividire, nonostante il cappotto di lana con il collo di pelliccia.
I suoi piedi affondarono nella neve, appena fece un passo deciso.
Era stanca, e nervosa.
Quel giorno Jarod si era dato da fare, ad infastidirla con i suoi soliti giochetti.
Non che la cosa poi cambiasse molto! Era sempre stato così!
Tanto, sapeva che per quel giorno la caccia era finita.
Voleva cenare con il padre, ma all’ultimo momento l’uomo aveva declinato l’invito per stare con quella stupida oca bionda di Brigitte.
Sidney con sua moglie e Nicholas, e Broots con Debbie.
Era sola per quella sera, così aveva deciso di passeggiare vicino al grande parco – innevato – dove si riunivano le famiglie.
Sorrise, suo malgrado, quando i suoi occhi blu ghiaccio si posarono sul grande albero addobbato ed illuminato.
 
 
«Sola, questa sera, Parker?»
Si fermò, cercando di capire se era solo l’illusione della sua mente stanca, o se fosse veramente Jarod a parlarle, mentre stava poggiato contro il parapetto ed osservava dei bambini giocare.
«Einstein. » lo apostrofò.
«Sola?»
La donna lo affiancò, notando la netta differenza. Lei un cappotto bianco, lui rigorosamente in nero.
«Cosa vuoi? Non dovresti stare nascosto in qualche buco o preparare uno dei tuoi soliti giochi? O meglio, perché non ti fai portare al Centro?»
«Non credo proprio. »la guardò sorridendo.
«Cos’hai da sorridere come un beota?»
L’uomo roteò lo sguardo, sbuffando impercettibilmente.
«Santo Dio, quanto sei.. »si frenò.
«Cosa?»
«Nulla. »
Restarono entrambi in silenzio. Guardando i bambini giocare, o le coppiette mano nella mano.
«Sono innamorato di te, Parker.»
«Non iniziare con questa storia. Non ne vale la pena.»
Jarod emise un sospiro, e lei continuò.
«Dimentica ciò che è successo sull’isola, Jarod.» disse in tono secco, senza guardarlo. «È stato un momento di debolezza.»
I suoi occhi si posarono su una coppia, che davanti a loro, si era stretta in un abbraccio prima di baciarsi.
«Dimenticavo che concederti.. anzi, mi correggo : concederci un solo momento di felicità è debolezza. Continua pure a ragionare come ti ha insegnato il Centro.» scosse il capo, prima di continuare sarcastico «Toglimi una curiosità, Parker. Ripetimi esattamente ciò che ha detto Rains , al ritorno dal nostro atterraggio di fortuna in Marocco.»
Lei chiuse gli occhi, poi li riaprì. Lo odiava in quel momento, perché lui sapeva esattamente quali tasti toccare.
«Allora? »
«Cosa vuoi che ti dica?»
«Qualsiasi cosa che non sia una menzogna! Ne abbiamo sentite molte, nel corso della nostra vita! Secondo te, mi diverto a sfuggirti ogni volta, quando vorrei solo portarti via con me? Secondo te mi diverto a vederti distruggere la tua vita, quando in cambio ricevi solo menzogne? Dimmelo!»
Il silenzio della donna non fece che irritarlo maggiormente. Ma si fece forza, e si calmò. Non era di lei la colpa.
Era solo del sistema del Centro.
Di quella vita che facevano.
«Sai, stasera ero sul punto di mettermi in macchina ed andarmene da mio padre, dove avrei passato anche del tempo con mia sorella. Ma per qualche motivo di puro masochismo, sono rimasto. Solo per vederti.» la guardò. «Perché stasera non volevo limitarmi alla solita telefonata.»
«Veramente dolce da parte tua!» lo apostrofò sarcastica.
«Sei incredibile.» si mise a ridere. «Sempre pronta ad alzare quel muro che ti sei costruita intorno. Sempre di più. » la guardò. «Diventerà una torre invalicabile, prima o poi.»
«Bene, così avrò la certezza che tu…»
«Fidati, sono un abile scalatore.» continuò, zittendola. «Sii seria, ora. Te lo chiedo solo una volta. Pensi davvero che se ci concedessimo un attimo di felicità, sia una debolezza?»

 
***

 
La morbidezza del materasso sotto di lei, mentre Jarod la sovrastava.
I suoi baci passionali, la stavano travolgendo come un uragano.
Le carezze sul corpo, che decise di ricambiare, la stavano mandando in visibilio.
Aveva immaginato qualche volta, come lui potesse essere a letto, ed ora lo stava scoprendo.
Era un amante, dolce, premuroso, ma anche rude e passionale.
I morsi sulle labbra, le carezze.
Tutto era un insieme di scoperte piacevoli.
L’unica cosa che le importava in quel momento, era l’uomo che era con lei nel suo letto.
Al diavolo ogni ragionamento.
E non ebbe modo di pensare ad altro, mentre Jarod la possedeva lentamente ed a lungo.

«Non hai risposto alla domanda.» le disse, qualche ora dopo aver fatto l’amore per la quarta volta, mentre la stringeva contro il petto.
Dopo un lungo silenzio, lei parlò. «Seriamente? Non lo credo del tutto.» ammise.
Jarod la baciò, teneramente, sotto l’orecchio. «Ma?»
«Penso sia una totale pazzia.»
Lui si mise a ridere, facendo sussultare il petto, «Beh, certo è stata una pazzia quella di baciarmi in quel modo davanti ad almeno una ventina di bambini.»
La donna si scostò, per voltarsi a guardarlo.« Ed allora? Non sarà mica stato un trauma per loro!»sorrise.
«Marianne, ho rischiato di prenderti e fare l’amore con te, su quel marciapiede. È pazzia totale.»
«Marianne. Pensavo l'avessi dimenticato… » 
« Dimenticarmi il nome della ragazzina che mi ha dato il primo bacio? Il nome della donna che amo?»
Lei lo baciò, dolcemente. Fin troppo anche per lei, ma quella dichiarazione non le aveva procurato altro che piacere. Anche se probabilmente non l'avrebbe mai ammesso. 
«Beh, … sempre meglio di una debolezza.» disse riprendendo il discorso.
Jarod addolcì lo sguardo, sorridendole. «Parker, te l’ho detto più di una volta. Sei più forte di quello che pensi.»
Si sporse per baciarla, dolcemente, prima di sovrastarla nuovamente.
«Ti amo, Marianne.»
«Anche io, ti amo, Jarod.»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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