Three Cheers For Sweet Revenge

Semplicemente non mi piaceva la mia vita. 
Non che non fosse dignitosa o che mi mancasse qualcosa, solo era monotona. Sempre le stesse facce, le stesse cose, la stessa routine, gli stessi occasionali imprevisti che ormai erano anch'essi quasi prevedibili. Mi piaceva pensare che magari un giorno avrei potuto girare il mondo e vedere tutte quelle cose che non avevo mai visto. Oppure mi mancava il fatto di non poter fare quello che amavo come facevo alle superiori. 

Approposito di superiori. 
Era deprimente pensare che non ero cambiato di una virgola rispetto al ragazzetto che ero alle superiori nonostante sia finita l'università già da qualche anno. Però almeno al liceo avevo potuto fare quello che avevo voglia di fare, avevo potuto chiamare Johnatan e Chris per una sbronza, avevo potuto andare al campo sportivo e giocare a football se mi andava, avevo potuto chiamare la mia ragazza per uscire. 
E dalle superiori non avevo cambiato neanche un amico. Era una cosa assurda, per quanto apprezzassi i miei amici avevo sempre voluto conoscere gente nuova. Eppure non era successo. 

Irrealizzato. 

Ecco come mi sentivo. 

- Jared! Ehi, Jared! - mi chiamarono qualche secondo dopo. Mi voltai, inquadrando immediatamente la chioma biondastra e riccioluta di Chris. 

Ci eravamo incontrati per una sbronza quel giorno. Io, Chris e Johnatan. Era un po' che non ci incontravamo e quella serata afosa ci annoiavamo soli a casa, così avevo chiamato tutti proponendo di andare ad un pub in centro e ovviamente gli altri avevano accettato. 

Dopo un paio d'ore non eravamo ancora completamente ubriachi - dopo il quasi-coma-etilico in quinta superiore avevamo tutti rallentato - o almeno, non così tanto da non riuscire a connettere i pensieri e ragionare un minimo. 
Non facevamo niente, ce ne stavamo tutti e tre seduti al bancone ad ascoltare gli sproloqui degli altri ragazzi, a bere tutto quello che ci mettevano sotto il naso e a guardare tutti i video di musica truzza che passavano sullo schermo appeso alla parete sopra il bancone. 

Ad un certo punto trasmisero un video diverso. 
Le parole della canzone non le distinguevo affatto, era tutto coperto dal frastuono intorno a me, ma c'era qualcosa di troppo familiare in quelle immagini che comparivano sullo schermo. All'inizio non lo capii, forse per l'alcol, forse perché non ci stavo prestando così tanta attenzione. 
Ma poi colsi un dettaglio che fece scattare qualcosa. 

Ma no, dovevo sbagliarmi. 
Non poteva essere la stessa persona, semplicemente no. Era praticamente impossibile. Però... se non era lui ci assomigliava tanto, troppo. 
Ma insomma, Frank-Pansy-Iero chitarrista in una band di cui stavano trasmettendo un video su MTV? L'erba doveva avermi fuso del tutto il cervello, semplicemente. In ogni caso speravo solo che nessun altro si accorgesse di questa somiglianza. 
Ma poi...

- Jared... Jay, hai visto? - urlò Chris al mio orecchio per farsi sentire, indicando la tv appesa.

- Visto cosa? - mormorai tentando di fare il finto tonto. Mi riusciva fin troppo bene. 

- Quello! - strillò indicando la tv proprio nel momento in cui un primo piano mostrava perfettamente i tratti un po' effemminati di Pansy - Hai visto lo sfigato? Ha fatto strada, eh? 

Già, aveva fatto strada. Sicuramente più di me o di chiunque altro a scuola. Cazzo, MTV! Quante persone guardavano quel canale in america? Tutte praticamente! 
A quel punto scoppiai a ridere, guardato male da Chris. Non ci potevo credere, alle superiori avevo davvero pestato una futura pseudo-rockstar? E quel nano troppo truccato per essere un ragazzo era seriamente su MTV? Il karma doveva aver seriamente giocato un brutto scherzo all'universo, ora il mondo aveva addirittura iniziato a girare dalla parte sbagliata? 

Frank-Pansy-Iero chitarrista in una band. Di cui era appena stato trasmesso un video su MTV. E poi cosa? Adesso gli sarebbero anche venuti a riferire che migliaia di ragazze gli sbavavano dietro, lo imitavano e lo consideravano una specie di Dio in terra? Non ci avrei creduto nemmeno se lo avessi visto con i miei occhi.

Non lo invidiavo comunque. Non proprio almeno. 
Non invidiavo lui di per sé, invidiavo la sua vita. Il poter girare il mondo, il fare ciò che voleva e amava, l'essere conosciuti in tutto il mondo e il morire sapendo che non verrai dimenticato subito. Per il resto non gli importava.

Sospirai, accasciandomi sul bancone freddo e sporco. 
Mi venne in mente il detto, sentito chissà dove che diceva qualcosa di simile a "I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi". Ma proprio quel cazzo di detto, tra tanti che ce n'erano, doveva essere vero?

Non mi importava poi così tanto che qualcuno diventasse ricco e famoso mentre io non potevo, mi seccava che lui, Pansy, lo fosse diventato. Una delle regole della scuola era che chi era in fondo alla lista non poteva risalire in cima; lui come aveva fatto? Perché io ero andato in fondo?

Poi mi ricordai una cosa. 

Eravamo usciti dalla scuola da un bel po'. 








Eweee genteee!! 
Alluoora, come vi è sembrata? Non so, mi è venuta così, mentre guardavo il video di Teenagers, ecco... boh, spero che non sia malaccio. 
Ehm, va bene, non so che dire, tranne RECENSITE!!

BYE

xoJas